Con le repliche di La Dame aux camélias di fine dicembre e inizio gennaio si chiude il 2017 e si apre un nuovo anno di grandi spettacoli alla Scala. Le prime battute del 2018 avranno un sapore molto viennese, con tre concerti sinfonici (7, 11 e 12 gennaio) diretti dal Maestro austriaco Manfred Honecke ispirati al classico Capodanno di Vienna. In programma i trascinanti valzer e polke degli Strauss oltre ad arie e duetti dalle brillanti operette di Franz Lehár (Das Land des Lächelns, Giuditta) e Johann Strauss II (Der Zigeunerbaron). In perfetta continuità, dal 19 gennaio esordisce (dopo quasi 150 anni) alla Scala una delle opere più amate in tutto il mondo: Die Fledermaus (Il pipistrello) di Johann Strauss II. Cornelius Meister sostituisce l’indisposto Zubin Mehta sul podio mentre la regia è affidata a Cornelius Obonya, erede della più illustre dinastia teatrale austriaca. Dal 25 gennaio ritorna il balletto con la Prima di Goldberg – Variationen, celebre coreografia creata nel 1993 da Heinz Spoerli sulle note di Johann Sebastian Bach. Le variazioni bachiane interagiscono con il movimento dei danzatori attraverso soli, duetti e momenti di gruppo, in un fluire continuo che è metafora dello scorrere della vita e del mutare dei legami umani. Da non perdere al centro del mese, il 15 gennaio, il primo recital della nuova Stagione. Michele Pertusi, uno dei bassi rossiniani e verdiani più apprezzati della sua generazione, dedica una serata all’autentica tradizione del canto all’italiana: da Mozart a Bellini, da Verdi a Mascagni, da Donaudy a Denza e Tosti. A grande richiesta il 27 gennaio sono state aggiunte due recite de Il barbiere di Siviglia per i bambini alle 11 e alle 15. Biglietti in vendita on line e in biglietteria.
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giovedì 28 dicembre 2017
Al Teatro alla Scala di Milano va in scena a gennaio "Die Fledermaus" di Johann Strauss.
mercoledì 27 dicembre 2017
"Gran Concerto di Capodanno" alla quinta! Nel cuore di Molfetta per dare il benvenuto al 2018 con la Filarmonica Pugliese diretta da Giovanni Minafra
L’attesissimo appuntamento, in programma per il 1 gennaio 2018 con inizio alle ore 20, avrà luogo nella Chiesa Sacro Cuore. La manifestazione è firmata, come dalla sua primissima edizione, dall’Orchestra Filarmonica Pugliese (nella foto), compagine lirico-sinfonica nata nel 2013 e riconosciuta e patrocinata dalla Regione Puglia.
I brani, del repertorio, classico e meno classico, saranno eseguiti da oltre quaranta professionisti diretti dal Maestro Giovanni Minafra, direttore stabile dell’Orchestra. Un’occasione unica per ascoltare celebri valzer viennesi, ouverture, arie e duetti tratti dalle opere e dalle operette più celebri.
Giovanni Minafra, noto direttore natio di Ruvo di Puglia ma artista di respiro nazionale, è pronto ad interpretare un programma che riecheggia la grande tradizione dei più celebri concerti di Venezia e di Vienna.
Giovanni Minafra, noto direttore natio di Ruvo di Puglia ma artista di respiro nazionale, è pronto ad interpretare un programma che riecheggia la grande tradizione dei più celebri concerti di Venezia e di Vienna.
Lo spettacolo che, già nelle precedenti edizioni, ha raccolto numerosi consensi di pubblico e dalla critica di settore sarà nuovamente impreziosito dalla presenza del Coro Alter Chorus diretto da Antonio Allegretta e dalle splendide voci di giovani affermati come il tenore Giuseppe Settanni e la soprano Carmen Lopez.
Il tutto per un frizzante cocktail musicale che vedrà alternarsi autori quali Carl Orff, Giuseppe Verdi, Maurice Ravel, Peter Il'ic Caikovskij, Frank Sinatra, Giacomo Puccini.
Il tutto per un frizzante cocktail musicale che vedrà alternarsi autori quali Carl Orff, Giuseppe Verdi, Maurice Ravel, Peter Il'ic Caikovskij, Frank Sinatra, Giacomo Puccini.
Inoltre, per la Filarmonica Pugliese l’evento di Capodanno porterà con se un significato particolare poiché, nella sua prima edizione, tra i primi violini era seduta la compianta giovane violinista Gabriella Cipriani, che di lì a poco perse la vita in un tragico incidente stradale. Per tal motivo, la OFP, come ogni anno, ha deciso di ricordare Gabriella affidando il suo violino alle braccia di una collega sua amica, Valeria Breglia, che suonerà anche in suo ricordo.
Anche quest’anno l’evento, reso possibile grazie alla volontà e agli sforzi profusi dall’Amministrazione comunale nelle persone dell'Assessore Sara Allegretta e del Sindaco Tommaso Minervini , godrà del patrocinio del Comune di Molfetta. In particolare, impegno degli amministratori cittadini quello di portare l'evento al centro della città e renderne la fruizione libera e gratuita per tutti.
Lo spettacolo successivo che vedrà protagonista la OFP sarà quello del 5 gennaio, presso il PalaPoli di Molfetta con la coverBand ufficiale di Vasco Rossi "I Bambini di Vasco" e due ospiti d'eccezione:Andrea Braido e Andrea Innesto. Sarà possibile acquistare i biglietti di ingresso anche la stessa sera, all’ingresso.
Domani 28 dicembre appuntamento speciale dedicato ai più piccoli con "Lo Schiaccianoci" e i musicisti della Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca.
Domani, giovedì 28 dicembre alle ore 18.00 nella sede della Fondazione Paolo Grassi, un appuntamento speciale dedicato ai più piccoli: la favola de “Lo Schiaccianoci” (nella foto) raccontata per musica, parole e immagini con i musicisti della Fondazione Paolo Grassi: Silvia Grasso (violino), Gaetano Simone (violoncello), Valeria Zaurino (flauto), Liubov Gromoglasova (pianoforte).
Elisabetta Maurogiovanni proporrà la lettura dell'opera “a tutto schermo”, attraverso la formula della narrazione per immagini ispirata al libro di George Balanchine illustrato da Valeria Docampo [Ed. Terre di Mezzo, 2017].
L'evento è organizzato dal Festival della Valle d'Itria nella rassegna "I concerti di dicembre", in collaborazione con la Fondazione Paolo Grassi e la libreria SPINE - Temporary Small Press Bookstore, che sarà presente con un corner shop dedicato all'albo illustrato e al fumetto d'autore.
Ingresso a pagamento. Intero: 5,00 € / Ridotto under30 e over65: 3,00 €
sabato 23 dicembre 2017
Il Ghironda Winter Festival festeggia la fine del 2017 il 29 dicembre con Raphael Gualazzi, Frankie Hi Nrg Mc, Goran Brekovic, Eric Turner, Barty Colucci, Francesco Libetta e gli Ipergalattici.
