mercoledì 23 dicembre 2009
Riccardo Muti e i suoi "Cherubiner"al Petruzzelli: un trionfo annunciato e meritato
Lo aveva sicuramente atteso con ansia questo momento: dirigere nel Petruzzelli dopo vent’anni; tanti, infatti, ne sono passati da quel lontano 1989 quando lo fece per l’ultima volta con la Filarmonica della Scala di Milano in un altro memorabile concerto. Riccardo Muti, è vero, poi è tornato nel 1996 con la stessa orchestra a Bari (in una gelida Basilica di San Nicola), tuonando contro una città indifferente e una classe politica locale incapace di ricostruire in tempi rapidi il suo teatro; e poi ancora nel 2003, quando fece visita al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di cui fu allievo anche se per breve tempo (in quell’occasione gli fu attribuita la direzione onoraria dell’istituto musicale barese). Tre anni fa poi l’ultimo concerto a Bari, al Piccinni, con la neonata Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”.
Lunedì scorso alle 10.15 il Maestro si è puntualmente recato in teatro accompagnato dalla moglie Cristina Mazzavillani, dal direttore generale dello spettacolo, Salvo Nastasi, dal sindaco di Bari Michele Emiliano, dal sovrintendente Giandomenico Vaccari e da Domenico Di Paola, unico socio fondatore privato della Fondazione Petruzzelli, che fortemente ha voluto sostenere anche economicamente in qualità di main sponsor il suo ritorno a Bari. Muti ha sottolineato la bellezza del teatro ritrovato, la sua ottima acustica, ma anche il fatto che il cartiglio sul palcoscenico porti una data diversa (2008: anno della completata ricostruzione) da quella originale (1903) della sua nascita.
Dopo la prova generale con la “Cherubini” si è svolto un affollato brindisi offerto dalla Di Paola & Associati nel foyer, durante il quale Muti ha ribadito che la straordinaria bellezza del rinato Petruzzelli merita una programmazione artistica di pari prestigio e qualità (“non facciamo come sulle montagne russe…dove si sale e si scende”) e ha auspicato che si possano creare per l’immediato futuro le condizioni ideali per significative sinergie tra i teatri più importanti del centro-sud.
In serata è poi arrivato il momento più atteso: il concerto in un teatro esaurito in ogni ordine di posti (anche se in platea, ad occhio e croce, c’erano almeno una quindicina di poltrone rimaste desolatamente vuote) ed è stato naturalmente un trionfo annunciato.
Il programma, del resto, impaginato su tre splendidi capisaldi del repertorio sinfonico, prometteva scintille ed emozioni a iosa. Sin dalle prime note del Romeo e Giulietta ciaikovskiano si è avvertita la notevole qualità degli archi e dei fiati della “Cherubini” plasmati e diretti da Muti con impagabile cantabilità. Nella parte centrale dell’ouverture-fantasia, sono emersi con trascinante energia ritmica i vibranti sussulti dell’intera orchestra, premessa ideale alla misticheggiante conclusione del superbo lavoro del “divin” Pietro: interpretazione semplicemente esemplare.
La suite dal balletto “Oiseau de feu” di Stravinskij avrebbe bisogno di un’orchestra dall’organico ben più ampio di quello giunto a Bari, oltre che di una concertazione di precisione millimetrica, maniacale, dove le dinamiche e l’agogica siano scolpite con un’elasticità ritmica ed una duttilità timbrica fuori dal comune. Al di là di qualche veniale defaillance, ne è venuta fuori una lettura, soprattutto nella parte finale, di avvincente e dionisiaco trasporto.
Il piatto forte e quanto mai atteso della serata era però nella seconda parte del concerto: la Quinta sinfonia di Beethoven. E lì sia Muti che i suoi “Cherubiner”, come nell’applaudito concerto al Senato del giorno prima, sono stati straordinari per pulizia e omogeneità sonora, nitidezza timbrica e commovente aderenza espressiva alla meravigliosa partitura beethoveniana.
La visione interpretativa che Riccardo Muti ci offre della celeberrima “Quinta” appartiene, com’è noto, più alla gloriosa lezione toscaniniana di un Beethoven titanico, muscolare, persino violentemente tellurico (quasi a presagire l’amato Bruckner della Sesta sinfonia?), e tiene forse meno conto degli studi filologici di questi anni, che hanno invece aperto la strada ad interpretazioni meno possenti per i decibel liberati nell’aria e più contenute nell’organico orchestrale. Ciò non toglie che il pubblico abbia apprezzato tantissimo l’esecuzione mutiana regalando al celebre direttore una davvero sentita “standing ovation” per lui e gli splendidi ragazzi della “Cherubini”; siparietto finale tra Muti ed una spettatrice un po’ sorda che gli grida per tre volte, indispettendolo non poco, di alzare la voce. Poi bis godibilissimo con l’ouverture dal “Don Pasquale” di Donizetti, mai ascoltata da chi scrive in una lettura più briosa, elegantemente cesellata e divertita di questa.
Grazie Maestro e torni presto a trovarci a Bari…Magari con la Chicago Symphony?
venerdì 18 dicembre 2009
Il 21 dicembre Riccardo Muti riabbraccia dopo vent'anni il "suo" rinato Petruzzelli
Mancano solo tre giorni all'attesissimo Concerto di Natale dell'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" diretta Riccardo Muti al Petruzzelli. Per il grande direttore napoletano di nascita, ma molfettese d'adozione, non sarà un concerto come tutti gli altri. Sin dall'alba tragica di quel 27 ottobre 1991, infatti, Muti fu uno dei primi artisti a battersi con sincero ardore per la ricostruzione immediata del teatro distrutto da quel terribile rogo, di cui ancora oggi, va detto, non si conosce il mandante.
Questa mattina l'evento è stato presentato in conferenza stampa dal sovrintendente della Fondazione Petruzzelli, Giandomenico Vaccari e da Domenico Di Paola, che in qualità di socio fondatore privato della suddetta fondazione nonchè come amministratore unico della Di Paola & Associati, è main sponsor del concerto (fuori abbonamento) di lunedì.
All'incontro è altresì intervenuto con una significativa testimonianza su Muti, di cui è amico da tempo, il critico musicale e direttore responsabile di "ContrAppunti" Franco Chieco, appena ristabilitosi dopo un delicato intervento chirurgico.
Dispiace, d'altro canto, che l'arrivo di Muti a Bari passi dal punto di vista istituzionale praticamente inosservato. Persino la prova generale di lunedì mattina sarà blindatissima al contrario di quanto accade in altre città e in altri teatri al passaggio della suddetta orchestra e dell'illustre direttore.
E' comunque previsto un brindisi a lui dedicato alle 13.00 di lunedì (si accede solo per invito), presente l'Orchestra Cherubini, ma dubitiamo che il Maestro sia disposto, per sua espressa volontà, a concedersi alle domande dei giornalisti, altrimenti sarebbe stato agevole anche per la Fondazione Petruzzelli organizzare magari una rituale conferenza stampa.
Non resta allora che godersi il concerto, ormai tutto esaurito da settimane, con un programma di raro pathos e spettacolare intensità: dall'ouverture-fantasia "Romeo e Giulietta" di Ciaikovskij, alla Suite dal balletto'"Oiseau de feu" (1919) di Stravinskij e ,per concludere,ci sarà la celeberrima Quinta sinfonia di Beethoven, sì proprio quella dell'ormai leggendario aneddoto del "destino che bussa alle porte". Speriamo che proprio l'esecuzione di quest'ultimo immenso capolavoro beethoveniano porti bene, anzi benissimo al futuro del rinato Petruzzelli.
