lunedì 10 dicembre 2018

Benedetto Lupo affascina il suo pubblico con un magistrale Debussy


Era l'ultimo concerto della stagione, quello del pianista barese Benedetto Lupo (nella foto), subentrato per un recentissimo infortunio alla spalla al collega norvegese Leif Ove Andsnes, e lo ha superato a pieni voti. In programma un Debussy incantevole con le Images oublièes, le estampes, la prima e seconda serie delle Images, e poi a prezioso corollario concludevano Masques, D'un cahier d'Esquisses e la stupenda Isle joyeuse, che concludeva mirabilmente la serata.
"A Benedetto Lupo bastano poche note per mettere in chiaro le cose: lui non è il solito pianista e il suo non è il solito Debussy. la mano è leggerissima, sembra non affondare mai sulla tastiera, ma scivolarci sopra, e il suono che ne esce, di una morbidezza appena ovattata è pur nella sua intrinseca bellezza è quanto di più naturale e sincero si possa immaginare." Questa era la bellissima recensione che Paolo Locatelli (Opera Click)  ha regalato ad un simile concerto di Benedetto, in cui Debussy la faceva da padrone della serata.
Non ci pare di dover aggiungere altro, non sprecando ulteriori parole alla prova già maiuscola di Lupo. Un pianista di straordinaria levatura internazionale e vincitore di tanti importanti Concorsi, che ci fa sentire degni di essergli concittadini e che migliora come solo il vino sa fare, nonostante gli anni passano e lui dimostra la solidità e l'autorevolezza di un grande pianista. Due bis nel finale hanno corroborato la splendida serata, con applausi interminabili e grati del pubblico barese.

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