La nascita in Italia di una nuova casa editrice musicale è sempre da salutare come un piccolo, grande evento. L’Analogon di Asti, per esempio, creata nel novembre 2007 per iniziativa di Valentina Valente ed Erik Battaglia, due docenti-artisti piemontesi notissimi, in collaborazione col Centro Studi “Eric Sams”, è nata con l’intento di pubblicare una scelta di opere del musicologo e crittografo inglese Eric Sams scomparso nel 2004. Il primo volume della collana editoriale è intitolato “Il tema di Clara” (Analogon Edizioni, 2007, Euro 18,00) e raccoglie i saggi dedicati da Sams a Robert Schumann.
Sams, a metà degli anni Sessanta, svelava l’esistenza e i segreti dei codici cifrati del compositore tedesco. Un vero e proprio linguaggio crittografico, parallelo ed al contempo contestuale alla costruzione musicale, decodificato grazie al genio analitico di questo autorevole musicologo e all’intuito del crittanalista. Il risultato di queste interessanti ricerche, in un campo peraltro all’epoca ancora inesplorato, fu una serie di saggi magistrali apparsi sul “Musical Times” degli anni d’oro e qui tradotti per la prima volta in italiano. Il volume è preceduto da un “preludio” dal titolo “Eric Sams, Schumann e l’Enigma” dello stesso Erik Battaglia e c’è in coda anche un “postludio” con una stimolante intervista a Sams, curata da John C. Tibbets. Il progetto musicologico di Valente e Battaglia è, a mio sommesso parere, meritevolissimo. Da studioso schumanniano ho letteralmente divorato questo libro, che certo non si rivolge probabilmente ad un pubblico di semplici appassionati, ma a quella forse ancora troppo ristretta fetta di musicisti e musicologi italiani interessati al romanticismo tedesco. Sams possiede, va detto, uno stile coinvolgente, brillante e al contempo assai chiaro. Merito questo anche dell’ottima traduzione dall’inglese realizzata da Erik Battaglia.
Sams, a metà degli anni Sessanta, svelava l’esistenza e i segreti dei codici cifrati del compositore tedesco. Un vero e proprio linguaggio crittografico, parallelo ed al contempo contestuale alla costruzione musicale, decodificato grazie al genio analitico di questo autorevole musicologo e all’intuito del crittanalista. Il risultato di queste interessanti ricerche, in un campo peraltro all’epoca ancora inesplorato, fu una serie di saggi magistrali apparsi sul “Musical Times” degli anni d’oro e qui tradotti per la prima volta in italiano. Il volume è preceduto da un “preludio” dal titolo “Eric Sams, Schumann e l’Enigma” dello stesso Erik Battaglia e c’è in coda anche un “postludio” con una stimolante intervista a Sams, curata da John C. Tibbets. Il progetto musicologico di Valente e Battaglia è, a mio sommesso parere, meritevolissimo. Da studioso schumanniano ho letteralmente divorato questo libro, che certo non si rivolge probabilmente ad un pubblico di semplici appassionati, ma a quella forse ancora troppo ristretta fetta di musicisti e musicologi italiani interessati al romanticismo tedesco. Sams possiede, va detto, uno stile coinvolgente, brillante e al contempo assai chiaro. Merito questo anche dell’ottima traduzione dall’inglese realizzata da Erik Battaglia.
Nessun commento:
Posta un commento