L' "Omaggio a Tito Schipa" giunge alla sua settima edizione con un concerto il 21 dicembre a Lecce
Arriva alla settima edizione “Omaggio a Tito Schipa”, la serata di beneficenza per “Cuore Amico” in ricordo del grande tenore leccese in occasione dell’anniversario della sua scomparsa (16 dicembre 1965). Ad organizzarla, con il patrocinio del Comune di Lecce, l’associazione Nireo (che fa capo al pianista Francesco Libetta ed al critico musicale Eraldo Martucci) in collaborazione con la fondazione “Tito Schipa” ente morale, l’Associazione Idee, l’Associazione Amici della Lirica “Tito Schipa” e la F.I.D.AP.A Sezione di Lecce.
Protagoniste del concerto, lunedì 21 dicembre 2009 presso il Teatro Paisiello a Lecce (inizio alle 21), saranno il soprano Antonella Scialpi, il pianista Luigi Nicolardi, e le etoiles del Balletto del Sud Paula Acosta e Carlos Montalvan. Sarà presente Tito Schipa jr. Il programma musicale del concerto, il cui ricavato andrà all’associazione ONLUS “Cuore Amico”, prevede arie di Vivaldi, Gluck ed Haendel, il Bolero di Ravel ed i preludi agli atti terzi di Carmen e Traviata impreziositi dalla coreografia di Fredy Franzutti, una canzone di Tosti,”, la seconda Rapsodia Ungherese di Liszt, un’aria tratta da “Ottocento” di Francesco Libetta ed in chiusura “Le vie en rose”.
Ad arricchire il programma, e rendere ancora più significativo il ricordo del grande tenore, ci saranno due brani tratti da “La principessa Liana”, l’operetta di Schipa dedicata alla secondogenita Liana, nata il primo giugno 1929, che quest’anno ha festeggiato il suo il suo ottantesimo compleanno: debuttò infatti al teatro Adriano di Roma il 22 giugno, pochi giorni dopo quel lieto evento. Il tenore salì nuovamente sul podio quando la portò al Politeama Greco di Lecce con il Coro ed i Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala.
Era il 5 giugno 1935, ed il cast riunito per l’occasione rappresentava il meglio dell’epoca grazie alle voci straordinarie di Margherita Carosio, Ernesto Badini, oltre ovviamente a Iris Adami Corradetti. La primogenita di Schipa, Elena, partecipò come ballerina a quell’allestimento, e probabilmente anche Liana, secondo le testimonianze di assistette a quella recita.
L’operetta venne ancora data nel 1936: al teatro lirico di Milano l’1 e 3 maggio ed il giorno successivo al Teatro Vittorio Emanuele di Torino. “La principessa Liana” fu infine diffusa dall’E.I.A.R. nel 1938, sempre diretta da Schipa.
I biglietti per il concerto, al costo di 15€, sono in prevendita presso la sede del Balletto del Sud in via Biasco 10 e la sera del concerto presso il botteghino.
Per informazioni www.nireo.it
giovedì 17 dicembre 2009
Presentato nel foyer del Petruzzelli il progetto triennale "A NINO ROTA" del Conservatorio di Bari
Presentato stamane nel foyer superiore del Petruzzelli il progetto triennale del Conservatorio di Bari: "A NINO ROTA - dal trentesimo della scomparsa al centenario della nascita 2009 - 2011". Presenze e interventi in numero cospicuo e tutte autorevoli, dal sovrintendente della Fondazione Petruzzelli Giandomenico Vaccari a Marco Renzi, direttore del Conservatorio "N. Piccinni", dal vicepresidente della Provincia di Bari, Nuccio Altieri a Luigi Fuiano, nella doppia veste di direttore di produzione della Fondazione Petruzzelli nonchè di presidente della Commissione Cultura del Comune di Bari (in rappresentanza del sindaco Emiliano) e ancora: il musicologo Dinko Fabris, il giornalista e critico musicale Nicola Sbisà e, tra gli altri, i docenti Angela Annese, Detty Bozzi, Nicola Scardicchio, Valfrido Ferrari, Francesco Monopoli, Nicla Sciangalepore, Giuseppe Buzzanca, Adriana De Serio ed il maestro Rino Marrone.
Il progetto dedicato all'indimenticabile Nino Rota, che si avvale, va detto, del patrocinio e della collaborazione di Regione Puglia, Provincia, Comune e Università di Bari, Fondazione "Giorgio Cini", Fondazione Petruzzelli,le Fondazioni Fellini di Rimini e Sion (Svizzera) ed il Rotary Club Bari, partirà proprio domani sera sul rinato palcoscenico del Teatro Petruzzelli con un concerto di sue musiche offerto dalla classe di direzione d'orchestra di Marrone e dall'Orchestra Sinfonica del Conservatorio "N. Piccinni".
Ne saranno protagonisti i direttori Marco Grasso, Roberta Peroni, Leonardo Smaldone, Christian Ugenti e Rino Campanale, mentre al pianoforte per l'esecuzione del "Concerto soirée" (1961-62) per pianoforte e orchestra vi segnalo la presenza del noto pianista barlettano Pasquale Iannone(nella foto).
"Il Principe Porcaro di Nino Rota al Verdi di Brindisi" di Enzo Garofalo*
“A trent'anni dalla morte del grande compositore milanese Nino Rota, caro ai pugliesi per essere stato docente al Liceo Musicale di Taranto e a lungo direttore del Conservatorio 'Niccolò Piccinni' di Bari, fioriscono le iniziative a carattere commemorativo per celebrare il suo genio e la sua straordinaria umanità.
Tra le tante vi vogliamo segnalare quella dell’Associazione Musicale “Nino Rota” di Brindisi che, in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce , la Provincia di Brindisi e il Comune di Brindisi, presenta questa sera alle ore 20,30, presso il Nuovo Teatro “G. Verdi”, l'opera lirica per ragazzi di Nino Rota dal titolo “Il Principe Porcaro”.
In tanti conoscono il Rota delle colonne sonore per il cinema: Fellini, Visconti, Mario Soldati, Eduardo De Filippo sono solo alcuni dei tanti registi per i cui film Rota scrisse le musiche. Esiste tuttavia una amplissima produzione compositiva di cui negli ultimi anni si vanno riscoprendo vere e proprie gemme e che abbraccia ogni genere musicale, dalla musica sinfonica, a quella da camera, a quella sacra, alle opere liriche. Edè proprio a quest'ultimo genere che può ascriversi 'Il Principe porcaro', un'operina in tre atti, scritta da Rota quindicenne, un bambino prodigio che già quattro anni prima aveva lasciato di stucco pubblico e critica europei con l'oratorio 'L'infanzia di S. Givanni Battista' per soli, coro e orchestra eseguito nel 1922 a Milano e l'anno dopo a Turcoing, in Francia: in quest'ultima esecuzione fu chiamato sul podio dal pubblico entusiasta e diresse un bis del finale.
'Il Principe porcaro' si ispira a una fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen e si presenta come un lavoro già di grande maturità compositiva, ricco di intensi significati ma anche di tanta ironia, sfumature di senso sorprendenti per un bambino dell'età di Rota. Di quest'opera esisteva solo lo spartito per canto e piano nell'archivio Rota conservato presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, ma nel 2003 il Teatro La Fenice ne ha commissionato l'orchestrazione al noto compositore barese Nicola Scardicchio, discepolo di Rota e revisore ufficiale delle sue composizioni. Sarà proprio Scardicchio, sul podio del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, a dirigerne una nuova edizione con l'Orchestra e il Coro del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce e un cast di validi cantanti: Nicola Sette, Tiziana Armagno, Maurizio Picconi, Vincenzo Sarinelli e Antonella Colaianni. La regia è stata affidata ad Ettore Catalano.
A volere fermamente la realizzazione di questo spettacolo è stata la Direttrice Artistica e fondatrice dell’Associazione “Nino Rota” prof.ssa Silvana Libardo, docente di Pianoforte presso il Conservatorio, in sinergia con l’Istituzione diretta dal M° Pierluigi Camicia a testimonianza della giovane e vitale realtà musicale del Salento.
