tag:blogger.com,1999:blog-44108455185444139022024-02-05T11:27:36.831+01:00L'orecchio di Dioniso
Il Blog di informazione e critica musicale a cura di Alessandro RomanelliAlessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.comBlogger7004125tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-14153718029582815182019-02-26T18:54:00.000+01:002019-03-03T19:58:45.130+01:00Incredibile: siamo stati cacciati dalla Fondazione Petruzzelli e dal Signor Massimo Biscardi!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKclAuH3jmo0Iyo-UT_-eOtV3Ts4-XmOpAF2qcRovJuq0Hn3B0uyQngq3gU-h5LnzqJxKHPKwu2psQQp1zEfN1XoyzuVp_7WU8NsVpcTR_PvJQSjYNMwdBr7Ba6cbFwUG8mPxtRIRrCIEf/s1600/Massimo-Biscardi-sovrintendente-Petruzzelli-3.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1061" data-original-width="1600" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKclAuH3jmo0Iyo-UT_-eOtV3Ts4-XmOpAF2qcRovJuq0Hn3B0uyQngq3gU-h5LnzqJxKHPKwu2psQQp1zEfN1XoyzuVp_7WU8NsVpcTR_PvJQSjYNMwdBr7Ba6cbFwUG8mPxtRIRrCIEf/s400/Massimo-Biscardi-sovrintendente-Petruzzelli-3.gif" width="400" /></a></div>
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Questo è troppo. noi dell'"Orecchio" da anni lavoriamo gratuitamente per il giornale on line, scrivendo recensioni, interviste e presentazioni a tutto spiano. Come se non bastasse siamo stati elegantemente accompagnati alla porta del Teatro Petruzzelli, perchè non siamo figli della gallina bianca, bensì del brutto anatroccolo: brutti, sporchi e cattivi.<br />
Ci hanno tolto l'accredito stampa, l'unico disponibile, per sentirsi mitragliare dietro le lamentele dell'Associazione dei Critici Musicali e di tutti i giornalisti musicali italiani. Il caro Biscardi (nella foto), attuale Sovrintendente del Petruzzelli, dovrebbe vergognarsi per quello che ha fatto e piangere miserabili parole di "Scuse" a tutti coloro che non sono non solo pagati o retribuiti, ma che lavorano gratuitamente per rendere GRANDE il Petruzzelli.<br />
Pazienza. Comunque Noi andiamo avanti. E faremo cronaca a pagamento. Andando in Loggione o nei posti popolari che ci verranno assegnati. Sicuri che non si fa così una Buona Politica nel Teatro.<br />
Se i posti sono pochi, ci si organizza per fare più replche, non si danneggiano proprio i Giornalisti meno fortunati. Perdonate lo sfogo, ma era il minimo che potessimo fare.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-71441707048496766022019-02-18T10:56:00.000+01:002019-02-19T20:31:09.604+01:00Uno strepitoso Vengerov regala uno splendido recital violinistico al folto pubblico del Petruzzelli di Bari.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS95BwZiZeoyJRWpaWGq5N3oh0rLRH6jky56_wI5UHmVxR4QNYbuvBzchPxHRoywv3XPTxouCJDu0VejrqTT1m17iw0PeBykWsT22eVeU8h2qgD2exQtdcB1tqu8248sXr8DQskVzNfCMi/s1600/maxim-vengerov.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="800" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS95BwZiZeoyJRWpaWGq5N3oh0rLRH6jky56_wI5UHmVxR4QNYbuvBzchPxHRoywv3XPTxouCJDu0VejrqTT1m17iw0PeBykWsT22eVeU8h2qgD2exQtdcB1tqu8248sXr8DQskVzNfCMi/s400/maxim-vengerov.jpg" width="400" /></a></div>
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E' stato un bellissimo concerto e come poteva essere diversamente. Uno, se non il più grande violinista dei nostri tempi, Maxim Vengerov (nella foto), ha distillato per il pubblico barese un programma molto vario e stimolante, accompagnato dalla elegante e precisa pianista russa Polina Osetinskaya.<br />
l'impaginato partiva dal Mozart maturo della Sonata k. 454, per proseguire poi nella prima parte con la "Fantasie" in do maggiore del geniale Schubert, nella quale si sono immediatamente intuite la classe cristallina e l'eleganza del violinista russo di origini ebraiche, rimasto fermo alcuni anni per un fastidioso problema alla spalla.<br />
Poi nella seconda parte, dedicata interamente a pagine meno note, ma di raro virtuosismo, del rumeno George Enescu (la Sonata n. 2) e quella, la nr. 3, dedicata allo stesso rumeno, dal virtuoso belga Eugene Ysaye un grande maestro dell'Ottocento. Pagine strepitose che hanno messo in risalto non solo le galattiche capacità virtuosistiche di Vengerov, ma anche le qualità praticamente perfette della fascinosa Osetinskaya.<br />
Applausi molto convinti ed entusiastici del pubblico barese, che poi ha regalato autentiche ovazioni nell'ultimo brano prescelto: la "Tzigane" di Maurice Ravel, Pagina di straordinario virtuosismo, nella quale il ritmo tzigano di Vengerov si è messo pienamente in luce, con la cavata formidabile del suo Stradivari, puntellata da strepitosi passaggi. Infine il magnifico violinista ci ha regalato un brano celeberrimo di Massenet, la "Meditation dalla Thais". Un fantastico ricordo operistico, che ha permesso di concludere in bellezza il magnifico concerto. adesso, in attesa della prossima "Butterfly" di Puccini, un plauso meritato al Sovrintendente Biscardi per le "Stelle" stratosferiche che sta portando al Petruzzelli di Bari.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-8289352212879222982019-02-11T11:59:00.001+01:002019-02-12T12:11:23.344+01:00Strepitoso Lisiecki regala un Beethoven da manuale con l'eccellente Orchestra del Teatro Petruzzelli diretta da Giampaolo Bisanti.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2LV0lxr_Gimy_4cgSRz-TH_qeJseFYYIjDkd-9zOHslvJ8u_S0TQrufDuPy4nE2WhcUl0B9ThgQCQpCN-r87uPCm4W7EOnmRA5f71pnFchYHDCDUVVKKCXj9yQC9oGfr1tsP91TRp_hfV/s1600/Jan-Lisicki.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="304" data-original-width="457" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2LV0lxr_Gimy_4cgSRz-TH_qeJseFYYIjDkd-9zOHslvJ8u_S0TQrufDuPy4nE2WhcUl0B9ThgQCQpCN-r87uPCm4W7EOnmRA5f71pnFchYHDCDUVVKKCXj9yQC9oGfr1tsP91TRp_hfV/s400/Jan-Lisicki.jpg" width="400" /></a></div>
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Uno strepitoso pianista canadese di origini polacche, Jan Lisiecki (nella foto) ci ha regalato un sensazionale Beethoven ieri sera al Petruzzelli di Bari, complice l'Orchestra del Teatro magnificamente diretta dal suo direttore stabile per l'ultimo anno, Giampaolo Bisanti.<br />
Il Terzo Concerto di Beethoven è un pezzo di grande virtuosismo e così lo ha inteso il giovanissimo Lisiecki, appena ventitreenne, un talento prodigioso della tastiera. Musicalissimo e spettacolare come pochi al mondo. Il Terzo ne è uscito, forgiato con classe cristallina da uno splendido pianista, accompagnato bene dall'eccellente Orchestra del Petruzzelli diretta ottimamente da Bisanti. Il concerto è venuto fuori in modo molto spettacolare dalle mani magiche di Lisiecki, apparso assai disinvolto nelle cadenze e animato da una musicalità trascendentale, anche nel terzo movimento, che ha chiuso splendidamente il Terzo. Pubblico in delirio e applausi nello Schumann del "Sogno" eseguito come bis.<br />
Molto buona anche la "Seconda Sinfonia" di Schumann sempre, la migliore pagina scritta dal compositore tedesco per grande orchestra. Bisanti e l'Orchestra del Petruzzelli si sono abilmente confermati, ove ce ne fosse stato bisogno all'altezza del programma di questa sera. Sappiamo che qualcuno in platea ha lamentato l'esecuzione di Lisiecki, forse al livello interpretativo, ma per quanto riguarda l'aspetto tecnico, c'è solo da pregare il pianista canadese di tornare a Bari quanto prima.<br />
Grazie ulteriormente al Sovrintendente Biscardi di questo eccezionale incontro "ravvicinato" con uno dei migliori pianisti del nostro tempo.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-38140473887329747442019-02-03T10:08:00.000+01:002019-02-03T10:10:55.935+01:00Il Recital elegante e intenso del Quartetto Pavel Haas di Praga raccoglie un buon successo al Petruzzelli.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBXepnAq2gQR-Vr_MyELx-xDHsBHRyHNhHpDaafSufiI15b-bo6jNdRNEPsgoPhxlOPPy_vNnaMQ_LU7RisjSALY3nZLgtg9bYwzPYd-jwYxsWRYM_WOB_cKL7mybZegzkn0rTYQPJbi_A/s1600/QUARTETTO+PAVEL+HAAS+NUOVE+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1066" data-original-width="1600" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBXepnAq2gQR-Vr_MyELx-xDHsBHRyHNhHpDaafSufiI15b-bo6jNdRNEPsgoPhxlOPPy_vNnaMQ_LU7RisjSALY3nZLgtg9bYwzPYd-jwYxsWRYM_WOB_cKL7mybZegzkn0rTYQPJbi_A/s400/QUARTETTO+PAVEL+HAAS+NUOVE+%25282%2529.jpg" width="400" /></a></div>
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Nella pausa delle repliche del "Simone Boccanegra" di Verdi, Il Quartetto "Pavel Haas" di Praga (nella foto) raccoglie un intenso successo al Petruzzelli di Bari, con tre interessanti Quartetti d'achi: Il n. 2 di Smetana, il n. 1 di Janacek ed il n. 3 di Ciaikovskij, il più esteso e drammatico dei tre.<br />
Il Pavel Haas, dal nome del compositore ceco imprigionato a Theresienstadt e morto successivamente tragicamente nel 1944 ad Auschwitz. I quattro nomi dei giovani artisti sono quallo di Veronika Jaruskova, brillante e piacevole violinista leader del Quartetto praghese, e poi a seguire, Marek Zwiebel (secondo violino), Jiri Kabat (viola) e infine Peter Jarusek (violoncello).<br />
I quattro si sono resi protagonisti di letture vibranti ed intense dei due Quartetti di Smetana e Janacek, che sono stati eseguiti nella prima parte del concerto; ed hanno mostrato una notevole classe cristallina nella capacità di legare le frasi con una amalgama superba e dei legati interessanti.<br />
Ancora meglio le cose sono andate nel bel Quartetto n.3 di Ciaikovskij splendidamente interpretato da Veronika Jaruskova con un violino di gran classe e dai tre altri artisti.<br />
