venerdì 31 ottobre 2008

Partirà il 23 novembre allo Sheraton la stagione 2008/2009 dell'EurOrchestra di Bari




La Stagione dell’EurOrchestra diretta da Francesco Lentini (nella foto) si inaugurerà il prossimo 23 novembre 2008, alle ore 20.30, nel Salone dei Congressi dello Sheraton di Bari, con un concerto dedicato a Haendel, Haydn e Mendelssohn, tre grandi compositori di cui si ricorderanno gli anniversari nel corso del 2009.
Di Haendel sarà eseguita “Music for the Royal Fireworks”, mentre di Haydn il Concerto in mi bemolle maggiore per tromba e orchestra, con un solista d’eccezione, il grande trombettista Mauro Maur; concluderà la serata l’esecuzione della popolarissima Sinfonia n.4 “Italiana” di Felix Mendelssohn-Bartholdy .
Il concerto, dal titolo Anniversari nella Gioia della Musica, è a sostegno della campagna “Nastro Rosa” della LILT, la lega italiana lotta ai tumori, che intende sensibilizzare le donne alla prevenzione, e nel tempo stesso lanciare un messaggio profondo anche agli uomini, affinchè siano di sostegno in questa lotta. Altra a iniziativa che ci piace indicare alla vostra attenzione è il concerto del 15 Marzo 2009 , intitolato "La Voce delle Donne “Vocienot(t)e- Non-stop”, nel quale saranno eseguite musiche di compositrici del nostro tempo . Questo concerto sarà presentato in collaborazione con la Associazione "Parnaso Donne in Musica", che vuole incarnare l’anima femminile dell’EurOrchestra ,e che nasce con l’intento di creare una rete di collegamenti tra le donne impegnate nelle Arti e nello studio delle Arti nel nostro territorio.Questo concerto, che si avvale del Patrocinio del Comitato Pari opportunità dell’Università di Bari nasce dalla collaborazione con la Fondazione –Adkins -Chiti -Donne in Musica,membro del Consiglio Internazionale per la Musica dell’Unesco. Queste due Associazioni hanno promosso , per realizzare questo concerto, una chiamata internazionale di invito,rivolto a tutte le compositrici del mondo, per scrivere un pezzo dedicato alla voce delle donne,che accompagna la vita dalla nascita,con le ninne nanne, al canto del dolore . Tra tutte le composizioni pervenute saranno scelte le più significative e saranno eseguite dall’EurOrchestra . Le altre, quelle non eseguite, costituiranno un fondo a beneficio della cultura e della musica cui si potrà attingere in altre occasioni . In questo concerto è prevista la partecipazione, come solisti, di ben tre pianisti, della cantante Maria Grazia Pani, della voce recitante di Paola Martelli, oltre alla partecipazione come ospiti e relatori di rilevanti figure di compositrici e di personalità dell’arte e della cultura di livello internazionale, e di Docenti della nostra Università. Altra rassegna significativa inserita nella stagione è Il PIANOFESTIVAL SAN NICOLA, che consta di 6 Concerti collocati nella parte centrale del cartellone, ed è intitolato al nostro Santo, perché in suo nome, attraverso la Musica, l’EurOrchestra desidera lanciare, da Bari, un messaggio ecumenico di pace e fratellanza, che nel momento in cui volge lo sguardo al Mediterraneo, si fa motivo di sempre maggior coesione culturale, sociale e artistica per i cittadini baresi e pugliesi.
Il Piano Festival gode del Patrocinio della Pontificia Basilica di San Nicola. Al PIANO FESTIVAL partecipano alcuni tra i più importanti rappresentanti delle scuole pianistiche pugliesi, nazionali e internazionali, sempre con lo sguardo rivolto alla valorizzazione dei giovani talenti locali. Tra i grandi nomi del concertismo presenti ricordiamo Pierluigi Camicia, uno tra i nostri più validi capiscuola, oggi Direttore del Conservatorio di Lecce; Enrique Batiz direttore e pianista di fama internazionale; Aquiles delle Vigne, pianista e didatta del pianoforte universalmente riconosciuto, a cui sarà consegnato il “Premio Internazionale Note nell’Olimpo”, promosso dall’Eurorchestra, col sostegno dei gioiellieri Patrizia e Nicola Mossa, per onorare gli artisti più importanti che illuminino il nostro cammino. Tra gli artisti impegnati nella stagione vi segnalo i pianisti Filippo Balducci Carlo Gallo, Elisabetta Pani, Rosanna Giove, Gabriella Bassi, Hye-Jin Kim, Loredana Lentini, i cantanti Daniela Cera, Giulia Calfapietro, Flora Marasciulo, Matteo Sartini, Carlo Losito, Marina Addante e Fabio Lepore, i violinisti Michelangelo Lentini, Diomira Fiore, Titti Mura, Serena Soccoia, Sanghee Cheong , il fisarmonicista Fernando Muttillo, il Flautista Giuseppe Nese, l’organista Cosimo La Rocca, le voci recitanti di Totò Onnis, Peppino Aceto, Donato Bottalico, Paola Martelli e si aspetta la partecipazione straordinaria del popolare regista (e attore anch'egli) Sergio Rubini nell’ultima serata, quella dell’ "Operina da due soldi" di Alberto Rubini. Tra i direttori ospiti l’italiano Roberto Gianola e il bulgaro Nikolay Lalov. Il costo dell’abbonamento è di 150 Euro. Il ridotto è 100 euro. Lo speciale studenti 70. è possibile telefonare per informazioni allo 0805744559 o prenotare l’abbonamento online , all’indirizzo e-mail: eurorchestra@libero.it / www.eurorchestra.it