Ad aprire la serata sarà però la declamazione della “Ballata per Nino Rota” del noto scrittore Raffaele Nigro, recitata dall’attore Vito Signorile mentre Toni Candeloro eseguirà una sua coreografia sulle note della “Nino Rota Fantasia”, composizione realizzata per l’occasione dal compositore e pianista brindisino Antonio Salvemini.
In chiusura invece la flautista brindisina Francesca Salvemini eseguirà l’Adagio della Sonata 1937 di Nino Rota.”
*: l'articolo è apparso oggi sul sito "CANNIBALI"
Nicola Paszkowski dirige il Concerto di Natale ad Arezzo e a Firenze
Continua per il sesto anno consecutivo la collaborazione tra l’Ente Filarmonico Italiano-Festival “I Grandi Appuntamenti della Musica” e la Scuola di Musica di Fiesole con la co-produzione di un imponente Concerto di Natale che sarà eseguito sabato 19 dicembre alle ore 21.15 ad Arezzo nella splendida Basilica di San Francesco - ai piedi del capolavoro di Piero della Francesca “La leggenda della vera croce” - e a Firenze il giorno successivo (domenica 20, ore 21.00) a San Salvatore al Monte, la suggestiva basilica situata nella collina dietro il Piazzale Michelangelo, il Monte delle Croci, appena al di sotto della chiesa di San Miniato.
La Scuola di Musica di Fiesole conclude il 2009 nel segno di Franz Joseph Haydn (1732–1809), rendendo un ulteriore omaggio al compositore austriaco nel bicentenario della scomparsa.
Il Concerto di Natale vede come di consueto la partecipazione dell’Orchestra Galilei e della Schola Cantorum F. Landini guidata da Fabio Lombardo. Le parti solistiche sono state affidate al soprano Mariacarla Seraponte, al mezzosoprano Sabrina Pecchenino, al tenore Francesco Marsiglia e al baritono Álvaro Lozano Gutiérrez, interpreti che hanno già calcato i palcoscenici di importanti teatri italiani, tutti provenienti dal corso di Claudio Desderi Opera Workshop.
Direttore del concerto sarà Nicola Paszkowski (nella foto) e verranno affrontati due lavori della maturità di Haydn, la Sinfonia n.48 in Do Maggiore e la Messa in Si bemolle Maggiore Hob.XII, entrambe legate al nome di Maria Teresa d’Austria, illuminata sovrana e protettrice di artisti, tra cui Metastasio ed Alfieri, nonché madre di Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana.
Nel nome di Maria Teresa, che fu colei che per prima stabilì l’obbligo all’istruzione primaria di tutti i fanciulli (nel 1774!), si ascolteranno due pagine intense e stilisticamente mature: la Sinfonia, dalla struttura ampia e magniloquente, nella quale lo stile imperiale mostra l’incrinatura della temperie espressiva preromantica; la Messa, che fa parte del gruppo delle sei messe sinfoniche ed e ricca di contrasti strutturali, energia ritmica ed abilità contrappuntistica.
Ingresso libero.
Per info Scuola di Musica di Fiesole: 055/597851 oppure www.scuolamusica.fiesole.fi.it
Un prestigioso "Omaggio a Chopin" alla Casa della Musica di Parma (16 gennaio - 10 maggio 2010)
“Omaggio a Frédéric Chopin”: s’intitola così il prestigioso palinsesto messo a punto da Giampaolo Bandini, chitarrista di fama internazionale, direttore artistico dei Concerti della Casa della Musica e responsabile area musica di Società dei Concerti Solares Fondazione delle Arti, per l’anno 2010; a Palazzo Cusani, sede dell’Istituzione Casa della Musica, si svolgeranno 7 concerti con interpreti d’eccezione dal 16 gennaio al 10 maggio. Pietro De Maria (nella foto), Natalia Gutman, Alberto Miodini, Maurizio Baglini e altri musicisti di eccezionale valore saranno ospiti di questa rassegna cameristica che si conferma tra le più quotate, per interpreti e programmi, a livello nazionale.
I Concerti della Casa della Musica sono promossi dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, dall’Istituzione Casa della Musica e da Società dei Concerti Solares Fondazione delle Arti con il sostegno di Fondazione Monte di Parma e Banca Monte Parma. La rassegna si svolge in collaborazione con Fondazione Cariparma, Sidel, Tv Parma, Publiedi, Gazzetta di Parma, Osteria Rangon e Albergo Tre Ville.
Il pianoforte, centro di gravità permanente della rassegna, sarà protagonista di tutti i concerti come strumento solo o in dialogo con altri strumenti.
Serata inaugurale, sabato 16 gennaio, con il pianista Pietro De Maria che eseguirà un programma interamente imperniato su Chopin. Interprete tra i più prestigiosi al mondo, Pietro De Maria (42 anni) è il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin. L’integrale, registrata per Decca, è stata accolta con entusiasmo dalla critica: “Una versione da sogno degli Studi di Chopin, una coerenza di pensiero che è il segno dei grandi chopiniani” (Etienne Moreau, Diapason); “Come mette le mani sul pianoforte Pietro De Maria, viene da tirar fuori come nuova un'antica definizione: è un pianista poeta” (Lorenzo Arruga, Il Giornale). Poco più che ventenne, De Maria ha vinto il Premio della critica al Concorso Caikovskij di Mosca (1990). Ha vinto inoltre il Premio Dino Ciani e il Concorso Géza Anda.
Considerata la più grande violoncellista vivente, Natalia Gutman sarà alla Casa della Musica lunedì 8 febbraio con il suo trio: il Natalia Gutman Trio. Allieva prediletta di Rostropovic, di cui è considerata la vera erede artistica, Natalia Gutman è una leggenda nel mondo della musica.
Terzo appuntamento, mercoledì 24 febbraio, con Alberto Miodini, pianista parmigiano di assoluto prestigio, membro del Trio di Parma insieme al violinista Ivan Rabaglia e al violoncellista Enrico Bronzi, con i quali ha vinto nel 1994 il premio Abbiati della critica italiana. Alberto Miodini è stato ospite delle più importanti istituzioni musicali del mondo. Fra queste l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, la Carnegie Hall e il Lincoln Center di New York, la Wigmore Hall di Londra, la Società del Quartetto a Milano, Settembre Musica a Torino e la Fenice di Venezia.
Mercoledì 10 marzo sarà la volta del pianista Maurizio Baglini con i Solisti dell’Orchestra da camera della Campania. Maurizio Baglini, uno dei migliori pianisti in attività, è stato premiato in tutte le più importanti competizioni pianistiche internazionali, dal Concorso Chopin di Varsavia al Busoni di Bolzano. Il critico Alain Lompech ha scritto di lui su Le Monde: “ Baglini ha una cultura del suono rarissima ai nostri giorni”. Pierre Petit su Le Figaro :
Lunedì 22 marzo, quinto concerto con il duo voce-pianoforte formato dal mezzosoprano Beata Morawska e dalla pianista Joanna Trzeciak. In programma i Canti Polacchi op. 74 di Chopin. Beata Morawska, diplomata in canto e in pianoforte al Conservatorio Chopin di Varsavia, ha cantato anche in opere verdiane a Bruxelles, Liegi, Parigi e Montpellier. La pianista Joanna Trzeciak, nata a Cracovia, ha vinto una borsa di studio della Fondazione Chopin, è stata scelta nel ‘77 dal Ministero della Cultura Polacco per perfezionarsi al Conservatorio di Mosca sotto la guida di Lev Vlasenko. Nel 1980 ha vinto il Primo Premio al Festival di Pianisti Polacchi e questa affermazione le ha permesso di intraprendere una importante carriera internazionale. La Trzeciak insegna alla State University of Arizona.