Infine, il Quatetto Americano di Dvorak ha concluso come bis il bel concerto, mettendo in luce il fatto che la musica quartettistica non è musica di serie B, ma di straordinario livello espressivo e fondamentale presa sul pubblico, entusiasta e coinvolto durante il concerto di sabato sera.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-768742910308226352019-01-29T10:33:00.001+01:002019-02-01T19:41:48.580+01:00Uno splendido Simon Boccanegra di Verdi inaugura ottimamente la Stagione Lirica 2019 del Teatro Petruzzelli.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjMDM94rnlM-FS8WRREgFK66LM5_A20PxM4n63AbVm4nxoIDAmp8XgZ4C6TYNOWresNZMhuXma5ycMWVYKw_iXSZCebzEZNmPWEg-AJJdQrIvIlYSQ5WyfJNl0OGepijfFhvJzgSxvrhE-/s1600/4257876_1948_ah0151.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="228" data-original-width="660" height="137" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjMDM94rnlM-FS8WRREgFK66LM5_A20PxM4n63AbVm4nxoIDAmp8XgZ4C6TYNOWresNZMhuXma5ycMWVYKw_iXSZCebzEZNmPWEg-AJJdQrIvIlYSQ5WyfJNl0OGepijfFhvJzgSxvrhE-/s400/4257876_1948_ah0151.jpg" width="400" /></a></div>
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Teatro praticamente esaurito in tutti gli ordini di posti per un "Simone Boccanegra" (nella foto) di Verdi e di prim'ordine. Luca Salsi, eccelso protagonista nel ruolo del titolo, è uno dei migliori baritoni italiani in circolazione, ha commosso il pubblico con un incantevole vocalità. molto bene anche il Paolo Albiani di Gianfranco Montresor ed il Gabriele Adorno di Giuseppe Gipali, voce angusta, ma ben educata e capace di eccellenti acuti.Ottima la Amelia di Liana Aleksanyan e il bravissimo Roberto Scandiuzzi nel ruolo di Fiesco. Strepitosa la direzione dello spagnolo Jordi Bernacer e bellissima la regia del francese Arnaud Bernard con le splendide scenografie dello stesso Bernard i costumi eleganti di Marianna Stranska e l'eccellente disegno luci di Patrick Meeus.<br />
Il Coro del Petruzzelli ha espresso una maiuscola prova, sotto la direzione di Fabrizio Cassi. Anche l'Orchestra si è espressa al meglio, operando in una delle migliori realizzazioni, e sotto un ottimo direttore. Ma è stata senza dubbio la straordinaria prova di Salsi ad aver offerto una grande prova di sè, nei due duetti con Amelia e, quello finale con Fiesco (uno splendido Scandiuzzi). Una prova commovente ed eccellente, che non ha disdegnato paragoni più importanti co altre coppie del tempo che fu. Successo intenso e vincente per tutti gli interpreti della serata. A cominciare da Salsi e finire con il regista Arnaud Bernard, autore di una geniale regia.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-84266744694711322952019-01-07T10:13:00.002+01:002019-01-08T12:05:49.330+01:00Una "Turangalila" di Messiaen da applausi apre una già memorabile Stagione Sinfonica 2019.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWEMhLXWm6BJKWSbvd-Yu1ybOCzIBXh9Owuzg0VdaflAsnWh2d3LfUQOffb8QdjuVnGHlRMovvFnUzhvA2RgGpNP8R0prRvjSEHoUD7Zf2rwG9-aOSScKUN8yKSDw4EWHsxJqA4FZ2oI1p/s1600/Stefan+Anton+Reck.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="186" data-original-width="220" height="338" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWEMhLXWm6BJKWSbvd-Yu1ybOCzIBXh9Owuzg0VdaflAsnWh2d3LfUQOffb8QdjuVnGHlRMovvFnUzhvA2RgGpNP8R0prRvjSEHoUD7Zf2rwG9-aOSScKUN8yKSDw4EWHsxJqA4FZ2oI1p/s400/Stefan+Anton+Reck.jpg" width="400" /></a></div>
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E' stata un'emozionante ed intensa lettura quella che ha portato i 115 Artisti dell'Orchestra del Petruzzelli a suonare un pezzo di pazzesca difficoltà, una sfida difficilissima vinta dal Maestro Stefan Anton Reck (nella foto), al cospetto di un Teatro al limite della capienza disponibile. Scritta tra il 1946 ed il 1948, questa Sinfonia di Messiaen si colloca tra le sue pagine migliori e significative.<br />
Hanno collaborato in modo prezioso all'opera il pluridecorato pianista Pierre-Laurent Aimard ed alle ondes martenot Bruno Perrault. Una interpretazione mirabile, vibrante e pulitissima, alla quale non è stato possibile chiedere di più. Stefan si conferma un grandissimo Direttore, meritevole dei più positivi allori della Musica. E' stato anche direttore, a suo tempo, stabile dell'Orchestra del Petruzzelli che ha ritrovato nel pieno della forma, smagliante in ogni sezione, dagli archi ai fiati ed ai legni, per finire con gli ottoni splendidi.<br />
Insomma, è stato stupendo iniziare una Stagione con un capolavoro del Novecento così vibrante ed intenso, che proseguirà il 14 gennaio con un altro concerto da non perdere: torna infatti dopo anni dal suo esordio all'angusto Santalucia il sublime, grande pianista polacco Kristian Zimerman, che ci farà godere la sua superba tavolozza digitale di colori e timbri straordinari in un programma non ancora annunciato, ma che promette mirabilie incredibili.<br />
Un grazie va fatto anche al nostro Sovrintendente Massimo Biscardi, davvero coraggioso e lungimirante nel proporre subito una pagina choc come la "Turangalila". Un grazie sincero a tutte le Maestranze del Teatro ed alla forza straordinaria dimostrata. Pubblico in delirio alla fine dello strepitoso concerto di Stefan Anton Reck, atteso quest'anno da una importante wagneriana "Walkiria" riproposta nella lettura, andata in scena negli anni bui precedenti la ricostruzione del Petruzzelli. Attendiamo quest'altra sublime prova del Maestro, assistente di un "certo" Claudio Abbado negli Anni Novanta.<br />
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<br />Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-51795120204861403022018-12-21T09:58:00.003+01:002018-12-24T08:51:33.994+01:00Una strepitosa Traviata chiude in bellezza la Stagione Lirica 2018 del Petruzzelli di Bari.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwFrsmZ7uM0ppJzvV0eI3qCrhyphenhypheny86nPrXRTl1ReEn04rvca7Q0N9qDZR1-aaNRYU8ph2U5xD9QH8emNyvPdMk57qTV5MksaFCLxPBL6_oRtPFigoXnSunEW01xsKY2A8ns9KX4HVFPW1w_/s1600/Lana+Kos.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwFrsmZ7uM0ppJzvV0eI3qCrhyphenhypheny86nPrXRTl1ReEn04rvca7Q0N9qDZR1-aaNRYU8ph2U5xD9QH8emNyvPdMk57qTV5MksaFCLxPBL6_oRtPFigoXnSunEW01xsKY2A8ns9KX4HVFPW1w_/s400/Lana+Kos.jpg" width="400" /></a></div>
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E' stata bella, bellissima la Traviata di Verdi al Petruzzelli di Bari, che ha chiuso nel migliore dei modi la Stagione Lirica 2018. Tutto esaurito e pubblico entusiasta e partecipe. Strepitosa e appassionata la direzione del giovane talento, Carlo Goldstein, che ha interpretato con rara sensibilità la partitura verdiana, complice un'Orchestra del Petruzzelli in grande spolvero, com'è dall'inizio di Stagione. La regia,e scene ed i costumi erano affidati ad Hugo De Ana, uno dei migliori Maestri al mondo, la compagnia di canto di valore internazionale, aveva nel soprano croato Lana Kos (nella foto), la sua autentica punta di diamante; una Violetta fragile, minuta e depressa, ma con grande carattere e intelligenza nell'uso sfolgorante delle colorature. Discreti, ma solo discreti (ma non troppo), l'Alfredo di Luciano Ganci, stentoreo, ma di vocalità angusta e poco intonata, e il Giorgio Germont dell'ucraino Vitaliy Bilyy, un po' rozzo ed approssimativo nelle arie cantate. Non ci sono più i grandi baritoni di una volta. Purtroppo. Passabili i ruoli di contorno con Anastasia Pirogova, Marco Miglietta, Maurizio Lopiccolo, Vincenzo Mandarino ed Antonio Muserra. La scenografia offre all'occhio esperto un immagine sfarzosa della Parigi di fine '800 con grandi spazi in stile Impero lucente e prezioso. L'opera corre via senza alcuna pausa, con raro piacere, grazie anche al perfetto Disegno Luci di Valerio Alfieri ed alle splendide coreografie di Leda Lojodice. Si replica ogni giorno sino alla fine del mese. Uno spettacolo che resterà vivo nella memoria di chi lo ha visto ed apprezzato.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-24253448259825689672018-12-10T09:06:00.002+01:002018-12-11T19:21:11.295+01:00Benedetto Lupo affascina il suo pubblico con un magistrale Debussy<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Era l'ultimo concerto della stagione, quello del pianista barese Benedetto Lupo (nella foto), subentrato per un recentissimo infortunio alla spalla al collega norvegese Leif Ove Andsnes, e lo ha superato a pieni voti. In programma un Debussy incantevole con le <i>Images oublièes</i>, le <i>estampes,</i> la prima e seconda serie delle<i> Images</i>, e poi a prezioso corollario concludevano <i>Masques</i>, <i>D'un cahier d'Esquisses </i>e la stupenda <i>Isle joyeuse</i>, che concludeva mirabilmente la serata.<br />
"A Benedetto Lupo bastano poche note per mettere in chiaro le cose: lui non è il solito pianista e il suo non è il solito Debussy. la mano è leggerissima, sembra non affondare mai sulla tastiera, ma scivolarci sopra, e il suono che ne esce, di una morbidezza appena ovattata è pur nella sua intrinseca bellezza è quanto di più naturale e sincero si possa immaginare." Questa era la bellissima recensione che Paolo Locatelli (Opera Click) ha regalato ad un simile concerto di Benedetto, in cui Debussy la faceva da padrone della serata.<br />
Non ci pare di dover aggiungere altro, non sprecando ulteriori parole alla prova già maiuscola di Lupo. Un pianista di straordinaria levatura internazionale e vincitore di tanti importanti Concorsi, che ci fa sentire degni di essergli concittadini e che migliora come solo il vino sa fare, nonostante gli anni passano e lui dimostra la solidità e l'autorevolezza di un grande pianista. Due bis nel finale hanno corroborato la splendida serata, con applausi interminabili e grati del pubblico barese.<br />
<br />Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-40005263496659758992018-11-14T11:58:00.000+01:002018-11-15T18:51:36.590+01:00L'ultimo concerto della splendida stagione 2018 del Petruzzelli di Bari diretto con successo da Stefan Anton Reck.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSCkkm0_AIkRJH158LS_ADCEYiM1JPMmrf1GcPbEliyTlTIpb5E9aJjvx53UpqUTn7IW4mTwcDvY-VChxJXVZuAhkZpbteP5foa2l-1GWoa78P3_2cIogSGB_ahTW2a7rFKwHZO9jgSffU/s1600/Stefan+Anton+Reck.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="186" data-original-width="220" height="338" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSCkkm0_AIkRJH158LS_ADCEYiM1JPMmrf1GcPbEliyTlTIpb5E9aJjvx53UpqUTn7IW4mTwcDvY-VChxJXVZuAhkZpbteP5foa2l-1GWoa78P3_2cIogSGB_ahTW2a7rFKwHZO9jgSffU/s400/Stefan+Anton+Reck.jpg" width="400" /></a></div>
