venerdì 21 dicembre 2018

Una strepitosa Traviata chiude in bellezza la Stagione Lirica 2018 del Petruzzelli di Bari.


E' stata bella, bellissima la Traviata di Verdi al Petruzzelli di Bari, che ha chiuso nel migliore dei modi la Stagione Lirica 2018. Tutto esaurito e pubblico entusiasta e partecipe. Strepitosa e appassionata la direzione del giovane talento, Carlo Goldstein, che ha interpretato con rara sensibilità la partitura verdiana, complice un'Orchestra del Petruzzelli in grande spolvero, com'è dall'inizio di Stagione. La regia,e scene ed i costumi erano affidati ad Hugo De Ana, uno dei migliori Maestri al mondo, la compagnia di canto di valore internazionale, aveva nel soprano croato Lana Kos (nella foto), la sua autentica punta di diamante; una Violetta fragile, minuta e depressa, ma con grande carattere e intelligenza nell'uso sfolgorante delle colorature.  Discreti, ma solo discreti (ma non troppo), l'Alfredo di Luciano Ganci, stentoreo, ma di vocalità angusta e poco intonata, e il Giorgio Germont dell'ucraino Vitaliy Bilyy, un po' rozzo ed approssimativo nelle arie cantate. Non ci sono più i grandi baritoni di una volta. Purtroppo. Passabili i ruoli di contorno con Anastasia Pirogova, Marco Miglietta, Maurizio Lopiccolo, Vincenzo Mandarino ed Antonio Muserra. La scenografia offre all'occhio esperto un immagine sfarzosa della Parigi di fine '800 con grandi spazi in stile Impero lucente e prezioso. L'opera corre via senza alcuna pausa, con raro piacere, grazie anche al perfetto Disegno Luci di Valerio Alfieri ed alle splendide coreografie di Leda Lojodice. Si replica ogni giorno sino alla fine del mese. Uno spettacolo che resterà vivo nella memoria di chi lo ha visto ed apprezzato.

lunedì 10 dicembre 2018

Benedetto Lupo affascina il suo pubblico con un magistrale Debussy


Era l'ultimo concerto della stagione, quello del pianista barese Benedetto Lupo (nella foto), subentrato per un recentissimo infortunio alla spalla al collega norvegese Leif Ove Andsnes, e lo ha superato a pieni voti. In programma un Debussy incantevole con le Images oublièes, le estampes, la prima e seconda serie delle Images, e poi a prezioso corollario concludevano Masques, D'un cahier d'Esquisses e la stupenda Isle joyeuse, che concludeva mirabilmente la serata.
"A Benedetto Lupo bastano poche note per mettere in chiaro le cose: lui non è il solito pianista e il suo non è il solito Debussy. la mano è leggerissima, sembra non affondare mai sulla tastiera, ma scivolarci sopra, e il suono che ne esce, di una morbidezza appena ovattata è pur nella sua intrinseca bellezza è quanto di più naturale e sincero si possa immaginare." Questa era la bellissima recensione che Paolo Locatelli (Opera Click)  ha regalato ad un simile concerto di Benedetto, in cui Debussy la faceva da padrone della serata.
Non ci pare di dover aggiungere altro, non sprecando ulteriori parole alla prova già maiuscola di Lupo. Un pianista di straordinaria levatura internazionale e vincitore di tanti importanti Concorsi, che ci fa sentire degni di essergli concittadini e che migliora come solo il vino sa fare, nonostante gli anni passano e lui dimostra la solidità e l'autorevolezza di un grande pianista. Due bis nel finale hanno corroborato la splendida serata, con applausi interminabili e grati del pubblico barese.

mercoledì 14 novembre 2018

L'ultimo concerto della splendida stagione 2018 del Petruzzelli di Bari diretto con successo da Stefan Anton Reck.


E' stato un concerto bellissimo e dagli esiti impensabili, quello diretto dal Maestro tedesco Stefan Anton Reck (nella foto), tutto dedicato al grandissimo Petr Il'ic Ciaikovskij, con due composizioni celebratissime - il Concerto n.1 per pianoforte ed orchestra op.23 e la "Patetica", ovvero la Sesta Sinfonia - Ad accompagnarlo nella prima parte c'era lo straordinario contributo del pianista e direttore d'orchestra Mikhail Pletnev, già notissimo nel mondo pianistico per aver più volte collaborato con l'importantissima etichetta gialla Deutsche Grammophon e che francamente ci ha leggermente deluso, per via del suo pianismo così poco virtuosistico e brillante, ma abbastanza pestato con eccessivo vigore e pesantezza.
Meglio la seconda parte, con una Sesta Sinfonia da ricordare. Si sa, come è noto, storicamente che la morte di Ciaikovskij fu dovuta a complicazioni derivanti dall'aver bevuto un bicchiere delle acque del Volga infettate dal colera, ed invece ricerche successive hanno portato a credere che Ciaikovskij sia stato avvelenato dall'arsenico, per evitare uno scandalo tremendo sui suoi loschi rapporti omosessuali con il giovane Aleksej, nipote del Conte Stenbock-Femor.
Ecco la storia pazzesca che sappiamo da tempo recente e di cui narriamo adesso. Ma tornando alla Sinfonia è noto che Ciaikovskij l'amasse a tal punto da farne infine una sorta di "Requiem" sulla sua morte.
Reck l'ha diretta con piglio deciso e virile, dimostrando la banalità di ciò che si dice di lui: direttore bravo in Wagner, meno interessante su altri fronti. Ed invece ieri sera la sua direzione ci ha impressionato moltissimo. Il primo movimento in particolare è stato vissuto a "cuore aperto" con lame taglienti e decise, straordinario l'apporto fondamentale dell'Orchestra del Teatro in grande spolvero negli archi e nei fiati. Indimenticabile poi il secondo e terzo movimento, condotto a ritmi violenti ed incisivi, ed infine il quarto, dopo l'improvvida interruzione (degli applausi di un pubblico va detto, parecchio ignorante), lacerante ed espressivo negli archi più nobili. Un successo clamoroso ed entusiasmante alla fine, ha regalato una splendida serata ai numerosi spettatori presenti: Grazie Stefan!

giovedì 8 novembre 2018

Benedetto Lupo protagonista al Petruzzelli di Bari di uno stupendo Concerto n. 1 in re minore per pianoforte di Brahms.


Un concerto memorabile quello di Brahms in re minore, interpretato divinamente da Benedetto Lupo (nella foto), classe 1963. con una serie di splendida affermazioni internazionali, che ha reso il suo nome da giovanissimo pianista di valore a grande della tastiera, senza discussioni di alcun genere.
Significativa anche la direzione dell'austriaco Gunter Neuhold, eccellente e vibrante con tasso tecnico di primo livello, come anche validissima è stata la prova dell'Orchestra del Teatro, in particolare degli archi sublimi in certi punti dialogici con Lupo, in perfetta simbiosi con il pianista barese.
Tra i meriti di Benedetto c'è indubbiamente quello di aver maturato una fucina di talenti, basti pensare alla straordinaria Beatrice Rana, una delle migliori pianiste in circolazione.
Ma veniamo al concerto sublime che Lupo ha proposto con lucidità e razionalità estreme, a cominciare dal primo lunghissimo movimento, contestato a Brahms all'epoca, per via dei successivi striminziti movimenti.
A cominciare dallo stupendo e struggente adagio, commovente omaggio beethoveniano, e che viene reso da Lupo in modo quasi metafisico e stupefacente, grazie ad una tecnica sopraffina e superlativa.
Poi, infine il terzo movimento si è rivelato grandioso nell'approccio di Lupo alla pagina, sempre brillante ed attento ad evidenziare tutte le sfumature del caso.
Applausi scroscianti, hanno consentito due bis al pianista barese, che ha incasellato l'ennesima brillante performance brahmsiana.
Il concerto è proseguito con una pagina poco nota, il Requiem per Mignon, per coro e orchestra. Apprezzabile il coro del Petruzzelli, che canta splendidamente in tedesco e l'ottima direzione di Neuhold e dei solisti impegnati.Una buone esecuzione, tutto sommato.
Il concerto si è poi concluso in maniera straordinaria con l'esecuzione eccellente di "Daphnis e Chloè", che ha visto la partecipazione integrale di Coro e Orchestra, in un afflato d'altri tempi ed un crescendo sensazionale. Successo bellissimo e convincente, in attesa del prossimo atteso concerto ciaikovskiano diretto da Stefan Anton Reck in novembre.

lunedì 5 novembre 2018

La "Leggenda Vivente" Daniil Trifonov incanta il Petruzzelli di Bari in un meraviglioso concerto.


