mercoledì 15 novembre 2017

Daniel Melingo, ambasciatore di un tango popolare e colto il prossimo 26 novembre al Teatro Forma di Bari.


Come un illusionista scappato da un racconto di Borges, Daniel  Melingo (nella foto) con la sua voce, il clarinetto e il suo teatro è il protagonista del nuovo appuntamento della IX^ Rassegna “Ecotopia” dell’Associazione musicale “Nel Gioco del Jazz”. Domenica 26 novembre al Teatro Forma a Bari, alle 21,00  si esibirà in un concerto singolare accompagnato da Lalo Zanelli (piano e voce), Facundo Torres (bandoneon e voce), Romain Lécuyer (contrabbasso e voce), Muhammad Habbibi Guerra (chitarra elettrica).
Daniel Melingo, l’uomo della nuova frontiera porteña è una voce tormentata che tenta di riportare la musica argentina al di fuori dei suoi confini più usuali, attraverso immagini e arrangiamenti atipici.
Il tango dei bassifondi di Buenos Aires, dei locali fumosi dove la danza nazionale argentina non è elegante prodotto da esportazione, nè attrattiva turistica, ma vita vissuta ai margini della società del benessere, tra strade sporche e soggetti poco raccomandabili.
E’ questo il tango di Daniel Melingo, cantante e autore di Buenos Aires che ha reinterpretato la forma del tango cancion, inventata da Carlos Gardel, con la sua voce carismatica, oscura, fumosa. Se il tango è finito nei saloni è ora di riportarlo nelle strade dove è nato, e Melingo lo fa con grande efficacia, perchè, come scrive Le Monde de la Musique: “…è un eretico della religione tangueira…un iconoclasta che guarda alla vita degli emarginati di Buenos Aires e per farlo va alle fonti d’ispirazione del tango”.
Ascoltare il suo ultimo album, “Anda”, é un po’ come assaporare un film di Fellini ad occhi chiusi, immergendosi in un cabaret sonoro concepito come una suite di quadri barocchi, dove ogni brano palpita e fa vacillare. In questo album, il tango delle origini si rigenera, come se Carlos Gardel fosse al centro di una fiction neo-rock, con una galleria di personaggi in cui Erik Satie e Serge Gainsbourg sono alcuni dei fantasmi convocati dall’attore-poeta argentino. Recentemente Daniel Melingo è stato premiato due volte al prestigioso Premio Gardel 2017, per il miglior album di tango alternativo, “Anda” appunto,  e come miglior videoclip,“En un Basque de la China”.
I suoi concerti sono veri e propri spettacoli  di ‘teatro canzone’ in cui Melingo interpreta le sue canzoni che parlano di piccole storie ambientate nei bassifondi di Buenos Aires, tra ladri e perdenti, e si impadronisce della scena usando magistralmente il suo corpo ed il volto pasoliniano. Il risultato è un tango moderno ed eclettico, insolito e lunare.
Il linguaggio di Melingo è potente e la sua visione è assolutamente coinvolgente fatta di voce rauca e gestualità efficace, di piccoli passi di jazz e di dixieland, di squarci contemporanei e di lacrime di milonga. Temi appassionati e pieni di un classicismo fuori da ogni moda che rendono questo personaggio una sorta di neo maledetto nato con il punk rock negli anni giovanili, e successivamente, in Spagna, prima di migrare a Parigi dove ha trovato il terreno ideale per le sue provocazioni irrequiete e un pubblico aperto a pronto a recepire il suo linguaggio.

Nessun commento:

Posta un commento