venerdì 29 gennaio 2010
"Un Idomeneo originale ed intimista al Regio di Torino" di Elena Dandini
"Dopo trentatrè anni ho varcato nuovamente le porte di cristallo del Teatro Regio di Torino e camminato sulle sue rosse moquettes, per onorare il giorno della nascita di Mozart, assistendo alla rappresentazione di una sua geniale creatura: l’Idomeneo, messo in scena per la prima volta a Monaco il 29 Gennaio 1871, presso il Residenzteather ed a Torino, al Regio solamente il 7 Marzo 1986 (appena 14 anni fa!).
L’allestimento a cui ho assistito si discosta da quelli tradizionali per porre l’accento e l’attenzione su una visione più intimista ed introspettiva della vicenda e dei protagonisti. Allo schiudersi del sipario, ci si trova di fronte ad uno scenario marino o, per meglio dire, ad un gigantesco acquario dai colori cangianti dal verde al grigio a seconda del cambio di scena e della situazione psicologica del momento, in cui cantanti,coro e figuranti appaiono come creature marine ivi immerse.
Le scene nella loro essenzialità simboleggiano i tre protagonisti: Idomeneo, Ilia ed Elettra. Per ciascuno di loro il regista Davide Livermore, ha scelto per caratterizzarli al meglio,un elemento scenografico rappresentativo. La centralità della scena é raffigurata dal rudere di un tempio greco sul cui architrave è “scolpito” il nome di Idomeneo; un talamo velato da candidi e fluttuanti tendaggi è la fedele Ilia; un’automobile rossa e bianca,in stile American Graffiti,simboleggia la modernità aggressiva di Elettra.
Tutti questi elementi scenografici si “inabissano” in scena come relitti di un naufragio e proprio da naufraghi sono abbigliati Idomeneo, Arbace ed Idamante nei loro pastrani di cerata trasparente come quella dei marinai. Tanto eterea nei fluttuanti costumi dalle chiare e perlacee tonalità è Ilia,quanto provocante nel rosso fuoco dell’abito in satin e nel bolerino di piume di struzzo Elettra,che fa pensare ad un personaggio demi-mondaine di felliniana memoria. In questo paesaggio metafisico alla De Chirico, si muovono come veri attori teatrali i cantanti, i coristi e i figuranti del Regio.
Particolarmente commovente è l’invocazione, nel secondo atto, di Idomeneo a Nettuno; quest'ultimo appare in scena attraverso un enorme occhio ceruleo che incombe su tutta l’aria di Idomeneo: “Eccoti in me barbaro Nume”.
Carichi di pathos i cori, peraltro splendidamente eseguiti,possenti e sicure negli acuti e nelle preziose colorature richieste le voci di Elettra (Eva Mei) e di Idamante (Ruxandra Donose); delicata invece quella di Ilia (Annick Massis); dominante, coinvolgente, di solida tecnica l’Idomeneo di Matthew Polenzani, il più applaudito dal folto ed elegante pubblico torinese.
Calda e puntuale la direzione dagli accenti pre-romantici di Tomas Netopil alla guida dell’ottima orchestra del Regio. Tre atti belli ed appassionanti, applausi scroscianti e ripetute chiamate in scena per tutti.
Concludo ringraziando l’amica Paola Rebecchi, che fa parte dei figuranti-mimi del Regio di Torino, per avermi stimolata a scrivere le mie impressioni sulla serata ricca di suggestioni e di originali trovate registiche, ma ringrazio,soprattutto, Mozart per la sua sublime musica…Buon Compleanno Amadeus…e Buon Compleanno anche a me!!!"
Elena Dandini
Il 4 febbraio Serena Autieri e l'Italian Big Band di Marco Renzi in concerto per la Fondazione Petruzzelli
Giovedì 4 febbraio alle 21.00, al teatro Petruzzelli, è in programma la prima esecuzione assoluta di “Canzoni dell’anima”. Il grande concerto in anteprima nazionale vedrà protagonista Serena Autieri (nella foto), accompagnata dall’Italian Big Band, diretta da Marco Renzi. Special guest il trombettista Fabrizio Bosso. Ad impreziosire l’evento i ballerini della compagnia Altradanza che proporranno al pubblico coreografie a cura di Domenico Iannone. Tra le musiche in programma alcuni dei brani più celebri di George Gershwin, Cole Porter, Dizzy Gillespie, Antonio De Curtis, Domenico Modugno, Nino Ferrer. Biglietti in vendita al botteghino del teatro Petruzzelli. Infopoint: 080.975.28.40
Domani Alberto Veronesi dirige l'ICO di Bari nella Basilica di San Nicola
Domani, sabato 30 gennaio 2010 alle ore 20.30, presso la Basilica di S. Nicola a Bari, l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto “In memoria della Shoah” sotto la direzione del maestro Alberto Veronesi (nella foto) e con la voce recitante di Giacomo Colafelice. L’ingresso è libero. In programma brani di Samuel Barber (Adagio per archi op. 11), di Arnold Schoenberg (Un sopravvissuto di Varsavia per voce recitante e orchestra) e di Ludwig Van Beethoven (Sinfonia n. 7 in la maggiore). Il concerto sarà replicato lunedì 1 febbraio alle ore 20.30 nella Chiesa del Santissimo Sacramento di Bitonto. Ingresso libero.
L’iniziativa rientra nell’ambito delle manifestazioni promosse dalla Provincia di Bari in occasione della Giornata della Memoria e che vedranno sul podio con l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari il maestro Alberto Veronesi, fresco della nomina a Direttore musicale della Opera Orchestra di New York.
Nato a Milano, Alberto Veronesi è direttore musicale del Festival Puccini di Torre del Lago, direttore artistico della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna e direttore musicale dell'Orchestra Sinfonica Siciliana.
“La presenza di Alberto Veronesi dà lustro e prestigio alla nostra Orchestra, ancora di più dopo la sua recente nomina a Direttore dell’Opera Orchestra di New York che vede, a distanza di più di 70 anni, un italiano tornare a dirigere un’orchestra newyorkese dopo Toscanini. – afferma il Presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli -. Ringrazio, dunque, il maestro Veronesi per averci offerto la sua disponibilità e collaborazione, con l’auspicio di vederlo sempre più spesso sul podio con l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari”.
Tra i brani che l’Orchestra eseguirà nei due concerti rientra anche“Un sopravvissuto di Varsavia” di Arnold Schoenberg. Questa pagina fu composta nel 1947 ispirandosi alla testimonianza di un ebreo polacco sopravvissuto allo sterminio nazista. Nel testo, scritto in inglese dallo stesso compositore, il narratore, attraverso la tecnica del canto parlato, il cosiddetto Sprechgesang, comincia con le seguenti parole: “Io non posso ricordare ogni cosa. Credo di essere rimasto senza conoscenza per la gran parte del tempo”.
Quindi, descrive le atrocità subite dagli ebrei polacchi destinati alle camere a gas. Un momento di notevole suggestione viene raggiunto quando il coro intona il canto tradizionale “Shema Ysroel”, prima delicatamente, poi in un crescendo di intensità sonora ed emotiva che lo trasforma al contempo in un grido di dolore, ma anche in una orgogliosa professione di fede.
