martedì 1 dicembre 2015

Il virtuosismo smagliante di Khatia Buniatishvili al Petruzzelli per la Camerata.


Nasce il 21 giugno 1987 a Tbilisi, la bella pianista georgiana Khatia Buniatishvili. Ha suonato il primo concerto a soli 6 anni. Incredibile. Avvolta ieri sera in un elegantissimo vestito nero, con profonda scollatura. Entra splendida e suona "Quadri per una esposizione" di Mussorgsky, con un tocco forse docile e delicato, troppo lento l'incipit, quasi solenne. Finchè, la tensione e i ritmi si riempiono di gran Pathos, il sound si fa smagliante e ricco di colori. Ecco la grande Porta di Kiev, così ampia e risonante chiude la prima parte. Le sue agilità sono impressionanti, il solidissimo virtuosismo e le accelerazioni si rivelano funanboliche, degne di una Martha Argerich.
Nella seconda parte, altro genere, Franz Liszt, il virtuoso per eccellenza o antonomasia. qui ci sembra, più a suo agio, nelle potenzialità folgoranti e fenomenali degli Studi Trascendentali, una antologia di scelte ben architettate (Feux Follets, La Campanella, Grand galop chromatique) e la fantastica Rapsodia Ungherese n.2, nella versione scintillante di Horowitz. Notiamo, come Khatia abbia proposto in una certa caleidoscopia, il "meglio" del suo sapere virtuosistico e muscolare, impressionando il pubblico con velocità pazzesche ed efficaci. Lo stesso accade anche nei Tre Movimenti da Petrouska, sfoderati con tale decisione potente e suono autenticamente "orchestrale", da restare a bocca aperta; non c'è un briciolo di emozione però. Tanta muscolarità smagliante e poca, poca emozione. Questo sì, ci lascia un po' dubbiosi. Quando riusciremo a cogliere, magari, dietro  tutto questo talento straordinario, un briciolo di emozione? Forse, nell'unico bis "Claire de Lune" di Debussy, suonato elegantemente con "pianissimo" trasognati e poetici. Chissà...

Nessun commento:

Posta un commento