domenica 31 ottobre 2010
La Traviata "ai giorni nostri" piace al pubblico del Petruzzelli
Sino al mese scorso La Traviata di Verdi al Petruzzelli, prevista a completamento della prima stagione nel rinato Politeama, era stata cancellata per mancanza di fondi. Poi qualche soldino è arrivato e si era pensato ad uno spettacolo in forma "semiscenica" (una sorta di ibrida via tra l'esecuzione in forma di concerto e quella tradizionale), mantenendo invariati regista e cast a suo tempo annunciati. Questo almeno fino ad una settimana prima dello spettacolo, quando la regista Elena Barbalich, d'accordo con il sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Petruzzelli Giandomenico Vaccari, ha realizzato in tempi strettissimi, una regia scenograficamente spoglia, o se preferite, essenziale. L'ambientazione storica del dramma di Dumas ripreso da Verdi viene, almeno a giudicare dagli abiti moderni (in parte forniti dalle boutique di Asselta, in parte disegnati dal costumista Tommaso Lagattolla), spostata ai giorni nostri. Una storia quella di Violetta Valery che si può senza scandalo, considerare "senza tempo", come tante altre del teatro lirico nostrano dell'Ottocento. Pochi gli elementi scenografici ideati dallo scenografo Damiano Pastoressa: un grande specchio al centro della scena e una decina di sedie nel primo atto e uno sfondo primaverile di fiori ondeggianti nel secondo, evidenziati da un discreto gioco di luci creato da Michele Vittoriano.
Buono ci è parso il lavoro di regia della Barbalich sui movimenti dei cantanti solisti, mentre il coro restava abbastanza statico sul fondo. Qualcosa di più ci si aspettava dall'esecuzione musicale, date le premesse di un cast vocale (abbiamo ascoltato il primo dei due previsti nelle cinque recite in programma fino al 3 novembre) composto soprattutto da talentuose giovani voci. La Norah Amsellen è una Violetta di bella presenza scenica, ma non altrettanto vocalmente sicura. A limitarne la prestazione, oltre ad una dizione non sempre all'altezza, le non poche difficoltà incontrate nelle ardue agilità che il massacrante ruolo verdiano impone. Discreta la prova del tenore messicano Ricardo Bernal, un Alfredo dal timbro fresco e dall'acuto facile e naturale, anche se ancora un po' acerbo nell'articolazione del fraseggio. Luca Salsi, il più navigato del cast, è un valido Germont dalla vocalità generosa e nobile. Bene tutti gli altri, a cominciare da Chiara Fracasso nel ruolo di Flora. Non convince appieno la direzione musicale di Boris Brott (nelle prossime recite si alternerà sul podio con il nostro Giuseppe La Malfa): sin dall'incipit stacca tempi lenti, si trova talvolta in evidente ritardo con i cantanti e non "accende" quasi mai quel pathos indispensabile nei momenti topici (e sono un bel po') dell'opera. Ci pare che brilli di più come direttore sinfonico: e infatti in questo mese trascorso "in residence" con l'ottima Orchestra della Fondazione abbiamo avuto spesso modo di rimarcarlo.
Buona, infine, la prova del Coro del Petruzzelli, preparato a puntino da Franco Sebastiani. Alla fine caloroso successo di pubblico, si replica sino al 3 novembre.
venerdì 29 ottobre 2010
Il 7 novembre Andrea Lucchesini e il Quartetto di Fiesole in concerto a Villa La Torraccia
Domenica 7 novembre alle ore 11:00 in Auditorium Sinopoli di Villa La Torraccia si terrà il primo appuntamento della stagione autunnale dei "Concerti per gli Amici". Protagonista della matinée sarà il Quartetto di Fiesole (nella foto) assieme a Andrea Lucchesini. In programma due capolavori della musica da camera di Robert Schumann quali il Quartetto in La maggiore op. 41 n. 3 e il Quintetto in Mib maggiore col Pianoforte op. 44.
Il Quartetto di Fiesole si forma nel 1988 sotto la guida di Piero Farulli e Andrea Nannoni presso la Scuola di Musica di Fiesole e l'Accademia Chigiana di Siena, dove nel 1992 riceve il "Diploma d'Onore". Incontra altri insegnanti, fra cui Milan Škampa e i componenti del Quartetto Amadeus. Nel giugno 1990 vince all'unanimità il I premio al "Concorso Internazionale per Quartetto d'Archi" di Cremona e nell'ottobre 1996 vince il I premio al “Concorso Internazionale di Musica da Camera Premio Vittorio Gui" di Firenze. Da quel momento il "Quartetto di Fiesole" effettua tournée in Russia, Stati Uniti, Africa ed in tutta Europa ed è inoltre invitato da prestigiosi Festival ottenendo sempre un grande successo di pubblico e critica, avvalendosi delle collaborazioni di Maria Tipo, Piero Farulli, Andrea Lucchesini, Pietro De Maria, Andrea Nannoni, Antonello Farulli, Nelson Goerner e molti altri. Il "Quartetto di Fiesole" registra per la Radio-Televisione Italiana, Svizzera Francese e Tedesca e incide un CD con musiche di Mendelssohn e Malipiero per la “Frame” e un CD per la “Musikstrasse” con musiche di Dvořák e Borodin. Nel 2008, al violista storico fondatore del gruppo Pietro Scalvini è subentrato Luca Guidi. Il quartetto suona su quattro preziosi strumenti: violino Domenico Montagnana 1720, violino Giuseppe Guadagnini 1780, viola Giovan Battista Ceruti 1793, violoncello Pietro Giovanni Mantegazza 1760.
Andrea Lucchesini, formatosi alla scuola di Maria Tipo, vince nel 1983 il Concorso Internazionale “Dino Ciani”, presso La Scala di Milano. Da allora suona con le più prestigiose orchestre e direttori quali C. Abbado, S. Bychkov, R. Abbado, R. Chailly, D. Gatti, G. Gelmetti, D. Harding, G. Noseda e G. Sinopoli. Nel 1994 gli è stato conferito il prestigioso Premio Accademia Chigiana e, nel 1995, il Premio della Critica F. Abbiati. Nel luglio 2001 ha eseguito la Sonata per pianoforte di Berio in prima mondiale a Zurigo, proseguendo con l’Autore una felice collaborazione che aveva preso l’avvio con il Concerto II Echoing curves dello stesso Berio, eseguito da Lucchesini in tutto il mondo e registrato con la London Symphony per la BMG. Ha inciso inoltre per Emi, Teldec e Agorà; nel 2003 ha realizzato l’integrale live delle 32 Sonate di Beethoven per Stradivarius mentre nel 2007, per Avie Records, l’integrale delle opere per piano solo di Berio ricevendo importanti riconoscimenti dalla critica, tra cui le 5 stelle del BBC Music Magazine e di Grammophon. Nel luglio 2010 è uscito, sempre per la Avie Records, un nuovo CD, dedicato agli Improvvisi di Schubert. Piero Farulli lo ha voluto accanto a sé nella conduzione della Scuola di Musica di Fiesole, della quale è attualmente Direttore Artistico; da giugno 2008 è Accademico di Santa Cecilia.
Ingresso: intero 10 euro, ridotto 6 euro , ridotto studenti Scuola di Musica di Fiesole 2 euro /
Per informazioni: 055/597851 oppure www.scuolamusica.fiesole.fi.it/
giovedì 28 ottobre 2010
Qui Monfalcone: Enrico Bronzi e Filippo Gamba in Duo il prossimo 4 novembre
Inaugurata nel segno della musica antica, con lo straordinario concerto de Le Concert des Nations diretto da Jordi Savall, la Stagione di Musica 2010-2011 del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue con il primo appuntamento di ‘900&oltre, la rassegna dedicata al repertorio moderno e contemporaneo che da alcuni anni impreziosisce il cartellone dei concerti del Comunale, offrendo al pubblico un fondamentale stimolo alla conoscenza della migliore produzione musicale recente. L’intenzione di Filippo Juvarra, nuovo direttore artistico della stagione musicale, è di ancorare la musica d’oggi alle esperienze che l’hanno preceduta, al Novecento storico, ad una tradizione di cui si vuole sottolineare la permanente vitalità e la valenza progressiva.
Giovedì 4 novembre, alle ore 20.45, salgono sul palcoscenico del Comunale due eccellenti artisti italiani già noti al pubblico monfalconese: Enrico Bronzi (violoncello) e Filippo Gamba (pianoforte). Il programma del concerto propone due pagine di Zimmermann e Penderecki in omaggio al violoncellista tedesco Siegfried Palm, protagonista della scena musicale contemporanea; a queste si affiancano i 5 Pezzi nello stile popolare di Schumann (nel centenario della nascita del compositore), la più visionaria delle cinque Sonate di Beethoven e le 8 Improvvisazioni su canti contadini ungheresi di Bartók, primo di una serie di incontri con la musica ungherese del Novecento e di oggi che ritroveremo in altri appuntamenti di questo cartellone musicale.
"RECUERDOS", un imperdibile viaggio musicale di quattro secoli nell'affascinante mondo iberico della chitarra
"Avrò avuto forse cinque anni, ne ho ancora un ricordo nitido, il primo che posso distinguere chiaramente. Il suono di quello strumento, racchiuso magicamente in quel disco che girava, mi coinvolse al punto di rimanere completamente immobile, col fiato sospeso, quasi che un fiato potesse rompere quella magia. Credo di averlo consumato quel disco per quante volte l'ho sentito...L'indimenticabile Andrès Segovia suonava i Castillos de Espana di Torroba". A scrivere queste appassionate quanto nostalgiche parole è il napoletano Edoardo Catemario, uno dei chitarristi più noti della sua generazione in campo internazionale. Lo fa in questo nuovo cd pubblicato dalla prestigiosa etichetta Decca, dal titolo senza dubbio evocativo ("Recuerdos"), che in poco più di un'ora di musica,racchiude una sorta di affascinante viaggio nel mondo iberico della chitarra: dal Rinascimento sino al Novecento, percorrendo vertiginosamente quattro secoli di storia di uno strumento allora ancora molto apparentato con il liuto e la vihuela.
Si parte da una breve "Fantasìa" di Alonso De Mudarra per poi passare a De Narvez, Sanz, Sor, Tarrega, Fortea e terminare con le "Catalan Folk Songs" di Miguel Llobet. Interpretazioni, quelle di Catemario, di rara profondità e magistrale tecnica, che sanno avvincere e coinvolgere in un'atmosfera ora elegante, ora pensosa, sia l'ascoltatore non avvezzo alla musica spagnola per chitarra sola, che l'esperto conoscitore di ogni impercettibile variante dinamica e agogica dei brani qui proposti. Un compact disc davvero da non perdere!
PREMIO INTERNAZIONALE DI DANZA “SAN NICOLA” AL PICCINNI DI BARI A CURA DELLA BREATHING ART COMPANY
Si svolgera’ a Bari i prossimo 11 e 12 dicembre presso il Teatro Piccinni la
prima edizione del Premio Internazionale di danza “San Nicola”, evento curato
dalla Breathing Art Company con la direzione artistica di Simona De Tullio.