La Bohème di Puccini chiude a novembre il cartellone operistico 2007/2008 della Fondazione Petruzzelli


In attesa della imminente presentazione del cartellone 2008/2009 e di sapere soprattutto se la prossima stagione si potrà svolgere nel Nuovo Teatro Petruzzelli, l'omonima Fondazione propone l’ultimo titolo della Stagione 2007/2008: “La Bohème” di Giacomo Puccini. L’opera per la regia di Boris Stetka è in programma al teatro Piccinni venerdì 14 novembre alle 20.30, domenica 16 novembre alle 17.00 e martedì 18 novembre alle 20.30. Dirigerà l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari il maestro barese Fabio Mastrangelo, al suo debutto nella città come direttore di un'opera. Il coro di Voci Bianche del Conservatorio Niccolò Piccinni sarà condotto dal maestro Emanuela Aymone. A curare scene e costumi Tommaso Lagattolla, il disegno luci è affidato a Valerio Alfieri. Il celebre, affascinante soprano bulgaro Svetla Vassileva (nella foto) interpreterà Mimì il 14 ed 16 novembre, mentre Francesca Sassu canterà Mimì il 18 novembre, Daniela Schillaci sarà Musetta, Francesco Demuro Rodolfo, Vincenzo Taormina Marcello, Gianfranco Cappelluti Schaunard, Andrea Patucelli Colline, Pietro Naviglio Benoît, Giuseppe Cacciapaglia Parpignol, Alessandro Calamai Alcindoro, Antonio Muserra, il Sergente dei doganieri, Giovanni Ceto un doganiere. Infotel: 080.521.24.84

giovedì 30 ottobre 2008

Presentazione di un cd e giornata di studi sulla musica in Puglia a Casa Piccinni




Mousikè - CENTRO STUDI ARTI DELLO SPETTACOLO NEL MEDITERRANEO /


Venerdì 31 Ottobre, ore 18,00 /
Bari, Casa Piccinni

“Atene Edificata” /
Presentazione del CD di Domenico Cimarosa
(Bologna, Bongiovanni, 2008);
partecipano:
Francesco Quattrocchi, direttore d’orchestra
Takashi Yamada, musicologo e consulente editoriale .



Sabato 1 Novembre ore 10,00 - 18,00 /
Bari, Casa Piccinni /

Giornata di Studi:
“La ricerca sui musicisti nati in Puglia”
a cura di Detty Bozzi e Luisa Cosi.
In collaborazione con IBIMUS Puglia.
L'occasione vedrà riuniti qui a Bari numerosi studiosi che in tanti anni hanno contribuito allo sviluppo della musicologia sul territorio. Si presenteranno gli studi effettuati, quelli in corso e si discuterà inoltre delle prospettive future della ricerca musicale in Puglia. Sarà anche allestito uno spazio espositivo con dischi, pubblicazioni e partiture. Parteciperanno, tra gli altri, Pierfranco Moliterni, Dinko Fabris, Paolo Valerio, Annamaria Bonsante, Cosimo Prontera, William Formicola, Pierluigi Durante, Lorenzo Mattei, Takashi Yamada, Lorenzo Fico, Mariagrazia Melucci, Tommaso Urbano, Dino Foresio, Giulia Giannini, Angela Annese, Corrado Roselli, Gabriella Fumarola e Annamaria Giannelli. Un momento musicale a cura dell’Ensemble vocale “Il Palazzo Incantato”, diretto da Sergio Lella (due responsori di P. Nenna cantati da C. Conese, A. De Fano, A. Pollice e R. Lella) arricchirà lo svolgimento dell’incontro.

