"Cari Amici, sento il dovere di ringraziarvi ancora, tutti, e
indistintamente. All’annuncio del mio “Commiato”
sono stato sommerso da attestazioni che mi hanno commosso, confermandomi quale
ruolo il nostro ContrAppunti ha avuto,
per un ventennio, nella vita culturale italiana. Ce lo hanno rammentato i
Lettori che assiduamente ci hanno seguito dalle loro città, anche lontane dalla
Puglia. Ce lo dicono, ce lo ripetono. Nessuno riesce a dimenticare con quanta
fermezza per oltre 14 anni abbiamo condotto una vera, aspra battaglia per la
ricostruzione del Petruzzelli, fra l’indifferenza, l’ignavia di una certa
classe politica, pronta invece a strumentalizzare ogni fase del suo tormentato iter: dalle procedure “imbarazzanti”
dell’appalto all’esproprio “stravagante” (bocciato senza mezzi termini dalla
Corte costituzionale), senza dire dell’uso anche disinvolto e clientelare che
se ne è fatto dopo la sospirata riapertura. E tutto mentre una ossequiosa
stampa di regime (peraltro concettualmente non all’altezza) non sapeva, non
vedeva….
Ora che ContrAppunti è costretto a fare i conti
con un’altra ineludibile realtà, sono i Lettori, siete Voi a ricordare quante ne
abbiamo dette, senza la preoccupazione di pestare i calli a qualcuno. Non
abbiamo perso tempo, già nel 1995,
a parlare – e in perfetta solitudine - di uno scenario desolante, di una città (la
grande Bari, un po’ vanitosa) venuta a trovarsi senza luoghi per la musica. Ridotto
a un rudere il Petruzzelli, chiuso per restauri il Piccinni, chiuso per
restauri l’Auditorium del Conservatorio,
ebbene per vedere un’opera lirica ci si accontentò di andare al vecchio stadio
o in un cinema.
Siete Voi a
dirmi che abbiamo avuto la costanza e il coraggio di farlo. Appena iniziato
l’anno 2012, con un paio di articoli ricordammo che ricorreva il centenario
della nascita di Carlo Vitale, per almeno mezzo secolo protagonista della
nostra vita musicale. Alle istituzioni non costava nulla promuovere una sia pur
minima iniziativa, invece… Del resto
cinque anni prima era
sfuggita anche la ricorrenza del centenario di Dino
Milella: un nostro raffinato musicista o un semplice carneade?
Parole al
vento, quelle di ContrAppunti? Eppure ci si chiedeva se le nostre
istituzioni fossero in grado di perseguire una “politica culturale” al di fuori del mantenimento di carrozzoni tanto
costosi (ovvero mangiasoldi) quanto utili, ovviamente, per reclutare galoppini
e accalappiavoti! E nemmeno l’ombra di
un’idea, invece, per salvare le orchestre sinfoniche delle ex Province di Bari
e Lecce. Passerà inosservata la loro definitiva scomparsa? Quindi, chi vivrà
vedrà!
Ecco perché,
Amici cari, le tante attestazioni di stima e di affetto mi hanno commosso. E
non mi stancherò mai di esservene grato. Insomma, la storia dei vent’anni di ContrAppunti l’avete scritta Voi,
insieme, ma per ragioni diverse, a quei soggetti che forse hanno inscenato un
grottesco brindisi alla mia decisione di tirare i remi in barca (e così mi
viene persino l’idea di ringraziare anch’essi…).
La mia vita è stata una somma di esperienze.
Ve ne aggiungo un’altra. Ho cercato di iscrivermi al Club dei Conformisti. Mi è
stato detto che non ho i requisiti, essendomi esposto fin troppo con la storia
di ContrAppunti giornale “anomalo”. Già….. perché un illustre sociologo sostiene
che il Conformismo è una malattia contagiosa, ma non è una anomalia, è una
regola. Con tutti i suoi vincoli. Ancora una
volta mi ero illuso."
Franco Chieco
5.12.2015
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