Frankie Hi-Nrg Mc, Raphael Gualazzi, Goran Bregovic, Eric Turner, Barty Colucci, Francesco Libetta, gli Ipergalattici: sono gli artisti dello straordinario cast con cui il Ghironda Winter Festival festeggia la fine del 2017 a Ostuni e Otranto dopo la magnifica anteprima tarantina con la trombettista e cantante catalana Andrea Motis, stella nascente del jazz internazionale.
Doppio l’appuntamento di venerdì 29 dicembre. Mentre a Ostuni, in piazza Libertà, dalle ore 23 sarà di scena uno degli storici rapper italiani, Frankie Hi-Nrg Mc, con «L’Altro Parlante Gira Dischi», set di selezioni hip-hop preceduto, alle ore 20, dal concerto degli Ipergalattici, cover band di sigle cult dei cartoni animati, ad Otranto, alle 21.30, Goran Bregovic (nella foto) salirà sul palco dell’Alba dei Popoli con la sua Wedding & Funeral Band per una grande festa in musica all’insegna dei ritmi esplosivi della musica balcanica e delle due anime dell’artista serbo, disciplina follia.
Grande musica anche sabato 30 dicembre, ad Ostuni, sempre in piazza Libertà, con Raphael Gualazzi che, accompagnato da una band di sei musicisti, spazierà dai nuovi brani di «Love Life Peace» sino ai grandi successi degli album «Reality and Fantasy» ed «Happy Mistake».
Con il Ghironda Winter Festival, la notte di San Silvestro, domenica 31 dicembre, Ostuni scandirà la fine dell’anno a partire dalle 23. Dopo l’opening con i migliori dj del posto e il conto alla rovescia con il comico Tommy Terrafino, il “vegano” della trasmissione «Made in Sud», il 2018 verrà salutato sulle note soul e r’n’b della band di Eric Turner, che poco minuti dopo la mezzanotte inizierà a proporre una lunga carrellata di hit e classici della black music. E ancora risate, a seguire, con Barty Colucci, conduttore di punta di Rds, straordinario imitatore e organizzatore di ormai celebri scherzi radiofonici a Sergio Marchionne e Giorgio Napolitano.
Previsto, ad Ostuni, anche il gran gala di Capodanno, l’1 gennaio, alle ore 18.30, nella chiesa di San Francesco d’Assisi, con un progetto di musica corale guidato dal pianista Francesco Libetta, concertista salentino di fama internazionale.
Info 080.4301150 www.laghironda.it.
venerdì 22 dicembre 2017
Il Teatro alla Scala mette in scena domani il balletto "La Dame aux camelias".
Il Teatro alla Scala augura al suo pubblico un sereno e felice Natale, ricordando che nel periodo delle feste l’attività non si ferma e il sipario è pronto ad alzarsi nuovamente per due recite di Andrea Chénier e de Il barbiere di Siviglia per i bambini, oltre ai numerosi appuntamenti pomeridiani e serali con La Dame aux camélias (nella foto) capolavoro coreografico di John Neumeier, annoverato fra i maggiori coreografi viventi per le sue innovazioni nel balletto drammatico. Ispirandosi al celebre romanzo di Alexandre Dumas (figlio), Neumeier costruisce il suo dance drama con un sontuoso disegno scenico, scandendo lo svolgersi della vicenda (già d’ispirazione per La traviata di Verdi) in un montaggio di sequenze quasi cinematografiche. Come in un flashback, riviviamo l’amore tormentato della cortigiana Marguerite, la sua rinuncia incompresa all’amato Armand e la morte prematura, sulle note struggenti di Chopin. Negli intensi ruoli principali di Marguerite e Armand si alterneranno le coppie Emanuela Montanari - Claudio Coviello e Nicoletta Manni - Timofej Adrijashenko. Nella recita speciale del 31 dicembre saranno in scena, per la prima volta alla Scala, Anna Laudere e Edvin Revazov, entrambi Principal del Balletto di Amburgo.Biglietti per le recite del 23, 29, 30 dicembre e 4, 10, 13 gennaio da 11 a 150 euro più prevendita.Biglietti per la recita speciale del 31 dicembre ore 18 da 11 a 180 euro più prevendita. Biglietti per la recita di ScalAperta del 3 gennaio da 5,50 a 75 euro più prevendita.
giovedì 21 dicembre 2017
Il 27 e 28 dicembre al Teatro Petruzzelli andrà in scena "Karamazov" nella stagione teatrale del Comune di Bari.
Si è svolta questa mattina a Bari la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo Karamazov della Compagnia VicoQuartoMazzini che debutta in prima nazionale il 27 e 28 dicembre al Teatro Petruzzelli nella stagione teatrale del Comune di Bari realizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Sono intervenuti Silvio Maselli (nella foto), Assessore alle Culture Comune di Bari, Giulia Delli Santi, Dirigente attività teatrali Teatro Pubblico Pugliese, la compagnia Vico Quarto Mazzini, il drammaturgo Francesco d’Amore, gli attori Dante Marmone, Nicola Pignataro, Tiziana Schiavarelli, Pinuccio Sinisi.
Di seguito alcune dichiarazioni e scheda spettacolo
Silvio Maselli: “ E' stata un'intuizione condivisa dalle istituzioni coinvolte, Comune di Bari e Tpp, quella di confrontare un testo sacro con l’innovazione, solco che l’amministrazione comunale ha particolarmente a cuore. L'idea di base era quella di creare un crash, creare un cortocircuito tra le potenziali aspettative del pubblico, considerato che in scena ci sono quattro mostri sacri del teatro barese, e lo spettacolo che vedranno. Giulia Delli Santi: “ La strada che stiamo percorrendo con il comune di Bari è quella di portare in stagione testi importanti e classici reinterpretati. E in questo caso lo facciamo con attori che sono stati tra i primi in Puglia a lavorare sul contemporaneo, qui impegnati in un progetto di una delle nostre più innovative compagnie”. Michele Altamura, compagnia Vico Quarto Mazzini: “In un momento di profonda frammentazione come quello attuale, abbiamo provato a fare qualcosa che tenesse insieme tutto e tutti. E l’opportunità di mettere in scena questo spettacolo al Teatro Petruzzelli, luogo simbolo per la città, aumenta il valore di questa nostra sfida”
mercoledì 13 dicembre 2017
Governo:La sottosegretaria D’Onghia si dimette.
La Senatrice Angela D’Onghia (nella foto) ha rassegnato le dimissioni da sottosegretaria al MIUR e continuerà a svolgere il mandato parlamentare affidatole dagli elettori fino alla naturale scadenza della legislatura.Le ragioni di queste dimissioni sono nella presa d’atto del fallimento dell’impegno assunto oltre tre anni fa, in forza della delega conferita dal Ministro Giannini e successivamente confermata dalla Ministra Fedeli, di completare la riforma del sistema AFAM introdotta in ordinamento dalla legge n.508/99 e rimasta inattuata per 17 anni. Nonostante il cantiere aperto nel lontano 2014 sotto la guida della sottosegretaria D’Onghia , con il titolo beneagurante di “Chiamata alle arti” e tre lunghi anni di discussione sulle proposte normative avanzate dal tavolo tecnico appositamente costituito sulle diverse aree delegate dalla legge del ’99, nulla di concreto è stato realizzato, la montagna ha partorito il solito topolino. L’unico risultato, infatti, è rappresentato dall’emendamento alla finanziaria, in corso di approvazione, per il finanziamento degli Istituti musicali pareggiati e delle Accademie non statali, che rischierebbero il collasso finanziario.