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E' stato un concerto bellissimo e dagli esiti impensabili, quello diretto dal Maestro tedesco Stefan Anton Reck (nella foto), tutto dedicato al grandissimo Petr Il'ic Ciaikovskij, con due composizioni celebratissime - il Concerto n.1 per pianoforte ed orchestra op.23 e la "Patetica", ovvero la Sesta Sinfonia - Ad accompagnarlo nella prima parte c'era lo straordinario contributo del pianista e direttore d'orchestra Mikhail Pletnev, già notissimo nel mondo pianistico per aver più volte collaborato con l'importantissima etichetta gialla Deutsche Grammophon e che francamente ci ha leggermente deluso, per via del suo pianismo così poco virtuosistico e brillante, ma abbastanza pestato con eccessivo vigore e pesantezza.<br />
Meglio la seconda parte, con una Sesta Sinfonia da ricordare. Si sa, come è noto, storicamente che la morte di Ciaikovskij fu dovuta a complicazioni derivanti dall'aver bevuto un bicchiere delle acque del Volga infettate dal colera, ed invece ricerche successive hanno portato a credere che Ciaikovskij sia stato avvelenato dall'arsenico, per evitare uno scandalo tremendo sui suoi loschi rapporti omosessuali con il giovane Aleksej, nipote del Conte Stenbock-Femor.<br />
Ecco la storia pazzesca che sappiamo da tempo recente e di cui narriamo adesso. Ma tornando alla Sinfonia è noto che Ciaikovskij l'amasse a tal punto da farne infine una sorta di "Requiem" sulla sua morte.<br />
Reck l'ha diretta con piglio deciso e virile, dimostrando la banalità di ciò che si dice di lui: direttore bravo in Wagner, meno interessante su altri fronti. Ed invece ieri sera la sua direzione ci ha impressionato moltissimo. Il primo movimento in particolare è stato vissuto a "cuore aperto" con lame taglienti e decise, straordinario l'apporto fondamentale dell'Orchestra del Teatro in grande spolvero negli archi e nei fiati. Indimenticabile poi il secondo e terzo movimento, condotto a ritmi violenti ed incisivi, ed infine il quarto, dopo l'improvvida interruzione (degli applausi di un pubblico va detto, parecchio ignorante), lacerante ed espressivo negli archi più nobili. Un successo clamoroso ed entusiasmante alla fine, ha regalato una splendida serata ai numerosi spettatori presenti: Grazie Stefan!<br />
<br />Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-65601133014013160222018-11-08T19:49:00.001+01:002018-11-09T10:21:20.121+01:00Benedetto Lupo protagonista al Petruzzelli di Bari di uno stupendo Concerto n. 1 in re minore per pianoforte di Brahms.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpG6p8QerQUjIksWgvlfE-3075v6k9_rfrFncu0kGBzvFqC06I61E6CBEGePhyrMfdc6-q-WuTddvExHK9u8v99tVDkgsMFj3U5EIBhMb27cKdyzyp5Q1N4W0pki2oFO57fGT9rSwyx_Nd/s1600/Benedetto+Lupo+-+ph+Cofano+2014+3.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpG6p8QerQUjIksWgvlfE-3075v6k9_rfrFncu0kGBzvFqC06I61E6CBEGePhyrMfdc6-q-WuTddvExHK9u8v99tVDkgsMFj3U5EIBhMb27cKdyzyp5Q1N4W0pki2oFO57fGT9rSwyx_Nd/s400/Benedetto+Lupo+-+ph+Cofano+2014+3.JPG" width="400" /></a></div>
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Un concerto memorabile quello di Brahms in re minore, interpretato divinamente da Benedetto Lupo (nella foto), classe 1963. con una serie di splendida affermazioni internazionali, che ha reso il suo nome da giovanissimo pianista di valore a grande della tastiera, senza discussioni di alcun genere.<br />
Significativa anche la direzione dell'austriaco Gunter Neuhold, eccellente e vibrante con tasso tecnico di primo livello, come anche validissima è stata la prova dell'Orchestra del Teatro, in particolare degli archi sublimi in certi punti dialogici con Lupo, in perfetta simbiosi con il pianista barese.<br />
Tra i meriti di Benedetto c'è indubbiamente quello di aver maturato una fucina di talenti, basti pensare alla straordinaria Beatrice Rana, una delle migliori pianiste in circolazione.<br />
Ma veniamo al concerto sublime che Lupo ha proposto con lucidità e razionalità estreme, a cominciare dal primo lunghissimo movimento, contestato a Brahms all'epoca, per via dei successivi striminziti movimenti.<br />
A cominciare dallo stupendo e struggente adagio, commovente omaggio beethoveniano, e che viene reso da Lupo in modo quasi metafisico e stupefacente, grazie ad una tecnica sopraffina e superlativa.<br />
Poi, infine il terzo movimento si è rivelato grandioso nell'approccio di Lupo alla pagina, sempre brillante ed attento ad evidenziare tutte le sfumature del caso.<br />
Applausi scroscianti, hanno consentito due bis al pianista barese, che ha incasellato l'ennesima brillante performance brahmsiana.<br />
Il concerto è proseguito con una pagina poco nota, il Requiem per Mignon, per coro e orchestra. Apprezzabile il coro del Petruzzelli, che canta splendidamente in tedesco e l'ottima direzione di Neuhold e dei solisti impegnati.Una buone esecuzione, tutto sommato.<br />
Il concerto si è poi concluso in maniera straordinaria con l'esecuzione eccellente di "Daphnis e Chloè", che ha visto la partecipazione integrale di Coro e Orchestra, in un afflato d'altri tempi ed un crescendo sensazionale. Successo bellissimo e convincente, in attesa del prossimo atteso concerto ciaikovskiano diretto da Stefan Anton Reck in novembre.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-63386139313623403092018-11-05T10:21:00.001+01:002018-11-06T11:14:38.769+01:00La "Leggenda Vivente" Daniil Trifonov incanta il Petruzzelli di Bari in un meraviglioso concerto.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGAVLUFCV08-70iMqFLt6oVB0jGlGuiDO0YWQFL63-3oJMaJxn65OrTOPpD4Z7jK31EN7tmJi-6ooEGJb8iqYt7NJQwS8Y3Kt1ZVMBGtS9j9bPKsNp22mpxM6X5MTQDBSeqd_RwUrvS3Al/s1600/trifonov.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="168" data-original-width="299" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGAVLUFCV08-70iMqFLt6oVB0jGlGuiDO0YWQFL63-3oJMaJxn65OrTOPpD4Z7jK31EN7tmJi-6ooEGJb8iqYt7NJQwS8Y3Kt1ZVMBGtS9j9bPKsNp22mpxM6X5MTQDBSeqd_RwUrvS3Al/s320/trifonov.jpg" width="320" /></a></div>
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Ha suonato a Bari ieri sera in un concerto fuori abbonamento il grandissimo pianista, ex enfant prodige, Daniil Trifonov, che si è fatto crescere una barbetta incolta, per azzerare in qualche maniera la sua faccia adolescenziale, che abbiamo apprezzato negli ultimi anni. Teatro Petruzzelli pieno ma non strapieno come avrebbe meritato il pianista russo. Programma lunghissimo, con la prima parte che sfiora l'ora e mezza di durata! e' il pianista più grande del mondo? Molti lo hanno sostenuto, noi non lo riteniamo ancora tale, in un mondo che ha in Sokolov, Argerich e Zimerman, un tris d'assi clamoroso.<br />
In ogni caso, il suo è un modo di suonare unico ed originalissimo. I tasti sono sfiorati con legerezza ed eleganza sublime in Beethoven eseguito perfettamente nell'Andante Favori in fa e nella strepitosa Sonata n.18 "La caccia", poi passiamo ad una lunga pagina di Schumnn ai più sconosciuta o almeno poco noto, come <i>Bunte Blatter </i>ed al <i>Presto Passionato, </i>che hanno concluso una bellissima prima parte di un'ora e mezza, assolutamente stupenda.<br />
Nella seconda parte, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare la poco nota (rispetto alla Settima ed alla Sesta) Sonata di Guerra n. 8, dove il nostro ha messo in luce la scintillante tecnica di cui è dotato, con scaglie di luce taglienti e luminose, ottave vigorose e micidiali, da mettere in ginocchio chiunque.<br />
Ti aspetteresti decine di bis alla fine del concerto? Ed invece no. Si fa un po' pregare, ma poi concede due essenziali Bach e Chopin, suonati con una misurata classe e un infantile prestanza. Deve farne di strada, Il Maestro Sokolov è ancora un lontano obbiettivo da raggiungere.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-4057337680639652802018-11-01T09:34:00.000+01:002018-11-02T12:39:56.329+01:00Il Petruzzelli conquista la Musica tra Vacchi e Prokofiev, con una magistrale direzione di John Axelrod.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvwdae-iboBRsqgm6CaeJ7LAFmPprdEpX9xa2zHu77YiKPJAU7pk-xV_4PtpLXlaINX1XdnTTdJ6AX9ykFm8oob9DZojqzKAh-WCZMlkNYEJ-CjkBkMY4Bha_QebpYufKo7ZLs1e7-wIBE/s1600/Axelrod+John+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1066" data-original-width="1600" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvwdae-iboBRsqgm6CaeJ7LAFmPprdEpX9xa2zHu77YiKPJAU7pk-xV_4PtpLXlaINX1XdnTTdJ6AX9ykFm8oob9DZojqzKAh-WCZMlkNYEJ-CjkBkMY4Bha_QebpYufKo7ZLs1e7-wIBE/s400/Axelrod+John+2.jpg" width="400" /></a></div>
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E' noto che la musica di Vacchi, abbia un che di contorto e assai complesso, lo abbiamo scoperto in questi ultimi cinque anni, da quando il Maestro è stato compositore in residence del Teatro Petruzzelli, concludendo ieri sera la sua opera con un concerto per violoncello (o viola) ed orchestra, un opera avviata con "Lo Stesso Mare"opera convincente ed interessante, quando all'epoca sovrintendente era Giandomenico Vaccari.<br />
Qui il lavoro per violoncello e orchestra è ostico e parecchio noioso, nonostante la eccellente esecuzione di Enrico Dindo, così appassionato e rigoroso nel mettere a nudo le particolarità Vacchiana. Il compositore, presente alla serata, è stato molto applaudito dal folto pubblico presente. Una notazione: non è stato concesso alcun bis dal celebre violoncellista, nonostante l'avesse meritato.<br />
La seconda parte è stato tutta un altra cosa, con l'esecuzione della Quinta Sinfonia di Prokofiev eseguita al meglio dall'Orchestra del Teatro Petruzzelli in grandissima forma e diretta splendidamente da John Axelrod (nella foto, direttore di alto livello, che abbiamo spesso apprezzato).<br />
Si tratta della Sinfonia più celebre delle sette composte da Prokofiev. Una Sinfonia di grande pathos popolare, venne composta nell'estate del 1944 in un rifugio di Mosca, durante le fasi finali della Seconda Guerra Mondiale, che avrebbe portato alla sconfitta dei tedeschi da parte dei sovietici.<br />