Si tratta, peraltro, di un riferimento a un episodio reale, poiché lo stesso sopravvissuto narrò di un gruppo di ebrei che, nel percorso verso le camere a gas, intonò la preghiera.
giovedì 28 gennaio 2010
Qui Lecce: Francesco Libetta e l'associazione Nireo omaggiano Chopin nel bicentenario della nascita
Il 1° marzo 1810 nasceva Frédéric Chopin, il geniale poeta del pianoforte del quale in tutto il mondo verrà ricordato il duecentesimo anniversario della nascita. Un evento che l’associazione Nireo e la Provincia di Lecce intendono celebrare proponendo un ciclo di undici concerti in programma dal 29 gennaio al 10 giugno presso la pinacoteca del Museo Provinciale “Castromediano”.
Alla tastiera siederà uno dei più noti pianisti dell'odierna scena internazionale, il neretino Francesco Libetta (nella foto),tra l'altro ritenuto dalla stampa internazionale anche uno dei massimi interpreti viventi del grande compositore polacco.
Qui Roma: il grande Gidon Kremer e la sua Kremerata Baltica in concerto per la IUC
Sabato 30 gennaio nell'Aula Magna della Sapienza (Università di Roma) per l'Istituzione Universitaria dei Concerti suonerà Gidon Kremer, uno dei più grandi virtuosi del violino del nostro tempo, oltre che artista "a tutto tondo" di forte e originale personalità. Accanto a lui la pianista Khatia Buniatishvili e l'Orchestra da camera "Kremerata Baltica".
Kremer torna a Roma in compagnia della sua orchestra da camera fondata nel 1997: "un regalo a me stesso per il mio cinquantesimo compleanno" , secondo le parole di Kremer stesso; ma quando ha conosciuto l'entusiasmo e le potenzialità di quei ventisette giovani strumentisti provenienti da Estonia, Lituania e Lettonia, egli ha deciso di continuare in modo stabile e intenso questa collaborazione, per condividere la sua lunga esperienza con le intuizioni e le idee della giovane generazione.
Così questo "regalo" è diventato il fulcro della sua attività artistica e insieme hanno girato il mondo in innumerevoli tournée e hanno inciso vari dischi, vincendo il Grammy nel 2002 col cd "After Mozart".
Con loro suona in quest'occasione un giovane e brillante talento, la ventiduenne pianista Khatia Buniatishvili, georgiana di nascita e viennese di studi. Ha dato i suoi primi concerti a sei anni, a tredici è stata invitata al prestigioso festival svizzero di Verbier, a venti ha esordito alla Carnegie Hall di New York e si presenta ora per la prima volta al pubblico romano.
Il programma alterna grandi classici e compositori contemporanei. Kremer sarà il solista nel Concerto n. 5 in la maggiore KV 219 di Mozart e la Buniatishvili nel Concerto in re maggiore di Haydn. Insieme presenteranno Valse Boston del settantacinque georgiano Giya Kancheli, uno dei più noti compositori dell'est europeo, la cui musica ha sempre un'impronta molto personale e un'immediata capacità comunicativa. Completa il programma la prima esecuzione a Roma di Sun Triptych di Dobrinka Tabakova. Nata in Bulgaria trent'anni fa e da venti residente a Londra, la Tabakova tra le più interessanti rappresentanti della nuova leva di compositrici che si sta affermando in campo internazionale, un fenomeno inedito in un settore fino a qualche anno fa tradizionalmente riservato agli uomini.
Infotel. 06/3610051-2 / botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it
martedì 26 gennaio 2010
"La Clemenza di Tito" di Mozart inaugura domani sera la stagione del San Carlo di Napoli restituito all'antica bellezza
"Il nuovo allestimento dell'opera di Mozart apre il 27 gennaio il nuovo cartellone. Un debutto che segna la conclusione dei lavori che hanno interessato sia i palchi che il palcoscenico. Una ristrutturazione che pur rispettando e riportando alla luce l'antica bellezza del San Carlo, ha reso il teatro uno dei palcoscenici più moderni al mondo. Per i melomani l'opportunità di acquistare le vecchie poltrone che il teatro ha messo in vendita
Il 27 gennaio si apre la nuova stagione del San Carlo di Napoli. Una doppia inaugurazione: per il cartellone d'opera con la messa in scena del nuovo allestimento de La clemenza di Tito di Mozart; e per il completamento dei lavori di ristrutturazione che hanno interessato la sala e i palchi (nel 2008) e il palcoscenico (lavori conclusi nel dicembre 2009).
"Una ristrutturazione che pur rispettando e riportando alla luce l'antica bellezza del San Carlo, ha reso il teatro uno dei palcoscenici più moderni al mondo", si legge in una nota. Nel nuovo allestimento de La clemenza di Tito, dirigerà l'orchestra e il Coro del San Carlo il maestro Jeffrey Tate; la regia è di Luca Ronconi, i costumi creati dal couturier Emanuel Ungaro, le scene di Margherita Palli, le luci del light designer A. J. Weissbard, il maestro del coro è Salvatore Caputo, con Gregory Kunde, nel ruolo di Tito, affiancato in scena da Teresa Romano, Elena Monti, Monica Bacelli, Vito Priante e Francesca Russo Ermolli.
E per i veri appassionati, il San Carlo ha messo in vendita le vecchie poltrone al prezzo di mille euro l'una. Si tratta di una vera chicca per melomani, abbonati, e per chi ama la storia e la vita del più antico teatro d’opera del mondo, il San Carlo di Napoli.
Musicata su libretto di Caterino Tommaso Mazzolà, a sua volta basato su un melodramma del 1734 di Pietro Metastasio, La clemenza di Tito ebbe la sua prima rappresentazione il 6 settembre del 1791, al Nationaltheater di Praga, in occasione dell'incoronazione di Leopoldo II a re di Boemia. Proprio al Teatro di San Carlo, il 14 maggio del 1809, si tenne la "prima" italiana con le scenografie del celebre architetto Antonio Niccolini, lo stesso che, nel medesimo anno, aveva progettato la nuova facciata del teatro e che ne avrebbe in seguito curato la ricostruzione dopo il devastante incendio del 1816. Inaugurazione e prima rappresentazione, mercoledì 27 gennaio 2010, ore 19.30, repliche il 29, 31, 2 e 4 febbraio. (fonte: "Repubblica Napoli.it")"
Il 29 gennaio viene inaugurato a Ravello (Sa) l'avveniristico Auditorium "Oscar Niemeyer"
"L’orchestra e il coro del teatro San Carlo di Napoli che il 30 gennaio eseguiranno la nona sinfonia in re minore di Beethoven diretta da David Afkham, una performance del sassofonista Nicola Alesini e un concerto di Lucio Dalla e, il giorno dopo, il violino su musiche di Antonio Vivaldi di Salvatore Accardo, saranno alcuni dei momenti dell’inaugurazione dell’auditorium "Oscar Niemeyer" di Ravello (Salerno) per una tre giorni, dal 29 al 31 gennaio prossimi, ricca di avvenimenti.
L’intero programma di start up della nuova opera ideata all’architetto brasiliano è stato presentato in mattinata dal presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, nella sala giunta di Palazzo Santa Lucia, insieme al presidente della Fondazione Ravello Domenico De Masi e al sindaco di Ravello, Paolo Imperato.
