"È un'opera violenta, che parla dell'uomo e dei suoi rapporti interpersonali, ma anche di valori traditi, di amori desiderati e mai consumati, di sentimenti come la passione o il senso di colpa”. Così Michele Mariotti racconta Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, con il quale domenica 11 gennaio alle 18 inaugura la nuova stagione d'opera del Teatro Comunale di Bologna.
Alla sua prima inaugurazione nel teatro del quale è stato recentemente nominato Direttore Musicale, Mariotti (nella foto) è al suo debutto con il titolo verdiano. “È stupefacente come Verdi in quest'opera riesca letteralmente a scolpire con la musica il carattere dei personaggi – prosegue Mariotti - basti pensare alla prima aria di Renato, in cui l'accompagnamento esprime tutto il calore e la nobiltà dell'amicizia, e a quella del terzo atto, in cui lo stesso accompagnamento, con la variazione ritmica della terzina, esprime tutto lo sgomento e la rabbia per il tradimento subito.
Un altro aspetto straordinario è l'uso quasi cinematografico che Verdi fa dell'orchestra, a volte coinvolta appieno nel dramma, e a volte completamente al di fuori di esso, chiamata a commentare divertita la situazione che si fa grottesca e ironica, soprattutto quando in scena c'è il personaggio di Ulrica”.
“Lo spettacolo, co-prodotto con il Teatro alla Scala, ha la regia di Damiano Michieletto – conclude Mariotti - È molto importante oggi dare spazio a forze nuove in ambito registico, aprendosi a personalità che rinnovino il linguaggio teatrale nel rispetto della musica”.
Lo spettacolo vede protagonisti l'Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna. Sul palco si alternano Gregory Kunde e Giuseppe Gipali nel ruolo di Riccardo, Maria Josè Siri e Virginia Tola in quello di Amelia, Luca Salsi e Marco Caria nei panni di Renato, Elena Manistina e Julia Gerzeva in quello di Ulrica, Beatriz Diaz come Oscar. Dopo la prima, Un ballo in maschera è replicato a Bologna il 13, 14, 15, 16, 17 e 18 gennaio.
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