giovedì 20 ottobre 2011

Il prossimo 5 novembre Rinaldo Alessandrini e il suo Concerto Italiano saranno a Roma per la IUC


Sabato 5 novembre, alle 17.30, nell'Aula Magna della Sapienza di Roma per la IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti, tornano Rinaldo Alessandrini (nella foto) e il suo gruppo Concerto Italiano, che eseguono Johann Sebastian Bach e Antonio Vivaldi.
Romano per nascita e internazionale per formazione, direttore d'orchestra e clavicembalista, Rinaldo Alessandrini è stato ancora giovanissimo uno dei protagonisti della riscoperta della musica rinascimentale e barocca, un pioniere in Italia delle esecuzioni con strumenti d'epoca e con criteri filologici. Con Concerto Barocco - il gruppo da lui fondato nel 1984 - ha stabilito una simbiosi totale e ha effettuato innumerevoli tournée in Europa, America e Asia e registrato dischi che hanno vinto i maggiori premi, tra cui il Grand Prix de l'Académie du Disque, il Deutsche Schallplattenpreis, tre volte il Gramophone Award e altrettante il Diapason d'or. In questi anni Alessandrini sta dirigendo alla Scala il ciclo completo delle opere di Claudio Monteverdi, con la regia di Robert Wilson.
Alessandrini è stato il primo a contrapporre allo stile serioso e severo dei "barocchisti" d'oltralpe la fantasia, la passione, la sensualità, i colori e la cantabilità propri degli italiani, riscoprendo il gusto per la sorpresa e la varietà della musica barocca italiana e la sua teatralità, che non viene meno neppure al di fuori dell'opera, per esempio nei Concerti di Vivaldi.
Proprio Antonio Vivaldi è al centro del programma, con il Concerto in sol minore per flauto traverso e archi RV 439 «La Notte» e il Concerto in re minore per due oboi e archi RV 535. "La Notte" è un Concerto dal carattere teatrale e drammatico, che descrive musicalmente una notte tenebrosa e misteriosa, in cui si risvegliano timori e visioni (una parte è intitolata "Fantasmi"). Anche il Concerto per due oboi e archi è pervaso da un'aura misteriosa e da un drammatico e profondo atteggiamento introspettivo. Sono due dei più bei Concerti di Vivaldi e un merito di Alessandrini consiste proprio nell'esplorare la ricchissima produzione del Prete Rosso, riscoprendo musiche meno note delle solite Quattro Stagioni, ma non meno interessanti.
Incorniciano Vivaldi la prima e la seconda Suite per orchestra di Johann Sebastian Bach. Alessandrini è molto apprezzato anche come interprete del Kantor di Lipsia e le sue incisioni dei Concerti per clavicembalo e archi e dei Concerti Brandeburghesi hanno avuto accoglienze entusiastiche e vinto vari premi. Composte come sfondo sonoro per feste e banchetti, queste Suites riflettono l'affermazione tra l'aristocrazia tedesca del gusto francese e della passione per la musica di danza, che ne era la manifestazione musicale più evidente. Sono formate infatti principalmente da una successione di danze di origine francese, come menuet, bourrée e gavotte. Famosissima la badinerie per flauto e archi che chiude la seconda Suite, frizzante e raffinata come un grande champagne. Alessandrini - come Jordi Savall e Ramin Bahrami, che hanno recentemente suonato o suoneranno tra poco Bach alla IUC - mette magnificamente in luce questo lato brillante e mondano di Bach e la sua propensione per il gusto musicale latino, sia italiano che francese, che contraddicono l'immagine di un Bach esclusivamente teutonico e luterano. Da non perdere!

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