“Questo, nel mondo da cui provengo, che è quello della società civile e produttiva del nostro Paese, significa un nulla di fatto, una ulteriore proroga per procrastinare problemi irrisolti.”Tre anni perduti nel rincorrere una riforma, doverosa, avvertita come necessaria dagli operatori del sistema e indispensabile per far crescere i musicisti e gli artisti di domani. Una riforma per la valorizzazione delle eccellenze italiane, che nel mondo danno voce alla nostra identità nazionale, promuovendo il sistema Paese e il made in Italy. “Sono delusa e amareggiata, non accetto la rassegnazione che prevale negli ambienti ministeriali nonostante le mie continue sollecitazioni. La mia candidatura e il mio impegno politico sono stati guidati dalla volontà di poter contribuire al cambiamento e al miglioramento di questo Paese. Sarebbe necessario un impegno comune, un lavoro di squadra costante, delle sinergie che non possono essere garantite da singole personalità, nemmeno dalle più carismatiche e volitive. Mi auguro che le mie dimissioni possano risvegliare la politica del fare.”
STASERA ALLE 21 ALL'ANCHECINEMA MAURIZIO MICHELI CON LO SPETTACOLO "UOMO SOLO IN FILA".
A cosa pensa un uomo solo in fila, nella sede di Equitalia, mentre attende di essere chiamato a risolvere i suoi problemi fiscali? E' quello che gli spettatori scopriranno assistendo allo spettacolo di Maurizio Micheli (nella foto), mercoledì 13 dicembre (h 21.00) sul palco dell' AncheCinema a Bari. Si tratta di un esilarante “percorso esistenziale” dell' attore appulo-livornese, con i prevedibili retropensieri baresi.
La manifestazione è organizzata dal Rotary Club Bari Mediterraneo, in collaborazione con Rotaract, Associazione Bitetto-Mediterranea e Associazione BLU-Org: obiettivo della raccolta-fondi (alias vendita dei biglietti!) è la disponibilità e il finanziamento di un Service (attività di Pratica velica-Veloterapia) destinato ai soggetti affetti da disabilità psichica.Informazioni: 329.611.22.91.
martedì 12 dicembre 2017
Stasera Il Collegium Musicum diretto da Rino Marrone terrà il concerto conclusivo della sua stagione.
Martedì 12 dicembre alle ore 20,45 presso la chiesa di San Sabino (vicinanze Pane e pomodoro) ad ingresso libero il Collegium Musicum diretto dal maestro Rino Marrone (nella foto) terrà l'evento prenatalizio "Musica per l'infinito" concerto conclusivo della straordinaria stagione musicale giunta quest'anno alla XX edizione e distintasi per la ricercatezza dei repertori e la scelta accurata degli artisti coinvolti. Durante la serata, che vede la partecipazione di Silvia Rosato Franchini (soprano), Carlo Maria Barile (organo) e del coro Harmonia diretto da Sergio Lella, saranno eseguite musiche di Wolfgang Amadeus Mozart ("Sonate da chiesa" K.69, K.225 e K.245 , "Sancta Maria" K.273, "Ave Verum" K.618) la "Missa brevis Sancti Joannis de Deo" di Franz Joseph Haydn, e in prima esecuzione italiana "The fruit of silence" di Peteris Vasks con testo di Madre Teresa di Calcutta. I ragazzi di 1a e 2a A dell'Amedeo d' Aosta di Bari pregusteranno il programma alle ore 10,30 in una "Prova Aperta" a loro dedicata.
Stasera al Teatro Forma si ricorda il pianista Davide Santorsola con un concerto.
“Seven for a friend” è il titolo del prossimo concerto fuori rassegna dell’Associazione musicale “Nel Gioco del Jazz”. Domani, martedì 12 dicembre al Teatro Forma a Bari, alle 21,00 si esibiranno sette amici per un grande amico e collega, come recita il titolo del concerto, che ha lasciato un grande vuoto nel panorama jazzistico nazionale e non solo: Roberto Ottaviano (nella foto) - sax, Guido Di leone - chitarra, Bruno Montrone - piano, Domenico Cartago - piano, Maurizio Quintavalle - contrabbasso, Mimmo Campanale - batteria, Enzo Falco – percussioni, ricorderanno il pianista Davide Santorsola, scomparso prematuramente tre anni fa.
Il Jazz pensato e prodotto in Puglia ha da anni ormai un posto preciso e di alto profilo riconosciuto a livello internazionale. Diverse generazioni si sono distinte per competente interpretazione dei canoni propri del linguaggio afro-americano e ancor di più hanno contribuito a stimolare il percorso di nuove vie a livello compositivo e strumentale.
Pochi anni fa, questa scena è rimasta orfana di uno dei suoi più entusiasti e prolifici artefici, il pianista, compositore e didatta Davide Santorsola. “Davide”, afferma Ottaviano, “ha lasciato un vuoto incolmabile per la mai sopita voglia di misurarsi con nuove sfide musicali e soprattutto per la grande umanità. Ognuno di noi è stato toccato a vario titolo, come collega, come maestro, ma tutto si è risolto nella condivisione di una passione che ha rapito notti e giorni che si perdono nei decenni trascorsi insieme. E così ci piace suonare quel che a lui piaceva suonare”.
Fortunatamente gli amici con i quali Santorsola ha condiviso anni e anni di esperienze e opportunità, non si sono mai arresi a questa dipartita e in ogni occasione, in cui si ritrovano, trovano l’energia e la motivazione per rinnovarne la presenza.
E’ il caso di questo concerto, un rituale ormai, nell’anniversario della sua scomparsa, in cui viene ricordato un amico fraterno che ha riempito con la sua arte e la sua amicizia i cuori dei sette musicisti che dialogheranno in musica con l’amico, sempre presente nell’amore per il Jazz e per la musica tutta e da cui hanno sempre carpito l’essenza spirituale.
Costo biglietto unico 15,00 euro
Il prossimo appuntamento dell’Associazione “Nel Gioco del Jazz” è per domenica 17 dicembre, sempre al Teatro Forma, con il concerto fuori rassegna del quartetto di Ian Shaw, uno dei cantanti e songwriters di maggiore talento dell’attuale scena jazzistica e pop internazionale.
Per informazioni su tutti gli eventi dell’Associazione “Nel Gioco del Jazz” è possibile scaricare l’APP dal sito ufficiale, www.nelgiocodeljazz.it, Google Store, Facebook e da tutti i dispositivi tablet, smartphone e iphone.