In palio occasioni uniche di studio all’estero e in Italia!
Importanti accademie e compagnie straniere assegneranno prestigiose borse di
studio all’estero: Lines Ballet School di San Francisco(Usa), Tanzcompagnie di
Giessen(Germania), H.Jurriens Foundation di Amsterdam(Paesi Bassi).
In Italia saranno assegnate borse di studio presso Danser Ensemble(Lecce),
Olbiadanza,Divinae Dance Festival(Bisceglie),Il Villaggio della danza (Napoli),
Altri Orizzonti(Salerno), Salerno Danza d’Amare e inoltre premi in
abbigliamento danza.
La giuria sara' composta esclusivamente dai coreografi e docenti delle
Accademie straniere coinvolte, tra cui Ineke Drabbe, responsabile della
didattica della J.Foundation, Savina Marasi, ex danzatrice della Scapino Ballet
e Dutch national Ballet,Tarek Assam coreografo e direttore dello Stadttheater
di Giessen,in attesa di conoscere il docente che arrivera' da San Francisco per
la Lines ballet School.
Borse di studio prestigiose, per la prima volta assegnate al Sud Italia per
questo premio, rivolto solo ai danzatori solisti divisi per eta’ e sezioni,
un premio che mira a promuovere l’arte coreutica offrendo delle possibilita’
concrete di studio ai giovani partecipanti con occasioni concrete di
perfezionamento e crescita professionale.Un premio che vedra' la partecipazione
di danzatori da tutta Italia.
La manifestazione, per il suo prestigio e valore e’ patrocinata e sostenuta
dal Comune di Bari,dalla provincia di Bari e dalla Regione Puglia, vede inoltre
il patrocinio del Consolato Usa, Consolato di Germania e Ambasciata dei Paesi
Bassi.
Per info e contatti:
eventi@associazioneartcompany.com /
www.associazioneartcompany.com /
Infotel. 392.4833990/ 347.7670040
mercoledì 27 ottobre 2010
Qui Ravenna: Paolo Manetti dirige il Requiem di Fauré a Sant'Apollinare Nuovo
Dopo il successo incontrato lo scorso anno, un altro evento da non perdere si è aggiunto al panorama dell'offerta musicale ravennate: l'esecuzione di un Requiem nella suggestiva Basilica di S. Apollinare Nuovo di Ravenna, per la Commemorazione dei defunti.
Il concerto di quest'anno, che avrà luogo lunedì 1 novembre alle ore 21.00, ha in programma l'esecuzione del Requiem op. 48 di Gabriel Fauré (1845 -1924), compositore e organista francese, insieme a Debussy, Ravel e Saint-Saens, uno dei grandi musicisti francesi vissuti tra la fine Ottocento e inizio del Novecento.
La scelta di questo lavoro tardo romantico, come l'idea stessa del concerto, è del direttore Paolo Manetti che realizza l'iniziativa con l'Associazione "Orchestra da Camera di Ravenna", da lui diretta, con il patrocinio del Comune di Ravenna e dell'Archidiocesi di Ravenna - Cervia e grazie al contributo di alcuni sponsor privati che hanno saputo cogliere il valore artistico e morale di questa manifestazione.
Il Requiem op. 48 è tra le opere più amate del compositore francese e certamente rappresenta al meglio la vena intimista della sua produzione. Composto all'inizio del 1888, nei giorni seguenti alla morte della madre, è un'opera che non nasce da una sollecitazione esterna, ma solo da un'esigenza interiore. « È un Requiem mite, come lo sono io stesso. Si dice che non esprima il terrore della morte, qualcuno lo ha definito una berceuse della morte. Ma è così che io sento la morte, come un sollievo, l'aspirazione ad una felicità nell'aldilà, piuttosto che come un passaggio doloroso»: così ne parlava l'autore e l'ascoltatore cercherà invano i fragori e le immagini sonore terrificanti nella sequenza del "Dies Irae" in questo Requiem, che è un accompagnamento dell'anima verso la sua consolazione, verso l'eternità.
Dopo la prima esecuzione, avvenuta una sera del gennaio 1888 con orchestra e coro ridottissimi nella Chiesa della Madeleine, dove Fauré era maestro di cappella, l'opera ha subito diversi rimaneggiamenti da parte dell'autore soprattutto nella parte orchestrale, che è stata a più riprese ampliata fino alla faraonica esecuzione al Trocadero durante l'Esposizione Universale di Parigi del 1900.
Quest'ultima esecuzione con 250 coristi, grande orchestra sinfonica e con un'ampia sezione di ottoni, tradiva evidentemente gli originali propositi di Fauré, che si trovò ad assecondare occasionalmente il gusto trionfalistico della cultura ufficiale del tempo.
Oggi la tendenza è quella di preferire le precedenti orchestrazioni, più coerenti con la natura del compositore e con il carattere melodico della composizione. Questa sarà la scelta dell'Orchestra da Camera di Ravenna e del direttore Paolo Manetti che, dopo anni di frequentazione di questo repertorio, possono essere considerati raffinati interpreti del repertorio musicale europeo tardo romantico.
Altri protagonisti nell'esecuzione del Requiem e di una scelta di musica sacra di Fauré saranno il Coro Polifonico di Santo Spirito di Ferrara - molto apprezzato nella passata edizione del concerto per la Commemorazione dei defunti - e le voci dei solisti, la soprano Daniela Degennaro e il baritono Cüneyt Ünsal.
Il concerto sarà replicato il giorno successivo a Ferrara presso la Chiesa di San Cristoforo alla Certosa.
Ravenna, 1 novembre 2009 - Basilica di Sant'Apollinare Nuovo - via di Roma -
Inizio concerto ore 21,00 - biglietti in vendita la sera del concerto dalle ore 20,15 -.
Prevendita presso Agenzia Viaggi "la Classense"- via S. Ferruzzi, 9 - Ravenna - Info tel. 0544/33347.
Da stasera a Bari in Vallisa "WORKING 6 - Visioni in movimento" con la Compagnia AltraDanza diretta da Domenico Iannone
Working 6 è un progetto della Compagnia AltraDanza, diretta dal noto coreografo Domenico Iannone (nella foto), con la collaborazione del Progetto Vallisa, e il sostegno del Comune di Bari, della Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo, del Teatro Pubblico Pugliese, Agis-Bari, e del Consorzio Centrale dell’Arte.
Sei coreografi di fama internazionale si rivolgono, per la prima volta a Bari, a un gruppo stabile di allievi danzatori per lavorare alla messa in scena di un’idea guida comune: la relazione tra i corpi danzanti nella condizione di uno spazio fisico ridotto, permeato di sacralità e allo stesso tempo denudato dei suoi valori ulteriori. Lo spazio di riferimento è l’auditorium diocesano Vallisa: architettura stratificata di medioevo e restauri postumi, simbologia cristiano-occidentale influenzata dalle contaminazioni d’oriente; per un corpo danzante solo pochi metri di spazio orizzontale e un’altezza infinita in cui muoversi, per gli spettatori una dimensione ravvicinata inusuale, una dimensione percettiva forzata.
Da questo spazio così caratterizzato e “unico” nasce il confronto e l’incontro tra i sei coreografi e i danzatori. Stili e provenienze diverse intorno al tema della comunicazione fisica e emotiva in contesti di straordinaria potenza e straordinaria costrizione. E’ la stessa condizione che attraversa i momenti più segreti dei nostri vissuti, intimi movimenti che cercano nella verticalità dell’emozione quel gesto largo e pieno, che abbracci e incontri l’altro.
La formula è quella di un percorso di lavoro, working appunto: pratica del fare e del farsi. Nell’arco di 15 giorni i coreografi partecipi al progetto condurranno laboratori intensivi rivolti ai danzatori stabili della Compagnia Altradanza e ai neo iscritti o semiprofessionisti. Dagli stessi laboratori nasceranno le messe in scena che comporranno la rassegna. Un percorso molteplice, che offre agli allievi l’opportunità di lavorare con dei grandi maestri e di praticare la loro propria scrittura corporea, mentre agli spettatori offre l’espressione di una ricerca compositiva ripensata appositamente nella città di Bari e per lo spazio della Vallisa. Ogni prodotto è un inedito e un’occasione, eppure sono tutti legati tra loro dalla modalità di lavoro che li accomuna e dal sentimento dell’incontro: la percezione fisica dell’altro, la potenza del tatto, la condizione della vicinanza.
A seguito della tappa barese, il progetto proseguirà con due importanti residenze estere, la prima presso “Proartedanza” a Toronto (Canada), diretto da Roberto Campanella, la seconda presso il Teatro Comunale di Sant’Andreu de la Barca, a pochi chilometri da Barcellona, diretto da Orazio Caiti.
Ecco di seguito l'elenco degli appuntamenti presso l’Auditorium Vallisa:
• 27 ottobre ore 21.00:
Relazioni Amorose, di Domenico Iannone /
Ispirato dalle musiche di Chopin, lo spettacolo prende spunto dalla corrispondenza tra il musicista e la scrittrice Amantine Aurore Lucile Dupin, conosciuta successivamente con lo pseudonimo maschile George Sand. Una relazione d’amore intensa e contrastata, eccessiva e tenera, che fa da sfondo al succedersi di immagini e forme corporee per parlare di un sentimento senza tempo, capace di muover il mondo.
Domenico Iannone, direttore artistico della Compagnia Altradanza, docente in numerose scuole di danza nazionali, coreografo di opere di danza, teatro e lirica. Tra gli ultimi lavori le coreografie di Turandot, regia Roberto De Simone, produzione Fondazione Teatro Petruzzelli 2009.
• 2 novembre dalle 21.00/
Dos Pezos, di Elisa Barucchieri:
La sensualità dello sguardo e dell’incontro attraverso la suggestione del tango. Lo spettacolo, già ospite di importanti palcoscenici italiani, viene riproposto in una veste nuova, frutto anche del laboratorio condotto in occasione del progetto.
Elisa Barucchieri, danzatrice, assistente e traduttrice per Susanne Linke e Carolyn Carlson, dal 2002 presenta il proprio lavoro coreografico sotto il nome di ResExtensa. Nel 2002 ha vinto il premio “Pegaso d’Oro” al talento artistico dalla Federazione Italiana Danza, ricevendo anche il riconoscimento quale insegnante di danza contemporanea, livello Oro. È stata danzatrice solista nella Cerimonia di Apertura XX Olimpiadi Invernali di Torino;
Anime allo specchio, di Vito Cassano:
L’insicurezza e il narcisismo come conflitto interiore, tentativo di assomigliare a ciò che si vorrebbe diventare e incapacità di guardarsi fino in fondo. Solo uno specchio in scena, fisso e presente come il riflesso di uno sguardo che non si può evitare.
