sabato 24 settembre 2011

Con Daniel Oren e Mischa Maisky una serata da ricordare ieri al Teatro Petruzzelli


E' stato un concerto davvero memorabile quello di ieri sera a Bari in un gremito (cospicua, tra l'altro, la presenza di studenti delle scuole) Teatro Petruzzelli. Del resto le premesse c'erano tutte: a cominciare da due interpreti di grido come il maestro Daniel Oren e il celebre violoncellista lettone Mischa Maisky e da un programma squisitamente romantico e godibilissimo.
Grande protagonista è stata naturalmente anche l'Orchestra della Fondazione Petruzzelli che ieri ha regalato una performance di significativa rilevanza tecnica ed espressiva, confermando quanto di buono si dice e si scrive da tempo su giornali e magazine non solo italiani. Un direttore come Oren, da più di trent'anni sulla breccia (nel bene e nel male), può essere amato perchè è e resta un artista geniale o viceversa detestato per i suoi comportamenti non sempre irreprensibili con gli enti lirici e le associazioni musicali, ma quando è in serata trasforma ciò che dirige in oro colato.
Ieri con la complicità straordinaria di un virtuoso del calibro di Maisky e dell'orchestra barese in gran spolvero, ha dato infatti vita a due letture esemplari del concerto per violoncello di Dvoràk e della Seconda Sinfonia di Brahms. Interpretazioni di rara finezza e coinvolgente musicalità, che hanno letteralmente mandato in visibilio il pubblico del teatro.
Quasi un quarto d'ora di applausi ed ovazioni alla fine della prima parte, con Maisky generoso interprete di due bis (il primo senz'altro bachiano); altrettanti applausi alla fine del rutilante e festoso finale della luminosa sinfonia di Brahms, così ricca di echi beethoveniani e schumanniani, che Oren ha saputo restituire con formidabile energia e al contempo tenerissima eleganza. Qualcuno ha sempre da ridire sugli immancabili salti sul podio i "cantabili" e istrioneschi grugniti del maestro israeliano, scambiati erroneamente per un gratuito show circense, ma non sa che questo straordinario, sensibilissimo musicista, vincitore poco più che ventitreenne del Concorso di direzione d'orchestra Karajan a Berlino, vive la Musica con un'adesione ed un'immedesimazione incontenibili. In poche parole: non è in grado di controllarsi. Le orchestre lo sanno e per questo, almeno in cuor loro, non possono che restarne stregate. Ad avercene di Maestri così!

2 commenti:

  1. Caro critico la vorrei informare che il bis non è solo "senz'altro bachiano" (come l'ha definito lei...), ma è il pezzo più "stuprato" della storia della musica: il preludio dalla prima suite di Bach. Il secondo bis (che non è di Allevi!!!!) è la Sarabanda tratta dalla 5 suite sempre di Bach.
    Saluti.

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  2. grazie Ludovica della precisazione, anche se non mi pare che io abbia detto che il secondo bis fosse di Allevi. leggo eprò nel "caro critico" una punta di sarcasmo poco garbata. E di questo non la ringrazio. Per un critico non è infatti obbligatorio conoscere tutto lo scibile musicale.

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