domenica 19 agosto 2012
"Anche i musicisti pugliesi hanno contribuito all'Unità d'Italia" di Vittorio Polito*
"Ogni Paese, con la propria “musica” contribuisce allo sviluppo della cultura del pianeta, sostenendone la divulgazione e il progresso. Nella storia del mondo, alcuni Paesi hanno avuto un’importanza determinante proprio grazie alla loro musica. Tra questi l’Italia, che, dal medioevo ad oggi, ha visto il continuo avvicendarsi di grandi figure di compositori, interpreti, direttori, studiosi, ricercatori, divulgatori.
Anche la Puglia con i suoi musicisti ha contribuito a far collocare l’Italia tra i primissimi posti nel campo culturale musicale. Lo ricorda Saverio La Sorsa nella sua “Storia di Puglia” (Vol. VI - Levante 1962), riferita al periodo compreso dalla «Costituzione del Regno d’Italia a Vittorio Veneto», nella quale fa una breve disamina dei musicisti della nostra Puglia che hanno concorso con i loro talenti all’Unità d’Italia.
Vincenzo Bellezza (Bitonto, 1888 - Roma, 1964), è da considerarsi, dopo Toscanini, il direttore d’orchestra più conosciuto in Europa. Talento musicale di prim’ordine, diresse le orchestre più famose sia in Italia (La Scala, San Carlo), che all’estero (Londra, Buenos Aires, Rio De Janeiro, Filadelfia, New York, Montevideo, Barcellona).
Pasquale Bona (Cerignola 1808 - Milano 1878), musicista di raro talento, diresse su invito il Conservatorio di Milano per la grande fama acquisita come metodista in Italia ed all’estero. Ebbe però la sfortuna di convivere nel periodo in cui furoreggiavano Bellini, Donizetti, Rossini e Mercadante, Verdi e Ponchielli, per cui, nonostante i lusinghieri successi, non fu riconosciuto come meritava. Va sottolineato che come pedagogista e metodista non è stato superato da nessuno in Europa. Il Conservatorio “G. Verdi” gli concesse il raro onore di innalzargli un busto a testimonianza dell’altissima considerazione.
Franco Casavola (Modugno, 1891 - Bari, 1955), discepolo prediletto di Ottorino Respighi (1879-1936), famoso critico teatrale di alto valore, fu campione della musica italiana nel movimento futurista, diresse riviste d’avanguardia. Musicista dalla vena feconda mostrò una evoluzione sempre più accentuata verso le migliori forme classiche. Compose balletti, musica orchestrale e da camera, meritando anche il primo premio per l’opera originale “Il gobbo del Califfo”.
Nicola Cassano (Ruvo di Puglia, 1857 - Bari, 1915), una delle figure più rappresentative dell’Ottocento musicale pugliese, pianista e compositore, meritò l’entusiastico plauso di Riccardo Wagner (1813-1883), presente al suo saggio giovanile dal titolo “L’Alpigianino”, che rapito da quelle dolcezze musicali esclamò “Viva la musica italiana!”.
Mario Costa (Taranto, 1858 - Monte Carlo, 1933), autore di composizioni da camera gradite sia in Italia che all’estero. Ha musicato diverse poesie in dialetto napoletano di Salvatore Di Giacomo (1860-1934) e Ferdinando Russo (1866-1927) che hanno fatto il giro del mondo. Autore anche dell’operetta “L’Histoire d’un Pierrot”, un piccolo capolavoro e vero gioiello musicale.
Nicola De Giosa (Bari 1819-1885), studiò con Nicola Antonio Zingarelli (1752-1837) e Gaetano Donizetti (1797-1848), e mentre frequentava il Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli, compose musica sacra e cantata, molto applaudite. Geniale operettista scrisse brani di carattere buffo, serio e semiserio, rappresentati con successo nei maggiori Teatri d’Italia. Grande direttore d’orchestra, Giuseppe Verdi lo invitò a dirigere l’Aida nella sua prima presentazione al Cairo e in quella occasione fu nominato dal Vicerè, direttore di quello stesso teatro.
Umberto Giordano (Foggia 1867 - Milano 1948), fu uno dei massimi esponenti dell’arte lirica. Ebbe grande talento musicale e chiara intelligenza. Si presentò ventenne ad un concorso in competizione con Pietro Mascagni (1863 - 1945) con Cavalleria Rusticana, giudicato primo, mentre Giordano si classificava al secondo posto con l’opera “Marina”. Diresse alla Scala, su invito della Casa Sonzogno, l’opera di Salvatore Di Giacomo “Mala vita” ribattezzata “Il voto”, ove riscosse un tale successo che fu richiamato 22 volte al proscenio. Anche a Vienna, Berlino e Parigi riscosse notevoli successi.
Pasquale La Rotella (Bitonto, 1880 - Bari, 1963), talento musicale fresco e vivace con forte personalità artistica e potente espressione lirica. Autore di musica sacra e da camera e di opere liriche presentate con lusinghiero successo. Valente concertista ha diretto più volte a Bari, Alessandria d’Egitto e Nizza.
Giacinto Sallustio (Molfetta, 1879 - Roma, 1938), si trasferì giovanissimo a Roma, dedicandosi in modo particolare al canto gregoriano, quindi alle liriche ed ai cori. Scrisse l’opera “L’ultima Rosa”. Degni di menzione sono l’oratorio “Il Redentore in Galilea” ed il poema sinfonico “Trasfigurazione”, diretti a Roma dal maestro Alessandro Molinari, ottenendo grande successo. La sua ultima opera fu “Il canto della sposa rapita” per violoncello e piccola orchestra diretta a Riccardo Zandonai.
Nicolò Van Westerhout (Mola di Bari, 1857 - Napoli, 1898), giovanissimo oscurò la fama dei suoi maestri del Conservatorio napoletano di San Pietro a Maiella. La sua prima opera lirica “Tilde” ebbe molto successo e risonanza in Italia. Non ebbe molta fortuna, anche per le malignità degli invidiosi, ed il suo talento si arrestò a causa della sua breve vita che durò solo 41 anni.
Tito Schipa (Lecce, 1889 - New York, 1965), compositore e tenore di fama mondiale, ha cantato nei principali teatri d’Europa e d’America, ottenendo notevoli e unanimi successi.
Sebastiano A. Luciani (Acquaviva delle Fonti, 1884-1950). Fu uno dei più insigni musicologi contemporanei, definito “archivio di scienze” per le sue varie attività di letterato, filosofo, musicista e critico. Animò la Settimana Musicale Senese riscuotendo largo consenso in Italia ed all’Estero.
Cesare Franco (Acquaviva delle Fonti, 1885 - Bari, 1944). Uno dei più originali compositori di musica sacra moderna, conseguì il diploma di magistero presso l’Accademia Pontificia di Musica Sacra di Roma. Fu uno dei migliori seguaci di Lorenzo Perosi (1872-1956). Molte le sue composizioni, tra le quali il suo capolavoro, l’oratorio “San Nicola”, eseguito nel Teatro Petruzzelli con l’abile direzione del maestro Biagio Grimaldi, ove ottenne un clamoroso successo.
Notoriamente la cultura che rappresenta il sapere, le credenze, la morale, le leggi, le arti, musica compresa, nobilita sia l’individuo che il paese, ed i personaggi appena citati hanno contribuito notevolmente a nobilitare la Regione Puglia attraverso il loro contributo nel primo settantennio della vita unitaria della nostra nazione." VITTORIO POLITO *(Fonte: "Giornale di Puglia" - 15 agosto, 2012)
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