"Si dice in giro che, nel nostro Paese, sia finalmente
arrivato "il tempo dei professori" dopo i tanti pasticci dei
‘politici’.
Orbene, senza confondere il serio col faceto, e cioè le complicate questioni dell’economia globalizzata, dello spread e dei bilanci dello Stato con lo svago intellettuale della musica di qualità (leggi opera lirica), ovvero con i bilanci in rosso del teatro Petruzzelli, è pur vero che anche a Bari è stato paracadutato un professore a contratto di ‘Sistemi operativi dello spettacolo dal vivo’ (Dams-Roma3) con lo scopo di veder chiaro nella gestione del massimo teatro pugliese.
Orbene, senza confondere il serio col faceto, e cioè le complicate questioni dell’economia globalizzata, dello spread e dei bilanci dello Stato con lo svago intellettuale della musica di qualità (leggi opera lirica), ovvero con i bilanci in rosso del teatro Petruzzelli, è pur vero che anche a Bari è stato paracadutato un professore a contratto di ‘Sistemi operativi dello spettacolo dal vivo’ (Dams-Roma3) con lo scopo di veder chiaro nella gestione del massimo teatro pugliese.
Al calar del sipario sugli anni di governo messi in
campo nel nuovo Petruzzelli gestito dal Sindaco-Presidente, dal sovrintendente,
dal segretario artistico e dal direttore amministrativo, il Ministro ha inviato
appunto il professor Fuortes (…il Monti della situazione) a risanare quel che
c’è da risanare: egli armato di forbici e di programmi di razionalizzazione
dell’esistente, come si diceva una volta…
E noi tutti, comuni mortali appassionati di bella musica - che tuttavia non
dimenticano le egregie operazioni condotte sull’integrale della tetralogìa
wagneriana- abbiamo saputo di sprechi
gestionali, di fughe in avanti con la brutta storia delle assunzioni di
orchestrali senza né audizioni né tanto meno concorsi pubblici. Per la verità, il
baillame ottimistico ‘fuori taglia’ sbandierato dal nostro superSindaco e dal
suo staff era sembrato a dir poco sospetto a chi, come me, professore
universitario di discipline musicologiche studioso di quelle dinamiche, metteva
a confronto questo Petruzzelli con la
storia scritta, durevolmente, da ben altri professori i quali negli anni
’70-‘80 ebbero ad operare per lo sviluppo della cultura teatral-musicale in
Puglia. Come allora non ricordare Barbanente, Scionti, Fantasia, Calvario,
Miccolis, Mastroleo i quali, dalle rispettive parti politiche, fondarono
orchestre, teatri pubblici, consorzi, auditori che sono tuttora la spina
dorsale di quei comparti?
Adesso, ohibò - nella emergenza gestionale, è arrivato un
salvatore della patria il quale opera da solo non avvertendo l’esigenza di
confrontarsi con i professionisti della cultura che pure ci sono, esistono ed
operano da decenni sul territorio regionale. A sua volta, il sindaco Emiliano e
i suoi collaboratori del Petruzzelli di questi ultimi anni, non hanno avuto la
sensibilità di sentire (ascoltare…sarebbe
stato chieder troppo) chi sta in mezzo alla gente dello spettacolo e si occupa di
queste cose: e non parlo solo di me, ma anche di tanti prestigiosi colleghi,
teatranti e musicisti locali i quali operano con lode sia in campo nazionale
che internazionale e che non avrebbero chiesto un euro in cambio di sentirsi
utili per il teatro della loro città.
Nel frattempo qualcuno gioca allo scaricabarile e ci
parla risibilmente di mobbing trascinando
nella polemica persino il PD e la CGIL dello spettacolo il cui coordinatore
della Slc è, guarda caso, proprio il padre della vittima del sopruso; una
vittima che “stante il suo ruolo di consigliere comunale” e di presidente della
commissione cultura del Comune di Bari (quando si dice… controllore e
controllato) si guarda bene dallo spiegarci come, perché e in base a quali
requisiti professionali pregressi, senza concorsi o selezioni, anche lui sia
stato nominato a tempo indeterminato nel posto che occupa, a cospetto dei
poveri orchestrali chiamati a prestazione e illusi che poi tutto si sarebbe
messo a posto, alla carlona, come si usa fare nell’Italia pasticciona che conosciamo.
Con i soldi pubblici si è dunque consumato un sopruso
per i tanti giovani laureati o diplomati in discipline musicali che in questi
tempi così agri vi avrebbero potuto aspirare: prova ne sono le 1400 domande di
assunzioni con regolari audizioni che sono nel frattempo pervenute al
commissario professor Fuortes. Ma senza dimenticare altre scivolate che
mostrano un dilettantismo della peggior specie messo in campo da chi si
sprecava pubblicamente proponendo questo o quel sedicente regista lirico, arrivando
persino a tifare per l’ineffabile on. Sgarbi che sa e fa di tutto, quando
appunto venne chiamato al Petruzzelli per una regìa di una Salome in quadricromìa sbandierata sulle attese di vedere la capoccia decapitata di Ilda Boccasini la rossa, alias
Jokanaan!
Al tirar delle somme, vorrei auspicare che si cambi
finalmente registro e che il nostro teatro si avvii ad un percorso tutto ancora
da scoprire senza rimpianti di un passato che tale deve restare con tutte le
sue luci ma anche con le sue ombre. Quello era un teatro intieramente privato,
da tutti oggi esecrato per la miseranda fine che ha fatto, anche se ancora oggi
aleggia persino nelle dichiarazioni dell’ex-sovrintendente Vaccari il quale,
non dimentichiamolo, lì dentro si è formato proprio come segretario artistico:
la storia si ripete. Non a caso Vaccari dice di aver riportato la Fondazione Petruzzelli “sugli scudi nazionali e
internazionali per riprendere il posto che in passato era stato suo”. Ma di che
passato stiamo parlando? Come diceva un vecchio saggio come Giuseppe Verdi, è
bene guardare al passato ma solo per scoprire il futuro."
Pierfranco Moliterni - docente di Storia della Musica presso l'Università ‘A.Moro’ di Bari
Ringraziando il professor Pierfranco Moliterni per il suo intervento, credo che sarebbe utile proseguire il dibattito, che nascerà - magari in settembre - stimolato oltremodo da questa lettera aperta del docente universitario, in una sede pubblica. Da troppo tempo a Bari manca una riflessione sui temi musicali e in generale culturali della città. E non è forse un caso che manchi da anni proprio un assessore alla cultura. L'orecchio di Dioniso vi invita a dire a riguardo la vostra nei commenti.
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