venerdì 6 giugno 2008

I tre "volti" del grande musicista-interprete Daniel Barenboim alla Scala di Milano


Si potrebbe coniare per lui la definizione di artista poliedrico o almeno di “musicista dai tre volti”. Il primo “volto” di Daniel Barenboim (nella foto), in ordine di apparizione, è quello del pianista, che concluderà in Scala a Milano la sua integrale delle Sonate di Beethoven iniziata a gennaio. Nei quattro appuntamenti che restano – il 15, 18, 22, 29 giugno – si completa il disegno su cui Barenboim ha impostato tutta la sua lettura: non una esecuzione in ordine cronologico ma ogni concerto con un programma autonomo che esemplifica tutti i periodi di Beethoven. Il secondo “volto” di Barenboim apparirà il giorno dopo, la sera del 16 giugno, ed è quello del direttore di teatro che scende in buca d’orchestra per Il Giocatore di Prokof’ev, nel nuovo allestimento firmato dal regista russo Dmitri Tcherniakov. Lo spettacolo ha avuto due recite d’anteprima alla Staatsoper di Berlino, dove ha raccolto un grande successo di pubblico e di critica. Sette le recite dell’opera tratta da Dostoevskij, alternate ai quattro recital pianistici, fino al 30 giugno. Appena superato il mese, spunterà il terzo “volto” di Barenboim, quello del maestro sinfonico e direttore a vita della Staatskapelle Berlin, che porta la sua splendida orchestra alla Scala e con lei eseguirà l’Ottava di Bruckner: la più bella, “violenta” e lacerante sinfonia del piccolo grande Maestro di Ansfelden.

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