Ha suonato a Bari ieri sera in un concerto fuori abbonamento il grandissimo pianista, ex enfant prodige, Daniil Trifonov, che si è fatto crescere una barbetta incolta, per azzerare in qualche maniera la sua faccia adolescenziale, che abbiamo apprezzato negli ultimi anni. Teatro Petruzzelli pieno ma non strapieno come avrebbe meritato il pianista russo. Programma lunghissimo, con la prima parte che sfiora l'ora e mezza di durata! e' il pianista più grande del mondo? Molti lo hanno sostenuto, noi non lo riteniamo ancora tale, in un mondo che ha in Sokolov, Argerich e Zimerman, un tris d'assi clamoroso.
In  ogni caso, il suo è un modo di suonare unico ed originalissimo. I tasti sono sfiorati con legerezza ed eleganza sublime in Beethoven eseguito perfettamente nell'Andante Favori in fa e nella strepitosa Sonata n.18 "La caccia", poi passiamo ad una lunga pagina di Schumnn ai più sconosciuta o almeno poco noto, come Bunte Blatter ed al Presto Passionato, che hanno concluso una bellissima prima parte di un'ora e mezza, assolutamente stupenda.
Nella seconda parte, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare la poco nota (rispetto alla Settima ed alla Sesta) Sonata di Guerra n. 8, dove il nostro ha messo in luce la scintillante tecnica di cui è dotato, con scaglie di luce taglienti e luminose, ottave vigorose e micidiali, da mettere in ginocchio chiunque.
Ti aspetteresti decine di bis alla fine del concerto? Ed invece no. Si fa un po' pregare, ma poi concede due essenziali Bach e Chopin, suonati con una misurata classe e un infantile prestanza. Deve farne di strada, Il Maestro Sokolov è ancora un lontano obbiettivo da raggiungere.

giovedì 1 novembre 2018

Il Petruzzelli conquista la Musica tra Vacchi e Prokofiev, con una magistrale direzione di John Axelrod.


E' noto che la musica di Vacchi, abbia un che di contorto e assai complesso, lo abbiamo scoperto in questi ultimi cinque anni, da quando il Maestro è stato compositore in residence del Teatro Petruzzelli, concludendo ieri sera la sua opera con un concerto per violoncello (o viola) ed orchestra, un opera avviata con "Lo Stesso Mare"opera convincente ed interessante, quando all'epoca sovrintendente era Giandomenico Vaccari.
Qui il lavoro per violoncello e orchestra è ostico e parecchio noioso, nonostante la eccellente esecuzione di Enrico Dindo, così appassionato e rigoroso nel mettere a nudo le particolarità Vacchiana. Il compositore, presente alla serata, è stato molto applaudito dal folto pubblico presente. Una notazione: non è stato concesso alcun bis dal celebre violoncellista, nonostante l'avesse meritato.
La seconda parte è stato tutta un altra cosa, con l'esecuzione della Quinta Sinfonia di Prokofiev eseguita al meglio dall'Orchestra del Teatro Petruzzelli in grandissima forma e diretta splendidamente da John Axelrod (nella foto, direttore di alto livello, che abbiamo spesso apprezzato).
Si tratta della Sinfonia più celebre delle sette composte da Prokofiev. Una Sinfonia di grande pathos popolare, venne composta nell'estate del 1944 in un rifugio di Mosca, durante le fasi finali della Seconda Guerra Mondiale, che avrebbe portato alla sconfitta dei tedeschi da parte dei sovietici.
L'interpretazione è stata fantastica con una teatralità superba, promossa con grande talento da Axelrod. Esecuzione che ci ha coinvolto moltissimo, e che avrebbe meritato il bis. Ottima la prova dell'Orchestra del Teatro sugli scudi e perfetta nelle eccellenti prime parti.

domenica 28 ottobre 2018

Prende il via a dicembre il Concorso Pianistico "Città di Albenga".


La cerimonia di premiazione avrà luogo presso l’auditorium San Carlo di Palazzo Oddo (nella foto) di Albenga il giorno 29/12/2018, in occasione dell’esibizione dei pianisti vincitori della XXXI edizione del concorso pianistico “Città di Albenga-Memorial Maria Silvia Folco”. La partecipazione dei vincitori alla cerimonia di premiazione non sarà strettamente obbligatoria, anche se consigliata. Nel caso in cui i compositori vincitori non si presentino alla cerimonia, sarà cura dell’organizzazione inviare loro il Diploma, e gli eventuali premi. E’ gradita (sebbene non obbligatoria) l’esecuzione del brano vincitore in occasione del concerto.  L’iscrizione online dovrà essere effettuata entro il 10 Dicembre 2018. I risultati delle votazioni verranno pubblicati entro le ore 20.00 del 21/12/2018 sul sito www.concorsopianisticoalbenga.it alla sezione News.È richiesta la composizione di un’opera per pianoforte della durata compresa fra i 4 ed gli 8 minuti. E’ ammesso ogni stile; si privilegeranno le opere che mostreranno equilibrio tra interesse compositivo e fruibilità da parte dell’ascoltatore. Il plico contenente il materiale di cui all’art. 8 del presente bando dovrà essere spedito entro il 12 dicembre tramite raccomandata (fa fede il timbro postale), al seguente indirizzo: Segreteria Concorso di Composizione “Città di Albenga”, Comune di Albenga – Ufficio Turismo, Viale Martiri della Libertà 1, 17031, Albenga (SV), Italy. Per partecipare è necessario inviare un plico contenente 2 copie cartacee della musica perfettamente leggibili (realizzate con software di notazione “Finale”, “Sibelius”, oppure manoscritte chiaramente e digitalizzate) e contrassegnate da un nickname o da sequenza di cifre. Il medesimo plico, oltre alle 2 copie della partitura, deve contenere una busta chiusa, contrassegnata all’esterno con lo stesso nickname o sequenza di cifre usata per contraddistinguere il brano. Tale busta deve contenere:

– 1 copia della carta d’identità del candidato;
copia del curriculum vitae del candidato, (comprendente i seguenti contatti: indirizzo e-mail, numero di telefono e indirizzo postale) in una delle seguenti lingue: italiano, inglese, francese o tedesco;
– La ricevuta del versamento della quota di iscrizione.
N.B. Le composizioni NON dovranno contenere il nominativo del concorrente, bensì solo ed unicamente il nickname o la sequenza di cifre, pena l’espulsione dal concorso stesso.

giovedì 25 ottobre 2018

Incontro romano con la pianista Maria Di Pasquale e Alan David Baumann.