Mercoledì 14 aprile si terrà il recital del pianista Roberto Plano. Roberto Plano si è imposto all’attenzione del mondo musicale con la vittoria, nel 2001, del Primo Premio alla prestigiosa Cleveland International Piano Competition (Usa). Questa ha segnato l’inizio di numerose tournée in tutto il Nordamerica fino al Lincoln Center di New York. Il critico Anthony Tommasini così ha scritto di lui sul New York Times: “Questo pianista italiano ha mostrato una maturità artistica che va ben oltre la sua età anagrafica. Una meravigliosa purezza e una padronanza delle suggestioni più profonde hanno caratterizzato le sue interpretazioni. Plano ha dato dimostrazione di virtuosismo levigato a livelli di competizione tanto quanto di profondità musicale”.
L’ottava edizione dei Concerti della Casa della Musica si concluderà in grande stile lunedì 10 maggio con il recital di Maurizio Baglini (v. curriculum già citato) che interpreterà i Dodici Studi op. 10 e i Dodici Studi op. 25 di Frédéric Chopin.
Tutti i concerti si svolgeranno nella Sala dei Concerti della Casa della Musica
con inizio alle ore 20.30
Biglietti: ingresso euro 15 - ridotto euro 13*
Abbonamento: euro 90 - ridotto euro 80*.
Gli abbonamenti saranno in vendita a partire dal 16 dicembre alla Casa della Musica. Gli abbonati alla stagione precedente potranno esercitare il diritto di prelazione nei giorni 13, 14, 15 dicembre.
I biglietti per i singoli concerti saranno in vendita la sera stessa di programmazione a partire dalle ore 18.
Informazioni e Biglietteria /
"Casa della Musica"
Piazzale San Francesco, 1 – Parma /
Tel. 0521 031170 /
Email: infopoint@lacasadellamusica.it, www.lacasadellamusica.it
"Solares Fondazione delle Arti" /
Tel. 0521 992044 /
Email: musica@solaresdellearti.it/
martedì 15 dicembre 2009
Presentato ieri sera nel foyer del Petruzzelli l'eccellente volume "PRIMA D'ARTE" dedicato dall'Orbicolare Edizioni al rinato Politeama barese
E' stata una presentazione assai significativa quella che ieri sera a Bari si è svolta all'interno del foyer del Teatro Petruzzelli. L'occasione è stata determinata dalla recente uscita del prezioso volume "Teatro Petruzzelli - PRIMA D'ARTE - Opera dietro il sipario" appena pubblicato dalle prestigiose edizioni "L'Orbicolare" (con sedi a Milano e Capurso),contenente alcuni saggi sul rinato Politeama barese, firmati dai professori Giorgio Funaro, Christine Farese Sperken, Fabio Mangone e dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Ugo Sbisà, accompagnati da splendide fotografie del Petruzzelli. Ed è soprattutto sull'accurata tecnica orbicolare della stampa fotografica che si sono soffermati nei loro interventi l'art director della casa editrice Michele Perrotti e l'editora Isabella Santoro.
Infatti, si può definire la tecnica orbicolare "la più grande invenzione dopo quella della macchina fotografica", in quanto capace di esprimere immagini come se si compisse un giro completo su se stessi.
Nell'officina Orbicolare si segue il "ciclo qualità", partendo dallo scatto fotografico per passare alla fase della pre-stampa, alla redazione testi, alla stampa vera e propria sino all'allestimento finale. E' dunque bandita la tecnica digitale a favore di quella analogica, che consente ingrandimenti fotografici davvero stupefacenti.
La suddetta casa editrice possiede anche un proprio ufficio marketing che mantiene contatti con Ministri, Presidenti di Regione e Province ma anche con eminenti Personalità estere. Ha infatti appena consegnato con successo a S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco un volume diplomatico orbicolare sul "Palais Princier" per la sua Alta Rappresentanza.
Presenti all'incontro di ieri numerose autorità civili e militari, dal Presidente della Provincia Francesco Schittulli al Prefetto di Bari Schiraldi, dagli Autori del volume al sovrintendente della Fondazione Petruzzelli, Giandomenico Vaccari.
La serata ha altresì goduto di due eccellenti interventi musicali, tratti dalle opere Cavalleria rusticana e Traviata, pregevolmente eseguiti dalla soprano Annalisa Carbonara e dal tenore Leonardo Gramegna, accompagnati al pianoforte da Davide Dellisanti.
Ad Assisi Andrea Bocelli e Steven Mercurio insieme per il concerto di Natale con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
La splendida voce di Andrea Bocelli, l'esperta bacchetta di Steven Mercurio, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ed il suggestivo scenario della Basilica Superiore di San Francesco: l’incontro tra arte e musica si ripete nel tradizionale Concerto di Natale ad Assisi, sabato 19 dicembre alle 11.30.
Un affascinante viaggio nelle più belle melodie della natività, tra brani della tradizione popolare e composizioni classiche, Da Debussy a Respighi, da Gruber a Schubert.
Oltre ad Andrea Bocelli, al direttore newyorkese Steven Mercurio e all’Orchestra Rai, saranno protagonisti anche la prima arpa dell’Orchestra stessa, Margherita Bassani e il Coro di voci bianche e Cantoria dell’Accademia di Santa Cecilia diretto da José Maria Sciutto.
Il Concerto - che verrà trasmesso in Eurovisione su Raiuno il 25 dicembre alle 12.25,dopo la benedizione Urbi et Orbi di papa Benedetto XVI - giunge quest’anno alla sua XXIV edizione. Lo scorso anno è stato seguito in Italia da oltre due milioni e 200 mila telespettatori, ma – con Rai International – ha raggiunto tutto il mondo.
Il programma dell’edizione 2009 si apre con un classico di Natale: Stille Nacht di Franz Gruber (nell’elaborazione e orchestrazione di Giancarlo Gazzani). Seguono Cantique de Jean Racine e Sicilienne da Pelléas et Mélisande di Gabriel Fauré; L’Isle joyeuse di Claude Debussy; Panis Angelicus di César Franck; Tu scendi dalle stelle di Alfonso Maria de’ Liguori; Campanae parisienses e Bergamasca da Antiche danze e arie per liuto, II suite di Ottorino Respighi; il tradizionale sudamericano Cachua do Nascimiento; Concertstück per arpa e orchestra op. 39 di Gabriel Pierné; l’Introduzione - Allegro assai da La notte di Natale, suite di Nikolaj Rimskij-Korsakov; Mille Cherubini in coro di Franz Schubert e Adeste Fideles di John Francis Wade.
lunedì 14 dicembre 2009
Prende il via stasera con Alda Caiello ed Elisabetta Mangiullo l'undicesima stagione dell'Accademia dei Cameristi
Saranno due donne-artiste del calibro di Alda Caiello (soprano) ed Elisabetta Mangiullo (pianoforte) a dare il via questa sera con un concerto (in programma musiche di Brahms, Ravel, De Falla, Berio e Montsalvatge) presso l'auditorium Vallisa di Bari (alle ore 20.30) all'undicesima stagione dell'Accademia dei Cameristi, già da tempo punto di riferimento prezioso ed ineludibile dell'attività concertistica pugliese.
Anche quest'anno ben dodici appuntamenti che si terranno tutti in Vallisa nell'arco dei prossimi cinque mesi con la più nota (e non solo) musica da camera mondiale, eseguita da artisti di riconosciuto talento come Giulio Rovighi, Laura Marzadori, Bruno Giuranna, Matteo Pippa, Nicola Patrussi, Giacomo Fuga, Giuseppe Russo Rossi, Nicola Fiorino e tanti altri...
