mercoledì 9 dicembre 2009
Il clavicembalo ben temperato di Bach resta ancora un mistero?
Il clavicembalo ben temperato (titolo originale in tedesco "Das wohltemperirte Clavier, oder Praeludia, und Fugen durch alle Tone und Semitonia" con clavier nel significato allora usato di tastiera) è il titolo di una raccolta, divisa in due libri, di preludi e fughe in tutte le 24 tonalità, composta dal sommo compositore Johann Sebastian Bach. Egli compose la raccolta "per l'uso e il godimento di tutti i giovani musicisti desiderosi di imparare e in particolar modo per lo svago di quanti sono già abili in questi studi". Sebbene esistano molti altri strumenti dotati di tastiera, Il clavicembalo ben temperato bachiano viene eseguito di norma al clavicembalo o al pianoforte.
Il primo libro è stato scritto nel 1722 durante la permanenza di Bach a Koethen; il secondo libro seguì, ventidue anni dopo, mentre egli si trovava a Lipsia, nel 1744. Entrambi sono ampiamente circolati in edizioni manoscritte, ma edizioni a stampa non vennero eseguite fino al 1801. Ciascun libro contiene 24 coppie di brani, ciascuna delle quali consiste in un preludio e una fuga nella stessa tonalità. La prima coppia è in Do Maggiore, la seconda in Do minore, la terza in Do diesis Maggiore, la quarta in Do diesis minore, e così via. Lo schema continua seguendo la scala cromatica al completamento di tutte le tonalità maggiori e minori.
Bach riutilizzò alcuni dei preludi e delle fughe già scritti in precedenza: il Klavierbüchlein per Wilhelm Friedemann Bach del 1720, per esempio, contiene una versione simile di undici dei preludi. Il preludio e la fuga in Do diesis Maggiore nel libro I erano originariamente in Do Maggiore, Bach aggiunse soltanto sette diesis in chiave per convertire i due brani alla tonalità desiderata.
Secondo un'opinione diffusa quest'opera testimonierebbe il sostegno di Bach a un sistema di accordatura (temperamento) innovativo per la sua epoca, che molti identificano "tout court" con il moderno temperamento equabile . In realtà, ai tempi di Bach era definito "buon temperamento" qualsiasi sistema di accordatura che permettesse di suonare in tutte le tonalità, in contrasto con il temperamento mesotonico di uso corrente nei secoli XVI e XVII.
Gli esempi più antichi di "buon temperamento" sono quelli descritti dall'organista e teorico musicale Andreas Werckmeister nel 1691: fu proprio Werckmeister a coniare il termine "Wohltemperierte Stimmung" (buona accordatura). Ai tempi di Bach esistevano numerosi schemi di "buoni temperamenti", basati su diverse alterazioni degli intervalli di quinta (alcune giuste, altre calanti di un quarto di comma - come nel temperamento mesotonico - oppure in misura più ridotta, a seconda dello schema usato); con ognuna di queste accordature, dette "ineguali", era possibile suonare in tutte le tonalità ma l'alterazione di ciascun accordo rispetto alle consonanze perfette variava da una tonalità all'altra. Ogni tonalità acquistava in questo modo un "colore" caratteristico, che tuttavia dipendeva dal particolare "buon temperamento" adottato. Ai tempi di Bach era anche noto, a livello teorico, il temperamento equabile moderno, in cui tutte le quinte sono ugualmente calanti. Questo schema, che per alcuni teorici rappresentava la soluzione ideale del problema dell'accordatura, mentre per altri costituiva una soluzione inaccettabile perché basata su rapporti intervallari irrazionali, era comunque di difficile realizzazione nella pratica (in quanto non contiene nessun intervallo "giusto" che si possa usare come riferimento nel corso dell'accordatura). Resta da capire a quale specifico temperamento volesse riferirsi Bach nel titolo della sua opera. Raccolte simili a quella bachiana, compilate in quegli stessi anni da altri autori, testimoniano l'esplorazione di tutte le tonalità possibili, anche su strumenti non a tastiera: non vi è quindi motivo di credere che Bach abbia voluto scrivere quest'opera allo scopo di "promuovere" un particolare tipo di temperamento. Recentemente (2005) è stata avanzata l'ipotesi che Bach abbia voluto lasciare ai suoi allievi precise indicazioni sullo schema di temperamento da lui preferito, celate nel fregio calligrafico irregolare che lo stesso Bach ha sovrapposto al titolo Das Wohltemperirte Clavier nel frontespizio del manoscritto autografo. Questa suggestiva ipotesi, dovuta a Bradley Lehman, è tuttora oggetto di controversie.
A tale proposito, vi segnalo e suggerisco, anche per approfondire di più l'argomento, la prima esecuzione mondiale integrale del capolavoro bachiano a cura della casa discografica parigina "Quantum" in cui si alternano il pianoforte, l’organo ed il clavicembalo (tuned to Werckmeister III temperament). Il risultato è davvero di eccellente fattura e godibile ascolto grazie alle ottime performance di tre artisti del calibro di Pascal Vigneron (organo), Dimitri Vassilakis (pianoforte) e Christine Auger (clavicembalo).
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Gentilissimo Fulvio, grazie della cortese segnalazione e dell'apprezzamento. Nel passaggio dall'originale in word al sistema mi sono saltati i...diesis ;-)
RispondiEliminaAvrei dovuto rileggere con più attenzione.
Un cordiale saluto e a presto!
Complimenti Alessandro per l'interessantissimo articolo.
RispondiEliminaDenis Sansoè