L'interpretazione è stata fantastica con una teatralità superba, promossa con grande talento da Axelrod. Esecuzione che ci ha coinvolto moltissimo, e che avrebbe meritato il bis. Ottima la prova dell'Orchestra del Teatro sugli scudi e perfetta nelle eccellenti prime parti.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-18771422246513933692018-10-28T09:34:00.001+01:002018-10-28T09:43:36.954+01:00Prende il via a dicembre il Concorso Pianistico "Città di Albenga".<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 20px;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-vx-Np2e0HMpVGGdkMumO_OBuUtyROLNP40TiRUjbJepC4kz_AGkUqfSxQNYf7IsWryc74OHSz3RDdavIww5t1Ma_-ZPzMyZflzYHL2y4chJ82-9_4BiYPNGPlSRgdkMxxUv17_LgyH-y/s1600/palazzo-oddo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="134" data-original-width="100" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-vx-Np2e0HMpVGGdkMumO_OBuUtyROLNP40TiRUjbJepC4kz_AGkUqfSxQNYf7IsWryc74OHSz3RDdavIww5t1Ma_-ZPzMyZflzYHL2y4chJ82-9_4BiYPNGPlSRgdkMxxUv17_LgyH-y/s400/palazzo-oddo.jpg" width="298" /></a></div>
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La cerimonia di premiazione avrà luogo presso l’auditorium San Carlo di Palazzo Oddo (nella foto) di Albenga il giorno 29/12/2018, in occasione dell’esibizione dei pianisti vincitori della XXXI edizione del concorso pianistico “Città di Albenga-Memorial Maria Silvia Folco”. La partecipazione dei vincitori alla cerimonia di premiazione non sarà strettamente obbligatoria, anche se consigliata. Nel caso in cui i compositori vincitori non si presentino alla cerimonia, sarà cura dell’organizzazione inviare loro il Diploma, e gli eventuali premi. E’ gradita (sebbene non obbligatoria) l’esecuzione del brano vincitore in occasione del concerto. L’iscrizione online dovrà essere effettuata entro il 10 Dicembre 2018. I risultati delle votazioni verranno pubblicati entro le ore 20.00 del 21/12/2018 sul sito <a href="http://www.concorsopianisticoalbenga.it/" style="color: #5073a1; margin-bottom: 0px;">www.concorsopianisticoalbenga.it</a> alla sezione News.È richiesta la composizione di un’opera per pianoforte della durata compresa fra i 4 ed gli 8 minuti. E’ ammesso ogni stile; si privilegeranno le opere che mostreranno equilibrio tra interesse compositivo e fruibilità da parte dell’ascoltatore. Il plico contenente il materiale di cui all’art. 8 del presente bando dovrà essere spedito entro il 12 dicembre tramite raccomandata (fa fede il timbro postale), al seguente indirizzo: Segreteria Concorso di Composizione “Città di Albenga”, Comune di Albenga – Ufficio Turismo, Viale Martiri della Libertà 1, 17031, Albenga (SV), Italy. Per partecipare è necessario inviare un plico contenente 2 copie cartacee della musica perfettamente leggibili (realizzate con software di notazione “Finale”, “Sibelius”, oppure manoscritte chiaramente e digitalizzate) e contrassegnate da un <em>nickname</em> o da sequenza di cifre. Il medesimo plico, oltre alle 2 copie della partitura, deve contenere una busta chiusa, contrassegnata all’esterno con lo stesso <em style="margin-bottom: 0px;">nickname</em> o sequenza di cifre usata per contraddistinguere il brano. Tale busta deve contenere:<br />
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– 1 copia della carta d’identità del candidato;</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 20px;">
copia del curriculum vitae del candidato, (comprendente i seguenti contatti: indirizzo e-mail, numero di telefono e indirizzo postale) in una delle seguenti lingue: italiano, inglese, francese o tedesco;</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 20px;">
– La ricevuta del versamento della quota di iscrizione.</div>
<div style="background-color: white; color: #555555; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 20px;">
<span style="font-weight: 700 !important;"><u style="margin-bottom: 0px;">N.B.</u></span> Le composizioni <span style="font-weight: 700 !important;">NON</span> dovranno contenere il nominativo del concorrente, bensì solo ed unicamente il <em style="margin-bottom: 0px;">nickname</em> o la sequenza di cifre, pena l’espulsione dal concorso stesso.</div>
Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-44776426574804847892018-10-25T11:07:00.001+02:002018-10-25T11:23:29.507+02:00Incontro romano con la pianista Maria Di Pasquale e Alan David Baumann.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEELLuuiTiZbWxl0V2-fkyxzqoTcP2_M3o7v1CUNtMpNVcaDoSabMF4gtvGuoaDcLyefFM0fJk9_DrCMa13FlRipRTdq0LRt5Qca3r-n_mh5nMIsFvOqOqNamYi0j_z_orZzhPSA3M5Kb_/s1600/Miriam.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="578" data-original-width="496" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEELLuuiTiZbWxl0V2-fkyxzqoTcP2_M3o7v1CUNtMpNVcaDoSabMF4gtvGuoaDcLyefFM0fJk9_DrCMa13FlRipRTdq0LRt5Qca3r-n_mh5nMIsFvOqOqNamYi0j_z_orZzhPSA3M5Kb_/s320/Miriam.jpeg" width="274" /></a></div>
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Sono inseparabili, ma si conoscono da appena sei mesi. Alan e Maria (nella foto), detta anche Miriam, sono prossimi al matrimonio, entrambi vengono da personali e delicate storie d'amore che ne hanno corroborato i sensi e la vitalità. Lei vive tra Roma e Milano, dove insegna alla Scuola Civica " Claudio Abbado", lui invece vive a Roma, dove cura con attenzione ed amore l'Archivio Baumann e Fischer, dedicato in prevalenza alla sua adorata mamma. la celebre pittrice Eva Fischer. Un incontro così pieno e ricco di tanti ricordi ed elucubrazioni personali, non può restare carta morta per troppo tempo. Così ho deciso di parlarvene.<br />
Io parlo e lei risponde con una voglia straordinaria del suo rapporto fondamentale con la Musica. " Sì, adoro tutta la musica, in particolare quella brasiliana che mi ha portato a ragionare ed a proporre progetti, che voglio far girare in Italia e nel mondo."<br />
Lui on è da meno, ed a capacità progettuale prova a tenere il passo con Maria, la sua compagna. E' straordinario tenere il loro passo, tra ricordi e affermazioni antiche e nuove. Lui ne ha troppe da raccontare e mi regala 5 libri pittorici bellissimi che sintetizzano il TUTTO, pubblicazioni storiche degli anni Sessanta e Settanta. Io resto incantato da tanta generosità e tanta passione e annuisco.<br />
Probabilmente li rivedrò presto. Si è instaurata una tale e solida amicizia tra noi tre da impedire una pur storica separazione.<br />
Lui ha anche rapporti con la Puglia, dove ha lavorato e soggiornato, ma Roma resta la sua terra natia, dove smaterializza i suoi ricordi della stratosferica madre, internata in un campo di concentramento dalla natia jugoslavia. C'è tanto, troppo da dire di una storia così struggente e vitale, da non contenerne nemmeno alcuni tratti. Ci piace scoprirla un po' alla volta, innamorandoci dei particolari.<br />
Nel frattempo aspettiamo che i due piccioncini si sposino e decidano dove vivere il loro futuro. La Storia è ben cominciata, come vedete, speriamo di tornarci con liete novità.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-7480262411630578102018-10-23T18:39:00.000+02:002018-10-25T10:46:39.615+02:00Il "Tancredi" di Rossini di Fernando Greco.<div style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 19px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px; margin-top: 10px !important;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZqaGqnbWdmdRdLBH3fFmsYCUkbfA0FWFMGwZkVs5Sq9_n5MoRmoTV28iCdOtOfJ3-79gY10urzefkars9muKA4HhvVN2ZIA4VDzNwCB3zdCZB1OBv49O6jCE3McBJwAP5PTSjYKz2dY1i/s1600/TANCREDI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="281" data-original-width="540" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZqaGqnbWdmdRdLBH3fFmsYCUkbfA0FWFMGwZkVs5Sq9_n5MoRmoTV28iCdOtOfJ3-79gY10urzefkars9muKA4HhvVN2ZIA4VDzNwCB3zdCZB1OBv49O6jCE3McBJwAP5PTSjYKz2dY1i/s400/TANCREDI.jpg" width="400" /></a></div>
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<div style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 19px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px; margin-top: 10px !important;">
Il <em>“grande amore”</em> che da sempre lega Pier Luigi <span style="font-weight: 700 !important;">Pizzi</span> a Gioachino Rossini, come sottolineato dallo stesso Pizzi in occasione della presentazione di questa ripresa del “Tancredi”, ha portato il regista a essere indiscusso protagonista della <span style="font-weight: 700 !important;">Rossini Renaissance</span> nell’ultimo quarto del XX° secolo, attraverso allestimenti di portata storica che ancora oggi continuano a ricevere il plauso del pubblico e della critica. In particolare, i tre “Tancredi” creati per il Rossini Opera Festival di Pesaro tra il 1982 e il 1999 consentono una disamina dell’evoluzione dell’artista che, partendo dall’interesse per le macchine barocche e dalla cura dei particolari storico-architettonici, nel 1982 crea una prima messa in scena goticheggiante, ricca di chiaroscuri evidenziati dal riflesso aureo dei meticolosi dettagli, a proposito della quale il <span style="font-weight: 700 !important;">Celletti</span> scrive “… <em>il miglior allestimento e la migliore regia in senso assoluto del <span style="font-weight: 700 !important;">“Tancredi”, pietra miliare</span> dell’odierna Rossini Renaissance”</em>. Diciassette anni più tardi, la sensibilità del regista si volge all’essenziale, anzi strizza l’occhio al metafisico o più precisamente al metastorico, creando una drammaturgia quasi atemporale pur senza rinunciare a un’immediata narratività. L’allestimento del 1999, ripreso a Pesaro nel 2004 e ora approdato a Bari, si caratterizza dunque per un <span style="font-weight: 700 !important;">neoclassicismo</span> che nel candore marmoreo dei suoi bassorilievi echeggia sì la Magna Grecia ma anche i paesaggi metafisici di De Chirico (compresa la statua equestre che ricorda quella de “La torre rossa”), una Siracusa stilizzata in cui il simmetrico dualismo tra colonne e pilastri replica l’opposizione tra i <span style="font-weight: 700 !important;">membri delle due famiglie rivali,</span>indiscutibilmente bianchi o neri come gli elementi di una scacchiera, tra i quali il colore rosso di Tancredi e dei suoi compagni penetra come una ferita sanguinante, come l’amore che scompagina l’equilibrio preesistente. Il tutto reso in maniera ancor più plastica dal <span style="font-weight: 700 !important;">sapiente gioco di luci</span> ideato da Massimo <span style="font-weight: 700 !important;">Gasparon.</span> Il ricorso al delicato ed estenuante finale tragico (composto da Rossini in occasione della ripresa dell’opera al teatro Comunale di Ferrara il 21 marzo 1813) al posto del più ortodosso finale lieto, ha posto la morte del protagonista quale <em>dulcis in fundo</em> di questo allestimento intimista e malinconico, secondo le intenzioni di Pier Luigi Pizzi espresse nelle sue note di regia: <em>”Scena spogliata, recitazione essenziale, spazi della memoria malinconici e solenni, costumi austeri atemporali, finale tragico. L’opera denudata, toccante e sublime”</em>.</div>
