Si è mai visto un gruppo che scrive tutto un album in funzione di una ragazza, dei suoi umori, delle sue bizze, delle sue paure?
Certamente sì, ve ne sono stati e tanti ve ne saranno, ma sembra che questo sia il destino che accompagna Adam Levine, il leader dei Maroon 5, al cui nome, a dire il vero, risponderebbe una ben più vasta formazione, ma questa appare schiacciata da lui. Levine è il protagonista dei video, quasi sempre accompagnato da un elemento femminile, avvenentissimo quanto, spesso, spietato.
Una magnifica ossessione, si direbbe, parafrasando un celebre film, che annulla qualsiasi giudizio completo su questa formazione, che pur si avvaleva di un membro di grande talento quale Jesse Carmichael, di recente staccatosi dal gruppo originario, coagulatosi, inizialmente, come spesso accade, attorno ad un progetto scolastico ed ad una idea di amiconi.
Questa intuizione ha prodotto, finora, sei album in quasi altrettanti anni di vera carriera, dopo gli inizi dilettantistici tra i banchi.
Di successi, i nostri ne hanno raccolti sin da subito. Enumerarne i titoli sarebbe ozioso, oltre che quasi inutile: citiamo solo alcune collaborazioni illustri: da Rihanna, che è stata coinvolta, anche ella quasi esordiente, a Christina Aguilera, che ha creduto subito in loro e che li ha affiancati in "Moves like Jagger", uno dei successi più risentiti. Levine e soci sono quindi lanciati a tutta velocità verso un futuro roseo, grazie al loro valido mix di efficaci e procaci visioni e ritmi dal sano sapore popparo.
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