Sono inseparabili, ma si conoscono da appena sei mesi. Alan e Maria (nella foto), detta anche Miriam, sono prossimi al matrimonio, entrambi vengono da personali e delicate storie d'amore che ne hanno corroborato i sensi e la vitalità. Lei vive tra Roma e Milano, dove insegna alla Scuola Civica " Claudio Abbado", lui invece vive a Roma, dove cura con attenzione ed amore l'Archivio Baumann e Fischer, dedicato in prevalenza alla sua adorata mamma. la celebre pittrice Eva Fischer. Un incontro così pieno e ricco di tanti ricordi ed elucubrazioni personali, non può restare carta morta per troppo tempo. Così ho deciso di parlarvene.
Io parlo e lei risponde con una voglia straordinaria del suo rapporto fondamentale con la Musica. " Sì, adoro tutta la musica, in particolare quella brasiliana che mi ha portato a ragionare ed a proporre progetti, che voglio far girare in Italia e nel mondo."
Lui on è da meno, ed a capacità progettuale prova a tenere il passo con Maria, la sua compagna. E' straordinario tenere il loro passo, tra ricordi e affermazioni antiche e nuove. Lui ne ha troppe da raccontare e mi regala 5 libri pittorici bellissimi che sintetizzano il TUTTO, pubblicazioni storiche degli anni Sessanta e Settanta. Io resto incantato da tanta generosità e tanta passione e annuisco.
Probabilmente li rivedrò presto. Si è instaurata una tale e solida amicizia tra noi tre da impedire una pur storica separazione.
Lui ha anche rapporti con la Puglia, dove ha lavorato e soggiornato, ma Roma resta la sua terra natia, dove smaterializza i suoi ricordi della stratosferica madre, internata in un campo di concentramento dalla natia jugoslavia. C'è tanto, troppo da dire di una storia così struggente e vitale, da non contenerne nemmeno alcuni tratti. Ci piace scoprirla un po' alla volta, innamorandoci dei particolari.
Nel frattempo aspettiamo che i due piccioncini si sposino e decidano dove vivere il loro futuro. La Storia è ben cominciata, come vedete, speriamo di tornarci con liete novità.

martedì 23 ottobre 2018

Il "Tancredi" di Rossini di Fernando Greco.











Il “grande amore” che da sempre lega Pier Luigi Pizzi a Gioachino Rossini, come sottolineato dallo stesso Pizzi in occasione della presentazione di questa ripresa del “Tancredi”, ha portato il regista a essere indiscusso protagonista della Rossini Renaissance nell’ultimo quarto del XX° secolo, attraverso allestimenti di portata storica che ancora oggi continuano a ricevere il plauso del pubblico e della critica. In particolare, i tre “Tancredi” creati per il Rossini Opera Festival di Pesaro tra il 1982 e il 1999 consentono una disamina dell’evoluzione dell’artista che, partendo dall’interesse per le macchine barocche e dalla cura dei particolari storico-architettonici, nel 1982 crea una prima messa in scena goticheggiante, ricca di chiaroscuri evidenziati dal riflesso aureo dei meticolosi dettagli, a proposito della quale il Celletti scrive “… il miglior allestimento e la migliore regia in senso assoluto del “Tancredi”, pietra miliare dell’odierna Rossini Renaissance”. Diciassette anni più tardi, la sensibilità del regista si volge all’essenziale, anzi strizza l’occhio al metafisico o più precisamente al metastorico, creando una drammaturgia quasi atemporale pur senza rinunciare a un’immediata narratività. L’allestimento del 1999, ripreso a Pesaro nel 2004 e ora approdato a Bari, si caratterizza dunque per un neoclassicismo che nel candore marmoreo dei suoi bassorilievi echeggia sì la Magna Grecia ma anche i paesaggi metafisici di De Chirico (compresa la statua equestre che ricorda quella de “La torre rossa”), una Siracusa stilizzata in cui il simmetrico dualismo tra colonne e pilastri replica l’opposizione tra i membri delle due famiglie rivali,indiscutibilmente bianchi o neri come gli elementi di una scacchiera, tra i quali il colore rosso di Tancredi e dei suoi compagni penetra come una ferita sanguinante, come l’amore che scompagina l’equilibrio preesistente. Il tutto reso in maniera ancor più plastica dal sapiente gioco di luci ideato da Massimo Gasparon. Il ricorso al delicato ed estenuante finale tragico (composto da Rossini in occasione della ripresa dell’opera al teatro Comunale di Ferrara il 21 marzo 1813) al posto del più ortodosso finale lieto, ha posto la morte del protagonista quale dulcis in fundo di questo allestimento intimista e malinconico, secondo le intenzioni di Pier Luigi Pizzi espresse nelle sue note di regia: ”Scena spogliata, recitazione essenziale, spazi della memoria malinconici e solenni, costumi austeri atemporali, finale tragico. L’opera denudata, toccante e sublime”.
LA GIOVANILE FRESCHEZZA
Vuoi per motivi anagrafici, vuoi per una precisa indicazione registica, la giovane mezzosoprano Cecilia Molinari ha vestito i panni en-travesti del protagonista, evidenziandone più la giovanile freschezza che il piglio eroico. Priva di quell’autorevolezza tipica di una Horne o di una Valentini, che con i loro affondi contraltili facevano tremare la platea, nondimeno la cantante ha esibito un fascinoso timbro vocale e una credibile presenza scenica, forte della sua preparazione in seno alla prestigiosa Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” di Pesaro. Il soprano Valentina Farcas è stata un’intensa Amenaide grazie a una tecnica vocale irreprensibile sia nelle agilità sia nei momenti più lirici, associata a un appropriato phisique-du-role. Il tenore Michele Angelini, anch’egli giovane promessa fiorita nell’Accademia “Alberto Zedda”, ha interpretato il ruolo di Argirio sfoderando un formidabile colore vocale che nella zona acuta ricordava il giovane Florez, nonché variazioni e virtuosismi in perfetto stile rossiniano, insomma una gioia per le orecchie degli ascoltatori, sebbene il giovanile aspetto, associato alla ridotta incisività nella zona grave, lo facessero sembrare più il fratello che non il padre di Amenaide. Il baritono Pietro Spagnoli, rinomato interprete del repertorio belcantistico, si è rivelato ancora una volta un autentico fuoriclasse vestendo i panni di Orbazzano con doviziosa espressività scenica e impagabile imponenza vocale, valorizzata dall’inserimento dell’aria “Alle voci della gloria” nel secondo atto. Vera rivelazione della serata è stato il sontuoso velluto vocale della soprano Alessia Nadin alle prese con il ruolo di Isaura: la sua accorata aria “Tu che i miseri conforti” all’inizio del secondo atto ha costituito uno dei momenti più intensi dell’intera opera. Anche la deliziosa arietta “Torni alfin ridente e bella” ha permesso al pubblico di apprezzare la bella voce del mezzosoprano Nozomi Kato nel ruolo en-travesti di Roggiero.
Dopo essere stato il più giovane direttore d’orchestra sul podio del Rossini Opera Festival in occasione del “Viaggio a Reims” nel 2006 e de “La scala di seta” nel 2011, il maestro José Miguel Pérez-Sierra ha diretto l’Orchestra del Petruzzelli in maniera sempre attenta alle ragioni del canto, facendo opportunamente risaltare le voci dei solisti, mantenendo tempi per lo più brillanti e sostenuti. Forse un attacco più lento dell’introduzione strumentale all’entrata di Tancredi avrebbe incrementato quel senso di nostalgico struggimento che dovrebbe accompagnare il ritorno dell’eroe.
L’impaccio delle armature metalliche non ha impedito al Coro del Petruzzelli, istruito da Fabrizio Cassi, di esibirsi anche stavolta in una lodevole performance scenico – vocale.
CAPODANNO IN MUSICA
Le repliche del “Tancredi” si protrarranno fino al 25 ottobre. A dicembre sarà la volta della celeberrima “Traviata” di Giuseppe Verdi nella messa in scena di Hugo De Ana, ultimo titolo operistico in programma dal 19 al 30 dicembre per la stagione 2018.
Le attività del Petruzzelli riprenderanno già nel giorno di Capodanno 2019 (alle ore 11,00 e alle ore 19,30) con lo spettacolo “Happy New Swing Year 2019. Souvenir d’Italie”: dopo il sold-out di Capodanno 2018, ritornerà anche quest’anno la Petruzzelli Swing Orchestra per una “cartolina musicale” a base di classici intramontabili, da cantare a squarciagola coinvolgendo il pubblico sulle note di Modugno, Gaber, Ellington, Carosone, Arigliano, Luttazzi e tanti altri."

martedì 16 ottobre 2018

Torna al Petruzzelli il grande Sokolov ed è successo trionfale.


