lunedì 18 ottobre 2010
Uno smagliante Ciaikovskij per l'Orchestra della Fondazione Petruzzelli ben diretta da Boris Brott
Le Quinte Sinfonie di Beethoven e Ciaikovskij possiedono soprattutto un aspetto in comune: la tematica del Fato (o Destino, che dir si voglia) è, infatti, notoriamente il loro comune denominatore. Un nesso che lega tra loro i due capolavori e che probabilmente ha anche determinato la scelta di eseguirli entrambi nello stesso concerto sinfonico, che l'altra sera si è tenuto al Teatro Petruzzelli per la stagione dell'omonima fondazione.
L'Orchestra della Fondazione Petruzzelli è ormai al lavoro stabilmente da oltre un anno e si è ritagliata, tra opere e concerti eseguiti, uno spazio importante nelle cronache dei giornali per l'indubbia qualità del suo "sound", la personalità dei suoi professori, il carattere e l'omogeneità tra le sezioni, in particolare degli archi. Sotto la direzione di Boris Brott (nella foto di Giuseppe Corcelli), bacchetta esperta e ormai smaliziata (avendo egli diretto numerose orchestre di livello significativo), anche l'altra sera l'Orchestra ha risposto presente, di fronte ad un programma senza dubbio popolare, ma proprio per questo ricco di agevoli comparazioni discografiche.
I numerosi spettatori presenti(tra cui molti studenti delle scuole medie e superiori) hanno assai apprezzato proprio la resa dell'orchestra. Prova ne sia l'accoglienza quasi trionfale dell'interpretazione energica e smagliante che Brott ha regalato in particolare alla celebre "Quinta" di Ciaikovskij.
La giovane compagine barese potrà, secondo il mio modesto parere, solo migliorare se riuscirà a godere delle risorse finanziarie necessarie al completamento del suo organico, in verità, ancora un po' carente in alcune sezioni (violoncelli, viole e contrabbassi, in particolare).
Nè dovrà mancare,a mio avviso, in seno alla Fondazione Petruzzelli un direttore musicale stabile che ne sappia seguire e valorizzare la crescita e le sorprendenti potenzialità ancora inespresse.
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D'accordo con la Sua perfetta analisi...si avverte, infatti,da più parti, la necessità di un direttore di orchestra stabile, di prestigio, che possa far aumentare in consapevolezza la stessa orchestra, altrimenti destinata ad un futuro precario, anche, se non soprattutto, nelle menti e nei cuori dei suoi bravi e volenterosi componenti attuali.
RispondiEliminaUn saluto
Pale Male