Vito Cassano, danzatore poliedrico nella scorsa stagione ha calcato i maggiori palcoscenici italiani e festival di danza contemporanea con la compagnia di Mvula Sungani;
Boa, di Orazio Caiti /
L’energia e la carnalità dei corpi in movimento, la potenza delle emozioni, l’inarrestabilità della vita in una danza che ricompone la musica interiore di ciascuno di noi con la musica “fuori” e ci avvolge e avviluppa in un ritmo a cui non ci si può sottrarre.
Orazio Caiti, danzatore protagonista di numerosi spettacoli prodotti dall’AterBalletto per la direzione prima di Amodio e poi ancora di Bigonzetti, ha interpretato importanti ruoli dal solista sin dal 1987. Il suo ultimo lavoro è la coreografia dello spettacolo ActorDei rappresentato presso la Sala Nervi del Vaticano e a San Giovanni Rotondo;
• 3 novembre dalle 21.00 replica;
Dos Pezos, di Elisa Barucchieri
Anime allo specchio, di Vito Cassano
Boa, di Orazio Caiti;
• 9 novembre ore 21.00:
Fuori Area, di Marigia Maggipinto /
Dedicato alla indimenticabile coreografa Pina Bausch, il lavoro si interroga sulla percezione di quanto ci circonda, sul rapporto tra realtà e riflesso. Un omaggio a una grande maestra, al coraggio delle proprie emozioni e alla vita.
Marigia Maggipinto, danzatrice del Tanztheater diretto da Pina Bausch dal 1989 al 1999. Presente con lei in quattordici spettacoli e poi ospite dell’omonimo festival di Essen fino al 2002. Dal 2003 al 2005 docente di danza contemporanea presso la Duke University negli Stati Uniti.
• 10 novembre dalle 21.00:
Carne della mia carne, di Loris Petrillo /
Ispirato alla Medea di Euripide e alla poesia di Capossela e Merini, lo spettacolo trasforma il linguaggio in una danza di espressione profonda, sensibile, carnale e umana. Una danza irrompente, per pensare e parlare, sia pure attraverso i corpi.
Loris Petrillo, tra i coreografi italiani più apprezzati e stimati del panorama internazionale della danza contemporanea pratica una danza impegnata socialmente, culturalmente e politicamente. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, dal 2001 collabora con l’AterBalletto
Relazioni Amorose, di Domenico Iannone
Boa, di Orazio Caiti
Fuori Area, di Marigia Maggipinto
• Approfondimenti:
4 novembre ore 18 Libreria Laterza /
"Corpi in relazione: spazio e distanza"
Un incontro sulla relazione con l’altro e gli altri curato da Francesca Romana Recchia Luciani, docente di Storia della Filosofia Contemporanea; Marigia Maggipinto, danzatrice; Clarissa Veronico, organizzatrice teatrale.
Storia e storie di danza
Ogni sera presso l’Auditorium Vallisa, la Libreria del Teatro di Gianluca Rossiello, sarà presente per la consultazione e l’acquisto di testi specifici sul tema.
• Laboratori:
Dal 24 al 27 ottobre Domenico Iannone presso Unika;
Dal 28 al 31 ottobre Vito Cassano presso Unika;
Dal 1 al 4 novembre Elisa Barucchieri presso Danzarte;
Dal 4 al 7 novembre Marigia Maggipinto presso Studio Danza;
Dal 11 al 14 novembre Loris Petrillo presso Ballett Center;
Dal 11 al 14 novembre Orazio Caiti presso Centro Danza Ensemble.
Stasera Michele Marvulli dirige musiche di Rota e Mendelssohn con l'ICO di Bari nella chiesa di S. Maria del Monte Carmelo
Stasera, alle ore 21.00, presso la Chiesa S. Maria del Monte Carmelo a Bari (via Napoli 280) l’Orchestra Sinfonica della Provincia si esibirà in un concerto dedicato a Rota e Mendelssohn diretto dal maestro Michele Marvulli (nella foto) e con solista al violino Nicola Marvulli (ingresso libero. infoline: 080.5412302).
La serata si apre con l’esecuzione dell’Ouverture tratta da “Il cappello di paglia di Firenze” di Nino Rota (1911 - 1979). Si tratta di una farsa musicale in quattro atti e sei quadri su libretto di Ernesta e Nino Rota, ispirata all’omonima commedia di Eugéne Labiche e Marc Michel e alla cui composizione Rota attese a partire dal 1945, per arrivare a rappresentarla esattamente dieci anni più tardi, prima al teatro Massimo di Palermo (aprile ‘55), quindi alla Piccola Scala di Milano, con la regia di Giorgio Strehler. E si può ben dire che l’Ouverture, come del resto tutta l’opera, contenga ben evidenti tutte le cifre personali del compositore: temi cantabili, vivacità a tratti maliziosa e, soprattutto, solida scrittura orchestrale.
Sarà, poi, la volta di una Suite da “La Strada” sempre di Rota. Parlare della “Strada” senza che la memoria corra immediatamente al tema di Gelsomina, è praticamente impossibile. Senza la colonna sonora di Nino Rota, il capolavoro realizzato nel 1954 da Federico Fellini sarebbe stato probabilmente un film qualunque, destinato a lasciare poca traccia di sé nella memoria collettiva. Ma appunto, il successo di film e musica fu di portata enorme, al punto tale da indurre il Maestro a raccogliere i temi della colonna sonora in una suite per un balletto andato in scena al Teatro alla Scala di Milano nel 1966. Nei panni di Gelsomina, che sullo schermo era interpretata da una magistrale Giulietta Masina, c’era Carla Fracci, mentre le coreografie furono realizzate da Mario Pistoni. Dall’inevitabile successo che ne seguì – oltre venti minuti di applausi col teatro esaurito — deriva anche il definitivo inserimento della suite nei programmi da concerto, così come era già accaduto per le suite tratte da alcuni capolavori del mondo del balletto e firmate da Tchaikowsky o Prokofiev.
Nella seconda parte l’Orchestra eseguirà il Concerto in mi minore op. 64 per violino e orchestra di Felix Mendelssohn Bartholdy (1809 – 1847). Capolavoro assoluto nella letteratura per violino e orchestra per il suo raro equilibrio e per la sua capacità di unire una scrittura virtuosistica sempre perfettamente asservita alle logiche del discorso musicale, il Concerto op. 64 di Mendelssohn risale al 1838, anche se l’autore lo ultimò nel 1844 durante un soggiorno a Soden, nei pressi di Francoforte. Problemi di salute impedirono però a Mendelssohn di poter prendere parte alla prima esecuzione, tenutasi al Gewandhaus di Lipsia il 13 marzo del 1845 ad opera del violinista Ferdinand David, a cui il Concerto era dedicato; in quell’occasione, l’orchestra fu diretta dal compositore danese Niels Gade. L’autore, dovette quindi attendere il 3 ottobre del 1847 (anno della sua morte) per poter ascoltare il proprio Concerto, stavolta eseguito – nuovamente a Lipsia – ad opera del celeberrimo virtuoso Joseph Joachim.
A Casa Giannini si presenta il catalogo completo delle opere di Raffaele Gervasio
Venerdì 29 ottobre, nel Centenario della nascita del musicista Raffaele Gervasio (Bari, 1910 - Roma, 1994), Waldemaro Morgese, direttore di Teca del Mediterraneo, introdurrà un Incontro dedicato alla presentazione della novità editoriale, pubblicata nell’ambito del progetto “APULIA - Polo bibliodocumentale dell’identità regionale”, Raffaele Gervasio. Catalogo generale delle opere, a cura di Nicola Ventrella (Edizioni dal Sud, 2010).
Il volume costituisce in assoluto il primo catalogo completo dell’opera del Maestro pugliese, e contiene in allegato un CD con registrazioni inedite di sue composizioni da camera.
Alla conversazione parteciperanno Leietta Gervasio, Pierfranco Moliterni, musicologo, e Nicola Ventrella, curatore del volume.
(CASA GIANNINI -
Via Sparano, 172 BARI
Ingresso libero / Ore 18,30/
Infotel.080.524.68.64).
Qui Acquaviva delle Fonti: Ovidiu Balan e l'Orchestra Filarmonica di Bacau inaugurano la V stagione dell'Associazione "Giovanni Colafemmina"
Venerdì 29 Ottobre presso la Chiesa Cattedrale in Acquaviva delle Fonti alle ore 20,00 ci sarà il concerto inaugurale della V° stagione concertistica dell'Ass. musicale Giovanni Colafemmina di Acquaviva delle fonti.
Si esibirà l'Orchestra Filarmonica Mihail Jora di Bacau diretta dal M.° Ovidio Balan.
Il programma prevede musiche di Beethoven (Egmont Ouverture), Smetana (Moldava, poema sinfonico) e
Mendelssohn (Sinfonia n.4 op. 90 “Italiana”).
Costituita nel 1956, la Filarmonica "Mihail Jora" di Bacau, Romania, riunisce un gruppo di circa 70 strumentisti, sotto la direzione principale e artistica del maestro Ovidiu Balan. Dall'orchestra sono nati diversi gruppi cameristici tra cui: Orchestra da Camera "Tescana" (19 elementi) includendo anche i componenti del celebre "Trio Syrinx" ( Dorel Baicu - Flauto, Adrian Petrescu - Oboe, Pavel Ionescu - Fagotto), vincitore di sei premi in importanti concorsi internazionali e il quartetto di fagotti "Fagottissimo" ...
Il repertorio dell'Orchestra comprende brani di musica sinfonica, sinfonica-vocale e da camera e tocca una grande varietá di periodi e di stili musicali: Rinascimento, Barocco, Classicismo, Romanticismo, Contemporaneo.
A parte i concerti settimanali, la Filarmonica organizza vari Festival nazionali: "Orpheus Moldavo", "I Giorni della Musica Contemporanea", "L'Atélier dei Giovani Compositori".
L'Orchestra viene, ormai da molti anni, invitata ad accompagnare semifinalisti e finalisti in importanti concorsi nazionali ed internazionali di Pianoforte, Violino, Canto e Strumenti a Fiato (Italia: "Concorso Cittá di Cantú", "Valsesia Musica"; Francia: "Aix en - Provence", "Floraisons Musicales"; USA: "Altamura Music Festival on the Greene", etc... ).
Grazie al notevole valore artistico, l'Orchestra é stata invitata ad incidere CD da diverse case discografiche in Europa: Electrorecord (Romania), Edi Pan, Musica Insieme (Italia), Cadenza Music Production (Germania), Belgio, etc.