<div style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 19px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px; margin-top: 10px !important;">
<span style="font-weight: 700 !important;">LA GIOVANILE FRESCHEZZA</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 19px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px; margin-top: 10px !important;">
Vuoi per motivi anagrafici, vuoi per una precisa indicazione registica, la giovane mezzosoprano Cecilia <span style="font-weight: 700 !important;">Molinari</span> ha vestito i panni <em>en-travesti</em> del protagonista, evidenziandone più la giovanile freschezza che il piglio eroico. Priva di quell’autorevolezza tipica di una <span style="font-weight: 700 !important;">Horne</span> o di una <span style="font-weight: 700 !important;">Valentini,</span> che con i loro affondi contraltili facevano tremare la platea, nondimeno la cantante ha esibito un fascinoso timbro vocale e una credibile presenza scenica, forte della sua preparazione in seno alla prestigiosa <span style="font-weight: 700 !important;">Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” di Pesaro</span>. Il soprano Valentina <span style="font-weight: 700 !important;">Farcas</span> è stata un’intensa Amenaide grazie a una tecnica vocale irreprensibile sia nelle agilità sia nei momenti più lirici, associata a un appropriato <em>phisique-du-role</em>. Il tenore Michele <span style="font-weight: 700 !important;">Angelini,</span> anch’egli giovane promessa fiorita nell’Accademia “Alberto Zedda”, ha interpretato il ruolo di Argirio sfoderando un formidabile colore vocale che nella zona acuta ricordava il giovane Florez, nonché variazioni e virtuosismi in perfetto stile rossiniano, insomma una gioia per le orecchie degli ascoltatori, sebbene il giovanile aspetto, associato alla ridotta incisività nella zona grave, lo facessero sembrare più il fratello che non il padre di Amenaide. Il baritono Pietro <span style="font-weight: 700 !important;">Spagnoli,</span> rinomato interprete del repertorio belcantistico, si è rivelato ancora una volta un autentico fuoriclasse vestendo i panni di Orbazzano con doviziosa espressività scenica e impagabile imponenza vocale, valorizzata dall’inserimento dell’aria “Alle voci della gloria” nel secondo atto. Vera rivelazione della serata è stato il sontuoso velluto vocale della soprano Alessia <span style="font-weight: 700 !important;">Nadin</span> alle prese con il ruolo di Isaura: la sua accorata aria “Tu che i miseri conforti” all’inizio del secondo atto ha costituito uno dei momenti più intensi dell’intera opera. Anche la deliziosa arietta “Torni alfin ridente e bella” ha permesso al pubblico di apprezzare la bella voce del mezzosoprano Nozomi <span style="font-weight: 700 !important;">Kato</span> nel ruolo <em>en-travesti</em> di Roggiero.</div>
<div style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 19px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px; margin-top: 10px !important;">
Dopo essere stato il più giovane direttore d’orchestra sul podio del Rossini Opera Festival in occasione del “Viaggio a Reims” nel 2006 e de “La scala di seta” nel 2011, il maestro José Miguel <span style="font-weight: 700 !important;">Pérez-Sierra</span> ha diretto l’Orchestra del Petruzzelli in maniera sempre attenta alle ragioni del canto, facendo opportunamente risaltare le voci dei solisti, mantenendo tempi per lo più brillanti e sostenuti. Forse un attacco più lento dell’introduzione strumentale all’entrata di Tancredi avrebbe incrementato quel senso di <span style="font-weight: 700 !important;">nostalgico struggimento</span> che dovrebbe accompagnare il ritorno dell’eroe.</div>
<div style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 19px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px; margin-top: 10px !important;">
L’impaccio delle armature metalliche non ha impedito al Coro del Petruzzelli, istruito da Fabrizio <span style="font-weight: 700 !important;">Cassi,</span> di esibirsi anche stavolta in una lodevole performance scenico – vocale.</div>
<div style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 19px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px; margin-top: 10px !important;">
<span style="font-weight: 700 !important;">CAPODANNO IN MUSICA</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 19px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px; margin-top: 10px !important;">
Le repliche del “Tancredi” si protrarranno fino al 25 ottobre. A dicembre sarà la volta della celeberrima <span style="font-weight: 700 !important;">“Traviata” di Giuseppe Verdi</span> nella messa in scena di Hugo <span style="font-weight: 700 !important;">De Ana</span>, ultimo titolo operistico in programma dal 19 al 30 dicembre per la stagione 2018.</div>
<div style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 19px; line-height: 22px; margin-bottom: 20px; margin-top: 10px !important;">
Le attività del Petruzzelli riprenderanno già nel giorno di Capodanno 2019 (alle ore 11,00 e alle ore 19,30) con lo spettacolo <span style="font-weight: 700 !important;">“Happy New Swing Year 2019. Souvenir d’Italie”</span>: dopo il sold-out di Capodanno 2018, ritornerà anche quest’anno la <span style="font-weight: 700 !important;">Petruzzelli Swing Orchestra </span>per una “cartolina musicale” a base di classici intramontabili, da cantare a squarciagola coinvolgendo il pubblico sulle note di Modugno, Gaber, Ellington, Carosone, Arigliano, Luttazzi e tanti altri."</div>
Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-12272711458297058692018-10-16T10:11:00.000+02:002018-10-16T10:11:43.728+02:00Torna al Petruzzelli il grande Sokolov ed è successo trionfale.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsNRmJ_8E8Ih68-qwa7LUQdaKkwEmPlz-zl7yMgexKCRw7Ndj9BjXk1Cqe_FZ7skvkZdt0HT-L73dBHB2g0-wSERncd0VMXnvOMY7N0khNt-FMyPBb91Ke415M6l6-HH9JFbDy-4L_ScEs/s1600/Grigory+Sokolov%25C2%25A9MarySlepkova-DG.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="856" data-original-width="734" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsNRmJ_8E8Ih68-qwa7LUQdaKkwEmPlz-zl7yMgexKCRw7Ndj9BjXk1Cqe_FZ7skvkZdt0HT-L73dBHB2g0-wSERncd0VMXnvOMY7N0khNt-FMyPBb91Ke415M6l6-HH9JFbDy-4L_ScEs/s400/Grigory+Sokolov%25C2%25A9MarySlepkova-DG.jpg" width="342" /></a></div>
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Da Beethoven a Schubert, due giganti della porta accanto, due straordinari Artisti che hanno nutrito di sensibilità infinita le loro sublimi pagine d'amore. Ieri sera, in un Petruzzelli strapieno è tornato il grande pianista russo Grigorij Sokolov (nella foto) a regalarci uno stupendo concerto, a base di Beethoven e Schubert, due Giganti della Storia della Musica di rara grandezza.<br />
Nella prima parte, c'era la splendida, divina Sonata n.3 in do maggiore un brano ricco di straordinarie tensioni mozartiane e reso con plastica emozione da Sokolov nel suo naturale incedere al pianoforte, uno stupendo Fabbrini. Poi ancora Bethoven con le rare 11 nuove Bagatelle op. 119, brani postmoderni nella sensibilità stratosferica prodotta dal pianista russo.<br />
Nella seconda parte interamente dedicata a Schubert, i Quattro Improvvisi op. 142 sono stati eseguiti come una preghiera a lume di candela, in una parsimoniosa ricerca del Romanticismo più lunare e crepuscolare. francamente mi sono sentito morire il cuore in gola, le lacrime scendevano senza pausa, mentre Beethoven e Schubert si confondevano nella stessa Musica divina e senza bisogno di sondarne il significato.<br />
Un concerto pazzesco, divino, unico forse il più bello a cui abbiamo mai assistito al Petruzzelli. A seguire una decina di bis strepitosi di Sokolov ha completato il quadro luminoso della magnifica serata: Grazie Grigory, sei il più grande pianista del mondo! E ce ne accorgiamo solo adesso, perdonaci.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-28759533591711356472018-09-18T09:39:00.000+02:002018-09-18T18:09:34.170+02:00Ieri la presentazione della Stagione 2019 della Lirica al Petruzzelli di Bari.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqqR4VSJzP_sMX2RAzbbLW3ilQCEL6bIA-TTWiY8GQkOhA78ntLtL9-lhyphenhyphen-cTZN6F1Em3sut7DmkAV6b0qySDS0vMOQAu_VcOfYOcXyrAu1-JaGWILvASDiMsSaCj-pbPGuef6BtuYXKha/s1600/Caterina+-Antonacci.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="426" data-original-width="640" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqqR4VSJzP_sMX2RAzbbLW3ilQCEL6bIA-TTWiY8GQkOhA78ntLtL9-lhyphenhyphen-cTZN6F1Em3sut7DmkAV6b0qySDS0vMOQAu_VcOfYOcXyrAu1-JaGWILvASDiMsSaCj-pbPGuef6BtuYXKha/s400/Caterina+-Antonacci.jpg" width="400" /></a></div>
