sabato 25 agosto 2012

Christina Aguilera:una Disney Girl very hot


Scriverò della Aguilera, ma il parallelo, spontaneissimo, è con la sua “maledetta gemella” Britney Spears, con cui divide ( soprattutto in passato) fama, fortuna, seguito di fans ed inizi.

Sono, forse, i prodotti più illustri dell’ ultimo ventennio del Disney Club USA, assieme al primo fidanzatino, non a caso, della Britney, l’ altrettanto famoso ex boy-bander, Justin Timberlake..
Ma questa ragazza, dalle ascendenze latine, anche se spesso platinatissima nel proprio look, come una nordica, quasi a rinnegare le sue origini, è quella che, davvero, ha talento e presenza scenica “ a buttare”.
Il suo folgorante debutto discografico, il singolo "Genie in a Bottle", rivelò una ragazzina sprint e molto determinata, un po’ lontana dalla dimensione lolita della Spears, che, proprio, in quel periodo, in un, fino ad allora, eterno parallelo, “spaccava” le scene del pop con la sua “Baby one more time”.
In quel suo dimenarsi da menade, si scorgeva, però, molto di più della ammiccante ragazzina, tutti pruriti e lecca lecca in bocca, figura davvero un po’ sfruttata di una certa iconografia da major musicale. Vi era personalità, qui, al contrario, talento e voce non comune, anche se un pochetto gutturale negli acuti, che faceva intravedere qualcosa di buono.
Certo, erano sempre degli inizi, con tutto il loro fardello di incognite, ma stoffa ci stava e quella stoffa suggeriva alla piccola Christina di non mollare.
Personalmente, i suoi seguiti non sono stati da me molto apprezzati, perché giudicati troppo dipendenti da una immagine ostentatamente sexy e scollacciata, anche se singoli di quel periodo, come il premiatissimo “Dirrty”, sono all’ altezza della situazione.
Ma la maturità giunge preziosa anche per la piccola Christina ed il suo album Back to Basics- non a caso il titolo è significativo- segna la volontà di appartenenza della reginetta del pop scollacciato dell’ inizio secolo ventunesimo alla tradizione luminosissima dello swing americano anni 40 e 50. In questo album si segnala il rinomatissimo “ Candyman”.
La Christina, ormai cresciuta, anche in look, appare molto diversa e, pur platinatissima, come una novella Jean Harlow della musica, è diventata grande, in tutti i sensi.
È, oramai, un fenomeno per famiglie la nostra Christina ed anche il nostro sancta sanctorum musicale, il Festival di Sanremo, la accoglie a braccia aperte come una tranquillizzante epifania di oltreoceano, una delle tante icone da esportazione dello showbiz, sinonimo di successo mondiale.
Vi è ancora qualcosa della ragazzina del Disney Club? Non lo so proprio e, del resto, è giustissimo che vi rimanga poco: ella è donna sposata-abbastanza felicemente-e non dedita ad eccessi, come la sunnominata “rivale”; anzi, direi-ed auspicherei- ch’ella diventi una rinomata “signora della canzone americana”, completando, così, una sua apprezzabilissima maturazione.
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