Biglietti e abbonamenti in vendita presso CENTRO MUSICA – C.so Vitt. Emanuele 165 – Bari - tel. 0805211777, oppure chiamando l’Associazione Nel Gioco del Jazz al 3389031130, o inviando una mail a info@nelgiocodeljazz.it – Fb
lunedì 11 dicembre 2017
Martedì 12 dicembre al Teatro Vittoria di Torino si esibisce il Duo Valente-Battaglia nei Lieder di Schubert.
martedì 12 dicembre 2017
Teatro Vittoria – via Gramsci, 4 - Torino
ore 18.30 guida all’ascolto
ore 19.30 aperitivo
ore 20 concerto
serie schubertiade. i lieder
Valentina Valente / soprano
Erik Battaglia / pianoforte
Franz Schubert (1797-1828)
Idens Schwanenlied D. 317 (Kosegarten)
Von Ida D. 228 (Kosegarten)
An die Sonne D. 270 (Baumberg)
Pflicht und Liebe D. 467 (Gotter)
La pastorella al prato D. 528 (Goldoni)
Idens Nachtgesang D. 227 (Kosegarten)
An den Mond in einer Herbstnacht D. 614 (Schreiber)
Vergissmeinnicht D. 792 (Schober)
Wiegenlied D. 304 (Körner)
Wer kauft Liebesgötter? D. 261 (Goethe)
An die Nachtigall D. 196 (Hölty)
Elysium D. 584 (Schiller)
An den Mond D. 468 (Hölty)
Wehmut D. 772 (Collin)
Trost im Liede D. 546 (Schober)
Auf dem Wasser zu singen D. 774 (Stolberg)
Coppia nell’arte e nella vita, i torinesi Valentina Valente (nella foto) ed Erik Battaglia saranno protagonisti (martedì 12 dicembre 2017, Teatro Vittoria, via Gramsci 4) della nuova tappa della Schubertiade, la serie di concerti che a partire dalla stagione 2011-2012 l’Unione Musicale sta organizzando con il proposito di realizzare – primo ente musicale in Italia! – l’esecuzione integrale dei Lieder di Franz Schubert.
Curatori della Schubertiade (dedicata alla memoria del grande liederista tedesco Dietrich Fischer-Dieskau), Valentina Valente ed Erik Battaglia coinvolgono nel progetto alcuni giovani interpreti scelti tra i più brillanti allievi ed ex-allievi della classe di musica vocale da camera del Conservatorio di Torino e dei corsi di perfezionamento da loro realizzati anche all’estero. Da quest’anno, grazie alla collaborazione con il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, sarà protagonista di alcuni concerti anche un gruppo selezionato di allievi dei corsi di perfezionamento vocale del Centre de Perfeccionament Plácido Domingo di cui è direttore artistico Davide Livermore, che ha collaborato alle primissime edizioni della Schubertiade in veste di regista. Sotto l’egida di Plácido Domingo, il Centre de Perfeccionament offre a studenti provenienti da tutto il mondo la possibilità di affinare stile e tecnica interpretativa e di approfondire la conoscenza del libretto, della drammaturgia, del contesto storico e delle influenze di ogni opera. Il Centro promuove inoltre scambi con scuole di perfezionamento e enti musicali internazionali.
Per il primo concerto di questa stagione saranno proprio Valentina Valente ed Erik Battaglia a calcare il palcoscenico con un programma che riunisce composizioni conosciute e amate come lo splendido Auf dem Wasser zu singen D. 774, ritenuto uno dei Lieder più belli di Schubert, e pagine fascinose anche se meno note come La pastorella al prato D. 528 (su testo di Goldoni), riconducibile agli anni di studio con Salieri, in cui Schubert mostra di aver assorbito e superato lo stile vocale italiano, o Vergissmeinnicht D. 792, la storia del piccolo fiore “non ti scordare me” che – come un moderno adolescente – scopre qualcosa di sé e della vita.
La Schubertiade, pensata per raccontare la magia della musica vocale da camera anche attraverso l’immediatezza della scena, si avvale della preziosa collaborazione registica di Olivia Manescalchi che valorizzando i meravigliosi testi poetici mette in luce tutta la freschezza e la modernità del repertorio liederistico.
In questo appuntamento i sentimenti espressi nei Lieder sono rappresentati (video di Pietro Luzzati) tramite le emozioni e gli umori vissuti dagli abitanti di uno dei tanti palazzi delle nostre città, dal quale fuoriescono emozioni così intense da trasformare la natura e il mondo circostante.
Il concerto è preceduto alle ore 18.30 da una guida all’ascolto a cura dello stesso Erik Battaglia - professore di musica vocale da camera al conservatorio di Torino e alla Deutsche Liedakademie di Trossingen – e da un aperitivo alle ore 19.30.
sabato 9 dicembre 2017
RAI: OLTRE DUE MILIONI DI SPETTATORI PER LA PRIMA DELLA SCALA Superati gli undici milioni di contatti.
Un grande successo sul palcoscenico, un grande successo negli ascolti tv: l’Andrea Chénier di Umberto Giordano che ha inaugurato ieri la stagione del Teatro alla Scala e che Rai Cultura ha proposto su Rai1 è stato visto – dalle 17.59 alle 20.57 – da 2 milioni 77 mila spettatori con uno share dell’11.1 per cento.
“È un dato di cui sono particolarmente orgoglioso – dice il Direttore Generale della Rai, Mario Orfeo – perché premia il nostro impegno concreto di servizio pubblico a favore della cultura e perché crediamo nel dovere di dare strumenti al pubblico per esplorare territori nuovi, come per alcuni può essere la lirica. Anche con un’opera non “facile” come l’Andrea Chénier, che il Maestro Riccardo Chailly (nella foto) e il regista Mario Martone, insieme agli interpreti, hanno contribuito a svelare per il capolavoro che è. A loro va il mio ringraziamento, come pure ai direttori di Rai1 Angelo Teodoli e di Rai Cultura, Silvia Calandrelli. Ma il mio grazie è anche per i lavoratori della Rai che hanno dimostrato ancora una volta la loro grande professionalità. È un successo che condividiamo con la Scala alla quale siamo stati e saremo ancora vicini, in un impegno comune per la musica e la cultura”.Il picco di ascolto è stato alle 20.43 con 2 milioni 556 mila spettatori, mentre quello di share è stato del 15.61 per cento alle 17.59, all’inizio dell’opera.
I contatti hanno superato gli undici milioni (11 milioni 2 mila), con una permanenza media di 34 minuti.
Molto seguita anche la presentazione dell’Andrea Chénier, condotta da Milly Carlucci e Antonio Di Bella con Stefania Battistini: 1 milione 943 mila spettatori e uno share del 15.43 per cento.
giovedì 7 dicembre 2017
Domenica 10 dicembre, alle 11, Stefania Gianfrancesco ed Elvira Sarno suoneranno a quattro mani alla Galleria Devanna di Bitonto.
Domenica 10 dicembre alle ore 11 alla Galleria nazionale Devanna di Bitonto, avrà luogo Futuro remoto. Musiche antiche nel Novecento, secondo concerto della stagione di Matinée in Galleria, organizzate da Il Circolo Beethoven n collaborazione con la Galleria Devanna e il sostegno del Teatro Pubblico Pugliese.
Le pianiste Stefania Gianfrancesco (nella foto) ed Elvira Sarno suoneranno a quattro mani una selezione dei Corali di J.S. Bach e di danze rinascimentali. Inoltre, coerentemente con lo spirito del programma che sarà spiegato dalla guida all'ascolto a cura di Stefania Gianfrancesco, saranno eseguiti Sapphische Ode di J. Brahms e Vergin, tutto amor di F. Durante (Stefania Gianfrancesco, contralto; Elvira Sarno, pianoforte).
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Info +39 347 1806639.
