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lunedì 16 luglio 2012

Trionfa l'Artaserse di Hasse, in prima ripresa scenica in tempi moderni al 38° Festival della Valle d'Itria

Parlare di trionfo non ci pare eccessivo. L'opera metastasiana Artaserse musicata una novantina di volte da altrettanti compositori (tra cui Vinci, Jommelli e Leo) nei primi decenni del Settecento, è stata riproposta con notevole successo a Martina Franca per l'inaugurazione del 38° Festival della Valle d'Itria nella versione di Johann Adolf Hasse, compositore che pur di natali tedeschi, fu considerato all'epoca il più grande esponente dell'opera seria italiana, o meglio napoletana, e soprannominato il "caro (o divino) sassone". L'Artaserse di Hasse è lavoro non troppo lungo, considerati i precedenti dell'opera seria di quegli anni, diviso nei canonici tre atti, non supera le tre ore di musica, tra recitativi, arie, duetti e insiemi. La narrazione prende il via dalle vicende di Artabano, prefetto delle guardie reali di Serse, che vedendo ogni giorno di più diminuire la potenza del re persiano, sperò uccidendolo di poter sacrificare alla propria ambizione tutta la famiglia reale e salire sul trono. Arbace suo figlio viene tradotto ingiustamente in carcere e da lì si dipanano i dubbi e i sospetti tra i principi reali della famiglia, tra cui lo stesso Artaserse e Dario, con il primo che fece uccidere il secondo credendolo erroneamente parricida. Alla fine dell'opera l'arcano (o meglio il misterioso giallo) è svelato: Artabano stesso dichiara la sua colpevolezza, ma la vicenda finisce in gloria e pace con la nobile clemenza di Artaserse che tutto capisce e tutto perdona. La musica è molto bella, ma di complessa realizzazione. Nessun problema. La compagnia di canto è infatti semplicemente strepitosa con il controtenore italo-argentino Franco Fagioli (Arbace), Sonia Prina (Artabano) e Maria Grazia Schiavo (Mandane) su tutti, protagonisti a pieni voti nell'interpretazione di arie d'agilità di grandissimo impegno tecnico ed espressivo. Non da meno gli altri cantanti del cast, da Anicio Zorzi Giustiniani (Artaserse) a Rosa Bove (Semira) e ad Antonio Giovannini (Megabise). Eccellente, infine, la prova dell'Ensemble Barocco dell'Orchestra Internazionale d'Italia, sotto la guida vibrante, fresca ma al contempo leggerissima (nella certosina attenzione alle voci in campo) di Corrado Rovaris. Lo statico, lugubre spettacolo curato da Gabriele Lavia non ci è parso tra i migliori da lui confezionati negli ultimi anni (pensiamo ad una splendida Giovanna d'Arco di Verdi a Parma), oltre che in linea con la superba esecuzione musicale. Eppure il folto pubblico di Palazzo Ducale, alla fine, gli ha comunque tributato un bel po' di applausi. Si replica il 18 e il 27 luglio. Licenza Creative Commons
Quest' opera di Alessandro Romanelli è concessa in licenza sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.

lunedì 25 giugno 2012

Ecco il 38° Festival della Valle d’Itria. Si terrà dal 14 luglio al 2 agosto*

"Un viaggio nel teatro musicale degli ultimi quattro secoli. E' quanto emerge dal cartellone della 38a edizione delFestival della Valle d'Itria, in programma a Martina Franca dal 14 luglio al 2 agosto 2012, il cui annuncio ha aperto un vivace dibattito, tra i melomani più attenti, a seguito delle anticipazioni divulgate l’estate scorsa dal direttore artistico Alberto Triola.Si comincia con l'Artaserse di Johann Adolf Hasse che andrà in scena, nell’Atrio del Palazzo Ducale, il 14 luglio (repliche il 18 e il 27) e che avrà tra gli interpreti il celebre controtenore Franco Fagioli, divenuto un beniamino del pubblico festaliero.Seguirà Nur (in arabo 'luce'), opera da camera in un atto ambientata nella città de L’Aquila all’indomani del terremoto del 2009 appositamente commissionata dal festival al compositore aquilano Marco Taralli su libretto di Vincenzo De Vivo da un'idea dello scrittore ligure Marco Buticchi e che andrà in scena nel Teatro Verdi il 21 e il 28 luglio.La Zaira di Bellini “sostituirà” il 29 e il 31 luglio, sempre nell’Atrio del Palazzo Ducale, l’annunciata Francesca da Rimini di Mercadante. Il cambio consentirà di aggiungere un ulteriore tassello al mosaico dei titoli belliniani, uno degli autori più presenti nelle varie edizioni del festival.Il cartellone si completa inoltre con l’Orfeo Luigi Rossi, popolarissimo compositore pugliese di Torremaggiore, che sarà proposto nella trascrizione per ensemble dalla compositrice Daniela Terranova e con la riduzione drammaturgico-musicale curata della stessa Terranova e da Fabio Ceresa nel Chiostro del Carmine il 30 luglio e l’1 agosto. Non mancherà il tradizionale concerto di Musica Sacra nella Basilica di San Martino il 20 luglio, il concerto Sinfonico il 2 agosto nell’Atrio del Palazzo Ducale, la Festa del bel Canto: “Premio Rodolfo Celletti 2012” in programma la sera del 22 luglio e quattro concerti il 15, 17, 19 e il 23 nell’ambito del ciclo "Novecento e oltre".*(Fonte: Operaclick - online - Dino Foresio)Ulteriori Informazioni su:http://www.festivaldellavalleditria.it/