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Il Petruzzelli celebra i suoi primi dieci anni di stagione. Ne è passato di tempo dall'inizio della prima stagione con esiti raramente positivi e straordinari. Oggi anche il Govenatore Michele Emiliano ha potuto rimarcare i risultati strepitosi delle precedenti stagioni con due milioni di euro nel bilancio di quest'anno. Una stagione che possiamo definire la migliore di sempre, grazie agli stupendi risultati accumulati. Si parte con il "Simon Boccanegra" di Verdi con la regia del francese Bernard Arnaud, poi a seguire la "Madama Butterfly" di Puccini per la regia di Daniele Abbado, a seguire un ritorno di fiamma, la "Walchiria" di Wagner, co la regia di Walter Pagliaro. Poi ci saranno la "Voix Humaine" firmata da Emma Dante e conla strepitosa voce di Anna Caterina Antonacci (nella foto), e l'"Eugene Onegin, in prima assoluta a Bari con la regia di Dmitri Bertman. Ed ancora a seguire ci saranno classici del repertorio come la "Tosca" di Puccini, il "Barbiere di Siviglia" di Rossini, la "Cavalleria Rusticana" di Mascagni, con la regia del nostro Michele Mirabella.<br />
Nella stagione sinfonica non mancheranno le sorprese, a cominciare dall'annunciato concerto del pianista Danill Trifonov, che nel 2015 il New York Times annunciò come il più sorprendente pianista del suo tempo.". Inoltre, ci saranno il grande Yuri Temirkanov e la lussureggiante Filarmonica di San Pietroburgo, insieme alla violinista giapponese Sayaka Shoji. Non mancheranno figure come i pianisti di grido Krystian Zimerman e Angela Hewitt. Ed ancora tanti interpreti straordinari internazionali. Insomma ci sarà da divertirsi quest'anno anche nella Sinfonica, grazie ad appuntamenti imperdibili garantiti da Massimo Biscardi, per rendere la stagione la migliore di sempre.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-79178721028667654182018-09-08T08:34:00.003+02:002018-09-17T10:58:52.229+02:00Un Rigoletto truce e violento al Petruzzelli di Bari raccoglie consensi intriganti.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK6fbk8Q0dv9dz_jrdb0FVkVMYmdRGoxhdoOpdlRGN5SEzzXoVaQg2GLpxASveiQffPXlvP-RnpvadaQD9_TVQ7008lfWmsYRATLNXGYoVMXXvczpizEPSQqsYpDVWS1HCL8Ie3sjE7pI7/s1600/20180906_rigoletto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="429" data-original-width="800" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK6fbk8Q0dv9dz_jrdb0FVkVMYmdRGoxhdoOpdlRGN5SEzzXoVaQg2GLpxASveiQffPXlvP-RnpvadaQD9_TVQ7008lfWmsYRATLNXGYoVMXXvczpizEPSQqsYpDVWS1HCL8Ie3sjE7pI7/s400/20180906_rigoletto.jpg" width="400" /></a></div>
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E' stato un bellissimo Rigoletto, truce e violento quanto basta, quello del regista francese Arnaud Bernard, sulla regia ripresa da Angela Saroglu, con una validissima compagnia di canto, che ha visto primeggiare in parte il Duca di Mantova di Ivan Magrì, la Gilda strepitosa di una giovanissima Giuliana Gianfeldoni, ed lo struggente Rigoletto di Marco Vratogna (nella foto). Il tutto splendidamente diretto con classe sopraffina ed un tocco di straordinaria teatralità dal maestro Giampaolo Bisanti, a capo della splendida Orchestra del Petruzzelli, una delle migliori compagini attuali delle 14 Fondazioni liriche.<br />
Perchè truce e violento? Perchè indubbiamente la storia narrata da Piave e Verdi è una storia di pura e duplice violenza. La prima intentata dal Duca di Mantova, la seconda dal padre deforme e buffone il gobbo Rigoletto. Il regista Bernard è noto da tempo a Martina Franca, per aver portato gli Ugonotti di Meyerbeer ad una scandalistica regia più di venti ani fa. Qui nel Rigoletto barese si mette in luce la splendida Gilda di Giuliana Gianfaldoni con vocalità belcantistica raffinata e di alto livello, mentre un passo indietro appare il Duca di Mantova di Ivan Magrì, un Don Giovanni nero e spettrale, non sempre all'altezza della situazione di una parte di difficile presa.<br />
Molto bene il Rigoletto di Vratogna, credibile e appassionato baritono e gli altri validi interpreti della serata:da Mariano Buccino (Sparafucile) a Daniela Innamorati (Maddalena), da Raffaele Raffio (Monterone) a Valeria Tornatore (Giovanna), da Tommso Barea (Marullo) ad Alberto Comes (Conte di Ceprano) ed a Marta Calcaterra (Contessa di Ceprano). Insomma, uno spettacolo di virile e appassionata bellezza, eccellente anche la direzione del Coro del Petruzzelli, del maestro Fabrizio Cassi. E da rimarcare la superlativa direzione d'orchestra di Giampaolo Bisanti, che dirigerà l'inaugurazione nel 2019 dell'attesissimo "Simon Boccanegra" di Verdi.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-54857607632881090012018-08-29T09:05:00.000+02:002018-08-29T09:17:19.014+02:00L'avventuroso Viaggio alla scoperta di Bach.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwQI8wEpU_koVpRz1yKAtQAGuWgztV-w6NB3EGaUZuGG30luiUS39fYVA_reLWkkQ8opuyzXR6-FTm4HS7VH6tU8DMuzZqJRr8A_UdZbbv0IQ1WidU3H0KqTnGnFNpE2lsy4d58OkM5jGd/s1600/BACH.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="591" data-original-width="480" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwQI8wEpU_koVpRz1yKAtQAGuWgztV-w6NB3EGaUZuGG30luiUS39fYVA_reLWkkQ8opuyzXR6-FTm4HS7VH6tU8DMuzZqJRr8A_UdZbbv0IQ1WidU3H0KqTnGnFNpE2lsy4d58OkM5jGd/s320/BACH.jpg" width="259" /></a></div>
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Prendere la macchina un sabato mattina e percorrere 300 km può essere una avventura emozionante, ma anche non priva di una esaltante Storia.ai confini della realtà. E' così è andata. Arrivare a Poggiardo piccolo paese nei pressi della bellissima provincia barocca leccese, con un mare preziosissimo ai fianchi, di una bellezza sconvolgente ed incontrare all'esordio nel suo Brio Festival l'eccellente Riccardo Risaliti, pianista e musicologo di fama internazionale, affrontare una pagina terribile del repertorio bachiano come le "Variazioni Goldberg", è stato un impatto emozionale di grande forza e magia. Aiutati da un tocco magistrale di Risaliti, che si avvicinava a quello di zio Glenn Gould, ma era comunque lontano da lui. Un'ora di Musica stellare, principesca, di afflato emotivo sensazionale, ti porta a sfiorare Mondi ai Confini con la Realtà come in una Spielberghiana memoria senza tempo! E' stato bellissimo senza ombra di dubbio alcuno, venire a contatto con questa stupefacente realtà. scoprire un mondo di suoni affascinante e seducente, così poetico ed esaltante.Un pianoforte di straordinaria purezza ci ha regalato grandi emozioni, costringendoci ad una singolare preghiera della solitudine. Avremmo voluto restare in quel mondo abbracciati a Bach eternamente, ma così non è stato, Tornando a casa, abbiamo vissuto una avventura che preferiremmo non raccontare a voi ne a nessun altro: la macchina è infatti rimbalzata da un punto all'altro del Lungomare di Bari, facendo temere il peggio per l'autista irresponsabile che la guidava. Fossi rimasto a Poggiardo per una notte, avrei risparmiato tanta sofferenza ai miei cari.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-46960069321451352862018-07-24T12:24:00.004+02:002018-07-24T12:28:52.801+02:00Antonello Losacco Trio e il chitarrista Alberto Parmegiani domani sera in un concerto gratuito per il quartiere Libertà di Bari.<div align="center" style="background: white; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxJwi53wwPpIPQzYUl8RPAO_BkBEQWPGwC9liKBvqpOP4ddTU3uVh3JMqhFriUbvubqiPdQaBrWqEthJUk_nIaHMDUXao1hAC_rnResnGPWTBrvIK0kfFiJ33Zg_uaVmsajPmDer-Mf-hy/s1600/download+%252852%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxJwi53wwPpIPQzYUl8RPAO_BkBEQWPGwC9liKBvqpOP4ddTU3uVh3JMqhFriUbvubqiPdQaBrWqEthJUk_nIaHMDUXao1hAC_rnResnGPWTBrvIK0kfFiJ33Zg_uaVmsajPmDer-Mf-hy/s400/download+%252852%2529.jpg" width="400" /></a></div>
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<div align="center" style="background: white; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;">Prosegue il progetto “<b>Music Borders</b>” con un concerto gratuito che si terrà <b>domani, mercoledì 18 luglio</b>,</span><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;"> alle <b>21,00</b>, al <b>Teatro Forma</b>, con il trio di <b>Antonello Losacco </b>che per l’occasione incontrerà<b> </b></span><span style="color: #222222; font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;">il chitarrista di fama internazionale <b>Alberto Parmegiani (nella foto)</b>.</span><span style="color: #222222; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 7.5pt; text-align: justify;"> </span><span style="color: #222222; font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;">Il trio è formato da <b>Francesco Schepisi</b> al piano elettrico, <b>Fabrizio Fiore</b> alla batteria e dallo stesso Antonello Losacco al basso a 6 corde e alla direzione musicale. </span><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 12pt; text-align: justify;">Gli inviti per il concerto realizzato a favore del quartiere Libertà di Bari, possono essere ritirati presso l’Oratorio Salesiano Redentore<b> </b>o telefonando<b> </b>all’Associazione “Nel Gioco del Jazz” al<b> </b> 3389031130.</span></div>
<div class="ox-dd888a07e7-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-size: 12pt;"></span></div>
<div class="ox-dd888a07e7-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Il concerto </span><span style="font-size: 12pt;">coinvolge anche </span><span style="font-size: 12pt;">musicisti under 35 e ha l’obiettivo di favorire la promozione culturale dei giovani e rappresentando in chiave jazz gli standard musicali più conosciuti.</span></div>
<div class="ox-dd888a07e7-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Al di là dell’ascolto vero e proprio del concerto si coinvolgeranno inoltre i giovani nella ‘costruzione’ di una giornata musicale, dall’allestimento degli strumenti musicali e service audio/luci, dalle prove dei musicisti allo smontaggio finale. Attraverso questa esperienza si spera di avvicinare il pubblico giovanile a questo tipo di attività, facendo loro comprendere come sia il lavoro lo strumento necessario per realizzare una propria autonomia ed identità sociale.</span></div>
