mercoledì 17 febbraio 2010
Giovanni Pelliccia dirige Rossini e Ciaikovskij con la Sinfonica di Bari al Teatro Forma
Domani, giovedì 18 febbraio alle ore 21.00 presso il Teatro Forma di Bari (Via Fanelli 206/1) l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto, diretto dal maestro Giovanni Pelliccia, dedicato a musiche di Rossini e Ciaikovskij (i biglietti al costo di 4 euro saranno in vendita la sera stessa del concerto presso il botteghino del Teatro Forma).
La serata si apre con l’esecuzione di Ouverture dal “Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini (1792 - 1868). Composto su un libretto di Etienne De Jouy e Hippolyte Bis ispirato a un dramma di Schiller, il “Guglielmo Tell” fu rappresentato per la prima volta a Parigi il 3 agosto del 1829. La sua ouverture è però diventata una delle pagine più popolari di tutta la letteratura orchestrale. Ci troviamo di fronte a un formidabile poema sinfonico articolato in quattro brevi movimenti.
Sarà, poi, la volta di Romeo e Giulietta, ouverture-fantasia di Peter Ilic Tchaikowsky (1840 - 1893). Tchaikowsky si accostò alla composizione di quest’opera su sollecitazione di Balakirev. Il fondatore del Gruppo dei Cinque, spiegando al collega come fosse nato il suo “Re Lear”, gli fornì anche una serie di precise indicazioni su come articolare “Romeo e Giulietta” e sul carattere da affidare ai singoli temi. L’ouverture si apre con un inno dei legni che descrive il personaggio di Frate Lorenzo. Un ingresso tempestoso dell’orchestra suggerisce invece le tensioni fra le famiglie dei Capuleti e Montecchi. Giunge quindi il personaggio di Romeo, i cui sentimenti d’amore vengono affidati ai corni inglesi e ai violini con le sordine, accompagnati dai corni e dal pizzicato degli archi. Sempre ai violini, tocca poi descrivere la passione d’amore ricambiata da Giulietta. Questo quadro romantico viene interrotto da una ripresa del tema del conflitto che si unisce al tema d’amore, prima che quest’ultimo venga ripreso dall'intera orchestra. Nella conclusione, la tragedia imminente dei due amanti viene annunciata da un forte orchestrale, cui segue una tenera elegia. L’ouverture si conclude con un cupo rullio dei timpani che trasforma la musica in una dolente marcia funebre.
Il concerto si chiude con l’esecuzione di una Suite per orchestra “Lo Schiaccianoci”, op. 71/a. L’autore adattò in forma di suite nel 1892 le musiche commissionategli l’anno precedente per il balletto coreografato da Marius Petipa. Divisa in otto sezioni, la suite ripercorre i momenti più popolari del balletto, ispirato com’è noto al racconto “Lo Schiaccianoci e il re dei topi” di Hoffmann.
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Caro Alex,
RispondiEliminati faccio i miei complimenti per il tuo blog, sempre interessante ed occasione per approffondire la mia passione musicale.
Grazie per il tuo magnifico lavoro.
Corrado Grandis