Cesare Mazzonis è il nuovo direttore artistico dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai


L'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ha da alcuni giorni un nuovo validissimo direttore artistico. Si tratta di Cesare Mazzonis, che è stato designato dalla Rai a succedere a Lorenzo Fasolo. Nato a Torino nel 1936, Cesare Mazzonis, è vissuto successivamente a Buenos Aires, dove si è laureato in chimica, a Londra, Roma, Milano e Firenze. Ha studiato musica a Londra, all'Accademia Chigiana di Siena e al Mozarteum di Salisburgo. Dal 1967 al 1980 ha lavorato alla Direzione "Musica" della RAI ed è stato delegato per la musica all'Unione Europea di Radiodiffusione e Direttore Artistico dell'Orchestra e Coro della RAI di Roma dal 1977 al 1980. Consulente all'Accademia Filarmonica di Roma, è poi passato al Teatro alla Scala nel 1980 come Vicedirettore Artistico e due anni dopo è stato nominato Direttore Artistico; incarico che ha ricoperto fino al settembre 1992. Durante la sua lunga direzione alla Scala di Milano, ha effettuato importanti tournée in Germania, Giappone, ex-Unione Sovietica e in altri paesi.
Molti degli spettacoli di cui è stato responsabile hanno ricevuto il premio "Abbiati" della critica musicale italiana. Ha collaborato con i più grandi direttori d'orchestra (tra gli altri, Carlos Kleiber, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Leonard Bernstein, Georges Prêtre, Carlo Maria Giulini, ecc.), registi (Patrice Chereau, Bob Wilson, Luca Ronconi, Giorgio Strehler), cantanti e coreografi.
Dal 1992 è stato - per dieci anni - Direttore Artistico del Teatro Comunale di Firenze "Maggio Musicale Fiorentino". Anche durante questo incarico ha collaborato ad importanti produzioni, molte delle quali sono state premiate, come “Moses und Aron” di Schoenberg, diretto da Zubin Mehta, Fierrabras di Schubert con Semyon Bychkov e Luca Ronconi, spettacoli sul “NO” giapponese con Bob Wilson, “Lucia di Lammermoor”, diretto da Zubin Mehta con la regia di Graham Vick, “Ariadne auf Naxos”, ancora con Zubin Mehta e la regia di Jonathan Miller, Elektra, diretta da Claudio Abbado per la regia di Lev Dodin, Turandot, con Zubin Mehta e il regista cinese di Lanterne Rosse Zhang Yimou.
Ha inoltre effettuato una tournée di successo in Giappone e con lui il "Maggio Musicale Fiorentino" è stato il primo Teatro europeo a eseguire Turandot nella Città Proibita a Pechino. Dal 2003 gli è stato affidato l'incarico di Direttore Artistico del "Premio Paganini" e della Paganiniana. Nel 2006 è stato nominato consulente artistico dell' “Orchestra Mozart” diretta da Claudio Abbado. Per due anni consulente artistico del Teatro Bolshoi, ha inoltre scritto i libretti per l'Antigone di Federico Tiezzi, Ignorabimus e La mia vita nel bosco degli spiriti per Luca Ronconi. Mazzonis è anche autore di romanzi pubblicati con Einaudi e Feltrinelli.
Sentitissimi auguri di buon lavoro e felicitazioni al Maestro Cesare Mazzonis dall'Orecchio di Dioniso!

"La musica dell'impegno" al Festival URTIcanti


Prosegue con vivo successo, tra Bari e Monopoli, il Festival di Musica Contemporanea URTIcanti, giunto alla sua quarta edizione. Questa sera il violinista Francesco D'Orazio, il pianista Domenico Di Leo, il percussionista Filippo Lattanzi, il clarinettista Mauro Altamura e alcuni studenti del Master "Musica d'oggi" del Conservatorio Piccinni di Bari saranno i protagonisti della penultima giornata del festival, intitolata "La musica dell'impegno". Nella chiesa di Santa Teresa dei Maschi, alle 20.30, verranno eseguiti lavori cameristici di Luis De Pablo (nella foto) insieme a un recente brano del compositore argentino Fabian Panisello, "Responsoriales" per violino e pianoforte, scritto in memoria della strage della metropolitana di Madrid. Infotel 349.5965959. L'ingresso, come sempre, è libero.