Maggiori informazioni e dettagli sono sull'esaustivo sito dell'Accademia: www.accademiadeicameristi.com
venerdì 11 dicembre 2009
"Don Giovanni P." di Lorenzo Mattei chiude domani l'edizione 2009 del Paisiello Festival di Taranto
C’è attesa per "Don Giovanni P.: Burlesque su aneddoti spiacevoli né interessanti" di Lorenzo Mattei, lo spettacolo di prosa con Cosimo Cinieri che chiuderà, domani sera 12 dicembre, l’edizione 2009 del “Giovanni Paisiello festival” organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” e dalla Regione Puglia con il patrocinio di Provincia e Comune di Taranto sotto la direzione artistica dello stesso Mattei.
Sul palcoscenico del TaTA’ la compagnia Officina Dinamo diretta da Roberto Negri, in prima nazionale, presenterà il lavoro scritto da Lorenzo Mattei, Don Giovanni P. , che trae la principale ispirazione dagli Aneddoti piacevoli e interessanti (Londra, 1830 - edizione disponibile su google.books) di Giacomo Gottifredo Ferrari, musicista e musicografo allievo di Paisiello. In quest’opera autobiografica Giacomo ferrari ha dedicato diverse pagine al suo celebre maestro tratteggiandolo in due momenti della carriera: il rampante quarantenne alla conquista dell’Europa e il settantenne disilluso dalla vita, caduto in disgrazia agli occhi della restaurata corte borbonica (dopo gli equilibrismi politici tra rivoluzionari e bonapartisti) in affannosa ricerca di commissioni (e, possiamo noi immaginare, ossessionato dal successo travolgente di Rossini).
A vestire i panni di Giovanni Paisiello sarà Cosimo Cinieri, biograficamente legato alla città di Taranto – un indiscusso protagonista di mezzo secolo della vita teatrale italiana (al fianco di Eduardo de Filippo, Leonardo De Bernardinis, Carmelo Bene) che, dopo alcuni anni d’impegni cinematografici e televisivi, ritorna alla prosa. Insieme a lui in scena ci saranno Pietro Naglieri (Giovanni Paisiello giovane), Paola Tarantino (Donna Cecilia Pallini), Ivan Marcantoni (Giacomo Gottifredo Ferrari) e Roberto Negri (Principe Leopoldo d’Aragona) che curerà la regia.
Per la produzione il regista Roberto Negri si avvarrà dell’assistente alla regia Patrizia Becchetti, della sartoria delle Sorelle Ferroni di Roma, dell’attrezzeria Arditi di Roma, degli allestimenti scenici di Maruzia Logrieco. Le luci sono di Antonio Amati.
I biglietti sono in vendita a Taranto presso: Amici della Musica “A. Speranza” - via Toscana n° 24/d - tel. 099.7303972; Box-Office - via Anfiteatro n° 232 - tel. 099.4540763; Basile Strumenti Musicali - via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853; il costo è di € 10 (posto unico). L’ingresso è gratuito per gli abbonati alla 66ma stagione concertistica.
"ARTE E MUSICA" alla Pinacoteca Provinciale di Bari (13 dicembre 2009 - 21 marzo 2010)
Con una conversazione di Clara Gelao dedicata a Strumenti d’angeli e pastori nei presepi rinascimentali pugliesi, seguita dall’esecuzione dei Responsori di Natale a quattro voci versione 1622 da parte dell’Ensemble Vocale “Palazzo incantato” diretto da Sergio Lella, avrà inizio presso la Pinacoteca Provinciale di Bari, alle ore 10.45 di domenica 13 dicembre 2009, il ciclo “Arte e Musica” 2009/2010, promosso dalla Provincia di Bari con l’Assessorato alla Cultura e giunto quest’anno all’ XI edizione.
Il tema scelto per questa edizione del ciclo, ideato da Clara Gelao che si è avvalsa della consulenza musicale di Rino Marrone (nella foto), è “Gli strumenti musicali nell’arte e nella musica” e prevede, in omaggio alla formula sperimentata con successo negli anni precedenti, l’abbinamento di una breve conversazione su un argomento storico-artistico all’esecuzione di brani musicali ruotanti intorno alle stesse tematiche.
Quest’anno l’atmosfera prenatalizia ha suggerito, per il primo incontro, un’indagine, da parte della Gelao, sui numerosi strumenti musicali, alcuni oggi completamente dimenticati, presenti nei tipici presepi pugliesi del Cinquecento in pietra policromata, opera di scultori come Stefano da Putignano, Paolo Catalano da Cassano, Sannazaro d’Alessano e Altobello Persio, conservati in chiese e santuari pugliesi e lucani. Di grande interesse anche i brani musicali successivi, opera del barese Pomponio Nenna (Bari 1556-Roma 1608).
Il ciclo “Arte e Musica”, costituito da quattro incontri domenicali a cadenza mensile, proseguirà, sempre con inizio alle 10.45, il 24 gennaio, il 21 febbraio e il 21 marzo 2010.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
PROGRAMMA /
1)Domenica 13 dicembre 2009:
ARTE /
Clara Gelao /
Strumenti d’angeli e pastori nei presepi rinascimentali pugliesi /
MUSICA/
Ensemble vocale “Palazzo Incantato” diretto da Sergio Lella
Pomponio Nenna (Bari 1556 Roma 1608)
Responsori di Natale a quattro voci versione 1622.
2) Domenica 24 gennaio 2010:
ARTE /
Giacomo Lanzillotta /
Il flauto, la lira e la superbia punita: l’Apollo e Marsia
di Jusepe de Ribera /
MUSICA /
Pierluigi Abbate, flauti dolci /
Gianluigi Bello, liuto, arciliuto, e chitarra rinascimentale.
Musiche di Ortiz, Gervaise, Dowland, Frescobaldi, Cazzati.
3) Domenica 21 febbraio 2010:
ARTE /
Clara Gelao /
La Venere che suona l’arpa di Giovanni Lanfranco e l’arpa Barberini
MUSICA /
Marina Bonetti, arpa barocca /
Arpa soave /
Musiche di Lombardo, Raimondo, Anonino, Falconiero.
4) Domenica 21 marzo 2010:
ARTE /
Giacomo Lanzillotta /
Nature morte “musicali” negli artisti delle avanguardie
MUSICA /
Umberto Cafagna, chitarra.
La chitarra: il suono, l’immagine, il colore
musiche di Albeniz, Torroba, Granados.
mercoledì 9 dicembre 2009
Straordinario successo per la Turandot di Puccini che ieri ha inaugurato la prima stagione lirica nel rinato Teatro Petruzzelli*
Quella di ieri a Bari era la serata-evento più attesa dell’anno. L’inaugurazione della prima stagione lirica nel rinato Teatro Petruzzelli, dopo il concerto di Fabio Mastrangelo che il 4 ottobre scorso aveva sì riaperto per la prima volta le sue porte, ma per un’occasione più che altro “istituzionale”, considerata la partecipazione in blocco di politici ed imprenditori di Bari e Provincia, oltre che della consueta sfilata di autorità civili e militari.
Invece, ieri 6 dicembre giorno di San Nicola in un teatro esaurito da giorni, è stata allestita ed eseguita quella Turandot di Puccini, per la regia di Roberto De Simone e le scene di Nicola Rubertelli, che già avrebbe dovuto inaugurare il teatro esattamente un anno fa, ma che poi per il protrarsi della notissima “querelle” tra i ministri Bondi e Fitto da un lato ed il sindaco di Bari Emiliano dall’altro fu giocoforza data solo in forma di concerto in un padiglione della Fiera del Levante.
Lo spettacolo, confezionato ad arte dal grande maestro napoletano si è allora potuto finalmente apprezzare in tutta la sua straordinaria visione creativa ed espressiva. De Simone porta, complice la maestosa scenografia di Rubertelli, il personaggio fiabesco di Turandot nella Cina arcaica, quella per intenderci che ha ispirato solo in parte lo stesso libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni; una Cina rimembrata da un’antica raccolta di racconti persiani Les mille et un Jour poi ripresa dall’orientalista Francois Pétis de la Croix che la pubblicò nel 1710.