Da Beethoven a Schubert, due giganti della porta accanto, due straordinari Artisti che hanno nutrito di sensibilità infinita le loro sublimi pagine d'amore. Ieri sera, in un Petruzzelli strapieno è tornato il grande pianista russo Grigorij Sokolov (nella foto) a regalarci uno stupendo concerto, a base di Beethoven e Schubert, due Giganti della Storia della Musica di rara grandezza.
Nella prima parte, c'era la splendida, divina Sonata n.3 in do maggiore un brano ricco di straordinarie tensioni mozartiane e reso con plastica emozione da Sokolov nel suo naturale incedere al pianoforte, uno stupendo Fabbrini. Poi ancora Bethoven con le rare 11 nuove Bagatelle op. 119, brani postmoderni nella sensibilità stratosferica prodotta dal pianista russo.
Nella seconda parte interamente dedicata a Schubert, i Quattro Improvvisi op. 142 sono stati eseguiti come una preghiera a lume di candela, in una parsimoniosa ricerca del Romanticismo più lunare e crepuscolare. francamente mi sono sentito morire il cuore in gola, le lacrime scendevano senza pausa, mentre Beethoven e Schubert si confondevano nella stessa Musica divina e senza bisogno di sondarne il significato.
Un concerto pazzesco, divino, unico forse il più bello a cui abbiamo mai assistito al Petruzzelli. A seguire una decina di bis strepitosi di Sokolov ha completato il quadro luminoso della magnifica serata: Grazie Grigory, sei il più grande pianista del mondo! E ce ne accorgiamo solo adesso, perdonaci.

martedì 18 settembre 2018

Ieri la presentazione della Stagione 2019 della Lirica al Petruzzelli di Bari.


Il Petruzzelli celebra i suoi primi dieci anni di stagione. Ne è passato di tempo dall'inizio della prima stagione con esiti raramente positivi e straordinari. Oggi anche il Govenatore Michele Emiliano ha potuto rimarcare i risultati strepitosi delle precedenti stagioni con due milioni di euro nel bilancio di quest'anno. Una stagione che possiamo definire la migliore di sempre, grazie agli stupendi risultati accumulati. Si parte con il "Simon Boccanegra" di Verdi con la regia del francese Bernard Arnaud, poi a seguire la "Madama Butterfly" di Puccini per la regia di Daniele Abbado, a seguire un ritorno di fiamma, la "Walchiria" di Wagner, co la regia di Walter Pagliaro. Poi ci saranno la "Voix Humaine" firmata da Emma Dante e conla strepitosa voce di Anna Caterina Antonacci (nella foto), e l'"Eugene Onegin, in prima assoluta a Bari con la regia di Dmitri Bertman. Ed ancora a seguire ci saranno classici del repertorio come la "Tosca" di Puccini, il "Barbiere di Siviglia" di Rossini, la "Cavalleria Rusticana" di Mascagni, con la regia del nostro Michele Mirabella.
Nella stagione sinfonica non mancheranno le sorprese, a cominciare dall'annunciato concerto del pianista  Danill Trifonov, che nel 2015 il New York Times annunciò come il più sorprendente pianista del suo tempo.". Inoltre, ci saranno il grande Yuri Temirkanov e la lussureggiante Filarmonica di San Pietroburgo, insieme alla violinista giapponese Sayaka Shoji. Non mancheranno figure come i pianisti di grido Krystian Zimerman e Angela Hewitt. Ed ancora tanti interpreti straordinari internazionali. Insomma ci sarà da divertirsi quest'anno anche nella Sinfonica, grazie ad appuntamenti imperdibili garantiti da Massimo Biscardi, per rendere la stagione la migliore di sempre.

sabato 8 settembre 2018

Un Rigoletto truce e violento al Petruzzelli di Bari raccoglie consensi intriganti.


E' stato un bellissimo Rigoletto, truce e violento quanto basta, quello del regista francese Arnaud Bernard, sulla regia ripresa da Angela Saroglu, con una validissima compagnia di canto, che ha visto primeggiare in parte il Duca di Mantova di Ivan Magrì, la Gilda strepitosa di una giovanissima Giuliana Gianfeldoni, ed lo struggente Rigoletto di Marco Vratogna (nella foto). Il tutto splendidamente diretto con classe sopraffina ed un tocco di straordinaria teatralità dal maestro Giampaolo Bisanti, a capo della splendida Orchestra del Petruzzelli, una delle migliori compagini attuali delle 14 Fondazioni liriche.
Perchè truce e violento? Perchè indubbiamente la storia narrata da Piave e Verdi è una  storia di pura e duplice violenza. La prima intentata dal Duca di Mantova, la seconda dal padre deforme e buffone il gobbo Rigoletto. Il regista Bernard è noto da tempo a Martina Franca, per aver portato gli Ugonotti di Meyerbeer ad una scandalistica regia più di venti ani fa. Qui nel Rigoletto barese si mette in luce la splendida Gilda di Giuliana Gianfaldoni con vocalità belcantistica raffinata e di alto livello, mentre un passo indietro appare il Duca di Mantova di Ivan Magrì, un Don Giovanni nero e spettrale, non sempre all'altezza della situazione di una parte di difficile presa.
Molto bene il Rigoletto di Vratogna, credibile e appassionato baritono e gli altri validi interpreti della serata:da Mariano Buccino (Sparafucile) a Daniela Innamorati (Maddalena), da Raffaele Raffio (Monterone) a Valeria Tornatore (Giovanna), da Tommso Barea (Marullo) ad Alberto Comes (Conte di Ceprano) ed a Marta Calcaterra (Contessa di Ceprano). Insomma, uno spettacolo di virile e appassionata bellezza, eccellente anche la direzione del Coro del Petruzzelli, del maestro Fabrizio Cassi. E da rimarcare la superlativa direzione d'orchestra di Giampaolo Bisanti, che dirigerà l'inaugurazione nel 2019 dell'attesissimo "Simon Boccanegra" di Verdi.

mercoledì 29 agosto 2018

L'avventuroso Viaggio alla scoperta di Bach.


Prendere la macchina un sabato mattina e percorrere 300 km può essere una avventura emozionante, ma anche non priva di una esaltante Storia.ai confini della realtà. E' così è andata. Arrivare a Poggiardo piccolo paese nei pressi della bellissima provincia barocca leccese, con un mare preziosissimo ai fianchi, di una bellezza sconvolgente ed incontrare all'esordio nel suo Brio Festival l'eccellente Riccardo Risaliti, pianista e musicologo di fama internazionale, affrontare una pagina terribile del repertorio bachiano come le "Variazioni Goldberg", è stato un impatto emozionale di grande forza e magia. Aiutati da un tocco magistrale di Risaliti, che si avvicinava a quello di zio Glenn Gould, ma era comunque lontano da lui. Un'ora di Musica stellare, principesca, di afflato emotivo sensazionale, ti porta a sfiorare Mondi ai Confini con la Realtà come in una Spielberghiana memoria senza tempo! E' stato bellissimo senza ombra di dubbio alcuno, venire a contatto con questa stupefacente realtà. scoprire un mondo di suoni affascinante e seducente, così poetico ed esaltante.Un pianoforte di straordinaria purezza ci ha regalato grandi emozioni, costringendoci ad una singolare preghiera della solitudine. Avremmo voluto restare in quel mondo abbracciati a Bach eternamente, ma così non è stato, Tornando a casa, abbiamo vissuto una avventura che preferiremmo non raccontare a voi ne a nessun altro: la macchina è infatti rimbalzata da un punto all'altro del Lungomare di Bari, facendo temere il peggio per l'autista irresponsabile che la guidava. Fossi rimasto a Poggiardo per una notte, avrei risparmiato tanta sofferenza ai miei cari.

martedì 24 luglio 2018

Antonello Losacco Trio e il chitarrista Alberto Parmegiani domani sera in un concerto gratuito per il quartiere Libertà di Bari.


