Riprende dopo l'eccellente Attila verdiano alla Fiera del Levante la stagione concertistica dell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari. Musiche di Bartòk, Debussy e De Falla saranno eseguite nel concerto diretto dal celebre maestro napoletano Bruno Aprea (nella foto), che si terrà domani 14 giugno, alle ore 21.00, nei saloni dell' Hotel Sheraton Nicolaus di Bari (biglietti in vendita domani sera del concerto presso lo Sheraton. Info: 080.5412302 – 291. Lun. – Ven.: ore 8.30 – 14. Mar.: ore 15 – 18). Un "ritorno" allo Sheraton quello dell'orchestra che sembra un passo indietro rispetto a quest'ultimo periodo. Dopo aver "scoperto", va detto, che esistono altre valide alternative a questo pur splendido albergo dalla pessima acustica, per far suonare un' orchestra sinfonica.
L'altra sera, per esempio, grazie alla Fondazione Petruzzelli, un padiglione della Fiera del Levante, adeguatamente attrezzato con una camera acustica, ha offerto ottimi risultati. Lo stesso Auditorium della Guardia della Finanza è sembrato sinora un'alternativa ben più dignitosa di un albergo o una palestra, per i concerti dell'Orchestra barese. Tant'è, aspettando che i benedetti lavori di ristrutturazione dell'Auditorium "Nino Rota" possano almeno cominciare (dopo gli entusiastici squilli di tromba della Politica, a che punto siamo con la gara d'appalto?) bisogna ancora soffrire o, se preferite, accontentarsi.
Per la cronaca la serata di domani si aprirà con l’esecuzione del “Divertimento per archi” di Bèla Bartòk (1881 – 1945). Questa pagina fu scritta in due sole settimane nell’estate del 1939 a Saanen, in Svizzera, dove il compositore si trovava ospite del direttore d’orchestra Paul Sacher. In quelle ore tragiche per il destino dell’Europa, Bartok approfittò della solitudine e della libertà in cui si trovava in Svizzera per disporre di quello che definì “un istante di buon umore”. Questo Divertimento gli venne commissionato dallo stesso Sacher e fu successivamente dedicato alla sua Orchestra da Camera di Basilea, che lo eseguì per la prima volta l’11 giugno del 1940. Caratteristica di questa composizione è di ricollegarsi alla tradizione del Concerto grosso. Il concerto prosegue con “Prélude à l’après-midi d’un faune” di Claude Debussy (1862 - 1918). Pagina orchestrale fra le più note di Debussy, spesso utilizzata per eccellenti realizzazioni coreografiche, questo preludio fu composto nel 1894 su ispirazione di un’egloga del poeta simbolista Stéphane Mallarmé. Questa composizione fu eseguita per la prima volta a Parigi, il 23 dicembre del 1894, sotto la direzione di Gustave Doret, riscuotendo un notevole successo. E non meno fortunata fu la versione ballettistica coreografata dal grande Nijnsky, messa in scena per la prima volta a Parigi dal Balletto Russo il 29 maggio del 1912. Il concerto si chiude con l’esecuzione de “Il cappello a tre punte” 2^ suite di Manuel De Falla (1876 – 1946). Durante il suo soggiorno parigino, De Falla aveva assistito al debutto di diversi allestimenti – fra questi la “Sagra della primavera” di Stravinsky – della Compagnia dei Balletti Russi e pertanto conosceva bene la formazione di Diaghilev. Quest’ultimo, oltretutto, gli aveva già proposto di mettere in scena le “Notti nei giardini di Spagna”: De Falla però non aveva accettato, poiché la sua attenzione era stata attratta da un altro soggetto, intitolato “El Corregidor y la mulinera” di Pedro Alarcòn e che peraltro aveva già ispirato un’opera di Hugo Wolf nel 1895. Il suo amico Martinez Sierra ne aveva ricavato il libretto di un mimodramma con canto il cui debutto si tenne al Teatro Eslava di Madrid il 7 aprile del 1917, sotto la direzione di Joaquin Turina.
Poiché però Diaghilev insisteva per ottenere un balletto su musiche spagnole, De Falla decise di riprendere la partitura del “Corregidor” e la arricchì di ulteriori episodi dopo aver percorso in lungo e in largo l’Andalusia alla ricerca di melodie popolari. La nuova opera nacque pertanto col titolo di “Il cappello a tre punte” e debuttò trionfalmente al teatro Alhambra di Londra il 22 luglio 1919 nell’allestimento dei Balletti Russi. La direzione d’orchestra venne affidata a Ernest Ansermet, le coreografie erano di Leonide Massine, le scene e i costumi di Pablo Picasso, mentre nei ruoli principali vennero impegnati lo stesso Massine e la Karsavina.
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