<div class="ox-dd888a07e7-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Il progetto “Music Borders”, che fa parte della seconda edizione<b> </b>di<b> </b>“Sillumina - </span><span style="font-size: 12pt;">Copia privata per i giovani, per la cultura, edizione 2017”</span><span style="font-size: 12pt;"> - Bando 1 “Periferie urbane” – settore Musica, prevede il coinvolgimento delle periferie urbane di Bari (quartieri Japigia, Libertà, San Paolo), con l’obiettivo di promuovere la cultura e la musica in contesti urbani disagiati </span><span style="font-size: 12pt;">attraverso un percorso di </span><span style="font-size: 12pt;">integrazione sociale e culturale (in questo caso attraverso lo strumento della musica, soprattutto quella jazz).</span></div>
<div class="ox-dd888a07e7-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Music Borders, che si avvale </span><span style="font-size: 12pt;">del sostegno del MIBACT, della SIAE e del Patrocinio del Comune di Bari,</span><span style="font-size: 12pt;"> proseguirà a settembre con altri concerti e lezioni/laboratori musicali gratuiti per giovani ed anziani che vedranno il coinvolgimento di psicologi, musicisti e giornalisti.</span></div>
<div class="ox-dd888a07e7-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">
<span style="font-size: 12pt;">Info: </span><a href="http://www.nelgiocodeljazz.it/" rel="noopener" style="color: blue; word-break: break-word;" target="_blank"><span style="font-size: 12pt;">www.nelgiocodeljazz.it</span></a></div>
Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-11497002549180935282018-07-16T12:40:00.000+02:002018-07-16T12:47:19.625+02:00La Big Band del Conservatorio "N.Piccinni" sotto la direzione di Vito Andrea Morra si esibirà domani sera nell'Anfiteatro della Pace a Japigia.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWYITuw2Ndh2Hg6ocbBCTwdeXBwirseA9C5ROaEeAxK3LHd0ewJVrgEAJQV7ftVEOtL0z7g1PVETj9qnNtzB3wrUrotuKjtg1EwRxggAr9Fl0e0RPDqH9NRFhfkNhmUo_bUv17dnsV1YVD/s1600/download+%252851%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWYITuw2Ndh2Hg6ocbBCTwdeXBwirseA9C5ROaEeAxK3LHd0ewJVrgEAJQV7ftVEOtL0z7g1PVETj9qnNtzB3wrUrotuKjtg1EwRxggAr9Fl0e0RPDqH9NRFhfkNhmUo_bUv17dnsV1YVD/s400/download+%252851%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div align="center" style="background: white; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="ox-3529462afe-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">La <b>Big Band del Conservatorio N.Piccinni </b>di<b> Bari</b>, </span><span style="font-size: 12pt;"> sezione Musica Jazz, sotto la direzione del M°<b>Vito Andrea Morra (nella foto)</b>, </span><span style="font-size: 12pt;">si esibirà <b>domani, martedì 17 luglio, </b></span><span style="font-size: 12pt;">alle <b>21,00</b>, in un concerto gratuito nell’<b>Anfiteatro</b> <b>della Pace</b> (presso il Centro Commerciale ‘Mongolfiera’ di Japigia, Bari) per i residenti di questo quartiere. Gli inviti per il concerto si possono ritirare presso l’Associazione ‘Quadrato Rosso’ o telefonando all’Associazione “Nel Gioco del Jazz”al 3389031130.</span></div>
<div class="ox-3529462afe-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Il concerto rientra nel</span><span style="font-size: 12pt;"> progetto “<b>Music Borders</b>” e coinvolge </span><span style="font-size: 12pt;">musicisti under 35 per favorire la promozione culturale dei giovani. La Big Band del Conservatorio N. Piccinni rappresenterà in chiave jazz gli standard musicali più conosciuti, ma anche rielaborazioni di brani da Palestrina a Monteverdi e i cosiddetti Ever Green.</span></div>
<div class="ox-3529462afe-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Il progetto “Music Borders” prevede anche che al di là dell’ascolto vero e proprio dei concerti si coinvolgano i giovani nella ‘costruzione’ di una giornata musicale, dall’allestimento degli strumenti musicali e service audio/luci, dalle prove dei musicisti allo smontaggio finale. Attraverso questa esperienza si spera di avvicinare il pubblico giovanile a questo tipo di attività, facendo loro comprendere come sia il lavoro lo strumento necessario per realizzare una propria autonomia ed identità sociale.<b></b></span></div>
<div class="ox-3529462afe-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Il progetto “Music Borders”, che fa parte della seconda edizione<b> </b>di<b> </b>“Sillumina - </span><span style="font-size: 12pt;">Copia privata per i giovani, per la cultura, edizione 2017”</span><span style="font-size: 12pt;"> - Bando 1 “Periferie urbane” – settore Musica, prevede il coinvolgimento delle periferie urbane di Bari, (quartieri Libertà, Japigia e San Paolo), con l’obiettivo di promuovere la cultura e la musica in contesti urbani disagiati </span><span style="font-size: 12pt;">attraverso un percorso di integrazione sociale e culturale (in questo caso attraverso lo strumento della musica, soprattutto quella jazz).</span><span style="font-size: 12pt;"></span></div>
<div class="ox-3529462afe-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Music Borders, che si avvale </span><span style="font-size: 12pt;">del sostegno del MIBACT, della SIAE e del Patrocinio del Comune di Bari,</span><span style="font-size: 12pt;"> proseguirà mercoledì 18 luglio sempre con un concerto gratuito </span><span style="font-size: 12pt;">al Teatro Forma, alle 21,00, con il trio di Antonello Losacco<b> </b>che per l’occasione incontrerà<b> </b></span><span style="color: #222222; font-size: 12pt;">il chitarrista di fama internazionale Alberto Parmegiani.</span><span style="font-size: 12pt;"></span></div>
<div class="ox-3529462afe-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-4239949951146190232018-07-12T12:21:00.002+02:002018-07-12T12:23:55.539+02:00L'edizione 2018 dell'Agimus Festival a Mola di Bari prende il via da domani.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEAfNjzY_CaRU18eVC9PukxAmUmPHHArx_3j6TZJCnCy7WIs7WP8dvkxBNU4qBsOTKoy4oX-RqfvlUumSqubFlAC2zfVFxGtWY8mbBlUC49rqAmyl9TS48OuPJq21E_KHyAw6Nkp_i6YoP/s1600/igudesman+%2526+joo+4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="228" data-original-width="304" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEAfNjzY_CaRU18eVC9PukxAmUmPHHArx_3j6TZJCnCy7WIs7WP8dvkxBNU4qBsOTKoy4oX-RqfvlUumSqubFlAC2zfVFxGtWY8mbBlUC49rqAmyl9TS48OuPJq21E_KHyAw6Nkp_i6YoP/s400/igudesman+%2526+joo+4.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="ox-d90a8856b4-MsoNoSpacing" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="ox-d90a8856b4-MsoNoSpacing" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt; text-indent: 35.4pt;">Dalle follie del celebre duo Igudesman & Joo (nella foto)</span><span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt; text-indent: 35.4pt;"> al talento vocale di Karima, sino alle onomatopee a cappella dei SeiOttavi, alle prime luci del giorno. L’edizione 2018 dell’Agìmus Festival a Mola di Bari (24 luglio - 7 settembre) oscilla tra delirio e sogno, ironia e solennità, dal tramonto all’alba. Ribadendo che la musica è visione, metafora, rappresentazione, in tutte le forme e generi: dal jazz ai vertici del pianismo classico, dalla musica a cappella al barocco, dalle colonne sonore alla contaminazione. Territori che la manifestazione diretta da Piero Rotolo per l’Associazione Giovanni Padovano Iniziative Musicali nella Rete di Musica d’arte Orfeo Futuro, attraversa con nove appuntamenti nel Chiostro di Santa Chiara e un concerto all’alba sul lungomare del Castello.</span></div>
<div class="ox-d90a8856b4-MsoNoSpacing" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">Concerti che si apriranno con le spericolate trasgressioni di <i>A Little Nightmare Music</i>, il <i>Piccolo incubo musicale</i> - deformante contraltare della <i>Piccola serenata notturna</i> di Mozart - con cui Igudesman & Joo, il celebre duo <i>freestyle</i> per violino e pianoforte, sovverte le regole della musica attraverso una surreale comicità sonora. E se si muove tra cantautorato e jazz classico la proposta vocale del trio Le Scat Noir (27 luglio), grazie al quale Lucio Dalla può incontrare Duke Ellington, più propriamente jazz è diventato il panorama di riferimento di Karima (31 luglio), per la quale l’esperienza di<i>Amici </i>sembra ormai appartenere a un lontanissimo passato. Dopo l’omaggio pop a Burt Bacharach, la cantante italo-algerina si propone con un tributo alle più grandi voci del jazz, su tutte la grande Ella Fitzgerald.</span></div>
<div class="ox-d90a8856b4-MsoNoSpacing" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">Dal canto suo, il virtuoso della tastiera Pasquale Iannone (3 agosto), tra i capofila di quel movimento di pianisti pugliesi che da tempo fa parlare di sé nel mondo, celebrerà Schubert, Chopin e Rachmaninov accanto all’allievo di Liszt, Moriz Rosenthal. E al Nuovo Mondo, che Iannone ha conquistato suonando alla Carnegie Hall di New York, guarda anche il progetto musicale dei SeiOttavi (5 agosto), l’ensemble a cappella che con lo spettacolo <i>Around the World</i>, in programma alle 5.30 del mattino, spazia con le sue onomatopee musicali dal repertorio di Manhattan Transfer e Swingle Singers a Brahms e Mozart. Gli “incubi” di Igudesman & Joo verranno “mitigati” dai “sogni” di Platinumbrass4 (19 agosto), il quartetto di ottoni (con batteria) che con <i>Dreams </i>rilegge il rock dei Led Zeppelin e dei Queen, tra musica colta e jazz.</span></div>
<div class="ox-d90a8856b4-MsoNoSpacing" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">Chiudono il programma due concerti di musica da camera - dove la musica colta incontra gli idiomi popolari tra Spagna e Italia - del Trio Romea (25 agosto) e dell’Ensemble Benedetto Marcello (2 settembre). Quindi, una frizzante serata tra villanelle popolari e cafè chantant del duo Ebbanesis (31 agosto). E, infine, una serata da Oscar con i pianisti Carlos Lama e Sofia Cabruja impegnati con l’Agìmus String Orchestra (7 settembre) in un viaggio sonoro attraverso le più belle colonne sonore di John Williams, Ennio Morricone, Nicola Piovani e altri autori.</span></div>