Oggi a Casa Giannini si parla di Donato Lovreglio,"Novello Prometeo"


Si svolgerà oggi, a Casa Giannini a Bari, l'appuntamento sul "Novello Prometeo" Donato Lovreglio, ricordato da Dumas padre e rivisitato in musica da Nicola Mazzanti, promotore dell'ottavino come voce solista. Interverranno Nicola Mazzanti e Annamaria Giannelli, moderati dal giornalista e critico della Gazzetta del Mezzogiorno, Nicola Sbisà. Sarà eseguito in prima barese "L'eco di Napoli" di Lovreglio. La Puglia è terra di vive tradizioni musicali che ha dato i natali a numerosi musicisti, compositori e interpreti. Fra questi il barese Donato Lovreglio (1841-1907)che fu uno fra i maggiori flautisti europei dell'800, che diede un apporto decisivo all'avvento del flauto Bohm. La pianista Annamaria Giannelli e l'ottavinista Nicola Mazzanti, dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino per l'occasione eseguiranno di Lovreglio "L'eco di Napoli", composizione originale per ottavino e pianoforte. Il Maestro Mazzanti inoltre presenterà l'ottavino come voce solista. (CASA GIANNINI - Via Sparano, 172 BARI / Ingresso libero. Ore 18.30 Infotel: 080.5246864)

mercoledì 29 ottobre 2008

Matteo Bettinelli e la Società dei Concerti di Bari in un concerto da ricordare


La domenica pomeriggio può essere un momento quasi insolito, almeno qui a Bari, per recarsi ad un concerto. Meglio per taluni passare il tempo al cinema o in una scampagnata in provincia. E invece proprio domenica scorsa ho voluto provare l’ebbrezza di un concerto pomeridiano dal programma, peraltro, impaginato con indubbia originalità. Sul podio c’era un giovane direttore d’orchestra, Matteo Bettinelli che da più parti alcuni amici mi segnalavano da un bel po' di tempo.
Il concerto si svolgeva nel cineteatro Royal (dall’acustica, va detto, non disprezzabile), la stagione era quella organizzata con molti sacrifici economici e con encomiabile professionalità dal maestro Angelo Ragno e dalla sua Orchestra da camera “Società dei Concerti di Bari”, il cui organico è variabile ed elastico, ma pur sempre di buon livello.
In programma musiche di Ottavio De Lillo (Suite nostalgica per orchestra d’archi), Luigi Morleo (“Concerto per i popoli” per fisarmonica e orchestra d’archi, in prima esecuzione assoluta) e, dulcis in fundo, anch’esse incredibilmente in prima esecuzione assoluta qui a Bari, a distanza di ben sessantadue dalla prima esecuzione del Colegium Musicum di Zurigo il 25 gennaio del 1946, “Metamorfosi” (Metamorphosen, per 23 archi solisti, lugubre ma intensissimo commento alla catastrofe bellica).
Di eccellente fattura le prime due pagine ascoltate: l’una, di Ottavio De Lillo (1948 -2001), i cui lavori risentono notevolmente della poetica dei grandi musicisti del Novecento (in primis Shostakovich e Stravinskij) filtrata però attraverso un gusto raffinato ed una espressività ammaliante quanto personale, l’altra, del giovane compositore salentino Luigi Morleo che da alcuni anni sta provando, va detto, con eccellenti risultati un’armoniosa sinergia tra il mondo musicale cosiddetto “colto” e quello “extracolto” e cioè popolare, legato a radici culturali ed etniche ben definite. Al bel concerto di Morleo prendeva parte da par suo Francesco Palazzo, fisarmonicista di rango nazionale, che ha studiato, va detto, con il grande Salvatore di Gesualdo. Bravo Bettinelli a rendere con chiarezza le trame eleganti, talora dolcissime, talora malinconiche, del concerto di Morleo, come anche della splendida Suite nostalgica di De Lillo (quest’ultima meriterebbe, a mio avviso, un’incisione) e buona la prova dell’Orchestra barese, in entrambi i casi concentrata e attenta alle sollecitazioni dinamiche e agogiche del direttore. Il “piatto forte” della serata era però rappresentato dalle Metamorfosi straussiane. Il grande compositore tedesco qui ha saputo approdare con arte magistrale e solidissima ad una serenità senile, venata dalla profonda nostalgia di un mondo ormai scomparso: un lungo “adagio non troppo” il cui modello ricorda, da un lato l’ardito preromanticismo della Marcia funebre dell’ “Eroica” di Beethoven, dall’altro la crepuscolare e tristaniana “Verklarte Nacht” di Schoenberg. Rendere con precisione, coerenza e concreta partecipazione espressiva una pagina di tale complessità richiederebbe 23 professori d’orchestra eccellenti, appunto degli autentici solisti. Non posso, a questo punto, non segnalare la mitica interpretazione di “Metamorphosen” (vi assicuro: mette letteralmente i brividi) diretta da Herbert von Karajan con i suoi Berliner Philarmoniker, in un vecchio disco della gloriosa Deutsche Grammophon. Senza arrivare a paragoni improponibili, Matteo Bettinelli e la “Società dei Concerti” ci regalano un’esecuzione comunque pulita e dignitosa, con il merito e il coraggio, quello sì grandissimo, di essere stati i primi a suonare questo arduo, sublime capolavoro del Novecento a Bari. Successo caloroso da parte di un pubblico non numeroso, ma attento.

