venerdì 27 giugno 2008

Pubblicato un interessante profilo storico dell'arte organaria pugliese


Pubblicato a fine 2007 dalla Casa Editrice VivereIN di Roma per conto del Centro Studi “De Simone” di Monopoli e già più volte presentato in Puglia, il volume intitolato “Profilo storico dell’arte organaria pugliese” è un saggio storico-musicologico di Giannicola D’Amico, apprezzato giovane musicista, vivace conferenziere e corrispondente di alcune riviste musicali.
Il suddetto volume è stato, tra l’altro, già favorevolmente recensito da alcune riviste nazionali di settore (“Bollettino Ceciliano”, “Arte Organistica” e “Organaria”) e lodato, in particolar modo, da Alberto Basso per “il suo disegno di inquadrare un discorso di carattere tecnico in un contesto storico più ampio”.
Il termine “organaria” ai più può sembrare ignoto, ma è presto chiarito l’eventuale dubbio: l’organaria è infatti la scienza che studia fabbricazione, struttura, storia e funzionamento degli organi, ovvero di quegli strumenti musicali aerofoni a canne, tradizionalmente situati nelle chiese.
La ricerca condotta da D’Amico ha dunque ricondotto in un alveo schiettamente storico le vicende plurisecolari delle numerose realizzazioni organarie nelle province pugliesi, con qualche accenno alla confinante provincia di Matera ed al Molise, nonché con costanti ed inevitabili riferimenti alla capitale storica del Mezzogiorno, Napoli, culla e fucina di ogni tendenza artistica del Regno meridionale, ma sempre poi imitata in modo magistrale dalle maestranze pugliesi.
Un piacevole excursus, quello di D’Amico, che partendo dal XVI secolo giunge fin quasi ai giorni nostri, considerato che la Puglia conserva ancora un impressionante numero di testimonianze del periodo d’oro dell’organaria (XVII-XVIII) ed un significativo numero di strumenti moderni. Il libro è completato proprio da alcune preziose tavole fotografiche che riportano alcuni esempi di queste incantevoli macchine sonore, da Serracapriola a Barletta, da Gravina a Terlizzi, da Fasano a Monopoli, da Conversano a Salve (nella foto) e Corigliano d'Otranto.

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