Il Duo di clarinetto e pianoforte composto rispettivamente da Giambattista Ciliberti e Piero Rotolo (nella foto) si esibirà per l'Agimus di Mola di Bari al teatro van Westerhout il prossimo 25 febbraio (alle 21, infotel. 368.568412).
In programma musiche di Rota, Rota/Cognazzo, Bassi-Giampieri /Verdi, Arnold e Templeton.
Il suddetto Duo nasce a Bari attraverso la collaborazione dei due musicisti con lo scopo di dedicarsi alla diffusione del repertorio cameristico novecentesco oltre che del repertorio classico. Diplomati entrambi presso il Conservatorio di Musica “Piccinni” di Bari sotto la guida dei maestri Portino, Lupo, Campagnola, si sono poi perfezionati rispettivamente con Brymer, Mariozzi, Pay, Chiesa, Camicia, Wibronsky, Perry, Medori, Canino.
Hanno al loro attivo affermazioni in campo nazionale ed internazionale avendo vinto borse di studio, concorsi solistici ed in formazione cameristica.
I musicisti svolgono attività concertistica in Italia e all’Estero (Usa, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Grecia, Malta, Austria, Marocco, Egitto, Romania, Polonia,Moldova,Bulgaria,India), hanno inciso per le case discografiche Fonit-Cetra, Warner Music, Bongiovanni, Rugginenti, Phoenix Classics, Enja Records, MusicaImmagine, ed effettuato registrazioni radiofoniche trasmesse da RAI, Radio Malta, Radio Vaticana, Radio Europa International, Radio Medi one, Radio SudwestFUNK ed altre emittenti radiotelevisive di Stato Italiane ed Estere.
All’attività concertistica i due musicisti affiancano quella didattica per l’insegnamento dei rispettivi strumenti. Il programma proposto dal Duo Ciliberti - Rotolo si muove in maniera elastica e forse non "convenzionale" tra composizioni dell'800 e del 900 che, sebbene di diversa matrice stilistica, sono accomunate dal rifiuto di certo "sperimentalismo" di tipo tecnico - accademico e dalla ricerca di un linguaggio che antepone sempre (anche in presenza di mezzi espressivi non legati esclusivamente alla tradizione più diffusa) l' immediatezza comunicativa. Ecco allora che le pagine del Rota "serio" si alterneranno con quelle celeberrime delle colonne sonore, collegate a loro volta con lavori di inglesi del calibro di Arnold e Templeton, anche loro fecondi creatori di colonne sonore per il cinema. Naturale spartiacque sarà la "fantasia" verdiana sul Rigoletto, quasi ad evidenziare (anche) l'aspetto di un virtuosismo strumentale che l'epoca in questione propose in maniera sistematica e con esiti di grande favore presso il pubblico.
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