Ha sostenuto concerti in Italia, Francia, Germania, Spagna, Gibilterra, Stati Uniti, Grecia, Malta, Russia, ottenendo notevoli successi di pubblico e di critica. Ha partecipato, nel 2001, al prestigioso festival "Altamura Music Festival on the Greene" ed al ventesimo anniversario del festival "Beethoven", negli Stati Uniti.
lunedì 25 ottobre 2010
E' ufficiale: La Traviata al Petruzzelli sarà in forma scenica
Presentata questa mattina alla stampa nel foyer del Teatro Petruzzelli di Bari "La Traviata" di Giuseppe Verdi che si terrà dal 29 ottobre al 3 novembre (ndr: vedi anche i post precendenti) per la stagione dell'omonima fondazione. La novità più rilevante emersa dall'incontro con i giornalisti l'ha detta Giandomenico Vaccari: "Il capolavoro verdiano sarà in forma scenica e non semiscenica, come era stato inizialmente comunicato". Allarme dunque rientrato, se si pensa che fino a qualche settimana fa la stagione lirica del Petruzzelli sembrava finita in anticipo con il rossiniano Barbiere di Siviglia e l'annullamento dell'opera verdiana, recuperata, si disse, a tempo di record ma solo in forma di concerto o probabilmente semiscenica, per abbattere gli onerosi costi di un allestimento. Presenti alla conferenza il cast (quasi) al completo, il sindaco di Bari Michele Emiliano, il già citato sovrintendente Giandomenico Vaccari, i maestri Boris Brott e Giuseppe La Malfa, che si alterneranno nella direzione musicale, e la regista Elena Barbalich (nella foto).
Qui Torino: Husevin Sermet suona per la stagione dell'OSN della Rai
Dopo lo straordinario successo ottenuto nella scorsa stagione, torna a suonare con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai il pianista turco Hüseyin Sermet (nella foto). Nato a Istanbul, egli ha studiato ad Ankara, Londra e Parigi, dove si è perfezionato con Olivier Messiaen, Thierry de Brunhoff e Nadia Boulanger. Ha collaborato con alcuni dei direttori più apprezzati al mondo, fra i quali Lorin Maazel, Semyon Bychkov, Mstislav Rostropovič e Antal Doráti, e con orchestre come la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, la Royal Philharmonic Orchestra o le giapponesi Tokyo Symphony e NHK Symphony.
Nella stagione scorsa fu protagonista di un memorabile Primo concerto di Čajkovskij, e conquistò il pubblico con il suo suono particolarmente ricco e la sua intensissima interpretazione. Giovedì 28 ottobre 2010 alle 20.30 torna all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, in collegamento diretto su Radio3 e in live streaming in alta definizione sul sito www.orchestrasinfonica.rai.it, con un altro caposaldo della letteratura pianistica: il Quarto concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven. Molto attesa è dunque la prova del suo straordinario pianismo con le sonorità eteree e luminose del primo movimento, con l’intimo lirismo del secondo, e con l’esplosione di energia del Rondò finale.
Sul podio il Direttore principale dell’Orchestra Rai Juraj Valčuha, che torna a Torino a sole tre settimane dall’inaugurazione della stagione in corso, e che propone, nella seconda parte del concerto, la Sinfonia n. 8 di Antonin Dvořak, detta Inglese.
Il concerto è replicato venerdì 29 ottobre 2010 alle 21. Le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani per i nati dal 1981) sono in vendita sia online che presso la biglietteria dell'Auditorium Rai. Un'ora prima dei due concerti sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro (ingresso giovani per i nati dal 1981). Informazioni: 011.8104653 - biglietteria.osn@rai.it - www.orchestrasinfonica.rai.it.
Il pianista Pietro De Maria domani alla IUC di Roma in un concerto tutto dedicato a Chopin
Per celebrare il il bicentenario di Fryderyk Chopin - nato il 1° marzo 1810 vicino a Varsavia - la Iuc si è rivolta a uno dei più apprezzati interpreti del compositore polacco, Pietro De Maria (nella foto), che a tredici anni ha vinto il Concorso Internazionale "Alfred Cortot" di Milano e negli anni seguenti il Premio della Critica al Concorso "Ciaikovskij" di Mosca e i primi premi ai concorsi internazionali "Dino Ciani" al Teatro alla Scala di Milano e "Géza Anda" di Zurigo. Ora sta realizzando per la Decca l'incisione dell'opera completa per pianoforte di Chopin, accolta con entusiasmo dalla critica internazionale: “… questi sono fra i migliori CD chopiniani in assoluto, ben superiori a registrazioni di quasi tutti i più celebri nomi in catalogo”, ha scritto International Piano; e Diapason ha aggiunto: “una versione da sogno … una coerenza di pensiero che è il segno dei grandi chopiniani”.
Per il suo concerto di domani De Maria ha selezionato un compatto gruppo di opere degli anni 1841 e 1842, che sono non solo tra le più famose ma anche tra le più ampie, energiche e drammatiche di Chopin e dimostrano che non era affatto quel compositore di pezzi miniaturistici, sentimentali e magari salottieri che molti si ostinano a vedere in lui. Il programma inizia con la Poalcca op. 44, dagli accenti marziali, prosegue con due Notturni, due Ballate, tre Mazurche, uno Scherzo e si chiude con la Polacca op. 53 nota come "Eroica". Sono tra i massimi capolavori di Chopin e confermano che, quando morì a Parigi a soli trentanove anni, lasciò al mondo un'eredità musicale che conserva immutata la sua grande forza di comunicare e anzi ogni volta emoziona sempre più profondamente sia l'ascoltatore, sia l'esecutore, come dice Pietro De Maria: "La musica di Chopin racconta una gamma di emozioni infinita. In poche battute trovi la gioia di vivere, ma anche i dolore, la spensieratezza, con una grande forza drammatica. Ha saputo craere timbri e colori che prima di lui non esistevano. Ogni volta che lo affronto scopro sempre qualcosa di nuovo e resto stupito da quante emozioni ha saputo raccontare".
BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)
Giovani: (under 30): 8 euro;
Bambini: (under 14): 4 euro.
Infotel. 06 3610051/2 /
www.concertiiuc.it /
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it /
venerdì 22 ottobre 2010
Qui Martina Franca (TA): aperte le iscrizioni per accedere alla nuova Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti"
Sono aperte le iscrizioni alle selezioni per l’ammissione alla prima edizione della nuova Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” di Martina Franca, promossa e organizzata dalla Fondazione Paolo Grassi in collaborazione con il Festival della Valle d’Itria. Il corso, che si avvale della guida del direttore artistico del Festival Alberto Triola, darà occasione ai giovani artisti selezionati di approfondire i diversi aspetti della tecnica e dell’interpretazione del belcanto italiano (da Monteverdi al protoromanticismo), senza trascurare l’analisi dei diversi stili della tradizione del teatro musicale occidentale.
Obiettivo dell’Accademia è di formare giovani cantanti che, beneficiando di insegnamenti altamente specialistici e di un addestramento sul campo, siano introdotti al mondo professionale nell’ambito del repertorio belcantistico.
Corsi quali “arte e tecnica del recitativo”, “arte e tecnica della coloratura” (per il quale saranno adottati in esclusiva esercizi della più gloriosa scuola belcantistica) e “consapevolezza delle dinamiche respiratorie” sono stati concepiti per fornire agli allievi adeguati strumenti culturali e tecnici.
Specifici laboratori di prassi esecutiva applicata ad ambiti quali il “recitar cantando”, la coloratura rossiniana, la scuola pugliese/napoletana arricchiranno il percorso formativo con esperienze sul campo sotto la guida di preparatori, registi e concertatori di riferimento.
Grande attenzione sarà riservata all’addestramento fisico-attoriale dei giovani artisti, chiamati oggi a sostenere l’imprescindibile ruolo di “cantanti attori” in grado di restituire all’opera la necessaria dimensione teatrale, che richiede specifiche competenze tecniche.
Fra i docenti di riferimento dell’Accademia, la cui attività si svilupperà in tre distinte sessioni, autunnale, primaverile ed estiva, spiccano i nomi di indiscussi modelli dell’arte interpretativa dei nostri tempi, artisti del calibro di Anna Caterina Antonacci (nella foto), Alfonso Antoniozzi, Stefania Bonfadelli, Tiziana Fabbricini, Raul Gimenez e Alberto Zedda, oltre a alcuni tra i più illustri esperti di tecnica vocali quali Shermann Lowe, Vittorio Terranova e Paola Pittaluga. Tra i registi impegnati nei laboratori teatrali si segnalano Rosetta Cucchi e Juliette Deschamps.
In ragione delle caratteristiche vocali, dell’interesse e delle attitudini personali, verificate in sede di ammissione, gli allievi saranno attribuiti a due sottogruppi rispettivamente di indirizzo “Barocco e Preclassico” (sottogruppo A) e “Classico e Protoromantico” (sottogruppo B). Sono previste 320 ore complessive di lezioni teorico-tecniche e attività di work experience, suddivise in tre sessioni:
1) Invernale: 24 novembre - 5 dicembre 2010;
2) Primaverile: 2 - 13 marzo 2011;
3) Estiva: 17 - 26 giugno 2011.
Al termine della sessione estiva di corso avrà inizio la fase di work experience finale, in collaborazione con il XXXVII Festival della Valle d’Itria, che prevede la partecipazione degli allievi meritevoli all’attività artistica del Festival, anche nella sezione Opera Workshop, con una produzione operistica appositamente ideata, del più importante repertorio della scuola pugliese-napoletana.
La scadenza delle iscrizioni è fissata al 15 novembre 2010.
Per informazioni e iscrizioni si può visitare il sito della Fondazione www.fondazionepaolograssi.it. /
E-mail: accademia@fondazionepaolograssi.it; infotel. 080/4306763.
Ecco gli appuntamenti prima della Traviata di Verdi al Petruzzelli
Mercoledì 27 ottobre alle 18.00, nel foyer superiore del teatro Petruzzelli il musicologo Lorenzo Mattei ed il Sovrintendente Giandomenico Vaccari terranno un incontro dedicato a “La Traviata” di Giuseppe Verdi (nella foto di Carlo Cofano un momento delle prove) in programma al Petruzzelli per la regia di Elena Barbalich e la direzione musicale di Boris Brott e Giuseppe La Malfa: venerdì 29 e sabato 30 ottobre alle 20.30, domenica 31 ottobre alle 17.00, martedì 2 e mercoledì 3 novembre alle 20.30.
Venerdì 29 ottobre (alle 11.00) l'appuntamento è invece con la guida all’ascolto nella Libreria Feltrinelli di Bari che si svolgerà, come di consueto, il giorno della prima dell’opera: Vaccari incontrerà in quell'occasione il pubblico per proporre l'ascolto di alcune delle arie più significative del capolavoro verdiano. L'ingresso è libero per entrambi gli incontri. Infotel: 080.975.28.40.
giovedì 21 ottobre 2010
E' FRANCESCO MONOPOLI IL NUOVO DIRETTORE DEL CONSERVATORIO DI MUSICA "N. PICCINNI" DI BARI
Si sono svolte al Conservatorio di Musica "N. Piccinni" di Bari le elezioni per la carica di Direttore per il triennio 2010-2013. Al maestro Marco Renzi, che concluderà al termine del corrente anno accademico il suo ormai più che ventennale mandato, subentrerà nel prossimo novembre il maestro Francesco Monopoli, docente di Pianoforte principale presso lo stesso Istituto.