<div class="ox-d90a8856b4-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 18.4px;">Info </span><strong><span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt; font-weight: normal; line-height: 18.4px;">368.568412 – 393.9935266</span></strong><strong><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-weight: normal;"></span></strong></div>
<div class="ox-d90a8856b4-MsoNoSpacing" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<br /></div>
Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-76749459142064131552018-07-11T11:32:00.002+02:002018-07-11T11:32:45.825+02:00Con "La zia d'America" di Leonardo Sciascia, Paolo Panaro torna giovedì nel Chiostro di Santa Chiara a Mola di Bari.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYjn9MHP1U6K9r39oQ0DxqgWIbtYA7tc4rOtNB0yc0morBOZpBt4r9RPAeaXA_vlMxqGC2BSoCjkaU5ztYycGOEE4dGkLyOAS2uWn6ea0gDDN0Ou_BuhOcrxIVx3oiuqMX7y_HBLcS92aH/s1600/Panaro+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="943" data-original-width="1420" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYjn9MHP1U6K9r39oQ0DxqgWIbtYA7tc4rOtNB0yc0morBOZpBt4r9RPAeaXA_vlMxqGC2BSoCjkaU5ztYycGOEE4dGkLyOAS2uWn6ea0gDDN0Ou_BuhOcrxIVx3oiuqMX7y_HBLcS92aH/s400/Panaro+3.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="ox-d9605adb46-MsoNoSpacing" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<br /></div>
<div class="ox-d9605adb46-MsoNoSpacing" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Con «La zia d’America» di Leonardo Sciascia, Paolo Panaro (nella foto) è ancora una volta mattatore in scena, giovedì 12 luglio (ore 21), nel Chiostro di Santa Chiara, a Mola di Bari, per uno dei «racconti d’estate» della rassegna «Teatro al Chiostro» della Compagnia Diaghilev (biglietti 5 euro).</span></div>
<div class="ox-d9605adb46-MsoNoSpacing" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Il testo racconta il mancato rinnovamento italiano dopo la Seconda guerra mondiale, con la Sicilia che guarda invidiosa l’America per contrapporla alla vita locale da ricostruire. La riflessione di Sciascia è nella figura della zia emigrata, la quale non riesce a far meglio che dare la mano di sua figlia a un fascista. La vicenda è ambientata nel 1943, in un non precisato paesello della Sicilia. Il giovane protagonista racconta delle speranze e delle paure che, insieme ai concittadini, vive nell’attesa dell’arrivo degli alleati. La situazione però è strana: il piccolo paese vive l’irrealtà del sogno: non accade nulla, il tempo è fermo. E l’impressione è che gli eventi storici non sfiorino nemmeno l’estrema provincia siciliana della quale il narratore si fa cronista. Eppure gli americani arrivano. Se una parte del paese prende a bruciare ritratti di Mussolini e tessere del fascio, l’altra festeggia i liberatori che sono soltanto cinque soldati Usa. Preti impauriti, donne di malaffare, avvocati traditori, mezzani che subdolamente si mettono a servizio dei soldati, prostituzione, mercato nero: questa è l’atmosfera all’indomani della Liberazione. I fascisti rimasti in paese hanno paura; soprattutto lo zio del narratore che ai tempi di Mussolini era segretario amministrativo del fascio. Gli eventi si susseguono: l’armistizio, la Repubblica di Salò, le prime consultazioni politiche. Cominciano ad arrivare notizie dall’America, la ricca zia del protagonista scrive che presto sarà in Sicilia per un voto fatto alla Madonna del paese. La guerra è finita, l’Italia si divide fra monarchici e repubblicani. Arrivano gli aiuti da oltreoceano, ma anche esortazioni e ricatti dei parenti americani di dare il voto, alle prossime elezioni, alla Democrazia cristiana. Immediatamente dopo il trionfo del rassicurante partito di De Gasperi, giungono in Sicilia la ricca zia americana e la sua famiglia. A loro il paesello appare brutto e sporco. Incidenti e incomprensioni fra la famiglia del narratore e gli americani logorano i rapporti. Si salva solo lo zio fascista, l’unico che gli americani decidono di portarsi dietro quando decidono di anticipare il rientro negli States.</span></div>
<div class="ox-d9605adb46-MsoNoSpacing" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Info 333.1260425 - 347.1788446.</span></div>
<div class="ox-d9605adb46-MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 16.8667px; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
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Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-8644960624698136732018-06-12T10:01:00.001+02:002018-06-12T10:05:01.726+02:00Emanuele Arciuli rivela un grande Bartok nel concerto di domenica sera.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij3v-_6t0l4noS4XgrQ1erwbbW2ULzQfdwuXr47kGQkAxbG7mYvqFPWKWFRM6OzT2mF3x-qrZc4wH74nvbkUNfI6g1BsNNg5nxqhHIYrqopHCVKZjML02mk71-4p6_Jmu6Ul2c16pbz1c8/s1600/Arciuli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="250" data-original-width="670" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij3v-_6t0l4noS4XgrQ1erwbbW2ULzQfdwuXr47kGQkAxbG7mYvqFPWKWFRM6OzT2mF3x-qrZc4wH74nvbkUNfI6g1BsNNg5nxqhHIYrqopHCVKZjML02mk71-4p6_Jmu6Ul2c16pbz1c8/s400/Arciuli.jpg" width="400" /></a></div>
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L'ultimo concerto pre-estivo della stagione sinfonica della Fondazione Petruzzelli al folto pubblico ha offerto un programma stimolante e significativo. con la partecipazione del "nostro" pianista Emanuele Arciuli (nella foto), che ha messo in luce la vena creativa di Bela Bartok (3° Concerto per pianoforte ed orchestra il più neoclassico dei tre composti dall'ungherese), con una prova di strabiliante compattezza e bravura, ben diretto dal maestro americano esperto e sensibile, Dennis Russell Davies.<br />
Il resto del programma era dedicato nella prima parte alla complessa "Cantata profana" sempre di Bartok, (solisti gli ottimi cantanti Sug Kyu Park-tenore e Miklos Sebestien-basso/baritono) ed alla misconosciuta Sinfonia n.7 "A Toltec Symphony", ispirata allo spirito degli antichi abitanti dell'America Latina, per la precisione precolombiana, i c.d. "toltechi". Un brano quest'ultimo di difficile comprensione, grazie alla continua ripetitività delle cellule ritmiche, dove il Coro del Petruzzelli, si è ottimamente disimpegnato, con freschezza e buona intonazione, sotto la guida dell'eccellente M° Fabrizio Cassi.<br />
Un concerto da apprezzare soprattutto per l'eccellente prova di Arciuli, che ha messo in evidenza, oltre che la sua invidiabile duttilità e freschezza, una solida tecnica espressiva, in particolare nel primo movimento ritmicamente così instabile e frizzante, ben eseguito dall'Orchestra del Teatro, che sotto la guida di Russell Davies si è espressa con disinvolta sicurezza.<br />
Due i raffinati bis concessi da Arciuli, dopo l'entusiasmo elettrizzante scatenato nel pubblico. Il primo di Grieg da i pezzi lirici, e quindi "Quiet now" di Denny Zeitlin, molto apprezzato dagli spettatori intervenuti.<br />
A settembre la stagione riprenderà il 21, con un concerto diretto da Giuseppe Grazioli, dove sarà eseguita, tra l'altro, una notissima Sinfonia di Nino Rota.Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4410845518544413902.post-62743819151641321182018-06-07T10:16:00.000+02:002018-06-07T10:17:48.043+02:00Concerto memorabile al Petruzzelli. Un impressionante Vadim Repin insieme all'Orchestra del Teatro in gran spolvero.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5ALr6zk7M4rKu1GhgdYl46-Dq_HOxNMWjhVegLSxLU6Q4dc08dBAEFiLbgA1z1kxgCmnPtqB3FYQ0X0OJJxO1dx018eOP742JrrYtyi1XjVlpD4axXxeufPA9GIC7jPnayWDnknkm24bd/s1600/REPIN.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5ALr6zk7M4rKu1GhgdYl46-Dq_HOxNMWjhVegLSxLU6Q4dc08dBAEFiLbgA1z1kxgCmnPtqB3FYQ0X0OJJxO1dx018eOP742JrrYtyi1XjVlpD4axXxeufPA9GIC7jPnayWDnknkm24bd/s400/REPIN.jpg" width="400" /></a></div>
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E' stato un concerto davvero memorabile, quello di ieri sera al Petruzzelli, per la stupenda Stagione Sinfonica. Un programma di rara bellezza e molto stimolante, quello offerto dal giovane direttore viennese Sascha Goetzel, insieme al prestigioso violinista Vadim Repin (nella foto). si partiva con Ciaikovskij; <i>Valzer e Polonaise</i> dalla sua celebre opera "Evghenij Onegin", portata avanti con buon ritmo e disinvolta incisività, per poi passare alla parte più intensa del concerto.<br />
Il Concerto in la minore n. 1 di Shostakovich, pagina di trascinante bellezza nostalgica, introdotta da uno stupendo "Notturno" in cui si è messa in luce subito la straordinaria cavata dello Stradivari di Repin: un violinista di immensa bravura, dotato di una tecnica fantasmagorica e di un intonazione perfetta. Ottima anche l'Orchestra, che ben diretta da Goetzel, ha offerto una prova eccellente delle sue qualità. Strabiliante la finale "Burlesca" in cui Repin ha fatto a gara con l'Orchestra, imponendo un ritmo forsennato e trascinante alla divina conclusione. "Standing Ovation" alla fine dell'esibizione "pazzesca" di Repin, che ha dopo quasi dieci minuti di ovazioni, regalato un bis paganiniano di grande classe e raffinatezza, di cui ci sfugge però il titolo.<br />
L'Orchestra, diretta da Goetzel, ha poi offerto una prova smagliante nel capolavoro di Shostakovich: la Sinfonia n.1 in fa minore op. 10, una sorta di replica della meravigliosa "Classica"di Prokof'iev, in cui si sono evidenziate le straordinarie prime parti dell' Orchestra barese, giunta ad un livello di primissimo piano nell'ambito dei migliori complessi italiani. Ancora una volta, va dato atto al Sovrintendente Biscardi, che l'apprezzamento per l'eccellente stagione sinfonica di quest'anno supera di gran lunga quello dello scorso anno. Una sola parola e meritata: Grazie Biscardi!Alessandro Romanellihttp://www.blogger.com/profile/05718201574405224506noreply@blogger.com0