Ed ecco dunque una scena che ricrea un maestoso mausoleo dell’antichità che fa pensare non poco con quella verticale scalinata anche ai templi degli Incas e degli aztechi che abbiamo di recente visto nel sanguinario film “Apocalypto” di Gibson. Il coro è schierato su quella scalinata accanto a gigantesche statue di terracotta che rappresentano l’esercito Ming, di cui rispecchia peraltro le arcaiche divise.
La gelida, sanguinosa crudeltà dell’androgina principessa Turandot viene giustificata dal fatto che lei è la reincarnazione di un’ava stuprata; da lì ne deriva un odio quasi congenito nei confronti di tutti i principi aspiranti alla sua mano; obbligati per questo a risolvere tre difficili enigmi oppure, in caso contrario, a rimetterci la testa.
D’altro canto, questa encomiabile ricerca alle fonti originali di De Simone, secondo qualcuno, farebbe un po’ a pugni con la traduzione gozziana della favola ereditata dai librettisti pucciniani che invece mette in campo le smaglianti cineserie di una reggia fantasmagorica ed iperdecorata. Nel primo atto per esempio la cupezza, la tragicità delle luci sottolineano un clima quasi da brividi, da autentica notte horror. Belli nella loro variegata originalità “senza tempo” i costumi di Odette Nicoletti.
Da un punto di vista squisitamente musicale, la direzione di Renato Palumbo ci sembra cogliere appieno tutti i colori geniali della tavolozza pucciniana, dove emergono tracce visibili della grande Arte musicale del primo Novecento e dei suoi più rappresentativi protagonisti: Debussy, Stravinskij, Bartòk e Schoenberg, in primis. In particolare, notevole risalto viene dato nella sua concertazione all’articolata e complessa sezione delle percussioni. L’Orchestra della Provincia di Bari ed i Cori della Fondazione Petruzzelli e delle Voci Bianche del conservatorio Niccolò Piccinni rispondono ottimamente alle sollecitazioni di Palumbo, garantendo un’eccellente tenuta dall’inizio alla fine dell’opera. L’opera termina senza il finale di Alfano, nè quello di De Simone, già previsto e da lui composto su precisa commissione della Fondazione Petruzzelli, ma non accettato nei mesi scorsi dalla Ricordi che pure aveva invece tranquillamente consentito a Luciano Berio di scriverne uno “ad hoc” diversi anni fa.
Del cast vocale va innanzitutto sottolineata la prova eccezionale del soprano viennese Martina Serafin, una voce al platino che rinverdisce la tradizione di leggendarie Turandot del passato (si pensi a Birgit Nilsson e Inge Borkh) e di Roberta Canzian, una Liù di struggente, commovente applicazione scenica e rara partecipazione vocale. Il Calaf di Fabio Armiliato non è da meno, grazie ad un timbro squillante e sicuro e ad una dizione quasi perfetta. Una menzione particolare meritano, oltre al valido Timur di Alessandro Guerzoni, anche i tre ministri dell’Imperatore: Ping (il bravissimo Domenico Colaianni), Pang (Cristiano Olivieri) e Pong (Stefano Pisani). Applausi a scena aperta e numerose chiamate e ovazioni alla fine dello spettacolo per tutti i protagonisti, a suggello di una serata davvero da ricordare.
* :pubblicato il 7 dicembre scorso su LSD MAGAZINE.COM
Domani a Casa Giannini si presenta "Il richiamo dell'angelo" (Florestano Edizioni) di Alessandro Zignani
La Florestano Edizioni di Bari ha appena pubblicato un nuovo volume del noto scrittore, musicologo e germanista riminese Alessandro Zignani dedicato al celebre compositore tedesco Robert Schumann (Zwickau, Sassonia 1810 – Endenich, Bonn 1856) di cui nel 2010 ricorrerà il bicentenario della nascita.
Domani, giovedì 10 dicembre, alle 18.30 il testo di Zignani, dall’enigmatico titolo “IL RICHIAMO DELL'ANGELO - CINQUE PEZZI FANTASTICI SULLA FOLLIA DI ROBERT SCHUMANN", sarà presentato per la prima volta a Casa Giannini (Via Sparano, 172 – BARI) alla presenza dell’Autore e del M° Giovanni Pelliccia, docente del Conservatorio di Monopoli e Direttore d'orchestra.
L’ingresso è libero sino ad esaurimento posti.
Il clavicembalo ben temperato di Bach resta ancora un mistero?
Il clavicembalo ben temperato (titolo originale in tedesco "Das wohltemperirte Clavier, oder Praeludia, und Fugen durch alle Tone und Semitonia" con clavier nel significato allora usato di tastiera) è il titolo di una raccolta, divisa in due libri, di preludi e fughe in tutte le 24 tonalità, composta dal sommo compositore Johann Sebastian Bach. Egli compose la raccolta "per l'uso e il godimento di tutti i giovani musicisti desiderosi di imparare e in particolar modo per lo svago di quanti sono già abili in questi studi". Sebbene esistano molti altri strumenti dotati di tastiera, Il clavicembalo ben temperato bachiano viene eseguito di norma al clavicembalo o al pianoforte.
Il primo libro è stato scritto nel 1722 durante la permanenza di Bach a Koethen; il secondo libro seguì, ventidue anni dopo, mentre egli si trovava a Lipsia, nel 1744. Entrambi sono ampiamente circolati in edizioni manoscritte, ma edizioni a stampa non vennero eseguite fino al 1801. Ciascun libro contiene 24 coppie di brani, ciascuna delle quali consiste in un preludio e una fuga nella stessa tonalità. La prima coppia è in Do Maggiore, la seconda in Do minore, la terza in Do diesis Maggiore, la quarta in Do diesis minore, e così via. Lo schema continua seguendo la scala cromatica al completamento di tutte le tonalità maggiori e minori.
Bach riutilizzò alcuni dei preludi e delle fughe già scritti in precedenza: il Klavierbüchlein per Wilhelm Friedemann Bach del 1720, per esempio, contiene una versione simile di undici dei preludi. Il preludio e la fuga in Do diesis Maggiore nel libro I erano originariamente in Do Maggiore, Bach aggiunse soltanto sette diesis in chiave per convertire i due brani alla tonalità desiderata.
Secondo un'opinione diffusa quest'opera testimonierebbe il sostegno di Bach a un sistema di accordatura (temperamento) innovativo per la sua epoca, che molti identificano "tout court" con il moderno temperamento equabile . In realtà, ai tempi di Bach era definito "buon temperamento" qualsiasi sistema di accordatura che permettesse di suonare in tutte le tonalità, in contrasto con il temperamento mesotonico di uso corrente nei secoli XVI e XVII.
