Domani è il giorno di Live Earth: “il più grande spettacolo della storia della musica”, come l’ha definito Al Gore, ex vicepresidente americano divenuto il paladino della causa ambientale. Per ventiquattro ore nei cinque continenti del pianeta, Antartide compresa, centocinquanta star si esibiranno di fronte ad una platea reale (televisiva e Internet) di oltre 2 miliardi di persone, per esigere una svolta politica nella crisi del clima e nel riscaldamento della Terra. Nel Giant Stadium, alle porte di New York, suoneranno i Police e Bon Jovi. Al Wembley Stadium di Londra ci saranno i Metallica e Madonna. Altri artisti "di grido" canteranno da Sydney, Tokio, Amburgo, Johannesburg, Shanghai, Rio de Janeiro e altre grandi città del pianeta. Le reti televisive della NBC trasmetteranno le immagini in tutto il mondo, promettendo (pare) di evitare di appesantirle troppo con la pubblicità, come già accadde nel 2005 con il Live 8, il primo concerto del genere.
I diritti per la diffusione su Internet sono stati presi dalla MSN della Microsoft di Bill Gates. L’Orecchio di Dioniso nel suo piccolo esprime tutta la sua vicinanza e solidarietà a questa importante manifestazione. E al contempo esprime una riserva: non risulta (ma vorremmo essere subito smentiti…), che siano stati coinvolti in questo “Global Concert” anche i grandi, grandissimi artisti della musica classica e lirica. E questo secondo noi è, di fatto, un madornale errore. Perché non coinvolgere – ci chiediamo, per esempio - i Berliner e i Wiener Philarmoniker, la Chicago Symphony Orchestra e la New York Philarmonic Orchestra o direttori e solisti del calibro di Claudio Abbado, Riccardo Muti, Sir Simon Rattle, Zubin Mehta, Maurizio Pollini, Murray Perahia, Uto Ughi, Maxim Vengerov, Yo-Yo Ma, Magdalena Kozena, Natalie Dessay, Cecilia Bartoli eccetera, eccetera. Siamo convinti che essi, come tanti altri illustri personaggi della musica, avrebbero voluto e potuto dare il loro significativo contributo a questa straordinaria giornata, che unirà nel segno dell'universale Arte dei Suoni tutto il mondo: quello “civilizzato” e quello che vive invece quotidianamente di inenarrabili stenti.
I diritti per la diffusione su Internet sono stati presi dalla MSN della Microsoft di Bill Gates. L’Orecchio di Dioniso nel suo piccolo esprime tutta la sua vicinanza e solidarietà a questa importante manifestazione. E al contempo esprime una riserva: non risulta (ma vorremmo essere subito smentiti…), che siano stati coinvolti in questo “Global Concert” anche i grandi, grandissimi artisti della musica classica e lirica. E questo secondo noi è, di fatto, un madornale errore. Perché non coinvolgere – ci chiediamo, per esempio - i Berliner e i Wiener Philarmoniker, la Chicago Symphony Orchestra e la New York Philarmonic Orchestra o direttori e solisti del calibro di Claudio Abbado, Riccardo Muti, Sir Simon Rattle, Zubin Mehta, Maurizio Pollini, Murray Perahia, Uto Ughi, Maxim Vengerov, Yo-Yo Ma, Magdalena Kozena, Natalie Dessay, Cecilia Bartoli eccetera, eccetera. Siamo convinti che essi, come tanti altri illustri personaggi della musica, avrebbero voluto e potuto dare il loro significativo contributo a questa straordinaria giornata, che unirà nel segno dell'universale Arte dei Suoni tutto il mondo: quello “civilizzato” e quello che vive invece quotidianamente di inenarrabili stenti.
Nessun commento:
Posta un commento