Si è aperta con l'ormai leggendario Aldo Ciccolini la nuova stagione dell'associazione "Giovanni Colafemmina" di Acquaviva delle Fonti


L'Associazione Centro Studi " Giovanni Colafemmina" di Acquaviva propone agli amanti della musica un'offerta musicale prestigiosa. La terza stagione concertistica, si è appena aperta con il concerto inaugurale ( presso l' Aula Magna San Domenico Savio) tenuto sabato scorso dal famoso pianista Aldo Piccolini (nella foto), definito, a ragione, una sorta di leggenda musicale vivente, che ha eseguito composizioni di Mozart (Sonata KV 331 ), Franck (Preludio corale e fuga), Chopin (2 notturni op.62 e la Polacca Fantasia op.61 ) e Liszt (Funerali e Invocation da Armonie poetiche e religiose). Nei prossimi appuntamenti ci saranno musiche di Astor Piazzolla con il Quartetto Four For Tango. Il periodo natalizio sarà allietato dal gruppo di musica popolare “A’ Paranza r’o Lione” con uno spettacolo teatrale-musicale sulla natività “Nascitte lu Messia” e il nuovo anno si aprirà con l’esibizione della prestigiosa Orchestra Filarmonica di Bacau diretta dal M° Balan che suonerà sia pagine d'opera italiane che musiche del compositore austriaco J. Strauss. A Febbraio ci sarà il consueto appuntamento dedicato al corso di perfezionamento pianistico della Prof.ssa Marisa Somma. Ai giovani pianisti è stato poi affidato l’omaggio al grande musicista polacco Frédéric Chopin che proseguirà fino alla prossima stagione in cui si celebra il bicentenario della sua nascita (1810-2010). Gli esecutori di questo omaggio saranno Serena Valluzzi (con i 4 Scherzi, 2 Notturni e 2 Mazurche), Davide Valluzzi e Nicole Brancale che eseguiranno i due Concerti per pianoforte e orchestra di Chopin accompagnati dall'orchestra "La Bottega dell'Armonia” diretta da Bepi Speranza . L’ultima parte del programma è affidata agli strumenti a fiato (spesso dimenticati nelle stagioni concertistiche) con “ I Fiati Italiani” composto da Di Iorio (Flauto), Maurizio Colasanti (Oboe), Antonello Pellegrini (Clarinetto), Marcello Martella (Corno), Alfonso Patriarca (Fagotto), che eseguiranno musiche di Danzi, Respighi, Farkas,Gervasio e Gershwin e il duo composto da Francesco Negrini (clarinetto) e Luca Torrigiani (pianoforte) che offrirà un confronto musicale tra "Francia e Italia" con le musiche di Bozza, Debussy, Poulenc, Rota, Verdi-Lovreglio e Rossini; a conclusione della terza stagione concertistica ci sarà poi la Banda Musicale del Comando Scuola Aeronautica Militare III^ Legione aerea diretta dal M° Nicola Cotugno che anticiperà la Festa Europea della Musica. Per informazioni: tel.080.758830 / 335.1406658 / 339.3370312.

martedì 28 ottobre 2008

Il "Nuovo" Teatro Petruzzelli è quasi pronto, eppure si continua a litigare anche sul...nulla