Gli esempi più antichi di "buon temperamento" sono quelli descritti dall'organista e teorico musicale Andreas Werckmeister nel 1691: fu proprio Werckmeister a coniare il termine "Wohltemperierte Stimmung" (buona accordatura). Ai tempi di Bach esistevano numerosi schemi di "buoni temperamenti", basati su diverse alterazioni degli intervalli di quinta (alcune giuste, altre calanti di un quarto di comma - come nel temperamento mesotonico - oppure in misura più ridotta, a seconda dello schema usato); con ognuna di queste accordature, dette "ineguali", era possibile suonare in tutte le tonalità ma l'alterazione di ciascun accordo rispetto alle consonanze perfette variava da una tonalità all'altra. Ogni tonalità acquistava in questo modo un "colore" caratteristico, che tuttavia dipendeva dal particolare "buon temperamento" adottato. Ai tempi di Bach era anche noto, a livello teorico, il temperamento equabile moderno, in cui tutte le quinte sono ugualmente calanti. Questo schema, che per alcuni teorici rappresentava la soluzione ideale del problema dell'accordatura, mentre per altri costituiva una soluzione inaccettabile perché basata su rapporti intervallari irrazionali, era comunque di difficile realizzazione nella pratica (in quanto non contiene nessun intervallo "giusto" che si possa usare come riferimento nel corso dell'accordatura). Resta da capire a quale specifico temperamento volesse riferirsi Bach nel titolo della sua opera. Raccolte simili a quella bachiana, compilate in quegli stessi anni da altri autori, testimoniano l'esplorazione di tutte le tonalità possibili, anche su strumenti non a tastiera: non vi è quindi motivo di credere che Bach abbia voluto scrivere quest'opera allo scopo di "promuovere" un particolare tipo di temperamento. Recentemente (2005) è stata avanzata l'ipotesi che Bach abbia voluto lasciare ai suoi allievi precise indicazioni sullo schema di temperamento da lui preferito, celate nel fregio calligrafico irregolare che lo stesso Bach ha sovrapposto al titolo Das Wohltemperirte Clavier nel frontespizio del manoscritto autografo. Questa suggestiva ipotesi, dovuta a Bradley Lehman, è tuttora oggetto di controversie.
A tale proposito, vi segnalo e suggerisco, anche per approfondire di più l'argomento, la prima esecuzione mondiale integrale del capolavoro bachiano a cura della casa discografica parigina "Quantum" in cui si alternano il pianoforte, l’organo ed il clavicembalo (tuned to Werckmeister III temperament). Il risultato è davvero di eccellente fattura e godibile ascolto grazie alle ottime performance di tre artisti del calibro di Pascal Vigneron (organo), Dimitri Vassilakis (pianoforte) e Christine Auger (clavicembalo).
venerdì 4 dicembre 2009
Rinnovato l'accordo di partnership tra la Banca Popolare di Bari e la Fondazione Petruzzelli
Questa mattina presso la direzione generale della Banca Popolare di Bari è stato rinnovato per altri tre anni (per un importo complessivo di circa 230 mila euro) l'accordo di partnership isituzionale tra la suddetta banca e la Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli, già siglato durante la stagione 2007/ 2008. Erano presenti l'amministratore delegato della BPB, Marco Jacobini (nella foto), il direttore generale Pasquale Lorusso, il sindaco di Bari Michele Emiliano, qui nella sua veste di presidente della Fondazione Petruzzelli, ed il sovrintendente Giandomenico Vaccari.
"Nei prossimi anni - ha dichiarato Jacobini, sollecitato da una mia domanda - non escludiamo la possibilità di poter diventare soci della Fondazione Petruzzelli."
In un momento del genere, infatti, in cui i notissimi tagli al FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) si fanno sempre più sentire sulle attività ed istituzioni teatrali e musicali del nostro Paese, il sostegno di soci e sponsor privati diventa, insieme allo sbigliettamento, l'unica reale fonte di finanziamento.
Alla Provincia di Bari domani s'inaugura la mostra "Omaggio. Opere per il teatro Petruzzelli" (5 - 20 dicembre)
Domani, sabato 5 dicembre alle ore 11,00 presso la Sala Consiliare della Provincia di Bari si terrà l’inaugurazione della mostra “Omaggio. Opere per il Teatro Petruzzelli” che resterà aperta nella Sala del Colonnato della Provincia dal 5 al 20 dicembre 2009.
La mostra, realizzata dall’Accademia di Belle Arti di Urbino e promossa dalla Provincia di Bari, con il patrocinio di Regione Puglia e Comune di Bari, saluta la riapertura del Teatro Petruzzelli.
Nel giorno dell’inaugurazione sono previsti gli interventi di Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia, Francesco Schittulli, Presidente della Provincia di Bari, Michele Emiliano, Sindaco del Comune di Bari, Vittorio Sgarbi (nella foto), Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, Umberto Palestini, Direttore Accademia Belle Arti Urbino.
L’intento è quello di rievocare la rinascita di uno tra gli enti maggiori della cultura lirica e drammatica che si celebra con l’omaggio dei giovani artisti presenti in mostra a ricordare con lo spirito di una civiltà grande, cresciuta sulle terre del Rinascimento di Urbino, l’ideale di una continuità dell’Umanesimo nei gesti costruttivi dell’uomo.
Le opere esposte di Alireza Amirimoghaddam Nejad, Ilaria Ambrosino, Luca Amato Ceccarini, Martino Conti, AnnaLaura Facchini, Matteo Fuzzi, Andrea La Rocca, Dario Mancini, Arianna Marinelli, Michele Pierpaoli, Nazzarena Poli Maramotti, Antonio Rastelli, Chiara Seghene, Anila Shapalaku, Michela Sperindio sono ospitate nei prestigiosi spazi della Sala del Colonnato dello storico Palazzo della Provincia di Bari.
La mostra riafferma la continua sperimentazione di un Istituto di Alta Formazione che svolge la sua ricerca su aggiornati modelli teorici, con le potenzialità offerte dalle ricerche estetiche contemporanee e con gli orizzonti aperti dalle nuove tecnologie. Un intreccio di linguaggi artistici che si sposa perfettamente con l’idea dell’omaggio ad uno spazio teatrale rinato come il Petruzzelli: il teatro ha insita la capacità di far convivere diverse forme espressive, diventando appunto lo spazio privilegiato per ricerche incentrate sul dialogo fra le arti e i loro differenti linguaggi.
Vittorio Sgarbi, Presidente dell’Accademia di Urbino, nella presentazione al catalogo che accompagna l’evento, loda l’iniziativa, che testimonia l’attenzione di docenti e allievi per un simbolo rinato dal fuoco e dalle ceneri “come una non minore fenice”. Lo stesso compiacimento si coglie nel contributo del Presidente della Provincia, Francesco Schittulli. “E’ di grande significato offrire la vocazione artistica di questi giovani quale contributo per l’avvenuta ricostruzione del teatro Petruzzelli, che è la storia della gente della Terra di Bari. In questo legame che gli studenti dell’Accademia di Urbino hanno voluto sancire con Bari e il suo teatro – continua Schittulli - io intravedo anche un messaggio suggestivo ai nostri giovani pugliesi”.
I testi di Umberto Palestini e Domenico Micucci completano il volume realizzato dall’Accademia di Urbino, nel quale le immagini delle opere esposte significano la dedica al Petruzzelli in due distinte sezioni intitolate al teatro rinato dopo le ceneri, nuovamente luogo operativo dove entrano i giovani artisti.
Un dicembre fantastico per la Scala di Milano. Si parte stasera con l'anteprima della CARMEN di Bizet dedicata agli under 30
Venti serate, con due prime e due concerti straordinari, occupano quasi ogni data di dicembre. Si inizia il 4 con l’anteprima giovani della Carmen di Bizet, nella regia di Emma Dante e sotto la direzione di Daniel Barenboim (nella foto), con Anita Rachvelishvili, Jonas Kaufmann, Erwin Schrott e Adriana Damato nei ruoli principali: una serata a 10 euro riservata a un pubblico di età non superiore ai 30 anni, esaurita in due ore nei diversi canali di acquisto(con diecimila richieste non esaudite).
Il rito di Sant’Ambrogio, il 7 dicembre, rimane l’inizio ufficiale della Stagione 2009-2010, con la sua importante partecipazione dei più alti vertici istituzionali del nostro e di altri Paesi, dei Soci Fondatori e degli Sponsor con il loro imponente ed essenziale sostegno alla Fondazione.
Solo due giorni dopo, il 9 dicembre, un’altra serata di gala (sostenuta da Rolex) festeggia Plácido Domingo nei quarant’anni del suo debutto alla Scala. Lo farà con un programma tutt’altro che decorativo, cioè l’atto primo di Walkiria, con Domingo affiancato da due, anzi tre wagneriani perfetti: il soprano Nina Stemme, il basso Kwanchul Young e, naturalmente, Daniel Barenboim sul podio.