L'evento conclusivo si terrà poi la sera del 31 gennaio con il cinema e la proiezione nella sala dell’auditorium di “Nightmare before Christmas” in 3D.
Durante la tre giorni, Oliviero Toscani e il suo staff fotograferanno tutto quanto avverrà nella cittadina perla della costiera amalfitana e gli chef campani ’stellati” Michelin offriranno agli ospiti la possibilità di degustare i loro piatti." (fonte: Agenzia Videocomunicazioni)
lunedì 25 gennaio 2010
Mercoledì 27 gennaio a Casa Giannini inizia il ciclo "I Paesaggi dell'Anima" a cura di Adele Boghetich e Alessandro Romanelli
Mercoledì 27 gennaio, in collaborazione con l’ACIT (Associazione Culturale Italo Tedesca) di Bari, a CASA GIANNINI (Via Sparano, 172 - BARI / Ingresso libero / con inizio alle 18,30 /Infotel:080.5246864) Adele Boghetich e Alessandro Romanelli presentano il primo di una serie di tre Incontri dedicati a "I Paesaggi dell’Anima", un percorso liederistico tra "Poesia e Musica" nella letteratura romantica tedesca, con ascolti musicali guidati. Questo incontro è dedicato al "SOGNO", con lieder musicati da Franz Schubert, Robert Schumann, Richard Wagner, Gustav Mahler, e Richard Strauss.
"Poesia e Musica, consapevoli della propria natura espressiva e dell’autonomia del proprio linguaggio, viaggiavano su binari paralleli fino a quando la Musica, attratta dalla Poesia, decise di rivestirla di quelle armonie che, con infinite sfumature di sentimenti e di emozioni, ne sapevano sottolineare l’immateriale, il fantastico, il malinconico: era nato il Lied romantico."
I prossimi due appuntamenti con il ciclo si terranno l'11 e il 24 febbraio sempre alle 18.30. Ingresso libero.
L'Orchestra della Provincia di Bari "riparte" da Nino Rota
Domani, martedì 26 gennaio (alle 21.00), presso lo Sheraton Nicolaus di Bari, l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto diretto dal maestro Marcello Rota, nipote del grande Nino Rota (nella foto), e con solista il celebre cornista Alessio Allegrini(i biglietti saranno in vendita la sera stessa del concerto presso lo Sheraton Nicolaus di Bari).In programma musiche di Nino Rota e Luigi Cherubini.
La serata si apre con l’esecuzione del Concerto per corno e orchestra “Castel del Monte” di Nino Rota (1911 - 1979).
Questa composizione, che risale al 1974, fu dedicata a Domenico Ceccarossi che la eseguì anche per la prima volta a Lanciano sotto la direzione dello stesso autore. Nella scrittura, Rota tenne indubbiamente conto delle non comuni qualità tecniche di Ceccarossi, impiegando una scrittura virtuosistica che sfrutta a pieno le possibilità tecniche dello strumento.
L’immagine di Castel del Monte – oltre a rimarcare la non comune suggestione che il simbolismo del maniero federiciano esercita da sempre sugli appassionati delle scienze esoteriche, ai quali appunto Rota apparteneva – fornì lo spunto per la realizzazione di una partitura profondamente suggestiva e ricca di riferimenti a scene di caccia, danze di corte, ma anche, all’occorrenza a temi guerreschi.
Sarà, poi la volta di Ouverture “La Fiera di Bari”, sempre di Nino Rota.
Composto nel 1963 questo brano sembra sia stato commissionato dalla stessa Fiera del Levante, ma non venne mai eseguito ed anzi, restò a lungo inedito. Solo nel 1985 venne proposto al pubblico barese, proprio dall’Orchestra sinfonica della Provincia di Bari, all’epoca affidata alla responsabilità artistica di Rino Marrone. Si tratta di musica d’occasione, ma in ogni caso brillante, nella quale la vena creativa di Rota si orienta verso criteri onomatopeici e con richiami, delicati, ma sensibili, a un impressionismo legato appunto alle suggestioni che la sua città d’elezione sollecitava in lui con peculiari atmosfere e temi popolari.
Nella strumentazione molta attenzione è dedicata ai fiati: nell’organico infatti sono contemplati ben cinque sassofoni che coprono tutta la “famiglia” di questo strumento.
Il concerto prosegue con l’esecuzione di Variazioni sopra un tema gioviale che Rota compose nel 1953, dedicandole a Fernando Previtali, che ne diresse anche la prima esecuzione. Il titolo della composizione merita di essere spiegato, dal momento che l’autore, da sempre attratto dalle scienze esoteriche, intese conferire alla parola “gioviale” il suo stretto significato astrologico, riferendosi a Giove, inteso come pianeta del benessere e della serenità.
Nella seconda parte l’Orchestra eseguirà la Sonata n. 2 in fa per corno e archi di Luigi Cherubini (1760 – 1842). Delle due Sonate per corno e archi composte nel 1804, la n. 2 in fa è senza dubbio la più nota ed eseguita. Si presume che entrambe siano state scritte durante il primo soggiorno parigino del compositore, quando venne nominato professore alla Scuola di musica della Guardia nazionale. In quegli anni, a Parigi, era particolarmente in voga la celebre scuola cornistica guidata dal solista Frèdèric Nicolas Duvernoy, che sarebbe poi divenuto celebre per aver raggiunto livelli di elevatissimo virtuosismo nell’impiego del corno a mano. Cherubini però, pur restandone indubbiamente suggestionato, rivolse la propria attenzione alle possibilità del corno che utilizzava il cosiddetto “sistema Hampel di Dresda”, dal nome del solista tedesco, Anton Jospeh Hampel appunto, che inventò il sistema a cilindri tutt’oggi in uso.
Qui Torino: giovedì c'è il debutto dell'astro nascente italiano Nicola Luisotti alla guida dell'OSN della Rai
Una rapidissima carriera internazionale l’ha portato sul podio delle orchestre e dei teatri più prestigiosi del mondo: dai Berliner Philharmoniker al Metropolitan di New York, dalla Tokyo Philharmonic al Covent Garden di Londra. È Nicola Luisotti (nella foto), primo italiano nominato Direttore musicale della War Memorial Opera House di San Francisco, nonché Direttore Ospite Principale della Tokyo Symphpny Orchestra, che torna a dirigere in Italia debuttando con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai all’Auditorium Rai “A. Toscanini” di Torino giovedì 28 gennaio 2010 alle 20.30.
Il concerto, trasmesso in diretta su Radio3 e in live streaming sul sito www.orchestrasinfonica.rai.it, si apre con Una notte sul Monte Calvo, il quadro sinfonico di Modest Musorgskij, scritto dopo aver respirato le atmosfere intrise di leggende stregonesche di Montecalvo Irpino, una sommità nei pressi di Kiev, e proposto nell’orchestrazione di Nikolaj Rimskij-Korsakov. A seguire il Concerto in re per violino e orchestra di Igor Stravinskij, interpretato da Leonidas Kavakos, uno dei più affermati violinisti di oggi, ospite abituale di orchestre come il Concertgebouw di Amsterdam, le Filarmoniche di Los Angeles e di New York e la London Symphony, oltre che Direttore artistico della Camerata Salzburg con la quale ha recentemente inciso tutti i concerti per violino di Mozart. In chiusura la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms, la cui ricchezza di spunti melodici e la cura per ogni singolo timbro dell’organico orchestrale rendono una delle pagine più straordinarie e complesse di tutto il repertorio brahmsiano.
