lunedì 27 dicembre 2010
"Senso" di Marco Tutino inaugurerà il prossimo 20 gennaio la stagione 2011 del Massimo di Palermo
Il Teatro Massimo inaugura la Stagione 2011 con la prima rappresentazione assoluta di una nuova opera commissionata per l'occasione: "Senso" (20-30 gennaio 2011) del compositore milanese Marco Tutino (nella foto), fra i più rappresentati sulla scena teatrale contemporanea.
Questa scelta fa parte di un programma pluriennale - apertosi nel novembre 2009 - che il Teatro Massimo sta dedicando al 150° anniversario dell'Unità d'Italia che comprende sia titoli della Stagione principale che attività specificatamente ideate per gli studenti.
Dopo lo spettacolo ideato per gli studenti "Bianco Rosso e Verdi" che ha ottenuto il prestigioso premio Abbiati della critica Musicale italiana come miglior progetto italiano del 2009 e l'opera "Nabucco" di Giuseppe Verdi che ha inaugurato la Stagione 2010, adesso è un'opera in prima assoluta, una commissione del Teatro con evidenti legami al Risorgimento italiano a caratterizzare l'omaggio del Massimo all'Italia Unita.
Questo progetto del Teatro Massimo si inserisce nell’ambito delle celebrazioni nazionali per i 150 anni dell’Unità d’Italia (1861-2011), promosse dal Comitato interministeriale con il supporto dell’Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio, ed è segnalato dalla presenza del logo ufficiale, recante tre bandiere tricolore simbolo degli altrettanti giubilei nazionali (1911, 1961 e 2011).
Per "Senso", opera inaugurale della Stagione 2011 del Massimo, il compositore Tutino e l’autore del libretto, Giuseppe Di Leva, si sono ispirati alla omonima novella di Camillo Boito, uscita nel 1883 e resa celebre dalla splendida trasposizione cinematografica di Luchino Visconti nel 1954: l’opera si svolge nei primi anni di vita dello Stato unitario italiano ed è intrisa di profondi dissidi, fra amore, interessi e tradimenti. Una scelta tematica che suggella l'anno di celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia ma che soprattutto conferma il percorso artistico di Marco Tutino, da sempre intento a misurarsi con temi profondi tratti dalla letteratura o dall'attualità.
“Da tempo” - sottolinea Tutino - “pensavo di comporre un'opera ispirandomi a Senso che, ricordo, mi colpì molto già quando vidi il film in tv ad appena dieci anni. Ho subito il fascino della doppia dimensione della novella di Boito, che narra di un dramma personale con un forte riferimento alla storia risorgimentale”.
L'opera si dipana infatti su due livelli narrativi: il primo, collettivo, è il panorama storico risorgimentale, il secondo è una vicenda passionale individuale. In primo piano la figura di Livia, io narrante e soggetto di un amore cinico e morboso che nel libretto di Giuseppe Di Leva – frequente collaboratore di Tutino – si intrecciano vicendevolmente.
Hugo De Ana – che firma regia, scene e costumi – ha immaginato un sontuoso apparato scenico, basato su un caleidoscopio di riflessi che propongono un Risorgimento non didascalico ma immaginifico, in cui non mancano i riferimenti alla cinematografia di Visconti.
Anche la musica di Marco Tutino vuole creare delle immagini: “vorrei che la musica si dispieghi come la visione di un arazzo, dove su uno sfondo storico ed eroico le note illuminano e ingrandiscono la vicenda passionale e intima”.
A dirigere l'Orchestra e il Coro del Teatro Massimo ci sarà una fra le più note bacchette di oggi, Pinchas Steinberg. Fra gli interpreti, lei – Livia Serpieri - sarà il soprano Nicola Beller Carbone, lui - Hans – il tenore Brandon Jovanovich; Giorgio Surian invece indosserà i panni del conte Serpieri.
L'allestimento del Teatro Massimo è realizzato in coproduzione con il Teatro Wielki Opera Narodowa di Varsavia, dove sarà rappresentato nel 2012.
La musica di Marco Tutino è edita dalla Casa Musicale Sonzogno.
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