lunedì 20 aprile 2015
Continua il viaggio mahleriano di John Axelrod il prossimo 23 aprile alla Verdi di Milano.
Con il ritorno di John Axelrod (nella foto) il prossimo 23 aprile, alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, di cui è direttore principale dall’aprile 2011, il viaggio attraverso il sinfonismo di Gustav Mahler giunge alla terza tappa. In programma l’esecuzione della Sinfonia n. 5, alla quale si affianca la suite da Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Kurt Weill, opera musicale teatrale nata dalla collaborazione tra il drammaturgo Bertold Brecht e il compositore tedesco. Lasciamo la parola a John Axelrod che ci accompagna alla scoperta di questo 31° programma di stagione: “Sono grato a laVerdi e alle altre orchestre e teatri italiani che mi hanno invitato a dirigere le Sinfonie di Gustav Mahler. E’ sempre stato un sogno per me poter condurre il ciclo sinfonico completo del compositore austriaco fin dai tempi in cui studiavo il sinfonismo mahleriano con Leonard Bernstein. Benchè abbia già diretto gran parte della musica di Bernstein in Italia, mentre si avvicina l’appuntamento con il suo centenario nel 2018 è proprio la direzione del ciclo mahleriano nel Belpaese che mi consente di pagare un tributo completo al mio maestro. Non dimentichiamo infatti che è stato proprio il ‘ciclo Mahler’ sotto la guida e l’interpretazione di Bernstein che ha aperto ad ampia diffusione le sue musiche, dando così credibilità al termine ‘mahleriano’. Prima di allora, infatti, il nome di Mahler era ricordato solo all’interno di una ristretta cerchia di privilegiati.
“La Sinfonia n. 5 all’Auditorium di Milano – si, proprio, in largo Mahler! – sarà una vera e propria esperienza religiosa, sia per me che per il pubblico. Dopo aver diretto e interpretato la Sinfonia n. 2 Resurrezione e la n. 9 in precedenti stagioni, laVerdi e il sottoscritto eseguiremo per Expo 2015 quello che probabilmente è considerato il lavoro più famoso del compositore austriaco. “Nello stesso programma, dirigerò la suite dall’opera Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Kurt Weill, che con la mahleriana Quinta rappresenta un binomio perfetto. Infatti, mentre la sinfonia di Mahler è un’epica canzone d’amore che ritrae il meglio dell’uomo, la suite orchestrale di Weill è un reportage dell’aspetto peggiore dell’uomo e del suo decadimento. “Con laVerdi, la musica di Mahler è sempre meravigliosa. Non sono molto infatti i direttori che hanno l’opportunità di dirigerla in queste condizioni: farlo nella terra che io amo, l’Italia; nella città che amo, Milano; con l’orchestra che amo, laVerdi, di cui mi onoro essere direttore principale da ormai quattro anni, è un sogno che diventa realtà. Sono sicuro che Lenny Bernstein sta ascoltando tutto questo, condividendone amore e passione!”. Programma La nostra rassegna delle sinfonie di Mahler con numero dispari procede con la (forse) più famosa, la Quinta. Quella del celeberrimo “Adagietto” che conquista anche grazie ai limitatissimi mezzi sonori impiegati (soli archi più arpe), che ben lo distinguono dal grandioso dispiegamento timbrico e volumetrico della gran partitura che lo circonda. Completa il programma un’affascinante rarità: la suite dalle musiche che Kurt Weill scrive nel 1930 per la commedia Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Bertolt Brecht. Sono di regola ampie melodie di carattere popolaresco e raffinato insieme, appoggiate su ritmi cadenzati e parole sferzanti; destinate a replicare il successo clamoroso dell’Opera da tre soldi, presentata due anni prima. È un’altra testimonianza della spensierata disperazione di una Germania in crisi endemica e prossima preda dell’incubo nazista.
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