E' un libro
di storia e riflessione sul prestigioso Festival della Valle d'Itria quello
pubblicato in questa torrida estate dalla casa editrice Levante di Bari e
firmato dal noto giornalista, critico teatrale, intellettuale e scrittore calabrese (ma da molti
anni trapiantato nel capoluogo pugliese, dove ha anche ricoperto il ruolo di vicesindaco) Egidio Pani con il contributo
musicologico della figlia Elisabetta, apprezzata pianista e studiosa del
repertorio romantico.
Il volume
dal titolo forse un po' enfatico ("Se la musica è bellissima: Puglia,
terra promessa della cultura. Il Festival della Valle d'Itria") narra la
vicenda umana, prima che artistica e politica, che corre lungo e dentro
l'avventura del Festival martinese avviata nell'ormai lontano 1975.
Vi si
racconta il contesto difficile del suo incipit tra incertezze economiche e
finanziarie e su un terreno socio-culturale ancora non così fertile da
consentire manifestazioni di taglio artistico così rilevante.
Egidio Pani, nelle sue opere precedenti "Immaginare Bari" e ne "La maschera caduta. Il Teatro
Petruzzelli", aveva già offerto un significativo contributo alla conoscenza
della città di Bari e della Puglia, in una linea di approfondimento psicologico
su personaggi ed eventi, sempre scevra però da aridi tecnicismi e poggiata
invece su uno stile giornalistico fluido e tagliente.
Il
contributo di Elisabetta Pani si scorge naturalmente tra le pieghe del volume, lì dove si
scorrono alcuni degli innumerevoli, talora importanti spettacoli (molti dei
quali fortunatamente incisi su cd), che sono stati allestiti in questi 38 anni
di Storia al Festival di Martina.
Un volume
dal formato agile, ma ricco di spunti e riflessioni che meritano l'attenzione
non solo degli studiosi della storia recente della nostra regione, ma anche dei
tanti appassionati di musica che hanno frequentato e continuano a frequentare
l'estate l'Atrio dello splendido Palazzo Ducale.
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