Il Nuovo Teatro Petruzzelli è bellissimo, di più, meraviglioso. Entrando ieri insieme a tanti altri giornalisti, autorità istituzionali, lo staff della Fondazione Petruzzelli nel cantiere che nel giro di un mesetto scarso chiuderà definitivamente i lavori, l’impressione è di quelle che regalano emozioni e vertigini ad ogni passo. La “ferita” aperta nel cuore di Bari si sta rimarginando, ma resterà comunque la cicatrice: 17 anni passati tra beghe e strumentalizzazioni politiche, lungaggini giudiziarie e soprattutto colpevoli mai trovati, o forse, mai abbastanza cercati.
La domanda che tutti, proprio tutti si stanno ponendo in questi giorni qui a Bari, però resta sempre la stessa: il prossimo 6 dicembre, allo scoccare dell’ora zero nel count down del cronometro collocato in Piazza Ferrarese, si aprirà o no finalmente il sipario del Petruzzelli?
Venerdì scorso avevo lanciato un “post” su questo Blog dal titolo forzatamente enfatico (“Teatro Petruzzelli: il giorno della verità”) con l’illusione che l’incontro con il Ministro Bondi a Roma bastasse a tranquillizzare la famiglia proprietaria e soprattutto i suoi avvocati. La decisione emersa, peraltro, di costituire un tavolo tecnico che partirà nella capitale la prossima settimana per sciogliere tutti i nodi al pettine esistenti tra i Messeni Nemagna, gli Enti Locali, il Ministero e la Fondazione Petruzzelli, non farà invece che allungare a dismisura i tempi della riapertura.
Il 6 dicembre, pertanto, avrebbe il sapore di un miracolo di San Nicola ( guarda caso proprio nel giorno del suo onomastico) se il teatro finalmente pronto e funzionante potesse riprendere vita sulle note di Verdi e Mahler suonate dall'Orchestra del Maggio Fiorentino, e cioè consentire le attività di spettacolo che furono drammaticamente interrotte dal tragico rogo di 17 anni fa.
Il miracolo può riuscire, se oltre a metterci lo zampino San Nicola, ci sarà un definitivo accordo tra le parti su tutto. Lo chiedono i cittadini che da giorni firmano gli Appelli apparsi sul Corriere del Mezzogiorno e adesso anche su internet, grazie al popolarissimo social network Facebook.
Ieri sera ho assistito da casa alla trasmissione lodevolmente organizzata dall’emittente Telenorba davanti al Petruzzelli e che ha finalmente visto le parti in causa incontrarsi. Oltre a loro c’era l’ex Sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia, in procinto di ricandidarsi alla guida della stessa città in primavera. La stimolante trasmissione, a un certo punto, ha però rischiato di diventare una sorta di "faccia a faccia" tra Michele Emiliano, attuale sindaco, e il suo sfidante alle prossime elezioni comunali. Chi ha fatto la figura migliore e su questo, credetemi, ho pochi dubbi, è stato Emiliano, perché con un atteggiamento credibile e conciliante, ha ben posto l’accento sull’interesse collettivo della città di Bari e dei suoi abitanti a volersi riappropriare quanto prima di quello che è a tutti gli effetti IL NOSTRO TEATRO.
Da parte sua, Di Cagno Abbrescia ha minacciato denunce e ricorsi alla Procura della Repubblica e ha erroneamente rifiutato la mano tesa del Sindaco per andare insieme da Bondi la prossima settimana già con una proposta unitaria. Gli avvocati della famiglia proprietaria, dal canto loro, in particolare Michele Costantino (più che Ascanio Amenduni, legale di maggioranza dei Messeni), che rappresenta peraltro solo ¼ dei proprietari, hanno enunciato da par loro le problematiche tecnico-giuridiche ostative all'immediata riapertura del teatro, ma anche alla ripresa delle attività con il soggetto Fondazione, quale “inquilino” per i prossimi quarant’anni del Petruzzelli. Per non parlare poi del profondo livore mostrato da uno degli eredi, Francesco Garibaldi, nei confronti di Emiliano, giustificato naturalmente dall’esproprio del Petruzzelli compiuto nel 2006 dal Governo Prodi e poi, come noto, delegittimato dalla nota sentenza della Corte Costituzionale del luglio scorso. Chi non ha la memoria corta ricorderà come il Garibaldi si barricò nel teatro per diverse settimane, cercando di impedire materialmente che l’esproprio avvenisse.
Insomma, alla fine della trasmissione, vi giuro mi sarebbe venuta voglia – tanta era la rabbia - di essere per dieci minuti il presidente della Fondazione Petruzzelli e dire con forza agli eredi e ai loro avvocati: “Finiamola con questa commedia: se proprio ci tenete, il teatro gestitevelo voi; noi continueremo a fare le nostre attività al teatro Piccinni. Però pagate agli Enti Locali e allo Stato tutto ciò che è stato versato per la ricostruzione dell'immobile: si tratta di oltre 50 milioni di euro, danaro pubblico sottratto, va detto, ad altre finalità socialmente utili. Poi lì dentro fateci pure quello che volete…”
Non è solo una provocazione o un eccesso di masochismo, ma è la reale constatazione che dopo 17 anni non c’è ancora una concorde volontà, una convergenza d'intenti, neppure su un tema culturale, civile come quello della riapertura di un Teatro. Si continua a litigare anche sul nulla (roba da scuola materna) e a pensare, ciascuno per la sua parte, ai propri interessi particolari e non invece a quelli della città e della Puglia che da tempo aspettano risposte anche su tante altre spinose questioni. Possibile che noi baresi dobbiamo continuare a vita a collezionare così tante brutte figure? E ancora: cari Messeni Nemagna, lo volete finalmente capire che il Nuovo Teatro Petruzzelli è ormai diventato, a tutti gli effetti, un bene della città? Se non riuscite a cogliere questo piccolo, grande “dettaglio”, tirate fuori i quattrini che ci sono voluti per ricostruirlo e restituiteli a chi di dovere. Possibile poi che non vi “accontentiate” – si fa per dire - nemmeno di un canone stellare, previsto da un protocollo d’intesa che sembra scritto solo per voi, di ben 516 mila euro all’anno per quarant’anni?