L'importante affermazione di Francesco Monopoli, primo direttore della città di Barletta e da oggi il più giovane direttore del Conservatorio di Bari, rivela inequivocabilmente un largo consenso all'interno dell'Istituto barese e lascia ben sperare per la crescita, la produttività e la necessaria creazione di relazioni in campo internazionale oggi assolutamente necessari negli ambienti musicali qualificati di uno dei più frequentati conservatori italiani.
Monopoli ha voluto ringraziare i colleghi per la larga testimonianza di stima e di fiducia espressa , ritenendo il risultato elettorale come il giusto riconoscimento dell'attività svolta all'interno del Conservatorio di Bari in tutti questi anni, con la volontà di lavorare ancora in maniera più profonda per non disperdere, anzi per valorizzare ulteriormente le potenzialità di tutto il Conservatorio .
Questa Elezione ha sicuramente sottolineato e riconosciuto la competenza, la cultura e l'equilibrio che Monopoli ha dimostrato, negli ultimi sei anni, sia come membro del Consiglio Accademico, sia come Direttore dei Master finanziati dalla Regione Puglia, dimostrando notevoli capacità imprenditoriali necessarie, in questo momento di rinnovamento all'interno dei Conservatori italiani, per far brillare una istituzione importante e antica come è il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari.
Monopoli, nato a Barletta nel 1962, si è diplomato col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio "N. Piccinni" di Bari. Attualmente è titolare di cattedra di Pianoforte Principale dove è anche Docente di pianoforte nei Corsi Accademici di 2° Livello, Coordinatore del Corso Accademico di 2° livello di Pianoforte e Direttore del Master Accademico "Il Solista e l'Attività Concertistica".
E' diplomato in Composizione e ha studiato Direzione d' Orchestra.
Presidente dell'Associazione " Cultura e Musica G. Curci " fin dal 1984, è Direttore Artistico del Concorso Internazionale Pianistico " Città di Barletta - Premio Mauro Paolo Monopoli " e della Stagione Concertistica Internazionale (giunta alla 27.ma Edizione).
Per i suoi meriti artistici e organizzativi ha ottenuto il Premio Disfida di Barletta nel 1993, il Premio Telethon Bnl nel 1994 e il Premio «Teatri Aperti» nel 1999, come promotore e organizzatore degli avvenimenti musicali più significativi del Nord-Barese.
mercoledì 20 ottobre 2010
Sabato nel foyer del Petruzzelli Michele Bollettieri presenta il suo nuovo libro
Sabato, 23 ottobre alle ore 11.00 nel foyer del teatro Petruzzelli avrà luogo una tavola rotonda dedicata alla presentazione del volume “Dilegua o notte. Teatro, infiniti palpiti di vita” di Michele Bollettieri (Adda Editore).
Con l’autore parteciperanno: Silvia Godelli, assessore regionale al Mediterraneo, Massimiliano Finazzer Flory, assessore alla Cultura del Comune di Milano, Michele Emiliano, sindaco di Bari e presidente della Fondazione Petruzzelli, Domenico Mennitti, sindaco di Brindisi e presidente della “Fondazione Nuovo Teatro Verdi” di Brindisi, Nuccio Altieri, vice-presidente della Provincia di Bari e assessore provinciale alla Cultura al Turismo ed allo Spettacolo, Giorgio Vidusso, musicologo ed organizzatore musicale, Luca Mastrantonio, scrittore e giornalista, Lino Patruno, giornalista e Vincenzo De Vivo, direttore artistico dell’Associazione Musicale Pugliese.
Ingresso libero fino ad esaurimento.
Domani e venerdì a Firenze con l'Accademia della Crusca visite guidate e concerti
L'Accademia della Crusca organizza e promuove per il Festival della Creatività 2010 , all'interno della sua sede nella suggestiva Villa Medicea di Castello (Via di Castello, 46, a Firenze), visite guidate all'interno della villa stessa, alla scoperta del patrimonio dell'Accademia,offrendo anche la possibilità di conoscere rarità quali il famoso dizionario e i numerosi e antichi manoscritti in suo possesso. Le persone che si prenoteranno, alla fine della visita potranno anche assistere alla lezione concerto - nella Sala Grande - dell' Orchestra da camera "I Nostri Tempi" diretta dal M° Edoardo Rosadini che interpreterà brani del grande repertorio europeo, dal barocco al '900. L'evento è in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana. DISPONIBILE SU PRENOTAZIONE AL NUMERO 055454277 / 055454278 -
Villa Medicea di Castello - Via di Castello, 46, Firenze.
Paolo Olmi dirige Khachaturian e Beethoven con L'Orchestra della Provincia di Bari al Teatro Forma
Venerdì 22 ottobre 2010 alle ore 21.00 presso il Teatro Forma di Bari (Via Fanelli 206/1) l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto dedicato a Khachaturian e Beethoven diretto dal maestro Paolo Olmi (nella foto) e con solista al flauto Deborah Kruzansky (i biglietti saranno in vendita la sera stessa del concerto presso il botteghino del Teatro Forma. Infoline: 080.5010277 – 080.5412280).
La serata si apre con esecuzione Concerto per flauto in re maggiore di Aram Khachaturian (1903 – 1978). Nella sua copiosa produzione, il grande compositore armeno non andò mai oltre la trilogia di Concerti scritti per violino, pianoforte e violoncello. Questo Concerto per flauto è pertanto una trascrizione del più noto Concerto per violino, operata bel 1968 dal celebre virtuoso francese Jean-Pierre Rampal. Questo Concerto venne eseguito per la prima volta il 16 novembre del 1940 a Mosca, sotto la direzione di Alexander Gauk e si può ben dire che, insieme con la “Danza delle spade”, sia tutt’oggi una tra le pagine più note ed eseguite del suo autore. In questa composizione si colgono tutte le caratteristiche ritmiche e i profumi folkloristici che caratterizzano buona parte delle opere di Khachaturian.
Nella seconda parte l’orchestra eseguirà la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 “Eroica” di Ludwig Van Beethoven (1770 - 1827).
Composta fra il 1802 e il 1804 e dedicata al principe Lobkowitz, nel cui palazzo fu eseguita per la prima volta in forma privata, questa Sinfonia assume un’importanza notevolissima nella produzione dell’autore. È con quest’opera infatti che il sinfonismo beethoveniano entra a pieno titolo nel Romanticismo, rappresentando un approccio completamente nuovo del compositore alla costruzione architettonica, all’orchestrazione e allo sviluppo tematico. Come è noto, questa sinfonia fu inizialmente ispirata dalla figura di Napoleone Bonaparte, il cui nome le era stato persino inizialmente attribuito. Nel condottiero francese, Beethoven vedeva la personificazione di un eroe, strenuo difensore dei diritti umani e della libertà: un’idea che fu profondamente modificata quando Bonaparte si proclamò imperatore. Beethoven cambiò rabbiosamente la propria dedica, indirizzandola a un eroe senza nome, un eroe dello spirito e simbolo dei più nobili aneliti dell’animo umano.
lunedì 18 ottobre 2010
Uno smagliante Ciaikovskij per l'Orchestra della Fondazione Petruzzelli ben diretta da Boris Brott
Le Quinte Sinfonie di Beethoven e Ciaikovskij possiedono soprattutto un aspetto in comune: la tematica del Fato (o Destino, che dir si voglia) è, infatti, notoriamente il loro comune denominatore. Un nesso che lega tra loro i due capolavori e che probabilmente ha anche determinato la scelta di eseguirli entrambi nello stesso concerto sinfonico, che l'altra sera si è tenuto al Teatro Petruzzelli per la stagione dell'omonima fondazione.
L'Orchestra della Fondazione Petruzzelli è ormai al lavoro stabilmente da oltre un anno e si è ritagliata, tra opere e concerti eseguiti, uno spazio importante nelle cronache dei giornali per l'indubbia qualità del suo "sound", la personalità dei suoi professori, il carattere e l'omogeneità tra le sezioni, in particolare degli archi. Sotto la direzione di Boris Brott (nella foto di Giuseppe Corcelli), bacchetta esperta e ormai smaliziata (avendo egli diretto numerose orchestre di livello significativo), anche l'altra sera l'Orchestra ha risposto presente, di fronte ad un programma senza dubbio popolare, ma proprio per questo ricco di agevoli comparazioni discografiche.
I numerosi spettatori presenti(tra cui molti studenti delle scuole medie e superiori) hanno assai apprezzato proprio la resa dell'orchestra. Prova ne sia l'accoglienza quasi trionfale dell'interpretazione energica e smagliante che Brott ha regalato in particolare alla celebre "Quinta" di Ciaikovskij.
La giovane compagine barese potrà, secondo il mio modesto parere, solo migliorare se riuscirà a godere delle risorse finanziarie necessarie al completamento del suo organico, in verità, ancora un po' carente in alcune sezioni (violoncelli, viole e contrabbassi, in particolare).
Nè dovrà mancare,a mio avviso, in seno alla Fondazione Petruzzelli un direttore musicale stabile che ne sappia seguire e valorizzare la crescita e le sorprendenti potenzialità ancora inespresse.
Dopo il caloroso successo al Prix Italia Sir Andrew Davis torna a dirigere l'OSN della Rai a Torino
Dopo il recente successo al Prix Italia e ai Festival di Besançon e Aix-les-Bains, torna sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Sir Andrew Davis. Protagonista nei più prestigiosi teatri d’opera e festival del mondo, quali il Metropolitan di New York, il Teatro alla Scala e il Festival di Bayreuth, è attualmente Direttore musicale della Lyric Opera di Chicago.
Con lui il pianista Nikolai Demidenko, che sostituisce la prevista Khatia Buniatishvili. Russo di nascita ma oggi cittadino britannico, è acclamato interprete del repertorio russo, oltre che recente vincitore del Premio Speciale Chopin al Midem 2010 di Cannes. E proprio con il Secondo concerto in fa minore op. 21 per pianoforte e orchestra di Chopin, nel bicentenario della nascita del compositore, Demidenko fa il suo debutto con l’Orchestra Rai giovedì 21 ottobre 2010, alle 20.30, all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, in collegamento diretto su Radio3 e in live streaming sul sito www.orchestrasinfonica.rai.it.
La serata si apre con la suite per orchestra di Gabriel Fauré "Masques et bergamasques", completata nel 1919 e ispirata ai personaggi della Commedia dell’arte che animano le Fêtes galantes di Paul Verlaine. A seguire il Secondo Concerto di Chopin, e in chiusura un’altra pagina dal fascino francese: la Sinfonia in re minore di Cesar Franck, che pur essendo nato in Vallonia si trasferì presto a Parigi, assorbendo completamente la cultura della città.