Prosegue il progetto “Music Borders” con un concerto gratuito che si terrà domani, mercoledì 18 luglio, alle 21,00, al Teatro Forma, con il trio di Antonello Losacco che per l’occasione incontrerà il chitarrista di fama internazionale Alberto Parmegiani (nella foto). Il trio è formato da Francesco Schepisi al piano elettrico, Fabrizio Fiore alla batteria e dallo stesso Antonello Losacco al basso a 6 corde e alla direzione musicale. Gli inviti per il concerto realizzato a favore del quartiere Libertà di Bari, possono essere ritirati presso l’Oratorio Salesiano Redentore o telefonando all’Associazione “Nel Gioco del Jazz” al  3389031130.
Il concerto coinvolge anche musicisti under 35 e ha l’obiettivo di favorire la promozione culturale dei giovani e rappresentando in chiave jazz gli standard musicali più conosciuti.
Al di là dell’ascolto vero e proprio del concerto si coinvolgeranno inoltre i giovani nella ‘costruzione’ di una giornata musicale, dall’allestimento degli strumenti musicali e service audio/luci, dalle prove dei musicisti allo smontaggio finale. Attraverso questa esperienza si spera di avvicinare il pubblico giovanile a questo tipo di attività, facendo loro comprendere come sia il lavoro lo strumento necessario per realizzare una propria autonomia ed identità sociale.
Il progetto “Music Borders”, che fa parte della seconda edizione di “Sillumina  - Copia privata per i giovani, per la cultura, edizione 2017” - Bando 1 “Periferie urbane” – settore Musica, prevede il coinvolgimento delle periferie urbane di Bari (quartieri Japigia, Libertà, San Paolo), con l’obiettivo di promuovere la cultura e la musica in contesti urbani disagiati attraverso un percorso di integrazione sociale e culturale (in questo caso attraverso lo strumento della musica, soprattutto quella jazz).
Music Borders, che si avvale del sostegno del MIBACT, della SIAE e del Patrocinio del Comune di Bari, proseguirà a settembre con altri concerti e lezioni/laboratori musicali gratuiti per giovani ed anziani che vedranno il coinvolgimento di psicologi, musicisti e giornalisti.

lunedì 16 luglio 2018

La Big Band del Conservatorio "N.Piccinni" sotto la direzione di Vito Andrea Morra si esibirà domani sera nell'Anfiteatro della Pace a Japigia.



La Big Band del Conservatorio N.Piccinni di Bari sezione Musica Jazz, sotto la direzione del M°Vito Andrea Morra (nella foto)si esibirà domani, martedì 17 luglio, alle 21,00, in un concerto gratuito nell’Anfiteatro della Pace (presso il Centro Commerciale ‘Mongolfiera’ di Japigia, Bari) per i residenti di questo quartiere. Gli inviti per il concerto si possono ritirare presso l’Associazione ‘Quadrato Rosso’ o telefonando all’Associazione “Nel Gioco del Jazz”al 3389031130.
Il concerto rientra nel progetto “Music Borders” e coinvolge musicisti under 35 per favorire la promozione culturale dei giovani. La Big Band del Conservatorio N. Piccinni rappresenterà in chiave jazz gli standard musicali più conosciuti, ma anche rielaborazioni di brani da Palestrina a Monteverdi e i cosiddetti Ever Green.
Il progetto “Music Borders” prevede anche che al di là dell’ascolto vero e proprio dei concerti si coinvolgano i giovani nella ‘costruzione’ di una giornata musicale, dall’allestimento degli strumenti musicali e service audio/luci, dalle prove dei musicisti allo smontaggio finale. Attraverso questa esperienza si spera di avvicinare il pubblico giovanile a questo tipo di attività, facendo loro comprendere come sia il lavoro lo strumento necessario per realizzare una propria autonomia ed identità sociale.
Il progetto “Music Borders”, che fa parte della seconda edizione di “Sillumina  - Copia privata per i giovani, per la cultura, edizione 2017” - Bando 1 “Periferie urbane” – settore Musica, prevede il coinvolgimento delle periferie urbane di Bari, (quartieri Libertà, Japigia e San Paolo), con l’obiettivo di promuovere la cultura e la musica in contesti urbani disagiati attraverso un percorso di integrazione sociale e culturale (in questo caso attraverso lo strumento della musica, soprattutto quella jazz).
Music Borders, che si avvale del sostegno del MIBACT, della SIAE e del Patrocinio del Comune di Bari, proseguirà mercoledì 18 luglio sempre con un concerto gratuito al Teatro Forma, alle 21,00, con il trio di Antonello Losacco che per l’occasione incontrerà il chitarrista di fama internazionale Alberto Parmegiani.

giovedì 12 luglio 2018

L'edizione 2018 dell'Agimus Festival a Mola di Bari prende il via da domani.


Dalle follie del celebre duo Igudesman & Joo (nella foto) al talento vocale di Karima, sino alle onomatopee a cappella dei SeiOttavi, alle prime luci del giorno. L’edizione 2018 dell’Agìmus Festival a Mola di Bari (24 luglio - 7 settembre) oscilla tra delirio e sogno, ironia e solennità, dal tramonto all’alba. Ribadendo che la musica è visione, metafora, rappresentazione, in tutte le forme e generi: dal jazz ai vertici del pianismo classico, dalla musica a cappella al barocco, dalle colonne sonore alla contaminazione. Territori che la manifestazione diretta da Piero Rotolo per l’Associazione Giovanni Padovano Iniziative Musicali nella Rete di Musica d’arte Orfeo Futuro, attraversa con nove appuntamenti nel Chiostro di Santa Chiara e un concerto all’alba sul lungomare del Castello.
Concerti che si apriranno con le spericolate trasgressioni di A Little Nightmare Music, il Piccolo incubo musicale - deformante contraltare della Piccola serenata notturna di Mozart - con cui Igudesman & Joo, il celebre duo freestyle per violino e pianoforte, sovverte le regole della musica attraverso una surreale comicità sonora. E se si muove tra cantautorato e jazz classico la proposta vocale del trio Le Scat Noir (27 luglio), grazie al quale Lucio Dalla può incontrare Duke Ellington, più propriamente jazz è diventato il panorama di riferimento di Karima (31 luglio), per la quale l’esperienza diAmici sembra ormai appartenere a un lontanissimo passato. Dopo l’omaggio pop a Burt Bacharach, la cantante italo-algerina si propone con un tributo alle più grandi voci del jazz, su tutte la grande Ella Fitzgerald.
Dal canto suo, il virtuoso della tastiera Pasquale Iannone (3 agosto), tra i capofila di quel movimento di pianisti pugliesi che da tempo fa parlare di sé nel mondo, celebrerà Schubert, Chopin e Rachmaninov accanto all’allievo di Liszt, Moriz Rosenthal. E al Nuovo Mondo, che Iannone ha conquistato suonando alla Carnegie Hall di New York, guarda anche il progetto musicale dei SeiOttavi (5 agosto), l’ensemble a cappella che con lo spettacolo Around the World, in programma alle 5.30 del mattino, spazia con le sue onomatopee musicali dal repertorio di Manhattan Transfer e Swingle Singers a Brahms e Mozart. Gli “incubi” di Igudesman & Joo verranno “mitigati” dai “sogni” di Platinumbrass4 (19 agosto), il quartetto di ottoni (con batteria) che con Dreams rilegge il rock dei Led Zeppelin e dei Queen, tra musica colta e jazz.
Chiudono il programma due concerti di musica da camera - dove la musica colta incontra gli idiomi popolari tra Spagna e Italia - del Trio Romea  (25 agosto) e dell’Ensemble Benedetto Marcello (2 settembre). Quindi, una frizzante serata tra villanelle popolari e cafè chantant del duo Ebbanesis (31 agosto). E, infine, una serata da Oscar con i pianisti Carlos Lama e Sofia Cabruja impegnati con l’Agìmus String Orchestra (7 settembre) in un viaggio sonoro attraverso le più belle colonne sonore di  John Williams, Ennio Morricone, Nicola Piovani e altri autori.
Info 368.568412 – 393.9935266

mercoledì 11 luglio 2018

Con "La zia d'America" di Leonardo Sciascia, Paolo Panaro torna giovedì nel Chiostro di Santa Chiara a Mola di Bari.