Virginio Gazzolo porta in scena stasera "Ulisseide" all'Auditorium Vallisa.
Virginio Gazzolo (nella foto), voce inconfondibile del teatro e del cinema italiano, porta in scena «Ulisseide» per la rassegna della Compagnia Diaghilev «Le direzioni del racconto», giovedì 7 dicembre (ore 21), nell’auditorium Vallisa di Bari (info 333.1260425). «Ulisseide», e non «Odissea», perché in questo recital letterario dell’attore e doppiatore romano, che ha curato la drammaturgia del testo, si racconta di un uomo vecchio e tardo, il quale rievoca alcune delle sue avventurose peripezie di tanti anni prima, quando salpò da Troia in fiamme.
Gazzolo le riferisce così come le cantò Omero, descrivendo gli erbivori Lotofagi e i Ciclopi antropofagi, la furia del dio del mare e la malìa della maga Circe. Ma, dipartendosi da Circe, l’eroe si allontana anche dall’Odissea: sul suo piccolo legno non rema più, infatti, verso la ionica patria e la fedele Penelope, né più incontra le Sirene e Scilla e Calipso. Vecchissimo, ma sempre più curioso e avido di nuova esperienza, supera le colonne d’Ercole e vola alla scoperta di un nuovo e sconosciuto mondo. Per cinque mesi naviga sull’alto mare aperto dietro al sole, finché non viene inghiottito dal mare. È la fine del mitico eroe, come la raccontarono Plinio il Vecchio e Dante, che - ignaro dell’Odissea - trascrisse in poesia la storia dell’affogamento nell’Oceano di cui sapeva. Ma il nome di quel vecchio ficcanaso non era più Odisseo, bensì Ulisse.
mercoledì 6 dicembre 2017
Il 15 dicembre Paola Turci si esibisce a Cerignola al Teatro Mercadante.
Anticipato dal nuovo singolo “OFF-LINE”, l’album “Il Secondo Cuore New Edition” di Paola Turci (nella foto) è uscito il 27 ottobre 2017 e contiene, oltre ai brani de “Il Secondo Cuore”, l’album pubblicato a marzo che ha conquistato pubblico e critica e 3 nuovi inediti (il nuovo singolo, “Eclissi” e “Al posto giusto”), anche un dvd con le immagini e le interviste inedite di Paola in tour, il backstage, le emozioni del preconcerto, riflessioni a cuore aperto e performance inedite di Paola al pianoforte e alla chitarra.
È online il video di Off – Line per la regia di Luisa Carcavale in cui si evidenzia tutto il fascino e la grinta della cantautrice: https://www.youtube.com/watch?v=ojKWAHyklTM.
Dopo il grande successo del tour estivo e una stagione ricca di soddisfazioni e riconoscimenti, tra cui la recente partecipazione come giurata d'eccezione a Venezia74 per Soundtrack Stars Award, che premia la migliore colonna sonora tra quella dei film in concorso, Paola Turci è tornata ad esibirsi live: il tour invernale sta attraversando tanti teatri italiani, ed arriva al Teatro Mercadante di Cerignola il prossimo 15 dicembre, nell’ambito della Stagione del Comune di Cerignola-Teatro Pubblico Pugliese.
Stasera Paolo Panaro interpreta in una propria drammaturgia e regia le "Mille e una notte" nell'Auditorium Vallisa di Bari per Le direzioni del racconto della Compagnia Diaghilev.
Paolo Panaro (nella foto) interpreta in una propria drammaturgia e regia le «Mille e una notte», in programma per «Le direzioni del racconto» della Compagnia Diaghilev, mercoledì 6 dicembre (ore 21), nell’Auditorium Vallisa di Bari (info 333.1260425).
Il racconto si apre con la storia del re di Persia, che dopo aver punito con la morte la moglie infedele, convinto della malvagità di tutto il sesso femminile, decide di passare ogni notte con una donna diversa, che poi uccide all’alba. Il tragico incanto è spezzato da Shahrazad, che usando lo stratagemma di raccontare ogni notte una favola e di interromperla al momento opportuno, lascia nel re la curiosità di sentire il seguito. Shehrazad apre le porte del libro mirabile, ne rompe il sigillo.
Le «Mille e una Notte» è il regno supremo dei lettori insonni. Entrando in questo libro si vaga per un favoloso Islam che oggi stenteremmo a riconoscere. Il libro delle Notti è un insieme di racconti che si articolano, incastrandosi l’uno nell’altro, intorno ad una storia principale. La comparsa di un personaggio comporta immancabilmente l’interruzione della storia precedente a favore di una nuova storia. Come matrioske russe, i racconti sono incastonati l’uno dentro l’altro, narrati da una voce femminile. E, infatti, qualcosa di femminile pervade i racconti notturni. Il motto delle Notti è 'o un racconto o la vita'. Perché raccontare equivale a vivere.
martedì 5 dicembre 2017
La seconda edizione del Donizetti Opera festival si è chiusa con l'attesissimo recital del tenore Juan Diego Florez. Ora si guarda al futuro.
La seconda edizione del Donizetti Opera, festival internazionale dedicato al compositore bergamasco, si chiude oggi con l’attesissimo recital del tenore Juan Diego Flórez (nella foto) e già si guarda al futuro: l’edizione 2018, preparata dal direttore artistico Francesco Micheli, si svolgerà – sempre al Teatro Sociale – dal 21 novembre al 2 dicembre. Identica la formula, apprezzata quest’anno dal pubblico sia cittadino che internazionale con due titoli operistici che si intrecciano fra loro nei due fine settimana intorno al Dies Natalis (29 novembre) e una serie di appuntamenti quotidiani, dalle prove aperte per gli under 30, allo spettacolo per i bambini, ai concerti di musica da camera, a quelli dedicati al repertorio sacro, ai recital vocali che comporranno il ricco programma musicale festivaliero.La Donizetti Night sarà invece sabato 16 giugno 2018, sempre in città bassa, lungo il Sentierone. Il titolo operistico del festival legato al progetto #donizetti200 sarà Enrico di Borgogna (23, 25 novembre – 1 dicembre), “debutto in società” per il giovane compositore, in scena per la prima volta a Venezia nel 1818 per l’apertura di quello che è oggi il Teatro Goldoni. Già molto alta l’attesa per il secondo titolo in programma, Il castello di Kenilworth (24, 30 novembre – 2 dicembre), prima delle tre opere che Donizetti dedica ad Elisabetta I d’Inghilterra (anche per questo spesso identificata come “Elisabetta al castello di Kenilworth”). Per questo titolo salirà per la prima volta sul podio del festival il direttore musicale Riccardo Frizza. Le opere andranno in scena grazie al coinvolgimento in prima linea anche della sezione scientifica della Fondazione diretta da Paolo Fabbri, impegnata costantemente verso una sempre più approfondita codificazione musicologica dell’identità musicale del compositore. In queste ultime due settimane del festival 2017, la vita e l'arte del Maestro hanno segnato la programmazione culturale cittadina: 14 intensi giorni di Donizetti Opera, che ha avuto il suo apice musicale con la messa in scena di due rarità, Pigmalione(insieme a Che originali di Mayr) e Il Borgomastro di Saardam, e ancora il Requiem nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Dai primi dati raccolti in questi giorni si può dichiarare che le presenze alle opere in scena al Sociale nel 2017 si confermano uguali a quelle per Olivo e Pasquale – unica opera allestita al Sociale nel 2016 con lo stesso numero di rappresentazioni e quindi comparabile – pari a circa 1.500 spettatori paganti.