Il concerto è replicato all’Auditorium Rai di Torino venerdì 28 gennaio alle 21. Le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani per i nati dal 1980) sono in vendita sia online che presso la biglietteria dell'Auditorium Rai. Un'ora prima dei due concerti saranno messi in vendita ingressi non numerati a 20 e 9 euro (ingresso giovani per i nati dal 1980). Informazioni: 011.8104653 - biglietteria.osn@rai.it - www.orchestrasinfonica.rai.it.
sabato 23 gennaio 2010
"A proposito di Ravel" di Corrado Roselli
"Casa Giannini, in via Sparano 172, è certamente diventato uno dei salotti culturali più accreditati della città di Bari.
Prova certa ne è stata la bellissima serata offerta al folto ed appassionato pubblico, che giovedì 21 gennaio scorso ha assistito alla presentazione dell’interessantissimo libro "Ravel e l’anima delle cose" di Enzo Restagno, edito da “il Saggiatore”.
Introdotto dagli autorevoli interventi di Giuseppe Farese, Dinko Fabris e Fiorella Sassanelli, l’Autore ha parlato, con intima emozione ed affabile tocco, della lunga genesi del suo lavoro, durata circa 20 anni.
Pieno di passione l’insegnamento di Restagno: innamorarsi di un’idea, di un personaggio, di un progetto, e coltivarlo nel tempo, con amore, in maniera tenace ed ostinata, rimanendo fedeli a se stessi e cercando rifugio in quell’idea in tutti i momenti, belli e brutti, della vita.
Questo è stato il caso dell’incontro con Maurice Ravel: conoscenza dei documenti biografici, soprattutto dell’epistolario, della luce dei paesaggi baschi, del flusso di umanità che si sforza di dare voce all’anima delle cose.
Restagno ci ha parlato dell’uomo-Ravel, sempre elegante, sempre apparentemente poco coinvolto, sempre pronto a sfidare l’impopolarità, destinato a sottoscrivere l’aforisma di Jean Cocteau: “Quello che il pubblico ti rimprovera, coltivalo, perche sei tu stesso”.
Attraverso brevi ma incisive pennellate, Restagno ci ha fatto conoscere lo straordinario percorso del compositore francese: dai ripetuti e falliti tentativi di aggiudicarsi il Prix de Rome, dal rapporto con l’editore Durand, dall’esperienza americana e dall’incontro a New York con Gershwin, fino alla fine della sua carriera e della sua vita, legata all’afasia musicale, definita dai neurofisiologi “amusia”, che impediva a Ravel di comporre, nonostante avesse ancora, come lui stesso diceva, “tanta di quella musica in testa”.
E’ stata sottolineata l’assoluta modernità del compositore che, nell’ideazione di una nuova opera, pensava in primo luogo alla rigorosa struttura di base, allo scheletro ritmico, quasi fosse un meccanismo svizzero, che poi si riveste di note, di musica.
Ironicamente, a chi gli chiedeva quale fosse la sua composizione più importante, Ravel rispondeva: “Bolero! Peccato che sia completamente privo di musica…”.
Nel corso della presentazione del libro, nulla poteva essere più esplicativo della genialità musicale di Ravel che l’esecuzione della sua Sonata per violino e pianoforte del 1927, impeccabilmente interpretata dal violinista Francesco D’Orazio e dalla pianista Rosanna Giove.
Mi piace terminare con le parole di Restagno tratte dalla sua introduzione al libro: “Coabitare per vent’anni con un compositore e con la sua opera è un’impresa che può dare un senso alla vita; mi rendo conto che quella che viviamo oggi non è troppo in sintonia con esperienze di questo genere, tuttavia i presupposti di impegno e di fedeltà necessari per un così lungo viaggio non sono affatto, esistenzialmente parlando, moneta scaduta”.
CORRADO ROSELLI
venerdì 22 gennaio 2010
Stasera al Politeama Greco di Lecce prende il via con il NABUCCO di Verdi la stagione lirica
La stagione lirica della Provincia di Lecce prenderà il via questa sera alle 21 al Politeama Greco con il "Nabucco" di Verdi. Si tratta com'è noto di uno dei lavori più celebri di Giuseppe Verdi. Basti pensare al Coro "Va' pensiero" da sempre considerato per tutti gli italiani una sorta di secondo inno nazionale.
L'Orchestra ICO "Tito Schipa" e il Coro Lirico cittadino (preparato da Francesco Pareti) saranno diretti da Enrico Dovico, mentre la regia dell'allestimento è affidata a Ludek Golat. Repliche il 24 e il 26 gennaio. Infotel: 0832.30.88.22.
Qui Roma: Il pianista Alexandre Tharaud in concerto per la IUC
Per l'Istituzione Universitaria dei Concerti domani sera suonerà Alexandre Tharaud (nella foto), giovane pianista francese impostosi all'attenzione del pubblico e della critica internazionali come uno dei più interessanti interpreti della nuova generazione per l'intelligenza e l'originalità che caratterizzano le sue interpretazioni.
Il concerto, intitolato "Verso Chopin", mette a confronto due dei più geniali compositori di musica per tastiera del Settecento, Couperin e Scarlatti, col più grande autore di musica per pianoforte del periodo romantico, Fryderyk Chopin.
giovedì 21 gennaio 2010
Il 25 gennaio Antonino Fogliani dirige la neonata Orchestra della Fondazione Petruzzelli di Bari all'auditorium della Guardia di Finanza
Lunedì 25 gennaio alle 21, all’Auditorium della Guardia di Finanza di Bari, la Fondazione Petruzzelli propone dopo il suo positivo debutto con la pucciniana Bohème al Teatro Petruzzelli un’anteprima della sua Stagione Sinfonica.
La neonata Orchestra, diretta come in Bohème dal maestro Antonino Fogliani, presenterà un programma dedicato a due celeberrime pagine del repertorio romantico: la Sinfonia n.8 “Incompiuta” di Franz Schubert ed la Sinfonia n. 9 op. 95 “Dal nuovo mondo” di Antonin Dvorak.
Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro Petruzzelli al costo unico di € 15,00. Informazioni: Infopoint Fondazione Petruzzelli, tel. 080: 975.28.40.
"I luoghi della Musica"
Il Centro Studi Arti Spettacolo del Mediterraneo Mousiké, in collaborazione con il Centro Ricerche Musicali “Casa Piccinni” e l’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari (Assessore al ramo, Fabio Losito) propongono la VI^ edizione de “I luoghi della Musica”, un ciclo di lezioni/concerto seguite da visite guidate nei luoghi della musica del centro storico barese.
