lunedì 13 febbraio 2017

La pianista Beatrice Rana suona insieme al Quartetto Modigliani il 15 febbraio per la stagione dell'Unione Musicale di Torino.


La pianista ventiquattrenne Beatrice Rana (nella foto) – uno dei più promettenti giovani talenti italiani, vincitrice del Premio Abbiati come “migliore solista dell’anno 2016” e fresca assegnataria del “Borletti-Buitoni Trust Fellowship” – e i “fab four” del Quartetto Modigliani ritornano a Torino per la stagione dell’Unione Musicale (mercoledì 15 febbraio 2017, Conservatorio G. Verdi, ore 21) per completare il progetto concertistico “Schumann 1842” iniziato la scorsa stagione e dedicato all’esecuzione dei Quartetti per archi, del Quartetto e del Quintetto per pianoforte di Robert Schumann.La scelta di riunire in due serate la produzione cameristica schumanniana evidenzia la particolarità di questi brani, nati non da un processo creativo graduale, come accade in genere, ma come frutto di un breve periodo di attività febbrile svoltasi interamente durante l’anno 1842. «Presentare queste pagine ravvicinate anche esecutivamente – ha dichiarato Beatrice Rana in un’intervista per “Sistema Musica” – fa emergere una sorprendente evoluzione di scrittura, soprattutto nei tre Quartetti, mentre fra le due composizioni che includono il pianoforte c’è una maggiore continuità». Lo studio dei grandi modelli classici di Haydn Mozart e Beethoven sono evidenti sia nel Quartetto in la maggiore op. 41 n. 3 sia nel Quintetto per pianoforte op. 44, anche se con quest’ultima composizione Schumann si propone un progetto audace: portare la musica per pianoforte e archi a un livello concettuale affine a quella per soli archi, storicamente ritenuta più complessa tecnicamente e concettualmente più profonda. Ecco quindi che nel Quintetto op. 44 si riscontra una densità sinfonica, un’intonazione alta e complessa sconosciuta anche alla produzione cameristica con pianoforte di Schubert, e proiettata verso quell'idealismo romantico da cui Brahms prenderà direttamente le mosse. Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana come miglior solista dell’anno 2016 “[…] per la leggerezza e l’ostinato rigore che la contraddistinguono in un panorama altrimenti offuscato dal sensazionalismo”, Beatrice Rana si è aggiudicata nel 2013 il secondo premio e il premio del pubblico al prestigioso Concorso Pianistico Internazionale Van Cliburn, ma già prima aveva attirato l’attenzione di pubblico e critica vincendo il primo premio e tutti i premi speciali al Concorso Internazionale di Montreal. Dopo tali affermazioni ha avviato una carriera internazionale che in meno di due anni l’ha portata a suonare con alcune delle maggiori orchestre del mondo, tra cui London Philharmonic, Orchestra di Philadelphia, Filarmonica di Los Angeles, Filarmonica della Scala e Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, con grandi direttori come Antonio Pappano e Zubin Mehta. Recentemente pubblicato il suo primo album per Warner Classics con il Concerto n. 2 di Prokof’ev e il Concerto n. 1 di Čajkovskij. Con il Quartetto Modigliani – affermandosi negli anni come uno dei migliori quartetti al mondo e “caratterizzato da equilibrio, trasparenza, acume sinfonico, sicurezza stilistica” – la collaborazione è nata qualche anno fa in occasione della partecipazione di Beatrice Rana al Festival di Evian (di cui il Quartetto cura la direzione artistica) ed è stato “colpo di fulmine”, tanto da ideare insieme il progetto “Schumann 1842” con il quale sono in tour da un paio di anni.

poltrone numerate, euro 30
in vendita presso la biglietteria dell’Unione Musicale e online su www.unionemusicale.it

Nessun commento:

Posta un commento