martedì 16 ottobre 2018

Torna al Petruzzelli il grande Sokolov ed è successo trionfale.


Da Beethoven a Schubert, due giganti della porta accanto, due straordinari Artisti che hanno nutrito di sensibilità infinita le loro sublimi pagine d'amore. Ieri sera, in un Petruzzelli strapieno è tornato il grande pianista russo Grigorij Sokolov (nella foto) a regalarci uno stupendo concerto, a base di Beethoven e Schubert, due Giganti della Storia della Musica di rara grandezza.
Nella prima parte, c'era la splendida, divina Sonata n.3 in do maggiore un brano ricco di straordinarie tensioni mozartiane e reso con plastica emozione da Sokolov nel suo naturale incedere al pianoforte, uno stupendo Fabbrini. Poi ancora Bethoven con le rare 11 nuove Bagatelle op. 119, brani postmoderni nella sensibilità stratosferica prodotta dal pianista russo.
Nella seconda parte interamente dedicata a Schubert, i Quattro Improvvisi op. 142 sono stati eseguiti come una preghiera a lume di candela, in una parsimoniosa ricerca del Romanticismo più lunare e crepuscolare. francamente mi sono sentito morire il cuore in gola, le lacrime scendevano senza pausa, mentre Beethoven e Schubert si confondevano nella stessa Musica divina e senza bisogno di sondarne il significato.
Un concerto pazzesco, divino, unico forse il più bello a cui abbiamo mai assistito al Petruzzelli. A seguire una decina di bis strepitosi di Sokolov ha completato il quadro luminoso della magnifica serata: Grazie Grigory, sei il più grande pianista del mondo! E ce ne accorgiamo solo adesso, perdonaci.

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