Scopo dell’iniziativa è la riscoperta e la valorizzazione di luoghi quali la Basilica Cattedrale di San Sabino, la Basilica di San Nicola (nella foto), sedi fin dal passato di una importantissima attività musicale e la Casa natale del musicista barese Niccolò Piccinni, ora Centro Ricerche Musicali sito in P. zza Mercantile. Il ciclo di incontri, già avviato nei mesi scorsi, prevede i suoi ultimi due appuntamenti (a partire dalle ore 10,00) nei giorni 28 e 30 Gennaio. Alla visita parteciperanno gli allievi delle scuole medie statali Verga e Manzoni-Lucarelli.
Le lezioni concerto vedranno protagonisti: Massimo La Zazzera (flauti), Angelo De Marzo (organo), Sergio Pirozzi (musica elettronica), e i “The Carolans” ovvero Donato Castagna (percussioni) Francesco Scoditti (flauti) Sabino Costantino (chitarra classica). Infotel.: 3391156857
lunedì 18 gennaio 2010
Gianluca Cascioli suonerà al Piccinni il 26 gennaio per la Camerata Musicale Barese
Dopo l’esibizione di Angela Hewitt allo “Sheraton”, un altro famoso pianista sarà ospite della Camerata Musicale Barese il 26 gennaio al Teatro Piccinni: Gianluca Cascioli, torinese, che ha cominciato la sua carriera nel 1994, a 15 anni, con la vittoria nel concorso internazionale “Umberto Micheli”, nella cui giuria, presieduta da Luciano Berio, era presente anche Maurizio Pollini.
Attualmente Gianluca Cascioli insegna all’Accademia di Imola.
In programma brani di Beethoven, Chopin, Grieg e Colla. Di Alberto Colla,giovane compositore tra i più apprezzati della sua generazione, Cascioli eseguirà in prima assoluta il “Notturno IV”; di Grieg in prima esecuzione per la Camerata il “Notturno op. 54 n. 4 in do magg.” del 1891.
Per informazioni rivolgersi presso gli uffici della Camerata a Bari in Via Sparano 141 dalle 9 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00 infotel 080/521.19.08, presso il Botteghino del Teatro Piccinni o al Box Office c/o La Feltrinelli.
Il Teatro Regio di Torino nei ricordi di Elena Dandini
“All'epoca ero una studentessa del liceo-ginnasio "Massimo d'Azeglio" di Torino, storico istituto dove grandi personalità della cultura e politica italiane, quali Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Giancarlo Pajetta, nonché gli allora rampolli della famiglia Agnelli avevano compiuto i loro studi umanistici.
Non rammento più con precisione se frequentassi in quel periodo il quarto o quinto ginnasio (1977 o 1978), ma ho ancora vivo, indelebile il ricordo della comunicazione della nostra insegnante di lettere sulla possibilità di acquistare (con la consueta riduzione-studenti) l'abbonamento per la stagione corrente del Teatro Regio.
In cartellone quell’anno era previsto, tra l'altro, lo "Schiaccianoci" di Ciaikovskij con le stupende coreografie di Marius Petipa.....Un sogno si stava avverando!!!
Proprio in quel periodo avevo acquistato presso il negozio musicale Maschio, in Piazza Castello (storico luogo di ritrovo dei melomani torinesi, che ormai ahinoi da anni ha chiuso i battenti), gli LP sia dello "Schiaccianoci" in versione completa eseguito dalla London Symphony Orchestra guidata da André Previn sia del Primo Concerto per pianoforte e orchestra sempre di Ciaikovskij, nella storica edizione di Emil Giles al piano e Fritz Reiner alla guida della Chicago Symphony Orchestra, che proprio per caso sto ascoltando in questo momento, mentre vado a ritroso con la memoria.
Entrare per la prima volta al Teatro Regio era come per Cenerentola fare il suo ingresso nella sala da ballo del Castello, marmi e cristalli mi abbagliarono nel loro moderno splendore, la violacea conchiglia del soffitto era un cielo immenso su di me ed il rosso velluto delle poltrone un abbraccio affettuoso ed avvolgente!
Seguii il balletto con religiosa attenzione, stavo assistendo alla mia prima "messa musicale" ed entrando con la fantasia in un mondo fiabesco di adulti-bambini. La mia commozione raggiunse la vetta suprema nel momento del “Pas de Deux”... gli occhi mi si riempirono di lacrime! Grazie Ciaikovskij di continuare a donare, attraverso la tua grande sofferenza interiore e la tua meravigliosa musica attimi sublimi di gioia e poesia per le nostre anime ed i nostri corpi!
Grazie Teatro Regio di continuare a produrre emozioni a chi ha ancora tanta voglia di sognare! Vostra per sempre.”
ELENA DANDINI
venerdì 15 gennaio 2010
Martedì a Casa Giannini si presenta il libro "I suoni dal silenzio" di Vittorio Catani
La musica è fonte di misteri: "cantare" ha la medesima radice di "incantesimo". La musica rappresenta un controsenso: è un linguaggio asemantico, che cioè ci parla di qualcosa, ma paradossalmente non sapremmo dire con precisione di cosa.
La musica è l'unica arte invisibile e che esiste solo come sequenza temporale, in quanto mondo impalpabile di suoni in successione. Per queste e altre peculiarità insolite, la musica possiede una sua essenza concreta ma enigmatica, che da sempre ha originato leggende. Come nelle tre che si raccolgono nel libro "I suoni del silenzio" di Vittorio Catani (Florestano Edizioni).
Una di esse, in particolare, ipotizza fantasiosamente l’esistenza d’un altro universo popolato da creature angeliche - i Suoni, per l’appunto - i cui destini sono drammaticamente interconnessi con le vicende umane.
Un’altra leggenda ci immerge invece nei personaggi del pantheon finnico descritto nel Kalevala e ci presenta uno dei suoi massimi cantori, il compositore Jean Sibelius, con la sua misteriosa e mai rinvenuta Ottava sinfonia.
La terza ha luogo, infine, nell’immediato futuro e si pone un’inverosimile domanda: se sia davvero infinito il numero dei temi musicali possibili. Paradosso anche questo, che assume valenze metaforiche extramusicali.
Il volume sarà presentato martedì 19 gennaio a Casa Giannini (Via Sparano, Bari) alle 18.30 dal critico musicale Alessandro Romanelli e dal professor Massimo Del Pizzo con alcuni interventi musicali "ad hoc". Letture di Elisa Robino. Sarà presente l'Autore. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
giovedì 14 gennaio 2010
Le piace Brahms? Sì da morire!
Ricordate il celebre film "Le piace Brahms?" di Anatole Litvak con una splendida Ingrid Bergman e due giganti dello schermo come Anthony Perkins e Yves Montand? Bene, il grande compositore tedesco Johannes Brahms c'entrava ben poco con il film, ma la domanda sorgeva e sorge spontanea ogni volta che ci si accosta ad un concerto brahmsiano. Chi scrive naturalmente adora il romantico compositore tedesco sin da bambino e gli ha dedicato un piccolo libro tredici anni fa (in foto la copertina); ma quanti italiani, come ricordava in un suo saggio mirabile il musicologo Massimo Mila alcuni decenni addietro, soffrono e talora detestano le straordinarie campate armoniche, gli sviluppi superbi, le variazioni portentose, le fughe geniali della sua Musica? Al primo ascolto la grande Arte di Brahms non regala nulla (o quasi) a chi non abbia frequentazioni abituali con i sommi Bach, Haydn, Mozart e Beethoven. E' un percorso, un viaggio di acquisizione lento ma dall'inesorabile e luminoso traguardo; chi ascolta Brahms arricchisce, disseta il suo spirito.