Che tristezza!

venerdì 24 ottobre 2008

Qui...la Voce


E’ stata presentata ieri sera alla stampa nella bella e spaziosa sede del BLUorG di Bari, dal direttore artistico Giuseppe Bellini e dall’ideatrice del progetto, Maria Grazia Pani (nella foto) la 2^ Edizione di “TeatrOpera al BLUorG” della stagione 2008 – 2009, dal singolare titolo “Qui...la Voce”. Un cartellone pensato con originalità, competenza e passione da Bellini e Pani, ma questa non è certo una novità per chi li conosce entrambi da tempo. Sette spettacoli orientati nel segno di nuove riletture di alcuni classici dell’opera lirica e quest’anno, anche dell’operetta; non mancheranno, inoltre, stimolanti proposte sui rapporti tra musica e letteratura. “TeatrOpera al Bluorg” conferma anche il sodalizio tra “TeatrOpera”, la formazione attiva sin dal 2000 e che senza alcun contributo pubblico sta producendo e realizzando spettacoli lirici, punti fermi nell’innovazione della messinscena di grandi classici dell’Opera (da “Traviata allo specchio” a “Otello. Il sinistro incanto”) e la Galleria BLUorG, vivace spazio culturale che si pone come protagonista in Puglia per la connessione e l’interazione tra forme diverse di espressione artistica. Il programma, che si avvale della collaborazione artistica del “Liceo Musicale Wagner” di Molfetta e dell’Associazione “ArtInPuglia” di Bari, si articolerà in sette appuntamenti che si terranno la domenica tutti (o quasi) alle ore 19.00 presso per l’appunto il Centro BLUorG.
L’inaugurazione è prevista domenica 16 Novembre con una memoria pucciniana “Puccini Mon Amour”, scritta appositamente da Maria Grazia Pani ed interpretata da Giusy Frallonardo, attrice di non comune sensibilità espressiva e assai nota anche per recenti apparizioni televisive. I brani delle opere più famose sono interpretate dalla stessa Maria Grazia Pani, che non dimentichiamolo è prima di tutto un apprezzato soprano lirico e dal tenore romano Matteo Sartini, mentre al pianoforte ci sarà l'ottima Barbara Rinero. “Capricci e Tormenti” è lo spettacolo del 14 dicembre: una stimolante rivisitazione di brani celebri di Kreisler e Sarasate con il giovane violinista barese Michelangelo Lentini, da tempo ormai lanciato verso una brillante carriera e della “Carmen” di Bizet interpretati dal mezzosoprano Carla Regina, artista di eccellente livello che, nata a Bitonto, vive stabilmente ad Amsterdam ed è attiva all’estero. Al pianoforte Loredana Lentini, attrice protagonista Lisangela Sgobba. Apre il nuovo anno, il 9 gennaio ancora Carla Regina in uno spettacolo da lei ideato ed interpretato “Musica per un attimo”, uno scrigno di arie famose e non, in cui la Regina canta e recita, con al pianoforte il Maestro Emanuele Modugno. Un gioco di “Armonie” il 1 febbraio, quasi una “sfida” tra eccellenti cantanti: Oriana Kurteshi (soprano lirico leggero), Maria Grazia Pani (soprano drammatico), Matteo Sartini (tenore) e Gianfranco Cappelluti (baritono) al pianoforte l'affascinante Giana Iaffaldano. Il 22 febbraio sarà la volta di “Passione di Mendelssohn”, testo di Elisabetta Pani: uno spettacolo che omaggia il bicentenario della nascita del grande musicista tedesco, nato ad Amburgo nel 1809 e morto ancora molto giovane a Lipsia nel 1847. Con Vittoria Didonna soprano, già applaudita lo scorso anno in un recital dedicato alla canzone napoletana, l’attore molfettese Stanislao Lasorsa. Al pianoforte Elisabetta Pani, interprete di rara sensibilità e raffinata tecnica.
Il 23 marzo “La vedova allegra … e le altre”, una possibile ricostruzione di arie celebri dell’operetta con Dolores Carlucci soprano, Giuseppe Cacciapaglia tenore, Davide Dellisanti al pianoforte. Uno spettacolo particolarmente intrigante sarà poi “Ode Marittima” di Pessoa previsto per il 29 aprile: interpreti e protagonisti saranno artisti di riconosciuto valore e ben noti al pubblico: Mirko Signorile al pianoforte, Pippo D’Ambrosio alle percussioni, Totò Onnis voce recitante. L’evento estivo sarà dedicato a “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini con una riscrittura personale di Maria Grazia Pani dal titolo “Madama F. B. Butterfly”. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi all’Associazione Culturale Bluorg via Celentano 92/94 70121 – Bari.
Infotel 080.9904379 e-mail: info@bluorg.it website: http://www.bluorg.it/.