Con «La zia d’America» di Leonardo Sciascia, Paolo Panaro (nella foto) è ancora una volta mattatore in scena, giovedì 12 luglio (ore 21), nel Chiostro di Santa Chiara, a Mola di Bari, per uno dei «racconti d’estate» della rassegna «Teatro al Chiostro» della Compagnia Diaghilev (biglietti 5 euro).
Il testo racconta il mancato rinnovamento italiano dopo la Seconda guerra mondiale, con la Sicilia che guarda invidiosa l’America per contrapporla alla vita locale da ricostruire. La riflessione di Sciascia è nella figura della zia emigrata, la quale non riesce a far meglio che dare la mano di sua figlia a un fascista. La vicenda è ambientata nel 1943, in un non precisato paesello della Sicilia. Il giovane protagonista racconta delle speranze e delle paure che, insieme ai concittadini, vive nell’attesa dell’arrivo degli alleati. La situazione però è strana: il piccolo paese vive l’irrealtà del sogno: non accade nulla, il tempo è fermo. E l’impressione è che gli eventi storici non sfiorino nemmeno l’estrema provincia siciliana della quale il narratore si fa cronista. Eppure gli americani arrivano. Se una parte del paese prende a bruciare ritratti di Mussolini e tessere del fascio, l’altra festeggia i liberatori che sono soltanto cinque soldati Usa. Preti impauriti, donne di malaffare, avvocati traditori, mezzani che subdolamente si mettono a servizio dei soldati, prostituzione, mercato nero: questa è l’atmosfera all’indomani della Liberazione. I fascisti rimasti in paese hanno paura; soprattutto lo zio del narratore che ai tempi di Mussolini era segretario amministrativo del fascio. Gli eventi si susseguono: l’armistizio, la Repubblica di Salò, le prime consultazioni politiche. Cominciano ad arrivare notizie dall’America, la ricca zia del protagonista scrive che presto sarà in Sicilia per un voto fatto alla Madonna del paese. La guerra è finita, l’Italia si divide fra monarchici e repubblicani. Arrivano gli aiuti da oltreoceano, ma anche esortazioni e ricatti dei parenti americani di dare il voto, alle prossime elezioni, alla Democrazia cristiana. Immediatamente dopo il trionfo del rassicurante partito di De Gasperi, giungono in Sicilia la ricca zia americana e la sua famiglia. A loro il paesello appare brutto e sporco. Incidenti e incomprensioni fra la famiglia del narratore e gli americani logorano i rapporti. Si salva solo lo zio fascista, l’unico che gli americani decidono di portarsi dietro quando decidono di anticipare il rientro negli States.
Info 333.1260425 - 347.1788446.

martedì 12 giugno 2018

Emanuele Arciuli rivela un grande Bartok nel concerto di domenica sera.


L'ultimo concerto pre-estivo della stagione sinfonica della Fondazione Petruzzelli al folto pubblico ha offerto un programma stimolante e significativo. con la partecipazione del "nostro" pianista Emanuele Arciuli (nella foto), che ha messo in luce la vena creativa di Bela Bartok (3° Concerto per pianoforte ed orchestra il più neoclassico dei tre composti dall'ungherese), con una prova di strabiliante compattezza e bravura, ben diretto dal maestro americano esperto e sensibile, Dennis Russell Davies.
Il resto del programma era dedicato nella prima parte alla complessa "Cantata profana" sempre di Bartok, (solisti gli ottimi cantanti Sug Kyu Park-tenore e Miklos Sebestien-basso/baritono) ed alla misconosciuta Sinfonia n.7 "A Toltec Symphony", ispirata allo spirito degli antichi abitanti dell'America Latina, per la precisione precolombiana, i c.d. "toltechi". Un brano quest'ultimo di difficile comprensione, grazie alla continua ripetitività delle cellule ritmiche, dove il Coro del Petruzzelli, si è ottimamente disimpegnato, con freschezza e buona intonazione, sotto la guida dell'eccellente M° Fabrizio Cassi.
Un concerto da apprezzare soprattutto per l'eccellente prova di Arciuli, che ha messo in evidenza, oltre che la sua invidiabile duttilità e freschezza, una solida tecnica espressiva, in particolare nel primo movimento ritmicamente così instabile e frizzante, ben eseguito dall'Orchestra del Teatro, che sotto la guida di Russell Davies si è espressa con disinvolta sicurezza.
Due i raffinati bis concessi da Arciuli, dopo l'entusiasmo elettrizzante scatenato nel pubblico. Il primo di Grieg da i pezzi lirici, e quindi "Quiet now" di Denny Zeitlin, molto apprezzato dagli spettatori intervenuti.
A settembre la stagione riprenderà il 21, con un concerto diretto da Giuseppe Grazioli, dove sarà eseguita, tra l'altro, una notissima Sinfonia di Nino Rota.

giovedì 7 giugno 2018

Concerto memorabile al Petruzzelli. Un impressionante Vadim Repin insieme all'Orchestra del Teatro in gran spolvero.


E' stato un concerto davvero memorabile, quello di ieri sera al Petruzzelli, per la stupenda Stagione Sinfonica. Un programma di rara bellezza e molto stimolante, quello offerto dal giovane direttore viennese Sascha Goetzel, insieme al prestigioso violinista Vadim Repin (nella foto). si partiva con Ciaikovskij; Valzer e Polonaise dalla sua celebre opera "Evghenij Onegin", portata avanti con buon ritmo e disinvolta incisività, per poi passare alla parte più intensa del concerto.
Il Concerto in la minore n. 1 di Shostakovich, pagina di trascinante bellezza nostalgica, introdotta da uno stupendo "Notturno" in cui si è messa in luce subito la straordinaria cavata dello Stradivari di Repin: un violinista di immensa bravura, dotato di una tecnica fantasmagorica e di un intonazione perfetta. Ottima anche l'Orchestra, che ben diretta da Goetzel, ha offerto una prova eccellente delle sue qualità. Strabiliante la finale "Burlesca" in cui Repin ha fatto a gara con l'Orchestra, imponendo un ritmo forsennato e trascinante alla divina conclusione. "Standing Ovation" alla fine dell'esibizione "pazzesca" di Repin, che ha dopo quasi dieci minuti di ovazioni, regalato un bis paganiniano di grande classe e raffinatezza, di cui ci sfugge però il titolo.
L'Orchestra, diretta da Goetzel, ha poi offerto una prova smagliante nel capolavoro di Shostakovich: la Sinfonia n.1 in fa minore op. 10, una sorta di replica della meravigliosa "Classica"di Prokof'iev, in cui si sono evidenziate le straordinarie prime parti dell' Orchestra barese, giunta ad un livello di primissimo piano nell'ambito dei migliori complessi italiani. Ancora una volta, va dato atto al Sovrintendente Biscardi, che l'apprezzamento per l'eccellente stagione sinfonica di quest'anno supera di gran lunga quello dello scorso anno. Una sola parola e meritata: Grazie Biscardi!

mercoledì 30 maggio 2018

Il 25 agosto verrà eseguita presso il palaghiaccio di Dobbiaco l'Ottava Sinfonia di Mahler.