Il concerto è replicato venerdì 22 ottobre alle 21, sempre all’Auditorium Rai di Torino. Le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani per i nati dal 1981) sono in vendita sia online che presso la biglietteria dell'Auditorium Rai. Un'ora prima dei due concerti sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro (ingresso giovani per i nati dal 1981).
Informazioni: 011.8104653 - biglietteria.osn@rai.it - www.orchestrasinfonica.rai.it.
Grande successo a Noci (BA) per il 6° Concorso Internazionale di clarinetto "Saverio Mercadante"
Dal 14 al 17 ottobre a Noci (Bari) si è svolto il 6° Concorso Internazionale di Clarinetto "Saverio Mercadante" nell’ambito del quale si sono confrontati oltre cinquanta giovani clarinettisti provenienti dall’Italia, Messico, Germania, Repubblica Ceca, Spagna, Giappone e Corea.
La sezione Solisti Junior ha visto trionfare il quindicenne spagnolo Saulo J. Guerra Marrero, al secondo posto un altro talento iberico la clarinettista Juncal Salada Codina e all’Italia è stato assegnato il terzo premio che va al giovane siciliano Lucio Brancati. Fumata nera per la sezione Solisti Senior che comunque ha registrato un livello di tutto rispetto, infatti, si sono aggiudicati il secondo premio il coreano Sang Yong Na a pari merito con l’italiano Simone Cremona e un altro ex-aequo per il terzo premio attribuito alla giapponese Terumi Hatashima e alla spagnola Cristina Martin. In finale sono approdati, oltre ai premiati, Gianluigi Caldarola (Italia), Kim Minwook (Corea), Diego Losero (Italia) e Johannes Fleischhut (Germania).
Ha presieduto la prestigiosa giuria internazionale Victoria Soames Samek - UK (concertista, direttore artistico dell'etichetta discografica "Clarinet Classics", professore al Trinity College of Music e Guildhall School of Music di Londra) e ne hanno fatto parte Albert Hunt - USA (concertista, coordinatore internazionale "Ecuador’s Sinfonía por la Vida"), Ludmila Peterkova - CZ (concertista, professore al Conservatorio di Musica di Praga), Antonio Tinelli - ITA (concertista, direttore artistico del Concorso, professore al Conservatorio di Musica "E.R. Duni" di Matera) e Denis Zanchetta - ITA (concertista, clarinettista dell'Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano).
La rassegna internazionale ha offerto l’opportunità di gustare concerti serali che hanno visto un sempre crescente afflusso di pubblico registrando, nel suggestivo Chiostro delle Clarisse di Noci, il tutto esaurito per la serata del 16 ottobre nella quale sono stati magistralmente eseguiti due capolavori assoluti della letteratura cameristica, i Quintetti di W.A. Mozart KV 581 e J. Brahms op.115 per clarinetto e quartetto d’archi interpretati, quali esecutori d’eccezione, da Antonio Tinelli al clarinetto con il Quartetto Archimede composto da Enzo Ligresti e Corrado Genovese ai violini, Gaetano Adorno alla viola e Benedetto Munzone al violoncello. Bis e standing ovation hanno suggellato il successo del concerto sostenuto dal Lions Club di Putignano Distretto Ab108-Italy.
La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Musico Culturale Aulos di Noci in collaborazione con il Comune di Noci e con il sostegno della Regione Puglia, Provincia di Bari, Miramonte Party di Noci, Consorzio Consulting, Parco Letterario Formiche di Puglia “T. Fiore”, ditta Palladium Music di Turi e l’Associazione Amici della Musica di Tirana.
Archiviata la sesta edizione già si pensa alla settima che si terrà dal 13 al 16 ottobre 2011. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale dell’organizzazione: www.associazioneaulos.com/
La Fondazione Petruzzelli presenta la Traviata di Verdi, ma solo in forma semiscenica
La Fondazione Petruzzelli completerà la Stagione d’Opera 2009/2010 con la realizzazione de “La Traviata” di Giuseppe Verdi (inizialmente annullata per carenza di fondi), ma solo in forma semi-scenica e a cura di Elena Barbalich, già nota al pubblico pugliese per aver firmato la regia della “Tosca” di Giacomo Puccini (Teatro Piccinni maggio del 2007 e settembre 2009).
L’opera sarà rappresentata al Teatro Petruzzelli venerdì 29 e sabato 30 ottobre alle 20.30, domenica 31 ottobre alle 17.00, martedì 2 e mercoledì 3 novembre alle 20.30.
Sul podio dell’Orchestra della Fondazione Petruzzelli si alterneranno il maestro Boris Brott (29, 31 ottobre, 3 novembre) ed il maestro Giuseppe La Malfa (30 ottobre, 2 novembre), maestro del Coro della Fondazione Petruzzelli sarà Franco Sebastiani. A curare gli elementi scenici Damiano Pastoressa.
Nel ruolo di Violetta Valéry (il 29, il 31 ottobre ed il 3 novembre) canterà Norah Amsellem (nella foto, applaudita al Petruzzelli nel ruolo di Tytania in “Sogno di una notte di mezza estate” di Benjamin Britten, stagione 2009 della Fondazione Petruzzelli), in quello di Alfredo Germont Ricardo Bernal (29, 31 ottobre e 3 novembre).
Luca Salsi, tra i protagonisti di “Falstaff” di Giuseppe Verdi (Teatro Piccinni, stagione 2007/2008, nel ruolo di Ford) e de “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti (Spazio 7, Fiera del Levante, stagione 2009, nel ruolo di Belcore) sarà Giorgio Germont (29, 31 ottobre).
Chiara Fracasso sarà Flora Bervoix (29, 31 ottobre e 3 novembre), Daniela Degennaro sarà Annina. Il 30 ottobre ed il 2 novembre il ruolo di Violetta Valéry sarà interpretato da Lana Kos, quello di Alfredo Germont da Francesco Marsiglia.
Marcello Rosiello canterà Giorgio Germont il 30 ottobre, il 2 ed il 3 novembre. Manuela Boni sarà Flora Bervoix il 30 ottobre ed il 2 novembre. Giuseppe Cacciapaglia sarà Gastone, Antonio Muserra sarà Il marchese d’Obigny, Nicolay Bikov sarà il Dottor Grenvil.
Info Point: 080.975.28.40.
venerdì 15 ottobre 2010
Qui Roma: Il 17 ottobre la IUC inaugura la sua splendida stagione con i Concerti Brandeburghesi di Bach diretti da Jordi Savall
Il concerto inaugurale della stagione della Iuc è un'occasione unica (non sono infatti previste repliche in Italia) per ascoltare i sei Concerti Brandeburghesi di Johann Sebastian Bach diretti da Jordi Savall, uno dei più originali, raffinati e coinvolgenti interpreti della musica antica e personalità vivace e poliedrica, nota per la sua partecipazione a film e per il suo interesse nei confronti di tradizioni musicali dimenticate, come quelle degli arabi del tempo delle crociate e dell'America latina al tempo della conquista. musiche. La sua incisione del 1991 di questi sei capolavori è ancora considerata insuperabile, tanto da essere stata ristampata ancora quest'anno con la nuova tecnologia SACD. Dopo anni che non li eseguiva più in pubblico, Savall ha preparato con passione ed entusiasmo questo ritorno, selezionando uno per uno i solisti (tra cui il violinista romano Riccardo Minasi, il clavicembalista Pierre Hantaï e il trombettista Guy Ferber) e predisponendo un lungo periodo di prove. Adesso non resta che ascoltare!
Anche in quest'occasione Savall dirigerà Le Concert des Nations, da lui fondato nel 1989. È stata questa la prima orchestra specializzata nell’esecuzione della musica barocca con strumenti originali ad essere formata pressoché interamente da musicisti provenienti da paesi latini (spagnoli, ispano-americani, italiani, portoghesi, francesi), senza escludere a priori altre nazionalità. Savall ha cercato questo carattere latino per portare maggiori personalità e calore nell'interpretazione della musica barocca, in cui fino ad allora predominavano gli esecutori nordeuropei, precisi ma asettici. A questo proposito, bisogna sottolineare che nel 1721 il concerto era un genere musicale giunto solo da pochi anni in Germania dall'Italia e che quindi componendo i Brandeburghesi Bach rendeva un esplicito omaggio allo stile italiano "moderno", a lui ben noto grazie all'attento studio di Corelli, Albinoni e soprattutto Vivaldi. Si può rintracciare nei Brandeburghesi anche una spruzzata di stile francese, particolarmente nelle danze. Bach ricreò in chiave genialmente personale questi elementi stilistici latini, ma resta il fatto che fu sedotto dal fuoco e dalla sensualità della musica italiana e dall'eleganza di quella francese: questi caratteri saranno esaltati dall'interpretazione di Savall e del Concert des Nations, ricca di lirismo e di colori. Di loro è stato scritto che portano nei Brandeburghesi "un piacere positivamente epicureo" (Classics Today).
Info: tel. 06 3610051/2 -
www.concertiiuc.it /
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it
"La Governance dello spettacolo dal vivo: un interessante dibattito a margine del nuovo libro di Pamela Palmi" di Giulio Loiacono
"Come superare l’ ossimoro tra l'efficienza, l'economicità, la redditività, la produttività aziendale ed il mondo dello spettacolo? È solo ghiaccio bollente o vi è, in effetti, un rimedio per cercare di conciliare questi due mondi apparentemente così distanti tra loro?
A questi complessi interrogativi hanno cercato di fornire una risposta i partecipanti all’interessante incontro, svoltosi ieri pomeriggio nel foyer del Teatro Petruzzelli.
L’occasione è stata offerta dalla presentazione dell’ultimo libro della Prof.ssa Pamela Palmi ("La Governance dello spettacolo dal vivo", appena pubblicato dalla casa editrice Cacucci di Bari),a cui hanno partecipato, oltre all’ autrice, il Dott. Salvo Nastasi, capo di gabinetto del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, il Prof. Severino Salvemini, della Bocconi di Milano, uno dei massimi esperti a livello nazionale di economicità nello spettacolo, e il Dott. Alessandro Laterza, presidente di Confindustria Bari, nonchè delegato della stessa per la cultura a livello nazionale. L’incontro è stato moderato da Maddalena Tulanti, vicedirettore del Corriere del Mezzogiorno.
L’ argomento, di pressante attualità, data la stretta voluta dal Ministero del Tesoro su tutti i capitoli di spesa in vista della prossima Legge Finanziaria, ha messo in luce come vi sia l'esigenza di ricorrere ad ulteriori ed innovativi processi e modalità di finanziamento di tutte le attività delle varie fondazioni lirico-sinfoniche, presenti nel nostro territorio, che dovrebbero (purtroppo, mai come in questo caso il condizionale è d'obbligo) vedere i privati come gli autentici nuovi protagonisti e motori d'azione dei suddetti enti.