Gli under 30 alle anteprime dei due titoli operistici sono stati oltre 500, 2.116 gli studenti che hanno visto Tormentone – versione per i più piccoli di Che originali! – mentre erano stati 1.880 lo scorso anno per Fratellanza.
Oltre il 10% di nuovi abbonati, dato che segna un importante ricambio di pubblico che frequenta il festival.L’analisi su un campione significativo di pubblico (vendite internet e gruppi) conferma i risultati raggiunti nel 2016: la percentuale di stranieri supera infatti il 40%, con presenze, oltre che da tutti i paesi europei (Austria, Belgio, Svizzera, Grecia, Germania, Danimarca, Spagna, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Ungheria, Olanda Portogallo,Svezia, Slovenia, Irlanda) anche da Israele, Lettonia, Russia, USA,Giappone, Messico e Uruguay.
È chiaro quindi per il secondo anno che la formula di Donizetti Opera è vincente anche nella collocazione in un periodo di bassa stagione per attrarre così su Bergamo il turismo musicale italiano e internazionale, un turismo di prestigio e qualità, aiutato dalla presenza dell’aeroporto di Milano Bergamo. In questo contesto, la collaborazione con SACBO – società che gestisce l’aeroporto – ha inoltre prodotto la “Opera and Concert Safety Card”, originale opuscolo di “istruzioni” per il pubblico operistico che ha raccolto grande favore anche dai media, fra cui una pagina intera su “La Stampa”, e trasmissioni su Rai Radio2 e Radio Deejay.
La programmazione musicale è stata apprezzata oltre che dal pubblico anche da un foltissimo gruppo di critici musicali internazionali, accreditati per 50 testate giornalistiche, web, radio e tv, provenienti anche dagli Stati Uniti, dalla Russia, dal Messico oltre che da tutti i paesi europei, che hanno gradito l'intenso calendario festivaliero pensato da Micheli per far conoscere il repertorio operistico e la figura di Donizetti, coinvolgendo in modo nuovo la città natale di uno degli autori più rappresentati al mondo.
Interesse per la mostra “Sempre libera. Maria Callas alla Scala” in corso al Palazzo della Ragione sino al 1 gennaio e realizzata dall'Accademia Teatro alla Scala con Pernice Editori. In crescita la rete di rapporti che si sta costruendo con numerose realtà territoriali fra le quali il Conservatorio, la Fondazione Mia, la Biblioteca Mai, gli istituti scolastici, la Comunità delle Botteghe di Città Alta, ASCOM, Bergamo Scienza e Fare La Pace.
Anche la comunicazione digitale, e Facebook in particolare, ha registrato un significativo incremento:
- 1.863 fan in più da gennaio a oggi di cui 314 nell'ultimo mese;
- 1.766.751 visualizzazioni dei contenuti della pagina;
- 43,8% dei fan ha meno di 45 anni;
- 15.352 interazioni in più rispetto all'anno precedente.
Enrico di Borgogna (23, 25 novembre – 1 dicembre): «Nel nobile teatro Vendramin a s. Luca, nuovamente abbellito, e dipinto, avrà luogo questa sera la prima rappresentazione dell’opera Enrico di Borgogna; poesia del sig. Bartolommeo Merelli, e primo lavoro musicale del sig. Donizetti, allievo del liceo di Bologna.» Così il 14 novembre 1818 il giornale «Il Nuovo Osservatore Veneziano» annunciava la riapertura del teatro di S. Luca (oggi Goldoni, e radicalmente rifatto), coincidente col debutto ‘in società’ del giovane Donizetti. Formatosi prima a Bergamo con Mayr, poi a Bologna con padre Mattei, Donizetti aveva fin lì scritto musica per salotti e accademie o per la chiesa, e solo saltuariamente qualche ‘numero’ teatrale. Per la prima volta si presentava con un’opera tutta sua: un titolo semiserio su versi del bergamasco Merelli, lui pure allievo di Mayr. La sera del 14 novembre furono applaudite la sinfonia e alcuni ‘numeri’ dell’opera. Al termine, «il pubblico al discendere del sipario volle fra gli applausi salutare il sig. Donizetti sul palco scenico» («Il Nuovo Osservatore Veneziano»). Era un credito di fiducia, perché di quell’opera ne avevano sentito forse neppure i due terzi. Esordiente pure lei in teatro, per l’emozione la primadonna era svenuta alla fine del primo atto, ed era stata lì per lì sostituita da una comprimaria, ma nel secondo atto si erano dovuti eliminare i suoi ‘numeri’: ben 3, forse 4.A causa della sua défaillance la seconda recita ci fu soltanto un mese dopo, il 15 dicembre. E lì finalmente si poté ascoltare tutta la musica dell’Enrico di Borgogna, di nuovo applaudita e trovata «regolare, ragionata, e opportunamente vivace e briosa» nonché poco propensa agli strepiti dell’orchestra moderna: un pregio, per il recensore del «Nuovo Osservatore Veneziano». Aveva «originalità» questo debuttante? Il giornalista si pone la domanda e l'accantona. Adesso che la recente scoperta a Copenhagen di un’altra partitura manoscritta di quest’opera – di provenienza anch’essa veneziana come quella fin qui nota, oggi a Parigi – e l’avvio del progetto 200 del festival Donizetti Opera consentono anche a noi di conoscerla nella sua interezza, potremo dire la nostra: non tanto sull’originalità o meno di un esordiente – un falso problema, forse perfino futile – quanto sui suoi modelli e sulla loro attuazione.
Il castello di Kenilworth (24, 30 novembre – 2 dicembre): Il castello di Kenilworthandò in scena al San Carlo di Napoli il 6 luglio 1829. Fu scritta da Donizetti su un libretto di Andrea Leone Tottola, che rideclinava in termini operistici un romanzo di Walter Scott, Kenilworth(1821), attraverso varie mediazioni, però, che in una certa misura allontanavano quel libretto dalla fonte letteraria inglese: la prima era Leicester ou le Château de Kenilworth di Scribe e Auber (1823), che costituiva il precedente teatral-musicale, la seconda una commedia di Gaetano Barbieri (1824), dalla quale Tottola ricavò anche il titolo in lingua italiana del suo libretto. Da entrambe il libretto di Tottola derivò il finale lieto, con il perdono accordato dalla regina Elisabetta all’amato Leicester che aveva sposato in segreto la giovane Amy Robsart (mentre, nel romanzo di Scott, Amy muore per mano del crudele Varney). Il castello di Kenilworth costituisce comunque l’avvio delle opere di soggetto inglese degli anni Trenta, e soprattutto, dopo Anna Bolena, delle ‘elisabettiane’: Maria Stuarda e Roberto Devereux. È anche la prima che contrappone due ruoli femminili, altra costante nelle opere inglesi donizettiane. Questi tratti anticipatori evidenziano il ruolo che il Castello di Kenilworth ebbe nel traghettamento del teatro donizettiano dal dramma di impronta classicista al dramma romantico, e la definitiva liquidazione del modello rossiniano, che ancora qui mantiene comunque una sua impronta. Il cantiere aperto sulla nuova edizione di questo titolo consentirà anche di cogliere modi e tempi di questo passaggio.