La monumentale Ottava di Gustav Mahler eseguita per la prima volta a DobbiacoSettimane Musicali Gustav Mahler Dobbiaco 2018 Riflettori puntati sulla Sinfonia n. 8 di Gustav Mahler. Quest’opera monumentale fa da filo conduttore al programma musicale del festival ed ai „Dialoghi Mahleriani“, simposio giunto alla sua 2a edizione.  È certamente la cosa più grande che ho fatto." Così, nell'estate del 1906, quando scrisse la sua Ottava, Gustav Mahler descrisse in termini enfatici lo straordinario rango che attribuiva a quest'opera. La dimensione si riferisce non solo alla sontuosa strumentazione con legni quintupli e a un’orchestra di 130 elementi, nonché a due grandi cori misti, un coro di bambini e otto solisti vocali. Mahler considerava questo lavoro anche come una opus summum, come opera manifesto, davvero la sua personale "Messa". 
La Sinfonia N° 8 di Gustav Mahler (nella foto) verrà eseguita il 25 agosto 2018 alle ore 18.00 presso il palaghiaccio di Dobbiaco dall’Orchestra Sinfonica con i cori della “Studienstiftung des Deutschen Volkes” sotto la direzione di Martin Wettges. Questo progetto esclusivo è una produzione congiunta delle “Settimane Musicali Gustav Mahler”, dell’ “Alto Adige Festival” e di “Musica Estate Pusteria”.
In una cooperazione transfrontaliera, la “Studienstiftung’” porta questo eccezionale lavoro in due luoghi particolari, con cui l’opera è direttamente legata: potrà essere ascoltata a Dobbiaco, luogo di soggiorno e di ispirazione di Mahler, e il giorno seguente replica dell’esecuzione presso la Filarmonica in Gasteig a Monaco di Baviera, ove nel 1910 avvenne la Prima assoluta.
L’Ottava di Mahler a tutto tondo – mercoledì 18 luglio proiezione di una registrazione del concerto con la London Philharmonic Orchestra diretta da Klaus Tennstedt. 
“Dialoghi Mahleriani” & mostra
La Sinfonia n. 8 è anche il soggetto di una mostra a cura di studenti dell'Università di Innsbruck, Bolzano e Trento, che verrà realizzata con il coordinamento  della Maestra Sybille Werner e della Dott.ssa Milijana Pavlovic. Anche la serie di conferenze "Dialoghi Mahleriani” (diretti dal Prof. Federico Celestini) avranno come tema l’Ottava di Mahler. 
Una star mondiale a Dobbiaco
Una serata liederistica di particolare interesse è in programma il 16.7. Il baritono di fama mondiale Thomas Hampson eseguirà brani di Berg, Mahler, Schönberg. Sarà accompagnato al pianoforte da Wolfgang Rieger. Hampson è ospite del festival per la seconda volta – si è esibito a Dobbiaco nel lontano 1986, quando era all’inizio della sua straordinaria carriera.

Recital e musica da camera di spicco
Appuntamenti di musica da camera di altissimo livello sarà proposta il 17 07 dal Quartetto Notos, il 19 07 dall’ensemble chromoson che presenta esecuzioni in prima assoluta di giovani compositori, dal Quartetto Van Kuijk (20 07) e dal Duo Francesca Dego/Francesca Leonardi il 15 07. Grande attesa per il recital (sabato 21 07) del pianista Jan Lisiecki, giovane promessa polacco-canadese considerato il James Bond alla tastiera. 
Appuntamenti sinfonici
La MIAGI Youth Orchestra diretta da Duncan Ward inaugurerà la 38esima edizione delle Settimane Musicali Gustav Mahler, sabato 14 07 alle ore 19. In programma brani di Mahler/Britten, Bernstein e Stravinski. Con la creazione dell’Orchestra MIAGI (MIAGI – acronimo per „Music is a great investment“) Nelson Mandela ha realizzato il suo sogno –ragazzi di diversa etnia e colore fanno musica insieme con una tale dedizione e entusiasmo che diventa contagiosa. In occasione del centenario della nascita di Mandela l’Orchestra sudafricana intraprende una tournee in Europa facendo sosta a Dobbiaco ed in altre sale concerto di spicco quali la Concertgebouw di Amsterdam, nella Elbphilharmonie di Amburgo, i Ludwigsburger Schlossfestspiele ecc.
La  “Bundesjugendorchester” diretta da Mario Venzago sarà ospite del festival mahleriano domenica 22 07 con brani di Hindemth e Messiaen. La cantante Gerhild Romberger interpreterà i “Kindertotenlieder” di Mahler.
Una serata tutta dedicata a Brahms vi aspetta il 27 07 con l’Accademia Gustav Mahler Bolzano diretta dal giovane direttore israeliano Lahav Shani.
Il 28 07 si esibirà la Euregio-Jugendblasorchester all’Euregio Centro Culturale Gustav Mahler. L’orchestra giovanile di fiati eseguirà brani di R. Strauss, Verdi, Wagner, J. Strauß e di compositori meno noti quali Robert E. Jager, James Barnes, Frank Erickson.
La 38esima edizione del festival mahleriano, di cui Josef Lanz è il direttore artistico, terminerà il 30 07. L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Juraj Valčuha eseguirà la Sinfonia n. 6 di Gustav Mahler. 
Ospite prefestival nuovamente la St. Peter’s Chamber Orchestra, Oxford diretta da John Warner con brani di Mendelssohn e Brahms e la Sinfonia n. 4 di Mahler (mercoledì 04 07).
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giovedì 24 maggio 2018

Opera e balletto la Carmen chiude la stagione lirica del Carro dei Comici Il 20 maggio in scena al Teatro Regina Pacis di Molfetta.

Terzo e ultimo appuntamento dedicato alla lirica, con La Carmen che andrà in scena  domenica 20 maggio  alle ore 18.30  al Teatro Regina Pacis di Molfetta, con la direzione artistica del Maestro Marilena Gaudio, la regia di Francesco Tammacco e l’interpretazione di Pantaleo Annese. L’opera vedrà la collaborazione di ALTER CHORUS diretto da Antonio Allegretta, l’esecuzione al  pianoforte del maestro Emanuele Petruzzella, il corpo di ballo del Liceo Coreutico “Leonardo Da Vinci “ di Bisceglie sarà diretto da  Cinzia Daddato.
In una originale versione della celeberrima eroina di Prosper Mérimée si esalta il carattere della bellezza medusea che seduce il pubblico di sempre anche grazie alla popolarissima musica di Georges Bizet al quale testo dedicò un’opera lirica.
Carmen è ambientata (nel testo e nella versione musicale) in una Spagna letta da un punto di vista non autoctono, ovvero da autori che ne colorano la componente esotica aumentando il fascino delle caratteristiche tipiche della tradizione popolare di una terra che fu crocevia di popoli e culture. Alle musiche di Bizet si affiancano opere di altri autori (Albéniz, Chabrier e Massenet) che guardano nella stessa maniera il paese e il popolo spagnolo dalla raffinatissima Parigi.
Porta 18.30/ Sipario 19.00. Per info e prenotazioni: 3397758173  Prevendita presso Expert Gadaleta - Corso Umberto 25 a Molfetta. Email:ilcarrodeicomicimolfetta@gmail.com .

mercoledì 16 maggio 2018

Venerdì 18 maggio l'Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari si esibirà in un concerto nella Basilica di San Nicola promosso dalla Fondazione Antiusura e diretto da Jacopo Sipari Di Pescasseroli.


Venerdì 18 maggio 2018, alle ore 20.30, nella Basilica di San Nicola a Bari, l’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari (nella foto) si esibirà in un concerto, diretto dal maestro Jacopo Sipari Di Pescasseroli e con solista Giuseppe Carabellese al violoncello.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari nell’ambito delle attività di prevenzione e sensibilizzazione per la lotta all’usura e all’azzardo (ingresso libero). 
Il programma brani di: Wolfgang Amadeus Mozart “Idomeneo”, Ouverture,Camille Saint-Saens Concerto per violoncello e orchestra   n. 1, op. 33 in la minore e Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 4, op. 60 in si bemolle maggiore.           

lunedì 14 maggio 2018

Tornano mercoledì 16 maggio Les Arts Florissants con il loro direttore Paul Agnew a Torino all'Unione Musicale.