Nel corso dell’incontro è emerso come, ad eccezione di due soli poli, entrambi presenti al Nord, ossia il Teatro alla Scala di Milano e la Arena di Verona, capaci da soli, quasi di autofinanziarsi, pur godendo altresì di copiosi finanziamenti pubblici, il resto del panorama delle fondazioni è attraversato dal demone dei debiti e dalla conseguente paura di non mettere più nulla (o quasi) “in cartellone”.
La situazione più grave, dal punto di vista dell’indebitamento, è quella del teatro Carlo Felice di Genova, ma anche altre fondazioni (che pure hanno registrato significativi incrementi nel numero degli spettatori, quali il S.Carlo di Napoli appena rientrato da una fase di commissariamento, il quale ha più che raddoppiato le cifre annue) non versano decisamente in buone acque dal punto di vista finanziario, tanto da rischiare di appendere presto il cartello “chiuso” fuori dai teatri.
Altre fondazioni, quelle presenti nelle Regioni a statuto speciale (ed il pensiero corre al caso siciliano ed al Teatro Massimo di Palermo), godono, da parte dei soci enti locali, di abbondanti prebende pubbliche, i quali, se ne permettono la vigenza e la tenuta del cartellone, anche prestigioso, non tengono lontano, anche lì, queste realtà dal rischio della perdita economica e di bilancio.
Sul tema, assai spinoso, del come finanziarsi si è sviluppato il dibattito tra i partecipanti all’ incontro; molte sono state le soluzioni proposte (da una più ampia defiscalizzazione delle attività spettacolari live, sul modello del tax credit di cui gode la produzione cinematografica, soluzione caldeggiata dal Dott. Nastasi, alla partecipazione diretta dei privati, sino alla semplice sponsorizzazione dei singoli eventi in programma), tanti gli spunti di riflessione emersi. Alla politica ed alla classe dirigente tocca dare, ora, delle risposte efficaci.
Certo, per tornare all’inizio, i concetti di economicità, redditività e produttività dovranno per forza di cose entrare nella mente e nel cuore di tutti gli operatori dello spettacolo dal vivo, in modo da rafforzare (anche) nella mente degli artisti e di chi li deve gestire un concetto di utilità economica diffusa, oltre che del successo personale del proprio spettacolo" GIULIO LOIACONO
Le Quinte Sinfonie di Beethoven e Ciaikovskij dirette da Boris Brott stasera al Teatro Petruzzelli
Stasera 15 ottobre 2010, alle ore 21.00, al Teatro Petruzzelli di Bari è in cartellone un nuovo appuntamento con la stagione dell'omonima Fondazione dedicato al grande repertorio sinfonico: “Sulle note delle quinte”.
Dirigerà l’Orchestra della Fondazione il maestro Boris Brott (nella foto di Carlo Cofano) già protagonista negli ultimi giorni, proprio qui a Bari, di un paio di apprezzati concerti.
In programma due importanti sinfonie del repertorio ottocentesco: la Sinfonia n. 5 in do minore op.67 di Ludwig van Beethoven (1770-1827) e la Sinfonia n. 5 in mi minore op.64 di Pëtr Il'ič Čajkovskij (1840 – 1893).
In occasione del concerto, la Fondazione Petruzzelli riserva ai propri abbonati la possibilità di acquistare 1 biglietto ridotto al costo unitario di € 10,00, in ogni settore del teatro fino ad esaurimento posti , recandosi al botteghino muniti di tessera abbonamento. Infotel: 080.975.28.40.
Alla Fondazione Petruzzelli gli enti locali litigano su tutto: la chiusura è dietro l'angolo, parola di Nastasi
Fondazione Petruzzelli nel caos: "Il rischio del commissariamento e poi della chiusura adesso è davvero dietro l'angolo", così ha dichiarato SAlvo Nastasi, capo gabinetto del MIBAC. Quella di ieri, tra l'altro, doveva essere, in seno al CdA della Fondazione Petruzzelli, la giornata della riconciliazione tra Regione Puglia, Provincia e Comune di Bari, i tre soci fondatori territoriali della Fondazione. E invece, così non è stato. La convocazione in tarda mattinata di una conferenza stampa del presidente della Provincia, Francesco Schittulli, sembrava far presagire una ritrovata serenità, dopo mesi di polemiche, con la nomina di Nuccio Altieri a consigliere delegato dell’ente per la suddetta fondazione lirico sinfonica. La disponibilità di Schittulli a mettere finalmente mano al portafogli per sostenere le attività in difficoltà del Pretruzzelli c’era, a patto però che il suo braccio destro Altieri, e non lui in prima persona ("sono sin troppo oberato dai miei impegni professionali" - ha detto ieri Schittulli in conferenza stampa) ricoprisse l’incarico di vicepresidente della Fondazione. Lo stesso Schittulli aveva dichiarato la presenza di un personale impegno verbale del sindaco Emiliano sulla conferma della vicepresidenza spettante alla Provincia, come già accaduto nelle precedenti giunte provinciali di Vernola e Divella, quando a ricoprire tale incarico era stato chiamato Onofrio Sisto.
Il colpo di scena però era dietro l’angolo: il sindaco Emiliano, che della Fondazione Petruzzelli è presidente, all’arrivo negli uffici della Fondazione Petruzzelli a Via Putignani di Altieri, fresco di nomina, fa capire che un vicepresidente già c’è ed è stato appena nominato, o meglio, riconfermato: Onofrio Sisto. Altieri va via dalla sovrintendenza abbastanza inviperito e torna poco dopo con il presidente Schittulli: entrambi vengono sommersi dalla valanga di fischi dei dipendenti del teatro Petruzzelli, tutti schierati di fronte alla sovrintendenza della Fondazione. Arriva poco dopo anche il presidente della Regione Nichi Vendola. Emiliano e Vendola parlano per un quarto d’ora ai lavoratori, per la maggior parte precari, del teatro cercando di rassicurarli sul loro futuro.
Sembra, in effetti, di assistere ad un'opera buffa, ma dal finale per il momento assai amaro: Schittulli detta nel pomeriggio le condizioni di un vero e proprio ultimatum: “O Altieri è il nuovo vicepresidente della Fondazione o la Provincia non tirerà fuori un euro per il Petruzzelli.” Non siamo nè all’asilo, né alla scuola elementare, ma le cose stanno purtroppo così.
“Dulcis in fundo”, il capo gabinetto del ministro Bondi, Salvo Nastasi a Bari per la presentazione del libro di Pamela Palmi “La governance dello spettacolo dal vivo” commenta la convulsa giornata: “Il Petruzzelli si regge per il 95% su finanziamenti statali. Senza un maggiore impegno di risorse da parte di tutti gli enti territoriali è destinato al commissariamento prima e alla chiusura poi. Del resto l’unico socio privato (ndr: l’ing. Domenico Di Paola) è scappato via: dubito che ci provino altri.”
Peccato che il Petruzzelli sia appena “risorto” (più bello e funzionale di prima, va detto) dopo 18 anni di giudizi, veleni e polemiche su una faticosissima ricostruzione e già si parla di chiusura. Verrebbe da dire alla latina: “Cui prodest?”
giovedì 14 ottobre 2010
La scomparsa della mitica Joan Sutherland nel ricordo di Daniela Dessì
"Nel panorama delle grandi cantanti del '900 lei e' stata una vera colonna, una delle piu' grandi vocaliste in assoluto''. Cosi' il soprano Daniela Dessi' commenta all'ADNKRONOS la recente scomparsa del grande soprano australiano Joan Sutherland. ''Sono stata una grandissima ammiratrice della Sutherland - aggiunge la Dessi'- e l'ho conosciuta perche' era amica di famiglia. Era una donna molto positiva e, nonostante la sua fama e la sua grandezza, era molto semplice nei modi. A me ha dato dei consigli molto importanti per la mia carriera. Consigli tecnici per la vocalita'. Un giorno -ricorda il celebre soprano- le chiesi quale fosse il metodo migliore per fare bene gli acuti e lei mi disse: 'devi pensare che gli acuti non esistono perche' se la voce e' ben appoggiata gli acuti vengono da soli". (fonte: Adnkronos, 11 settembre 2010)
mercoledì 13 ottobre 2010
Il "sistema Abreu" sbarca in Puglia
L'Associazione Culturale “MusicaInGioco”, il MOMArt e il Teatro Kismet OperA hanno presentato lunedì scorso al Kismet un progetto didattico sperimentale basato sull'ormai notissimo "sistema Abreu" venezuelano, che il nostro grande Maestro Claudio Abbado ha fatto conoscere anche in Europa attraverso una serie di concerti e incontri con l'Orchestra Giovanile "Simon Bolivar" e il suo giovane direttore Gustavo Dudamel.
Abreu sostiene che “L’orchestra è una società che pratica per definizione l’interdipendenza; l’orchestra è un’impresa collettiva in cui tutti sono d’accordo nella voglia di affrontare brani sempre più difficili, e questo forma la personalità di ogni ragazzo: previene la droga, previene la violenza, ed è uno strumento insuperabile di sviluppo sociale. La musica opera questo miracolo: costruttivo, seduttivo, creatore, nel bambino e nell’adolescente”.
Il modello didattico, quindi, privilegiando la musica d’insieme anche nella trasmissione delle conoscenze teoriche come la lettura e la teoria musicale, adatta il modello Abreu alla nostra realtà, potenziando la motivazione degli Studenti grazie anche all’uso delle innovazioni tecnologiche, in grado di esercitare una virtuosa “seduzione estetica”.
Il progetto pilota, avviato dall'Associazione “MusicaInGioco” presso il MOMArt di Adelfia grazie al sostegno del MOMArt, del Teatro Kismet OperA, della Sud sistemi, del Consorzio Costellazione Apulia e del Planetek Italia, vede la partecipazione di numerosi bambini della città di Adelfia.
Il progetto è completamente gratuito per i bambini che ne fruiscono grazie all'impegno degli sponsor, che provvedono all'acquisto degli strumenti, e al lavoro gratuito dei soci dell'Associazione “MusicaInGioco”, docenti di conservatorio o musicisti professionisti, Gianlorenzo Sarno, Andrea Gargiulo, Johnny Vitone, Annalinda Lupis, Lidia Bitetti e Duilio Maci, che sposano la filosofia di pensiero del M°Abreu, armonizzata con una realtà che, in controtendenza alla nostra società, ormai narcotizzata da un modello di cultura spettacolare e televisiva, recupera l'importanza del vivere e suonare in sinergia nel rispetto del proprio ruolo all’interno dell'orchestra o della banda, con la consapevolezza di partecipare all'esperienza unica di un’esecuzione dal vivo di un brano orchestrale.
