È passato qualche anno, ma la pianista Viviana Lasaracina, attesa per la 73esima Stagione concertistica degli Amici della Musica «Arcangelo Speranza», giovedì 2 febbraio, ore 21, al TaTà di Taranto (biglietti euro 15, ridotti euro 10), se la porta ancora addosso l’emozione del concerto alla Carnegie Hall di New York che le spalancò definitivamente le porte verso una carriera diventata internazionale.
Gira il mondo, Viviana Lasaracina, e per questo appuntamento - che la vedrà impegnata con un programma interamente «russo» incentrato su variazioni e trascrizioni (da Rachmaninov a Skrjabin) - fa ritorno a casa, visto che è nata ventinove anni fa nel piccolo comune ionico di Roccaforzata, sino a qualche anno fa ritenuto, tra l’altro, luogo natale di Giovanni Paisiello.
In questa terra si è anche formata artisticamente. Prima di perfezionarsi con Berman, Balzani, Virsaladze, Jasinski, Perticaroli, Lonquich, Mehner, Vardi, Gililov e Ortiz, è stata, infatti, allieva al Conservatorio di Monopoli di Benedetto Lupo, tra i grandi interpreti della tastiera su scala mondiale.
Ha iniziato a suonare quando aveva sei anni, per gioco. Ma poi la musica è diventata una cosa seria, verso i dieci anni, quando il tempo da dedicare allo studio del pianoforte ha iniziato a raggiungere anche le otto ore al giorno.
Quindi, le prime competizioni pianistiche. Lei non si è mai ritenuta una «macchina da concorso», ma tra le tante affermazioni la giovane interprete tarantina vanta la prestigiosa partecipazione come finalista al Concorso pianistico «Busoni» di Bolzano, dal quale sono passati giganti degli ottantotto tasti come Alfred Brendel, Martha Argerich e Maurizio Pollini
È stata anche semifinalista al Concorso Internazionale di Montreal 2014. E si è aggiudicata il terzo premio e il premio per la migliore interpretazione della musica spagnola al concorso internazionale «Ciudad de Ferrol» 2009. Poi sono arrivati il terzo premio e premio del pubblico al «Ciudad de Jaen», il «Distinction prize» all’«Halina Czerny Stefanska» di Poznan e il secondo premio e premio per la migliore esecuzione di un’opera classica all’«Open piano competition» di Londra.
Nel 2013 è stata, inoltre, finalista al «German Piano Award» di Francoforte e delle audizioni del YCAT (Young Concert Artists Trust) di Londra prima di aggiudicarsi le audizioni internazionali della New York Concert Artists and Associates con l’indimenticabile recital alla Carnegie Hall.
Adesso questo concerto per gli Amici della Musica, che si aprirà con le Variazioni su un tema di Corelli di Rachmaninov, fulgido esempio della straordinaria abilità del pianista russo, partito dal cosiddetto «tema della follia» della Sonata per violino n. 12 di Corelli per sviluppare una serie di varianti caratterizzate da una formidabile inventiva e ricchezza di colori timbrici.
Il concerto proseguirà, quindi, con la trascrizione della Suite dal balletto «Lo Schiaccianoci» di Ciaikovskij firmata da Mikhail Pletnev per poi aprirsi all’universo di Skrjabin con l’esecuzione della Terza Sonata, rappresentazione sonora del passaggio dell'anima attraverso la sofferenza, la lotta e il piacere in mezzo a una tempesta nella quale si alza la voce dell'Uomo-Creatore con un canto di vittoria, destinato, però, a sprofondare nell'abisso del nulla.
Chiusura con un’altra trascrizione per pianoforte, stavolta quella che Guido Agosti realizzò della Suite da «L’uccello di fuoco», opera cardine nell'esperienza creativa di Igor Stravinkij, allora ventottenne, che da semisconosciuto discepolo di Rimskij-Korsakov conquistò fama internazionale.
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