Il festival Donizetti Opera, è organizzato da Fondazione Donizetti, Comune di Bergamo e Fondazione Teatro Donizetti. Con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Fondazione Cariplo, Camera di Commercio di Bergamo,Regione Lombardia, Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, Fondazione Meru, ASM
In collaborazione con Opera Lombardia, Conservatorio Gaetano Donizetti, Fondazione Mia, Opera Europa, Sacbo, Atb.
Con il contributo di ABenergie, la luce della Donizetti Night, Le Corne, San Lucio Events
Media partner: Classica
Per il festival inoltre ASCOM, Accademia Teatro alla Scala, Comunità della Botteghe di Città Alta, Dimore&Design, Fare la pace Bergamo festival, Fondazione Carisma, Maite, Museo delle Storie, Pernice editori, Società San Vincenzo de Paoli
Un ringraziamento speciale agli Ambasciatori di Donizetti che sostengono l’attività della Fondazione con Art bonus:
•Assolari Luigi & C. S.p.A. • Beauty & Business S.p.A. • Bracca Acque minerali S.p.A. • Caseificio Defendi Luigi Srl• CrispiUP • Denis Trade Srl • F.lli Paris Srl a socio unico • Lovato Electric S.p.A. • Montello S.p.A. • OMB Valves S.p.A. • Persico S.p.A. • ScorpionBay S.p.A.
Oltre il 10% di nuovi abbonati, dato che segna un importante ricambio di pubblico che frequenta il festival.L’analisi su un campione significativo di pubblico (vendite internet e gruppi) conferma i risultati raggiunti nel 2016: la percentuale di stranieri supera infatti il 40%, con presenze, oltre che da tutti i paesi europei (Austria, Belgio, Svizzera, Grecia, Germania, Danimarca, Spagna, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Ungheria, Olanda Portogallo,Svezia, Slovenia, Irlanda) anche da Israele, Lettonia, Russia, USA,Giappone, Messico e Uruguay.
È chiaro quindi per il secondo anno che la formula di Donizetti Opera è vincente anche nella collocazione in un periodo di bassa stagione per attrarre così su Bergamo il turismo musicale italiano e internazionale, un turismo di prestigio e qualità, aiutato dalla presenza dell’aeroporto di Milano Bergamo. In questo contesto, la collaborazione con SACBO – società che gestisce l’aeroporto – ha inoltre prodotto la “Opera and Concert Safety Card”, originale opuscolo di “istruzioni” per il pubblico operistico che ha raccolto grande favore anche dai media, fra cui una pagina intera su “La Stampa”, e trasmissioni su Rai Radio2 e Radio Deejay.
La programmazione musicale è stata apprezzata oltre che dal pubblico anche da un foltissimo gruppo di critici musicali internazionali, accreditati per 50 testate giornalistiche, web, radio e tv, provenienti anche dagli Stati Uniti, dalla Russia, dal Messico oltre che da tutti i paesi europei, che hanno gradito l'intenso calendario festivaliero pensato da Micheli per far conoscere il repertorio operistico e la figura di Donizetti, coinvolgendo in modo nuovo la città natale di uno degli autori più rappresentati al mondo.
Interesse per la mostra “Sempre libera. Maria Callas alla Scala” in corso al Palazzo della Ragione sino al 1 gennaio e realizzata dall'Accademia Teatro alla Scala con Pernice Editori. In crescita la rete di rapporti che si sta costruendo con numerose realtà territoriali fra le quali il Conservatorio, la Fondazione Mia, la Biblioteca Mai, gli istituti scolastici, la Comunità delle Botteghe di Città Alta, ASCOM, Bergamo Scienza e Fare La Pace.
Anche la comunicazione digitale, e Facebook in particolare, ha registrato un significativo incremento:
- 1.863 fan in più da gennaio a oggi di cui 314 nell'ultimo mese;
- 1.766.751 visualizzazioni dei contenuti della pagina;
- 43,8% dei fan ha meno di 45 anni;
- 15.352 interazioni in più rispetto all'anno precedente.
Enrico di Borgogna (23, 25 novembre – 1 dicembre): «Nel nobile teatro Vendramin a s. Luca, nuovamente abbellito, e dipinto, avrà luogo questa sera la prima rappresentazione dell’opera Enrico di Borgogna; poesia del sig. Bartolommeo Merelli, e primo lavoro musicale del sig. Donizetti, allievo del liceo di Bologna.» Così il 14 novembre 1818 il giornale «Il Nuovo Osservatore Veneziano» annunciava la riapertura del teatro di S. Luca (oggi Goldoni, e radicalmente rifatto), coincidente col debutto ‘in società’ del giovane Donizetti. Formatosi prima a Bergamo con Mayr, poi a Bologna con padre Mattei, Donizetti aveva fin lì scritto musica per salotti e accademie o per la chiesa, e solo saltuariamente qualche ‘numero’ teatrale. Per la prima volta si presentava con un’opera tutta sua: un titolo semiserio su versi del bergamasco Merelli, lui pure allievo di Mayr. La sera del 14 novembre furono applaudite la sinfonia e alcuni ‘numeri’ dell’opera. Al termine, «il pubblico al discendere del sipario volle fra gli applausi salutare il sig. Donizetti sul palco scenico» («Il Nuovo Osservatore Veneziano»). Era un credito di fiducia, perché di quell’opera ne avevano sentito forse neppure i due terzi. Esordiente pure lei in teatro, per l’emozione la primadonna era svenuta alla fine del primo atto, ed era stata lì per lì sostituita da una comprimaria, ma nel secondo atto si erano dovuti eliminare i suoi ‘numeri’: ben 3, forse 4.A causa della sua défaillance la seconda recita ci fu soltanto un mese dopo, il 15 dicembre. E lì finalmente si poté ascoltare tutta la musica dell’Enrico di Borgogna, di nuovo applaudita e trovata «regolare, ragionata, e opportunamente vivace e briosa» nonché poco propensa agli strepiti dell’orchestra moderna: un pregio, per il recensore del «Nuovo Osservatore Veneziano». Aveva «originalità» questo debuttante? Il giornalista si pone la domanda e l'accantona. Adesso che la recente scoperta a Copenhagen di un’altra partitura manoscritta di quest’opera – di provenienza anch’essa veneziana come quella fin qui nota, oggi a Parigi – e l’avvio del progetto 200 del festival Donizetti Opera consentono anche a noi di conoscerla nella sua interezza, potremo dire la nostra: non tanto sull’originalità o meno di un esordiente – un falso problema, forse perfino futile – quanto sui suoi modelli e sulla loro attuazione.
