In questi ultimi giorni la sua visibilità turistica (persino internazionale) è salita poi oltremodo per aver ospitato nel giro di appena 24 ore due prestigiosi eventi, come il concerto dell’Orchestra Synphonica Toscanini diretta dal celebre maestro Lorin Maazel all’interno della stupenda Cattedrale romanica (nella foto) che maestosa si erge sul caratteristico porto turistico, e un recital - altrettanto strepitoso - della celebre cantante tedesca Ute Lemper, accompagnata dall’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari diretta da Gregorio Goffredo. C’erano circa tremila persone in delirio ieri sera sul sagrato della Cattedrale tranese per la mitica Ute, che ha sciorinato - da autentico “animale da palcoscenico” qual è - il suo consueto repertorio, tra cabaret e musical, con straordinaria, finissima classe vocale. Emozionante anche solo vederla raccontare, scherzare e ballare, fasciata in splendidi abiti, per rimanerne ammaliati, di più, direi abbagliati.
Non vi avevo anticipato nulla nei giorni scorsi del concerto di Lorin Maazel e me ne scuso, in quanto non avevo ricevuto direttamente né comunicati, né tanto meno inviti dall’amministrazione comunale tranese.
Ho letto invece sui quotidiani locali “garbate” polemiche sul costo del biglietto per assistere al concerto del celebre direttore franco-americano: la bellezza di 100 euro a…“cranio”.
In effetti, nel contesto abbastanza provinciale in cui operiamo noi giornalisti e critici musicali fa sempre notizia che per un concerto, per giunta all’interno di un luogo di culto (un sacrilegio: possibile che il Vescovo abbia acconsentito?), si paghi una tale cifra per l’acquisto di un biglietto. L’onorevole di Forza Italia Gabriella Carlucci, che ha promosso in collaborazione con il Comune l’iniziativa, ha replicato in una recente conferenza stampa, sostenendo che il costo complessivo del concerto sia stato di 120 mila euro, ergo…i biglietti salati servivano a recuperare, almeno in parte, tale notevole esborso.
Al Festival di Salisburgo o al Festival di Lucerna, cari amici, il costo dei biglietti per un concerto si attesta mediamente, almeno per i posti in platea, intorno ai 220-270 euro. Ma lì si va per ascoltare i Wiener e i Berliner Philarmoniker diretti da Claudio Abbado o da Sir Simon Rattle, la Chicago Symphony e la Concertgebouw di Amsterdam con Daniel Barenboim e Bernard Haitink; parliamo dunque di autentiche “corazzate sonore” di livello mondiale, non certo di buone orchestre giovanili, come la Symphonica Toscanini che ha suonato a Trani diretta pur da un grande vegliardo come Lorin Maazel.
Il concerto è stato tra l’altro trasmesso lodevolmente in diretta via satellite dal canale 925 di Studio 100 Tv Sat (piattaforma SKY) e l’ho, almeno in parte, potuto seguire da casa. Un’iniziativa, quella delle dirette televisive, che sarebbe auspicabile si ripetesse più spesso, trasmettendo anche opere liriche da teatri italiani ed esteri, visto il sempre più vergognoso menefreghismo di Mamma Rai nei confronti della Musica (non parliamo naturalmente delle rassegne canzonettistiche, perchè quelle, soprattutto d’estate, non mancano di certo) e della Cultura. Il Canale Classica di SKY, per esempio, che è una gradita eccezione in questo squallido panorama televisivo, sarebbe il caso che fosse visibile gratuitamente almeno per i cosiddetti “abbonati a due pacchetti”. Questo però non accade. Mentre il colosso televisivo del magnate Rupert Murdoch consente, d'altro canto, di gustare tranquillamente in chiaro tutti i canali di musica commerciale ( da MTV a Match Music). Insomma, siamo di fronte alla solita becera discriminazione tra musica classica e lirica da un lato e la leggera-pop-rock dall’altro. Se vuoi vedere “Classica” te la devi pagare, altrimenti goditi Mtv, Match Music, Radio Tv D-Jay eccetera, eccetera.
Vi spiegate allora perché rockstar del calibro di Zucchero Fornaciari, Luciano Ligabue e Vasco Rossi richiamano platee estive di oltre sessanta mila spettatori e invece per la classica e la lirica, siamo lì a cercare con il lanternino un giovane musicofilo, tra intere e malinconiche file di anziani, o comunque “Over 50”, se tutto va bene.
Per carità, non è mia intenzione polemizzare con i canali privati di musica di intrattenimento, pop, rock, disco, hip hop e...quant’altro.
Credo solo, a ragione, che sarebbe giusto e sacrosanto dare, anche a coloro che amano la Classica e la Lirica, la possibilità di fruirne “gratuitamente” (tra virgolette, perché un abbonamento SKY ad almeno tre pacchetti, signori miei, costa mensilmente almeno 42 euro). Se le cose stanno così persino sul network a pagamento SKY - mi/vi chiedo - ha davvero così senso “piangere” sulla scarsità di appuntamenti culturalmusicali sulle nostre famigerate tv generaliste?
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