Queste e altre riflessioni percorrevano la mia mente mentre ascoltavo il magnifico concerto offerto in Vallisa dai Cameristi martedì scorso. In programma, per l'appunto, due quintetti per archi (op. 88 e 111)del Nostro; pagine di rara bellezza e maturità, nonchè di straordinario coinvolgimento emotivo. Ad eseguirle cinque bravissimi interpreti: Giulio Rovighi e Gabriele Ceci (violini), Giuseppe Russo Rossi e Sara Marzadori (viole), Nicola Fiorino (violoncello).
Di solito, non amo sbilanciarmi a tal punto, ma l'atmosfera, il pathos ricreati in modo così vibrante e appassionato da questi eccezionali musicisti, è stato di tale (magico) spessore da meritare una registrazione esemplare.
Ma proprio martedì scorso l'ottimo Giorgio Cavaglieri (cell.347.1853483), che di solito registra con certosina puntualità e buona qualità sonora tutti i concerti dell'Accademia dei Cameristi sin dalla loro prima edizione, era assente. Successo meritatissimo.
Qui Roma: oggi e domani l'astrofisica Margherita Hack "incontra" la musica stellare di Gérard Grisey
Singolare debutto in sala da concerto dell'astrofisica Margherita Hack, che partecipa alla prima italiana de "Le noir de l'étoile" di Gérard Grisey, uno dei più straordinari pezzi di musica contemporanea mai scritti, che capta le onde magnetiche di due stelle pulsar e le fa dialogare con sei strumenti a percussione. L'evento è prodotto da Musica per Roma in coproduzione con Istituzione Universitaria dei Concerti e avrà luogo nel Teatro Studio del Parco della Musica oggi e domani (alle ore 21.00) nell'ambito del Festival delle Scienze.
martedì 12 gennaio 2010
E' Alberto Triola il nuovo direttore artistico del Festival della Valle d'Itria
"Il Maestro Alberto Triola è il nuovo Direttore Artistico del Festival
della Valle d’Itria di Martina Franca. Milanese, quarantaquattro anni, conta dodici stagioni al Teatro alla Scala, di cui cinque a fianco del Maestro Riccardo Muti. Dal 2002 ha ricoperto diversi incarichi, fra cui quelli di segretario artistico e
responsabile musicale del cartellone del Festival di Spoleto e di
direttore artistico - musicale al Teatro Ponchielli e al Festival
Monteverdi di Cremona, fino al Teatro Carlo Felice di Genova, dove è
stato direttore artistico sino al 2007. Da tre anni al Teatro Comunale
di Bologna, è attualmente direttore della Scuola dell’Opera Italiana.
Sempre nell’ambito di progetti di valorizzazione di giovani talenti,
collabora con la Fondazione Pergolesi di Jesi ed è regolarmente presente
nelle giurie di concorsi internazionali di canto. E’ anche impegnato
come pubblicista e autore di progetti drammaturgici.
Il Maestro Triola subentra al Maestro Sergio Segalini che ha guidato la
manifestazione per 16 stagioni, a partire dal 1994.
Il Festival, nel confermare al Maestro Segalini profonda stima e
apprezzamento, lo ringrazia per il lavoro svolto e i successi conseguiti
in un così lungo periodo di tempo e gli rivolge i più sinceri auguri per
nuovi traguardi artistici e professionali."
Stasera in Vallisa l'Accademia dei Cameristi "rilegge" i Quintetti per archi di Johannes Brahms
L'Accademia dei Cameristi replica stasera a Bari in Vallisa (ore 20.30) l'omaggio brahmsiano che ha inaugurato ieri la sua parallela stagione in decentramento che quest'anno si tiene a Fasano (BR) presso il Teatro Sociale. In programma due straordinari capolavori della tarda maturità di Brahms: i Quintetti per archi op. 88 e op. 111. Ne saranno protagonisti due già affermati musicisti come il violinista Giulio Rovighi (nella foto) ed il violoncellista Nicola Fiorino, qui affiancati da giovani talenti di assoluto valore: Gabriele Ceci, Giuseppe Russo Rossi e Sara Marzadori. Infotel: 347.7712034.
lunedì 11 gennaio 2010
Dal 16 gennaio va in scena al Teatro Petruzzelli la Bohème di Puccini
Sarà “La Bohème” di Giacomo Puccini il primo titolo della Stagione d’opera della Fondazione Petruzzelli per il 2010.
Si tratta della ripresa di una produzione del novembre 2008 (la foto di Vito Mastrolonardo si riferisce a quella messinscena) allora allestita al Teatro Piccinni, per la regia di Boris Stetka e le scene di Tommaso Lagattolla; la celeberrima opera pucciniana è adesso finalmente in programma al teatro Petruzzelli sabato 16 gennaio alle 20.30, domenica 17 gennaio alle 17.00, lunedì 18, martedì 19 e mercoledì 20 gennaio alle 20.30.
A dar vita al personaggio di Mimì saranno Donata D’Annunzio Lombardi (16-18-20 gennaio 2010) ed Erika Grimaldi (17-19 gennaio 2010). Rodolfo sarà interpretato da Vittorio Grigolo (16-18-20 gennaio 2010) e Giuseppe Talamo (17-19 gennaio 2010). Nel ruolo di Musetta canteranno Manuela Bisceglie (16-18-20 gennaio 2010) e Teresa Di Bari (17-19 gennaio 2010), in quello di Marcello Dalibor Jenis (16-18-20 gennaio 2010) e Alessandro Battiato (17-19 gennaio 2010). Colline avrà invece la voce di Deyan Vatchkov. Dirigerà l’Orchestra Sinfonica della Fondazione Petruzzelli il maestro Antonino Fogliani.
Maestro del Coro della Fondazione Petruzzelli Franco Sebastiani, maestro del Coro di Voci Bianche del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari Emanuela Aymone. A firmare le scene e i costumi Tommaso Lagattolla, il disegno luci sarà curato da Valerio Alfieri.
Nell’ambito della rappresentazione di Puccini la Fondazione Petruzzelli propone al pubblico due appuntamenti ad ingresso libero: martedì 12 gennaio alle 17,00, nel foyer superiore del teatro Petruzzelli il sovrintendente Giandomenico Vaccari ed il musicologo Lorenzo Mattei terranno un incontro dedicato alla Bohéme sul tema “Riflessioni e considerazioni sul capolavoro Pucciniano”.
Sabato 16 gennaio alle 10,30 sarà la Libreria Feltrinelli (via Melo, Bari) ad ospitare una guida all’ascolto dedicata alle arie più suggestive dell’opera a cura del sovrintendente Giandomenico Vaccari.
Da una fonte letteraria nata all’insegna del bozzetto e della disomogeneità strutturale ("Le Scènes de la vie de Bohème" di Henri Murger) Illica e Giacosa riuscirono a trarre, non senza fatica, un libretto coerente cui misero mano anche Giulio Ricordi e Puccini conferendo compattezza e circolarità all’insieme (l’ambientazione ‘In soffitta’ apre e chiude l’opera).
