Dopo il successo riscontrato a Roma e a Parigi la mostra itinerante del fotografo romano Riccardo dalla Chiesa in questi giorni è a Bari con un nuovo e seducente allestimento presso l’esclusivo spazio NESSUN DORMA (dal 16 novembre 2006 all’8 gennaio 2007). Incuriosito l’ho visitata, ieri sera, accompagnato nel suo affascinante percorso dalla gentile e assai graziosa Letizia Bied, che cura le relazioni esterne dell’artista. Si tratta di foto di variegata impostazione, frutto di oltre quindici anni di ricerca. Da quelle tradizionali a quelle sperimentali d’avanguardia, dove sono miscelate in modo eclettico fotografia analogica e digitale, pittura e incisione, rafforzando cosi’ il concetto che la fotografia è oggi diventata, a pieno titolo, la prima forma d’arte tra quelle squisitamente figurative.
Riccardo dalla Chiesa, grazie al supporto delle nuove tecnologie, decompone l’immagine per poi ricostruirla, inserendovi colori, segni o altre immagini con lo scopo di raccontare non solo ciò che vede, ma anche ciò che interiormente sente.
La scelta del titolo ”Percezioni di donna” e’ un omaggio alla bellezza della donna e alle mille percezioni che evoca in lui. Attraverso i suoi elegantissimi scatti Riccardo restituisce pertanto alle donne fotografate un’identità, un sentimento, una storia, ma soprattutto un’espressione dell'anima. L’assemblaggio di queste opere per la mostra racconta, infatti, non solo l’estetica o l’apparenza femminile ma anche il contrasto tra forza e fragilità presenti in ogni donna. Ad esempio, l’estremo senso di ricerca dell’equilibrio rappresentato in “Looking for Balance”, la sensualità “Silver Tears”, la purezza e la delicatezza di “Angelica”. I suoi nudi sono a volte sensuali, a volte solo corpi ripresi in pose semplici e naturali e unicamente spogliati delle loro vesti.
L’artista nel suo percorso fotografico ama misurarsi con le altre forme d’arte contemporanea quali il cinema e la pittura; nel primo caso il suo challenge è raccontare con un solo fotogramma una storia, nel secondo caso, con un quadro “fotografico” l’astrattismo o l’espressionismo. Per Riccardo dalla Chiesa oggi la fotografia rappresenta nell’arte la naturale evoluzione di ciò che è stata la pittura nel secolo scorso.
“Come un compositore compone la sua musica per un determinato strumento, così Riccardo concepisce e compone l’immagine per la materia su cui stampa, facendo sì che immagine e materia si rafforzino fondendosi l’uno con l’altra.”
La stampa diretta vede protagonisti: rame, alluminio, ferro e plexiglass, mentre per la stampa in sublimazione viene preferito il vetro e l’acciaio specchiato.
La stampa in sublimazione permette all’artista di esaltare la luminosità delle opere, garantendo una riproduzione perfetta in termini di gradazione e sfumature della quadricromia, nonché una durevolezza eterna delle opere (la sublimazione è un vero tatuaggio della materia).
Cenni Biografici
Riccardo dalla Chiesa, classe 1970, è ammesso nonostante la giovanissima età all’Università del Cinema di Roma nel 1986 e vince subito il premio per la miglior sceneggiatura con il cortometraggio “Déjà Vu”. Il corto viene presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia e Riccardo dalla Chiesa si guadagna l’appellativo di “enfant prodige”. Si diploma al Liceo Artistico e frequenta per un anno la Scuola di Fotografia di Urbino.
Negli anni successivi si trasferisce a Los Angeles dove lavora come assistente alla Fotografia di Alberto Tolot e di suo fratello Carlo.
Collabora con agenzie importanti come L.A Models ed Elite.
I suoi viaggi attraverso gli Stati Uniti e l’Europa alla ricerca di nuove immagini e tecniche sono stati fondamentali per l’ispirazione e la realizzazione delle sue opere.
Riccardo dalla Chiesa è oggi molto richiesto per i suoi ritratti. Attualmente, l’artista sta lavorando ad un progetto-evento fotografico legato alla musica e all’arte in genere che si terrà il prossimo aprile a Palermo.
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