Alla manifestazione sono intervenute numerose personalità del mondo della cultura e della politica, tra cui la Prof.ssa Silvia Godelli, Assessore regionale alla cultura, il Console generale del Venezuela, dr.Bernardo Borges ed il Presidente dell'Associazione “Simon Bolivar” di Bari.
martedì 12 ottobre 2010
A Casa Giannini si presenta il nuovo libro mahleriano di Adele Boghetich
Giovedì 14 ottobre riprendono gli incontri con la musica a CASA GIANNINI
(Via Sparano, 172 BARI -
Ingresso libero - ore 18,30 -
Infotel 0805246864)
con la conversazione e la partecipazione del docente del Conservatorio di Monopoli, Galliano
Ciliberti e del critico musicale Nicola Sbisà che presenteranno il nuovo libro di Adele Boghetich: " GUSTAV MAHLER E IL MONDO INCANTATO DEL WUNDERHORN"
(Florestano Edizioni, Bari, 2010).
"Nel "Des Knaben Wunderhorn" ("Il Corno meraviglioso del fanciullo"), la
vasta raccolta romantica di canti popolari tedeschi, curata negli anni
1806-1808 da Achim von Arnim e Clemens Brentano nel raffinato clima
culturale di Heidelberg, rivive un mondo letterario incantato, intriso
di atmosfere arcane, di spiritualismo e storicismo, di medioevo e
romanticismo, di storie terrestri e visioni celesti.
Un mondo di Natura, Vita e Poesia nel quale Gustav Mahler, musicista
irrequieto e solitario, si rifugia sul finire del XIX secolo per
comporre i 24 piccoli capolavori liederistici, raccolti nei "Lieder und
Gesänge aus der Jugendzeit", nei "Lieder aus Des Knaben Wunderhorn" e
nelle prime Sinfonie."
Stasera "Omaggio a Giorgio Gaber": vernice della stagione 2010/2011 della Camerata Musicale Barese
Come ormai tradizione, anche quest’anno, la Camerata Musicale Barese anticiperà la 69ª Stagione 2010/2011 con un’anteprima in programma la sera del 12 ottobre allo Sheraton con un concerto straordinario “Omaggio a Giorgio Gaber”.
Sul palcoscenico la “Tribute Band Romana di Giorgio Gaber” che porta il nome “Polli di Allevamento”, lo stesso nome di uno spettacolo che il grande cantautore lanciò nel 1978, all’insegna della felice formula “teatro canzone”, dalla registrazione integrale di questo spettacolo derivò un album di grande successo.
Il “Concerto-Vernice” è offerto, come sempre, da “Banca Carime”, partner ufficiale delle Stagioni della Camerata, nell’ambito dei suoi benemeriti programmi “per la cultura e per il sociale”.
I testi dello spettacolo sono di Giorgio Gaber e Sandro Luporini: gli arrangiamenti musicali sono firmati da Franco Battiato e Giusto Pio. La formula prevede l’alternanza di canzoni e di brevi monologhi.
I protagonisti della “Giorgio Gaber Tribute Band” sono Luigi Bellanca (voce, chitarra acustica ed armonica), Daniele Spigarelli, (tastiere, piano, fisarmonica, chitarre pulite ed arrangiamenti) e Fabrizio Bellanca (basso, chitarre distorte, programmazione di computer).
Sono tutti e tre musicisti con una lunga esperienza alle spalle, profondi conoscitori di Gaber, che si esibiscono attraverso una strumentazione varia e acustica ma avvalendosi di programmazioni elettroniche, prodotte da loro stessi. L’obiettivo è far conoscere Gaber alle nuove generazioni e rievocare, per chi invece c’era, le indimenticabili emozioni di un’intera generazione; in sintesi tentare di ricreare l’atmosfera delle sue canzoni, dagli episodi più divertenti alle melodie più struggenti, nonché divulgarne il messaggio, quanto mai attuale. Tutto questo senza il minimo intento imitativo.
Il concerto sarà preceduto questa mattina alle 11 da una conferenza stampa, sempre allo Sheraton, durante la quale sarà presentata la 69ª Stagione 2010/2011 della “Camerata”. Interverranno, tra gli altri, il Presidente di Banca Carime Prof. Avv. Andrea Pisani Massamormile ed il Presidente della Camerata Prof. Giovanni Girone.
Intanto continuano con pieno successo e consenso la campagna abbonamenti per la categoria “Eventi” e la vendita dei biglietti per i balletti “Momix”, “Opera di Kiev”, dell’ “Opera Macedone”, del Balletto di Mosca, del “Nuevo Ballet Espanol” e dell’ “American Ballet Theatre”.
Per informazioni rivolgersi presso gli uffici della Camerata Via Sparano 141 tel. 080/521.19.08, Botteghino del Teatro Piccinni e Box Office c/o La Feltrinelli
lunedì 11 ottobre 2010
Tantissimi giovani entusiasti per la prima mondiale di "Zephir" di Terry Riley ieri al Teatro Petruzzelli
Il 10 ottobre 2010 sarà ricordato come una data storica per il Petruzzelli e la sua Fondazione lirico-sinfonica: un'esecuzione in prima mondiale, su commissione dello stesso teatro, "Zephir" per violino e orchestra di Terry Riley (nella foto), notissimo compositore californiano e acclarato antesignano del minimalismo negli Anni Sessanta, non è infatti cosa da tutti i giorni. L'Orchestra della Fondazione è stata diretta per l'occasione da dal maestro canadese Boris Brott (già protagonista pochi giorni fa di un bel concerto sempre a Bari ma in Cattedrale) mentre al violino c'era il barese Francesco D'Orazio, da tempo coraggioso e autorevole paladino della divulgazione della musica contemporanea in tutto il mondo.
Il brano ascoltato, della durata di poco più di un quarto d'ora, rappresentava un po' la "summa" dello stile creativo di Riley, dove il naturale fluire dell'energia di ogni sezione dell'orchestra partiva sì da una concezione tipicamente minimalista del disegno sonoro, ma attraverso un tema cosiddetto "eolico" sapeva schiudersi con abile gradualità verso altri linguaggi ed esperienze musicali del nostro tempo: dal jazz al musical, dal pop a reminiscenze balcaniche e persino indiane.
Una sorta di viaggio nell'affascinante memoria del Novecento, in cui il violino classico amplificato e ricoprendo un ruolo più concertante che predominante, s'incastona armoniosamente nel flusso strumentale dell'orchestra, arricchita da percussioni, fiati, chitarra e tastiera elettrica. Il pezzo di Riley non vive di particolari escursioni dinamiche e agogiche, ma si fa gustare proprio per il suo gradevole e naturale svolgimento narrativo.
Successo vibrante (in un teatro praticamente esaurito: tantissimi i giovani!) per Riley presente al concerto e per D'Orazio e Brott, che hanno magnificamente saputo restituire il senso più autentico di questo nuovo lavoro del maestro americano.
A completare il programma della serata un interessante poema sinfonico "Oracle" di Alexander Brott (padre del direttore) e la pirotecnica Ottava Sinfonia di Dvorak, riletta con esiti ragguardevoli dal maestro canadese e dall'Orchestra della Fondazione Petruzzelli, apparsa ancora una volta in forma superba. Al concerto di ieri, che sarà probabilmente inciso nei prossimi mesi per una nota casa discografica, seguirà un nuovo appuntamento sinfonico sempre con l'Orchestra del Petruzzelli il prossimo venerdì 15 ottobre: in programma due "Quinte Sinfonie" celeberrime: quella di Beethoven e quella di Ciaikovskij. Sul podio ancora una volta Boris Brott, che in queste settimane di permanenza barese ha più volte dichiarato di essersi sinceramente innamorato della "bellissima città di Bari, del suo meraviglioso teatro e di questa fantastica orchestra"...Che voglia trasferirsi qui?
venerdì 8 ottobre 2010
Il temibile "Rach 3" suonato dal quindicenne Leonardo Colafelice domani allo Sheraton Nicolaus di Bari
Domani, sabato 9 ottobre 2010 alle ore 21.00 presso l’Hotel Sheraton Nicolaus di Bari (biglietti in vendita la sera stessa del concerto presso l’hotel Sheraton al costo di 4 euro. Info. 0805412280 – 241) l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto diretto dal maestro Silvia Casarin Rizzolo (nella foto) e con solista al pianoforte il quindicenne enfant prodige altamurano Leonardo Colafelice.
In programma musiche di RACHMANINOV: concerto N.3 per pianoforte e orchestra, SMETANA: “The bardered Bride”- Polka, Furia, Dance of the Comedians e BRAHMS: Danze Ungheresi n. 1 – 14- 16 -18 – 21.
La serata si apre con l’esecuzione del Concerto n. 3 in re minore op. 30 per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaninov (1873 – 1943). A lungo meno conosciuto del Concerto n. 2, l’op. 30, ormai universalmente nota come “Rach 3”, deve la sua grande popolarità al film “Shine”, girato nel 1996 dal regista australiano Scott Hicks che lo pose al centro della vicenda biografica del pianista David Helfgott, magistralmente interpretato dall’attore Geoffrey Rush che, appunto per questo film, vinse anche l’Oscar. Questo Concerto fu composto fra la primavera e l’autunno del 1909 a Ivanovka, dove il compositore possedeva una casa. Dalle proporzioni decisamente più vaste del Secondo concerto, è caratterizzato da una scrittura pianistica particolarmente complessa che ne fa una delle opere in assoluto più impegnative dell’intero repertorio pianistico. Il Concerto n. 3 venne eseguito per la prima volta a New York il 28 novembre 1909 con l’autore al pianoforte e Walter Damrosch sul podio.
Sarà, poi la volta di “The Bardered Bride”: Polka, Furia, Dance of the Comedians di Bedrich Smetana (1824 – 1884).
Quest’opera venne composta negli Anni ’60 dell’Ottocento, in uno dei periodi musicalmente più felici della vita del suo autore. Smetana aveva appena composto l’opera “The Brandenburgers in Bohemia” e desiderava scrivere un lavoro ispirato al popolo ceko. Non a caso, le melodie da lui impiegate risentono molto del folklore nazionale e trovano una ideale prosecuzione nel libretto di Karel Sabina che a sua volta seppe cogliere gli stimoli popolari desiderati dal compositore. “The Bardered Bride” debuttò il 30 maggio del 1866 a Praga sotto la direzione dello stesso autore.
Il concerto si chiuderà con le Danze Ungheresi n. 1, 4, 16, 18, 21 di Johannes Brahmas (1833 - 1897). Brahms si avvicinò da giovane al folklore musicale ungherese grazie alla sua frequentazione con il violinista magiaro Eduard Reményi e rimase profondamente affascinato dallo spirito fiero e al contempo malinconico di quelle melodie. Fu così che decise di rielaborarne diverse, arricchendone ovviamente le armonie. Le ventuno Danze Ungheresi furono raccolte in quattro distinti libri, il primo dei quali, per pianoforte a quattro mani, venne completato nel 1869, mettendo assieme un certo numero di pezzi composti da Brahms in vari momenti fra il 1850 e il 1860; il secondo libro, scritto per pianoforte solo, risale invece al 1870, mentre gli ultimi due, pubblicati nel 1880 tornano a rivolgersi alla formula del pianoforte a quattro mani.
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