Prosegue all’Unione Musicale di Torino il filone monteverdiano iniziato la scorsa stagione con l’esecuzione del Vespro della Beata Vergine e con l’inaugurazione del ciclo dedicato ai madrigali a cura di Les Arts Florissantstra le formazioni specializzate nell’esecuzione di musica barocca vocale e con strumenti d’epoca più apprezzate al mondo e vincitori nel 2016 del prestigioso premio “Baroque Vocal” di Gramophone nella categoria «registrazione vocale barocca». 
Nella stagione in cui ricorre il quattrocentocinquantesimo anniversario della nascita del compositore cremonese, Les Arts Florissants (nella foto) con il loro direttore, il tenore Paul Agnew, tornano a Torino per proseguire la full immersion madrigalistica mercoledì 16 maggio 2018, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi alle ore 21 (per le serie di abbonamento Pari e L’altro suono).         
In programma una selezione dal Quarto, Quinto e Sesto Libro dei Madrigali a 5 voci, composti da Claudio Monteverdi nel periodo in cui il compositore si trasferì nella città di Mantova per diventare maestro di cappella alla corte dei Gozaga. Per il direttore e tenore Paul Agnew «gli anni di pubblicazione di queste tre raccolte di madrigali (1603, 1605 e 1614) sono probabilmente tra i più significativi nell’evoluzione della musica occidentale. In questo arco temporale Monteverdi compose anche L’Orfeo (1607) e L’Arianna (1608), due opere che rimodellarono profondamente il panorama musicale e finirono per eclissare il genere del madrigale a cinque voci. Per questo i brani che eseguiremo in questo programma sono l’espressione più compiuta di un genere che ha dominato la composizione musicale per quasi centocinquant’anni». 
           

Les Arts Florissants sono tra i migliori ambasciatori di questo repertorio, che l’ensemble esegue dal 2011 come parte del ciclo completo dei madrigali di Monteverdi, un’impresa che li ha visti protagonisti con concerti in tutta Europa e che ha dato origine a un parallelo progetto discografico in tre volumi (CremonaMantova e Venezia) edito dalla propria etichetta Les Arts Florissants (Pascal Duc)

domenica 6 maggio 2018

Successo avvincente ieri sera al Petruzzelli con il grande Ton Koopman con l'Orchestra del Teatro.


E' stato un grande successo quello offerto ieri dal celebre direttore olandese Ton Koopman (nella foto) alla guida dell'Orchestra e del Coro del Teatro Petruzzelli. Un concerto decisamente memorabile per la sua prima volta a Bari. Si è esibito in pagine notissime del repertorio barocco e classico. Dalla stupenda Cantata in Do maggiore Herz und Mund und Tat und Leben, BWV 147 del sommo Bach, all'Ave Verum di Mozart ed infine alla Messa dell'Incoronazione del salisburghese kv 317, con un tocco di classe cristallina e leggerezza acutissima. Ma andiamo con ordine. Il suo esemplare gesto ha garantito interpretazioni sublimi alla serata, accompagnato divinamente da un quartetto vocale di livello eccellente: Yetzabel Arias Fernandes (soprano), Maartens Engeltjes (controtenore), Tilman Lichidi (tenore) e Klaus Mertens (basso), hanno regalato un'ora e mezza di Musica stellare al folto pubblico del Petruzzelli, che ha assiepato il concerto con grande calore ed entusiasmo. Molto buona anche la direzione del coro preparato ottimamente da Fabrizio Cassi. Alla fine un successo grandioso tributato dal folto pubblico presente ha consentito il bis dell'"Ave Verum" di Mozart con un tocco di preghiera sussurrato oltremodo, scatenando l'entusiasmo di noi tutti presenti a questo emozionante concerto. E' stata un'occasione unica e imperdibile di ascoltare per la prima volta capolavori di questo genere con rara sensibilità e classe, da un Kappelmeister di grande livello. Concerto davvero imperdibile e stimolante, come è spesso capitato in questa folgorante stagione concertistica, grazie anche alla superba direzione artistica del sovrintendente Massimo Biscardi.

venerdì 20 aprile 2018

Un elettrizzante Daniele Gatti ha diretto con bravura la Mahler Chamber Orchestra ieri sera al Petruzzelli.


E' stato un concerto bellissimo quello programmato ieri sera dalla Fondazione Petruzzelli per la stagione sinfonica. Ospite di primo piano era la straordinaria Mahler Chamber Orchestra, che ha eseguito un programma classico e significativo. Schumann (con la Prima Sinfonia op. 38) e Beethoven (con la popolare Settima Sinfonia) hanno dato un respiro elettrizzante e senza fiato alle loro interpretazioni dirette da  Daniele Gatti (nella foto) con energia e piacere dionisiaco, entusiasmando il folto pubblico assiepato al Petruzzelli.
L'Orchestra che doveva venire già alcuni anni fa diretta dal suo fondatore, Claudio Abbado, poi scomparso, ha mostrato tutte le sue inenarrabili qualità, fornendo una altisonante prova di qualità sublime nelle due tanto belle quanto elettrizzanti pagine proposte. In particolare, Schumann è stato eseguito con passione e riconoscibilità nel suo fraseggio e nel suo lirismo ricco di trasporto. Splendidi gli archi e i fiati, tutti di supremo livello internazionale, hanno offerto una prova di stupendo nitore e consapevolezza soprattutto nel primo movimento. Del resto Schumann, guarda con sicura attenzione al modello beethoveniano. Così il primo movimento ha sì un ampia introduzione sul modello della Settima Sinfonia beethoveniana, ma le figurazioni sono però spesso pianistiche, dagli arpeggi che accompagnano il recitativo strumentale introduttivo, alla brillante risposta dei violini all'inciso ritmico iniziale del primo tema. In questo disegno collaborano con una grande prova d'assieme anche i fagotti, i flauti e i clarinetti, dialogando con sublime pulizia alla continuità del flusso sinfonico. Un mormorio della Primavera che fa della sinfonia il centro di gravità di tutto il lavoro. rivelatrice anche l'allegro animato e grazioso che si pone in una continuità con il primo movimento, regalando momenti emozionanti agli spettatori, che hanno applaudito con frenetico calore la bellezza superlativa dell'esecuzione.
Anche in Beethoven il colore e la ritmica incessante è un apoteosi della danza. E qui il vortice beethoveniano si è impadronito di Gatti e dell'Orchestra, che hanno soggiogato tutti noi con un impressionante velocità e tagliente freschezza. Il tutto grazie anche alla dimensione asciutta e rivelatrice dell'organico orchestrale, non troppo pesante, ma sempre leggero e agile nelle pagine più riconoscibili, come l'allegretto e il presto, così soggiogate e apprezzate da Gatti con un asciuttezza senza riscontro in organici anche più ampi e meno duttili della Mahler Chamber Orchestra. Il Finale, con la ripetizione costante e ossessiva dell'impulso ritmico arriva ad un punto di delirio dionisiaco senza ritorno. E' il sapore della Settima è questo nelle risorse della Musica stessa. Successo stellare per Gatti e gli straordinari solisti della Mahler e non poteva essere altrimenti.

mercoledì 18 aprile 2018

Dal 19 al 22 aprile l'Associazione "Nel Gioco del Jazz" parteciperà al "Jazzhead!" di Brema.


Dal 19 al 22 aprile l’Associazione “Nel Gioco del Jazz” parteciperà al “Jazzahead!” di Brema (Germania), il Festival internazionale degli operatori del settore di musica jazz. Sin dalla sua prima edizione nel 2006, Jazzahead! ha rappresentato il più importante networking per l’industria del jazz, un punto d'incontro internazionale per l’alta qualità dei partecipanti. Tra concerti, mostre e conferenze è l’evento europeo più prestigioso nel panorama del jazz globale. All’edizione 2018 parteciperanno ben 40 band provenienti da 18 paesi. 

lunedì 16 aprile 2018

Il prossimo 18 aprile nella parrocchia Maria Santissima Addolorata a Bari si terrà il concerto dell'Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana diretto da Rino Marrone.


Mercoledì 18 aprile, alle ore 20.00, nella parrocchia Maria Santissima Addolorata a Bari (in via Giulio Petroni, 125), l’Orchestra Sinfonica della Città metropolitana di Bari si esibirà in un concerto diretto dal maestro, Rino Marrone (nella foto).     
In programma brani di Edward Elgar Chanson de nuit op. 15 n.1 (1899) Chanson de matin op. 15 n. 2 (1901), Nicola Campogrande Soffio blu: Con grande energia / Quasi un blues per flauto e orchestra d’archi (2006), Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93 (1812).