Tanto tormentata fu la gestazione del libretto di Bohème, quanto rettilinea l’intonazione da parte del compositore, angustiato soltanto dalla rivalità con Leoncavallo impegnato sullo stesso soggetto.
Ad eclissare questa misconosciuta Bohème (Fenice 6 maggio 1897) non fu l’approdo alle scene in seconda battuta (Puccini rappresentò la sua al Regio di Torino il 1 febbraio 1896) quanto l’incapacità di distanziarsi dalla fonte e dalla sua dispersività nociva all’efficacia scenica.
Puccini, al contrario, puntò alla fluidità drammaturgica attraverso l’impiego raffinato della tecnica del Leitmotive (che articola quasi interamente il IV quadro). L’intreccio delle reminiscenze – o per dirla con Puccini dei «ritorni logici» – qui fa tuttavia pensare più a Bergson e alla sua concezione del tempo psichico che a Wagner.
Del resto Bohème è una storia priva di evoluzione che accompagna lo scorrere della giovinezza (interrotta dall’esperienza traumatica della morte) di un gruppo di giovani talentuosi e squattrinati in un contesto di quotidianità grigia. Il gioco di ritorni tematici (con opportune, sottili metamorfosi) diventa così congeniale a una concezione estremamente moderna del tempo interiore, soggettivo, non lineare.
Informazioni: 080.975.28.40
Convincente successo per il tour di "ANIMA MEA" nelle Cattedrali e Chiese di Puglia
Dopo la straordinaria partecipazione e il convincente successo di sabato sera nella Cattedrale di Bari il cantiere per la musica "Orfeo Futuro" prosegue il tour di "Anima Mea", ma con organico ridotto;
insieme ad una selezione di Arie dal Magnificat di Bach, integralmente riletto nelle precendenti tappe, saranno eseguiti il "Mottetto Pastorale" di Pasquale Cafaro,
il "Laudate Dominum" di Ciccolini e, in prima assoluta, il Beatus Vir di Nicola Fago. "Anima mea" oggi è a San Severo, nella Chiesa di San Severino Abate, mentre domani il suo tour si concluderà nella Cattedrale di Barletta.
L'inizio dei concerti è previsto alle 20.00. L'ingresso è gratuito.
giovedì 7 gennaio 2010
Giunto alla sesta edizione il Festival "Millico" di Terlizzi (10 gennaio - 7 febbraio 2010)
Il 10 gennaio 2010, a Terlizzi, partirà la sesta edizione del Festival Millico. La celebrazione del grande sopranista e compositore settecentesco nativo della capitale pugliese dei fiori è affidata, anche quest’anno, all’associazione culturale “Sovero”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Terlizzi, con il patrocinio della Regione Puglia e del Dipartimento di musica antica del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, per la direzione artistica del clavicembalista Michele Visaggi (nella foto è a sinistra insieme alla violoncellista Sofia Ruffino e al violinista Fabio Cafaro).
Il festival si articolerà in cinque concerti che di seguito vengono elencati:
Domenica 10 gennaio 2010, ore 20 / Pinacoteca De Napoli, Terlizzi /
Sonate virtuose del ‘600 e del ‘700 /
Gian Paolo Cima (Milano, 1570 – ? 1622):
"Sonata prima"
Giovanni Battista Fontana (Brescia, 1571 - Padova, 1630):
"Sonata seconda"
Marin Marais (Parigi, 1656 - ivi 1728):
"Couplet de folies" (elaborazione per flauto solo a cura di Dan Laurin)/
Georg Friedrich Händel (Halle, 1685 – Londra, 1759):
"Ciaccona in sol maggiore" per cembalo solo /
Giovanni Antonio Pandolfi Mealli (Montepulciano, ?1620 – ivi ?1669):
Sonata prima “La Bernabea” /
Arcangelo Corelli (Fusignano, 1653 – Roma, 1713):
Sonata XI in mi maggiore op. V
(Adagio, allegro, adagio, vivace, allegro) /
Dan Laurin, (flauti dolci)
Michele Visaggi, (clavicembalo)
Domenica 17 gennaio 2010, ore 20 Auditorium Casa Betania, Terlizzi
Vito Giuseppe Millico (Terlizzi, 1737 – Napoli, 1802):
“Inno al sole”,
Cantata sull’Ode di Giuseppe Saverio Poli (1746-1825)
edizione critica a cura di Gaetano Magarelli /
Angela Nisi, soprano I /
Annamaria Bellocchio, soprano II /
ORCHESTRA DA CAMERA “NINO ROTA” /
Direttore:
Antonio Magarelli.
Domenica 24 gennaio 2010, Pinacoteca De Napoli, Terlizzi /
H. Purcell (Londra 1659 – 1695)/B. Britten (Lowestoft 1913 – Aldeburgh 1976):
Chacony in sol minore Z 730 /
Giovanni Paisiello (Roccaforzata, Taranto 1740 – Napoli 1816):
Concerto in sol minore per cembalo ed archi
(Allegro, largo, allegretto)
Revisione critica e trascrizione dal manoscritto di Montecassino a cura di Michele Visaggi.
W. A. Mozart (Salisburgo, 1756 - Vienna 1791)
Divertimento in re maggiore k. 136
(Allegro, andante, presto)
Solista: Michele Visaggi /
Collegium Musicum /
Direttore: Rino Marrone.
Domenica 31 gennaio 2010, ore 20, Pinacoteca De Napoli, Terlizzi
Haydn e Mozart “Lied e cantate”:
W.A.Mozart:
Oiseaux, si tous les ans K 307 /
Das Veilchen K 476 /
Als Luise die Briefe ihres ungetruen Liebhabers verbrannte K 520 /
Abendempfindung an Laura K 523 /
An Chloe K524 /
Das Kinderspiel K 598 /
F.J.Haydn (Rohrau, 1737 – Salisburgo, 1806):
"Arianna a Naxos" /
"Der Gleichsinn" /
"An Thyrsis" /
"Trost unglucklicher Liebe"
"Eine sehr gewohniliche Geschichte"
Anna Aurigi, (soprano)/
Corrado de’ Bernart, (clavicembalo)/
Domenica 7 febbraio 2010, ore 20, Pinacoteca De Napoli, Terlizzi
Giovanni Battista Pergolesi (Jesi, 1710 – Pozzuoli 1736) /
“La Serva Padrona”:
Due intermezzi di G. A. Federico
Angelo de Leonardis, Uberto /
Damiana Mizzi, Serpina /
Armando Bianco, Vespone (Mimo)/
Flavio Maddonni, Corrado Roselli, violini /
Massimo de’ Bonfils, viola /
Gianlorenzo Sarno, violoncello /
Michele Visaggi, clavicembalo /
Regia: Angelo de Leonardis.