Il castello di Kenilworth (24, 30 novembre – 2 dicembre): Il castello di Kenilworthandò in scena al San Carlo di Napoli il 6 luglio 1829. Fu scritta da Donizetti su un libretto di Andrea Leone Tottola, che rideclinava in termini operistici un romanzo di Walter Scott, Kenilworth(1821), attraverso varie mediazioni, però, che in una certa misura allontanavano quel libretto dalla fonte letteraria inglese: la prima era Leicester ou le Château de Kenilworth di Scribe e Auber (1823), che costituiva il precedente teatral-musicale, la seconda una commedia di Gaetano Barbieri (1824), dalla quale Tottola ricavò anche il titolo in lingua italiana del suo libretto. Da entrambe il libretto di Tottola derivò il finale lieto, con il perdono accordato dalla regina Elisabetta all’amato Leicester che aveva sposato in segreto la giovane Amy Robsart (mentre, nel romanzo di Scott, Amy muore per mano del crudele Varney). Il castello di Kenilworth costituisce comunque l’avvio delle opere di soggetto inglese degli anni Trenta, e soprattutto, dopo Anna Bolena, delle ‘elisabettiane’: Maria Stuarda e Roberto Devereux. È anche la prima che contrappone due ruoli femminili, altra costante nelle opere inglesi donizettiane. Questi tratti anticipatori evidenziano il ruolo che il Castello di Kenilworth ebbe nel traghettamento del teatro donizettiano dal dramma di impronta classicista al dramma romantico, e la definitiva liquidazione del modello rossiniano, che ancora qui mantiene comunque una sua impronta. Il cantiere aperto sulla nuova edizione di questo titolo consentirà anche di cogliere modi e tempi di questo passaggio.
Il festival Donizetti Opera, è organizzato da Fondazione Donizetti, Comune di Bergamo e Fondazione Teatro Donizetti. Con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Fondazione Cariplo, Camera di Commercio di Bergamo,Regione Lombardia, Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, Fondazione Meru, ASM
In collaborazione con Opera Lombardia, Conservatorio Gaetano Donizetti, Fondazione Mia, Opera Europa, Sacbo, Atb.
Con il contributo di ABenergie, la luce della Donizetti Night, Le Corne, San Lucio Events
Media partner: Classica
Per il festival inoltre ASCOM, Accademia Teatro alla Scala, Comunità della Botteghe di Città Alta, Dimore&Design, Fare la pace Bergamo festival, Fondazione Carisma, Maite, Museo delle Storie, Pernice editori, Società San Vincenzo de Paoli
Un ringraziamento speciale agli Ambasciatori di Donizetti che sostengono l’attività della Fondazione con Art bonus:
•Assolari Luigi & C. S.p.A. • Beauty & Business S.p.A. • Bracca Acque minerali S.p.A. • Caseificio Defendi Luigi Srl• CrispiUP • Denis Trade Srl • F.lli Paris Srl a socio unico • Lovato Electric S.p.A. • Montello S.p.A. • OMB Valves S.p.A. • Persico S.p.A. • ScorpionBay S.p.A.
Finzi Pasca apre domani il Teatro Apollo in una grande anteprima della stagione teatrale: "Per te" dedicato a Julie Hamelin Finzi.
Finzi Pasca (nella foto) domani, mercoledì 6 dicembre, a Lecce, ad aprire il Teatro Apollo in una grande anteprima della stagione teatrale del Comune di Lecce pensata insieme al Teatro Pubblico Pugliese sostenuta con fondi Regione Puglia FSC 2014_20-Assessorato industria turistica e culturale. Già quasi tutto in SOLD OUT, alle 21.00 l’ultima produzione rappresentata con successo a Lugano, città di residenza della Compagnia Finzi Pasca, e Budapest, in Messico e Australia; in Italia ha debuttato nelle scorse settimane a Udine.
L’efficacia del segno, così come la passione e la fantasia che riesce a suscitare negli animi è anche in questo lavoro: “Per te”, dedicato a Julie Hamelin Finzi, compagna nell’arte come nella vita del regista Daniele Finzi Pasca scomparsa di recente a 44 anni. Nello spettacolo il pubblico è accompagnato nel giardino di Julie, fatto di aria e colori. Al centro c’è una panchina su cui sedersi per assaporare la bellezza della vita: l’invito a ogni spettatore è di tornare a casa e coltivare il proprio giardino. Come avviene sempre negli spettacoli della Compagnia Finzi Pasca, Per te è immerso in un sogno e poggia su un sofisticato apparato scenografico e illuminotecnico.
Raccontare il mistero di una scomparsa, così come la memoria, la forza di un pensiero, con la grande ironia di attore che sa come incantare il suo pubblico, la forza espressa da un sorriso, modo migliore per comunicare, aprire un dialogo col mondo. L’ironia, il grande tema vincente della vita, così come accennata poeticamente in questo spettacolo, sarà di fatto il filo conduttore di tutta la stagione teatrale che si affaccerà l’anno prossimo a Lecce in varie declinazioni tematiche e che verrà presentata alla stampa e al pubblico nei prossimi giorni a Lecce.
Intanto, l’Apollo potrà riaccogliere il suo pubblico il 6 dicembre con il ricco e affascinante teatro di Finzi Pasca, vera poesia visiva: “Julie credeva che ognuno dovesse cercare di costruire un giardino interiore dove andare a rifugiarsi, dove accogliere chi si ama, quelli che si sono persi e quelli che si vorrebbero scoprire”, racconta Daniele Finzi Pasca, “È la missione di ogni vita cercare di costruire un giardino interiore dove andare a rifugiarsi, dove accogliere chi si ama, quelli che si sono persi, quelli che si vorrebbero incontrare in un luogo intimo e riservato. Abbiamo tanto raccontato storie confinate in spazi chiusi, immaginate nella scatola segreta che portiamo attaccata alle spalle, dentro la quale generiamo sogni e viaggi immaginari. Questo spettacolo è dedicato a chi pianta semi che diventano alberi, a chi disegna spazi aperti immaginati per riflettere, per rasserenare l’anima». In Per te c’è la fragilità che ognuno di noi difende con armature e corazze. C’è la leggerezza del ricordo delle risate di Julie, dei suoi libretti pieni di calcoli e di annotazioni, i suoi consigli e i suoi sogni”.
"Palcoscenico sventrato, tecnici e attori che si muovono come gatti nel buio, che si preparano, che si immergono lentamente nella storia. E la storia avvolgerà piano piano lo spettatore, la storia di un libro regalato, di un giardino da costruire, di una lotta come le lotte che tutti prima o poi dovremo vivere e affrontare.
Julie credeva che ognuno dovesse cercare di costruire un giardino interiore dove andare a rifugiarsi, dove accogliere chi si ama, quelli che si sono persi e quelli che si vorrebbero scoprire.
Racconteremo dunque la storia di una panchina e di un giardino, poi ci sarà la fragilità che ognuno di noi difende con armature e corazze. Ci sarà la leggerezza del ricordo delle sue risate, dei suoi libretti pieni di calcoli e di annotazioni, i suoi consigli e i suoi sogni.
È la missione di ogni vita cercare di costruire un giardino interiore dove andare a rifugiarsi, dove accogliere chi si ama, quelli che si sono persi, quelli che si vorrebbero incontrare in un luogo intimo e riservato. Abbiamo tanto raccontato storie confinate in spazi chiusi, immaginate nella scatola segreta che portiamo attaccata alle spalle, dentro la quale generiamo sogni e viaggi immaginari.
Questo spettacolo è dedicato a chi pianta semi che diventano alberi, a chi disegna spazi aperti immaginati per riflettere, per rasserenare l’anima.”
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