Il 16 dicembre un’altra inaugurazione, quella della stagione di Balletto con la Serata Béjart, trittico composto da tre capolavori del grande coreografo scomparso: uno su musica di Mahler, Chant du compagnon errant, e due su Stravinskij, L’oiseau de feu e Le Sacre du printemps. Considerato il valore delle musiche, è sembrato giusto che in buca d’orchestra entrasse una bacchetta d’eccezione: sul podio salirà Daniel Harding, così che la serata sarà anche “sinfonica”.
Il concerto di Natale, la sera del 22 dicembre, ha quest’anno in programma i Quattro pezzi sacri di Verdi, sotto la direzione di Daniel Barenboim; mentre la sera prima, il 21, Bruno Casoni, grande forgiatore del Coro scaligero, dirigerà un concerto di cori natalizi in collaborazione con il Museo Diocesano, riunendo il Coro Filarmonico della Scala, le Voci Bianche del Teatro e del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
E fra le notizie istituzionali va segnalata una importante operazione straordinaria: la Fondazione Museo Teatrale viene fusa per incorporazione nella Fondazione Teatro alla Scala, completando un processo di riorganizzazione delle molte attività collaterali che è in corso da tempo.
Ultimo e non ultimo, quest’anno l’inaugurazione della Scala avrà una vetrina televisiva e cinematografica del tutto fuori dal comune.
mercoledì 2 dicembre 2009
Il prossimo 6 dicembre una TURANDOT da tutto esaurito per l'inaugurazione della prima stagione lirica nel rinato Petruzzelli di Bari
Questa mattina nel foyer del teatro Petruzzelli si è svolta la conferenza stampa per la presentazione ufficiale dell’opera Turandot. Sono intervenuti il sindaco di Bari, nonché presidente della Fondazione Petruzzelli Michele Emiliano, il sovrintendente Giandomenico Vaccari, il regista dello spettacolo Roberto De Simone, il maestro Renato Palumbo, Martina Serafin (Turandot, nella foto), Fabio Armiliato (Calaf), Roberta Canzian (Liù) e tutti gli artisti del cast.
Nel pomeriggio di oggi alle ore 17.00 nel foyer del teatro Petruzzelli, avrà luogo un incontro aperto al pubblico dedicato all’opera Turandot, in programma domenica 6, mercoledì 9, venerdì 11 e domenica 13 dicembre. A svelare il fascino del capolavoro di Puccini saranno il noto musicologo Michele Girardi ed il sovrintendente Vaccari. Venerdì 4 dicembre, alle ore 17.00 nel foyer superiore del teatro Petruzzelli, il regista Roberto De Simone ed il Sovrintendente Giandomenico Vaccari terranno un incontro dedicato alla storia ed alle musiche di Turandot. L’ingresso è libero ad entrambi gli incontri. L’opera pucciniana i cui biglietti sono esauriti da giorni anche per le repliche, sarà trasmessa il 6 dicembre alle 20 in diretta dal canale Radiotre della Rai.
"Puglia Show Time, una poltrona per cinque". E il teatro pugliese fa festa dal 5 all'8 dicembre
Da sabato 5 a martedì 8 dicembre 18 teatri pubblici tra cui molti storici apriranno le porte al pubblico dalle 16 fino ad oltre la mezzanotte per ‘Puglia Show Time, una poltrona per cinque’, la grande festa del Teatro promossa dall'assessorato al Turismo della Regione Puglia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
L'iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi all'interno del foyer del Petruzzelli, presenti tra gli altri, l'assessore regionale pugliese al Turismo Magda Terrevoli (nella foto), Carmelo Grassi (presidente del Teatro Pubblico Pugliese) e Michele Bruni (Slow Food).
Ecco di seguito i nomi delle singole location: ARADEO/Teatro Comunale Domenico Modugno, BARLETTA/Teatro Comunale Curci, BITONTO/Teatro Comunale Traetta, CEGLIE MESSAPICA/Teatro Comunale. FASANO/Teatro Comunale Sociale. LATIANO/Teatro Comunale Olmi LECCE/ Teatro Comunale Paisiello, LOCOROTONDO/Auditorium Comunale. LUCERA/Teatro Comunale Garibaldi, MANFREDONIA/Teatro Comunale. MESAGNE/Teatro Comunale. MOLA DI BARI/Teatro Comunale Van Westerhout. NARDO’/Teatro Comunale. NOVOLI/Teatro Comunale. RUVO DI PUGLIA/Teatro Comunale/Ex Salone Polivalente. TARANTO/ Teatro Ta.Tà. TORRE SANTA SUSANNA/Teatro Comunale. TORREMAGGIORE/Teatro Comunale Rossi.
In scena tutta la nuova drammaturgia teatrale regionale, teatro per l'infanzia, di parola, il comico, la nuova narrazione e laboratori del gusto a cura di Slow Food. Il 6 di ogni mese, da gennaio ad aprile 2010 giornate tematiche: teatro, arte circense, musica, danza, le grandi orchestre. Ingresso libero anche su prenotazione.
Per conoscere tutti i dettagli degli spettacoli visitate i seguenti siti: www.viaggiareinpuglia.it e www.teatropubblicopugliese.it
martedì 1 dicembre 2009
Chi si ricorda ancora di "Gianburrasca" e della "pappa al pomodoro"? Stasera il Collegium Musicum ne ripercorre lo straordinario successo
Quando ero bambino, un bel po' di anni fa, non perdevo nemmeno una puntata del Gianburrasca televisivo con una esplosiva, straordinaria Rita Pavone circondata da piccoli e grandi attori dell'epoca. Erano certo altri tempi: Parliamo della tv di oltre quarant'anni fa, lontana anni-luce dai patetici reality show di oggi. Una televisione di intrattenimento autentico, ma che soprattutto sapeva farsi mezzo educativo essenziale per la crescita del Paese; per non parlare poi della eccellente programmazione culturale, musicale ed artistica di quegli anni. Usare allora quello che oggi è una sorta di vuoto refrain, ormai solo di moda - "servizio pubblico" - non era la presa in giro che mamma Rai ci ha propinato negli ultimi vent'anni, (tranne rare eccezioni), ma una cosa seria.
Quando nel 1964 una giovane regista di nome Lina Wertmuller chiese al compositore Nino Rota (di cui quest'anno ricorre il trentennale della morte) di realizzare una riscrittura televisiva in forma di musical del Giornalino di Gianburrasca di Luigi Bertelli, alias Vamba, che a partire dal 1907 era stato pubblicato con successo a puntate, il risultato non poteva che essere di incredibile impatto sui piccini di allora. La celeberrima "pappa al pomodoro" divenne un "must" per piccoli e adulti, tutti contagiati dalle esilaranti avventure dell'eroe bambino Gianburrasca.
Questa pagina importante della televisione italiana, ce la ripropone questa sera al Kursaal Santalucia Rino Marrone con il suo Collegium Musicum nel secondo concerto della stagione, dopo quello inaugurale che si è avvalso della prstigiosa quanto applaudita esibizione del contraltista Marco Lazzara.
Protagonisti della serata, oltre all'ensemble cameristico ed al suo direttore, saranno il Coro del Conservatorio di Bari diretto da Emanuela Aymone e la famosa attrice di teatro e di cinema Milena Vukotic (interprete di quella fortunata serie televisiva), che leggerà alcune pagine scelte del Gianburrasca. Le pagine rotiane che saranno eseguite nel corso dello spettacolo, sono invece state appositamente orchestrate da Nicola Scardicchio, uno dei discepoli del Maestro milanese che per quasi trent'anni fu indimenticabile direttore del Conservatorio "N. Piccinni" di Bari e seppe diventare uno di noi, sentendosi pugliese a tutti gli effetti.
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