Qui Roma: Antonio Pappano dirige Mahler ed Henze all'Accademia di Santa Cecilia
10/11/12 gennaio
(Auditorium Parco della Musica di Roma)
Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia /
Antonio Pappano (direttore) /
Anna Larsson (contralto) /
Simon O'Neill (tenore) /
Ian Bostridge (tenore) /
John Tomlinson (baritono) /
Il Canto della Terra (Das Lied von der Erde), è un ciclo di sei Lieder tratti da un'antologia di versi cinesi tradotti da un grande esperto di poesia Tang, il poeta tedesco Hans Bethge. Se il vero congedo dal mondo di un Mahler già gravemente malato sarà l'epilogo dolente del grande Adagio conclusivo della Nona Sinfonia, nel Canto della Terra, composto l'anno prima e da molti considerato il suo più compiuto capolavoro, l'addio al mondo assume tinte più struggenti e consolatorie nel meraviglioso canto sull'eterno risveglio di primavera dell’“Abschied” finale.
Sarà Antonio Pappano (nella foto) ad inaugurare l'anno di celebrazioni per Gustav Mahler (1860-2010, centocinquantenario della nascita) del quale si ascolterà l'integrale delle sue Sinfonie da qui a tutto il 2011, anno in cui ricorre il centenario della morte (1911).
E' invece da un testo teatrale di Franz Werfel che l'83enne Hans Werner Henze, ultimo paladino della grande tradizione musicale tedesca a partire da Bach, ma da più di 50 anni residente nella campagna romana, ha tratto l'argomento della sua più recente composizione, "Opfergang" (Immolazione). Commissione dell'Accademia di Santa Cecilia, in prima esecuzione assoluta, racconta del drammatico dialogo tra uno sbandato e un cane di lusso smarritosi nei bassifondi allucinati di una metropoli espressionista. Per Mahler e per Henze, quattro grandissime voci: i tenori Simon O'Neill e Ian Bostridge, il basso John Tomlinson e il contralto Anna Larsson.
I recital dei pianisti Angela Hewitt e Gianluca Cascioli: due concerti da non perdere con la Camerata Musicale Barese
I prossimi due appuntamenti della Camerata Musicale Barese per il mese di gennaio sono riservati al pianismo: il giorno 13 suonerà allo Sheraton Nicolaus la canadese Angela Hewitt ed il 26 al Teatro Piccinni il torinese Gianluca Cascioli.
Si tratta di due pianisti di grande spessore: Angela Hewitt ha nel suo programma brani di Beethoven, Brahms e Bach, di cui l’artista è stata giudicata “la più grande interprete dei nostri tempi”; per Cascioli il programma comprenderà oltre tre brani di Beethoven, musiche di Chopin, Grieg e Colla. Il Notturno op. 54 n. 4 in do magg. di Grieg sarà eseguito in prima assoluta per la Camerata.
I due concerti offriranno quindi al pubblico presente un’ampia rassegna di alcuni dei più grandi compositori vissuti nell'arco di tre secoli, dal diciottesimo al ventesimo,tra i più significativi per la storia della musica.
Per informazioni rivolgersi presso gli uffici della Camerata a Bari in Via Sparano 141 (dalle 9 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00 - Infotel 080/521.19.08)oppure presso il Botteghino del Teatro Piccinni e il Box Office della sede barese della Feltrinelli.
lunedì 4 gennaio 2010
Qui Torino: Roberto Abbado torna il 7 e l'8 gennaio sul podio dell'OSN della Rai
Torna sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Roberto Abbado, uno dei più affermati direttori d’orchestra italiani di oggi, vincitore del XVIII Premio Abbiati della critica musicale italiana come miglior direttore d’orchestra del 2008. Con l’Orchestra della Rai Abbado ha diretto molti apprezzati concerti, sia nelle stagioni sinfonica che per la rassegna di musica contemporanea Rai Nuova Musica, ha inciso un disco con musiche di Luca Francesconi (Stradivarius) e ha recentemente registrato la colonna sonora del nuovo film di Mario Martone sul Risorgimento: "Noi credevamo".
Con lui, giovedì 7 gennaio 2010 alle 20.30 all’Auditorium Rai “A. Toscanini” di Torino e in diretta su Radio3, la giovanissima violinista giapponese Sayaka Shoji, vincitrice del Premio Paganini nel 1999 (la più giovane di sempre); ospite di orchestre come le Filarmoniche di New York, di Tokyo e della Scala, ha collaborato con direttori quali Maazel, Chung, Bychkov e Mehta.
Il programma del concerto prevede la prima delle sinfonie londinesi di Haydn, la Hob I n. 93 in re maggiore, scritta nel 1791 ed eseguita il 17 febbraio di quell’anno nelle Hanover Squre Rooms di Londra; il primo dei sei concerti per violino e orchestra di Paganini, con Sayaka Shoji nel ruolo solistico; e in chiusura la Quarta Sinfonia in re minore op. 120 di Schumann: composta nel 1841 ma accolta freddamente dal pubblico del Gewandhaus di Lipsia, fu riscritta dodici anni dopo ed eseguita con successo a Düsseldorf il 3 marzo 1853.
Il concerto viene replicato all’Auditorium Rai di Torino venerdì 8 gennaio alle 21. Le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani per i nati dal 1980) sono in vendita sia online che presso la biglietteria dell'Auditorium Rai. Un'ora prima dei due concerti saranno messi in vendita ingressi non numerati a 20 e 9 euro (ingresso giovani per i nati dal 1980).
Informazioni: 011.8104653 - biglietteria.osn@rai.it - www.orchestrasinfonica.rai.it
sabato 2 gennaio 2010
L'ORECCHIO DI DIONISO AUGURA A TUTTI VOI UN SERENO 2010
Un altro anno, il 2009, è passato, lasciandoci tra i ricordi più belli ed indelebili la riapertura dopo 18 anni di estenuante attesa del Teatro Petruzzelli di Bari (nella foto). Da ieri il 2010 è dunque entrato ufficialmente nella nostra vita. Ringrazio da questo blog tutti coloro che mi hanno seguito con attenzione e partecipazione ed in particolare i colleghi che spesso mi hanno inviato gratuitamente loro recensioni o articoli perchè li pubblicassi proprio qui, sull'ORECCHIO DI DIONISO.
Il blog, va detto, anche grazie alla sua discreta visibilità (a partire dallo scorso aprile c'è infatti un mio profilo sull'accorsatissimo social network americano FACEBOOK), in questi ultimi mesi ha conosciuto sorprendenti performances di gradimento e secondo le statistiche di Shinystat, solo nel dicembre scorso, ha ricevuto visite da ben sessantacinque diversi Paesi del mondo ed ha superato proprio nella giornata di ieri i 110 mila navigatori dalla sua apertura nel giugno del 2006.
Per un blog d'informazione e critica dedicato in prevalenza alla musica classica e all'opera lirica, ma talora anche al jazz ed alla musica contemporanea, sono indubbiamente ottimi risultati.
In questi tre anni e mezzo di "vita" dell'Orecchio di Dioniso mi sono giunte numerose lettere di apprezzamento da parte di musicisti, appassionati, amici, semplici conoscenti e tantissimi "anonimi" che mi hanno spronato a continuare questo progetto, soprattutto quando ormai mi stavo convincendo di farla finita, magari dando alle stampe, in un secondo momento, una sorta di corposa antologia con il "MEGLIO DELL'ORECCHIO DI DIONISO" da selezionare tra gli oltre 1300 post disponibili on line. L'idea, lo confesso, mi ha solleticato non poco negli ultimi mesi, ma almeno per il momento l'ho accantonata in vista di tempi migliori.
DUNQUE...SI RICOMINCIA!
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