Domenica 26 ottobre riparte a Mola di Bari la stagione 2008 dell'A.G.I.MUS.


L' associazione A.G.I.MUS. di Mola di Bari (nella foto il direttore artistico, maestro Piero Rotolo) riprende l'attività concertistica con la programmazione della "3a parte della Stagione Musicale 2008". Saranno cinque gli appuntamenti presso il Teatro Comunale "N.van Westerhout" di Mola di Bari della XIV Stagione Agimus, che l'associazione sta realizzando con il sostegno della Regione Puglia, della Provincia di Bari, del Comune di Mola di Bari e della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia.
Essa prosegue la lunga tradizione dell'associazione nella diffusione e promozione della cultura musicale sul territorio e concretizza un'attività che, svolgendosi nell'arco dell'intero anno, costituisce uno straordinario "unicum" nel territorio sud-barese (e non solo).
1° appuntamento domenica 26 ottobre con l'esibizione del PITROS DUO, formazione cameristica formata da tromba e pianoforte, inusuale nel panorama concertistico classico. Ghiotta si presenta quindi l’occasione di ascoltare il Duo che propone al pubblico un repertorio che ha nel romanticismo (inteso non come periodo storico ma come sentimento caratterizzante) il suo motivo unificatore nel quale si realizza un perfetto connubio musicale all’interno di una visione che, per alcuni versi, è ancora molto attuale. Il programma parte da una approfondita indagine sulla musica ottocentesca (con brani originali e trascrizioni di Mc Dowell, Puccini, Peskin, Bruch) fino ad arrivare a momenti in cui il “sogno romantico” si colora di atmosfere più moderne attraverso quella “fusione” tra la musica classica e il jazz che vede in George Gerswhin un autentico maestro capostipite.
2° appuntamento Sabato 8 novembre con il pianista GIOVANNI CULTRERA, catanese, dal notevole curriculum che conta l'affermazione in oltre 30 concorsi nazionali e internazionali e oltre 600 esibizioni da solista in Italia e in oltre 25 Stati. Tra i riconoscimenti più significativi ricevuti, da segnalare la "Medaglia d'oro" UNESCO per l'attività musicale conferita nel 1997, il premio "Berhesit" conferito dall'Accademia internazionale di cultura di Roma ed il premio “Sicily Awards” alla musica ricevuto nel 2007. Il programma proposto ruota attorno al grande capolavoro costituito dai "Quadri da una esposizione" di Mussorgsky. Notevoli comunque anche le composizioni di Rachmaninoff: pagine (dai Momenti Musicali e dai Preludi) molto note al pubblico dei recital pianistici e delle quali si evidenzierà la geniale concezione strumentale. Seguirà Chant d’automne, dalla raccolta Le Stagioni di Čajkovskij, nel quale l’autore coniuga al meglio la dimensione intimistica del suo melodismo con il carattere di elegante ed, in apparenza, ‘disimpegnato’ intrattenimento che caratterizza buona parte della sua produzione pianistica. Dal balletto più famoso di Prokofiev, Romeo e Giulietta, ascolteremo I Montecchi e i Capuleti, uno dei passi più coinvolgenti del balletto, la Danza dei cavalieri, scandito da un ritmo pesante e aggressivo che dà evidenza alle violente tensioni lungo le quali si snoderà la tragica vicenda shakespeariana. 3° appuntamento Domenica 16 novembre con DAMIANA MIZZI (soprano) e MASSIMO FELICI (chitarra)
Massimo Felici, definito dall’American Records Guide “uno dei migliori chitarristi europei mai ascoltati”, deve la sua formazione ad Agostino Valente e Stefano Grondona. In seguito, si è perfezionato con Oscar Ghiglia presso l’Accademia Chigiana di Siena e la Musik-Akademie di Basilea. Fin da giovanissimo la sua intensa attività concertistica lo ha portato ad esibirsi come solista e in formazioni da camera in tutta Europa, Stati Uniti, America Latina e in Estremo Oriente. In questa occasione si esibisce con la talentuosa Damiana Mizzi, giovane soprano diplomata con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio N. Rota di Monopoli sotto la guida di M.G.Pani. Il duo propone uno stimolante percorso attraverso la storia delle musiche originali per voce e chitarra (o liuto) e delle trascrizioni d’epoca o d’Autore. L’"Aria"del liutista elisabettiano John Dowland introduce le due “Songs” di Mario Castelnuovo-Tedesco, da lui stesso scelte all’interno del monumentale ciclo Shakespeariano per l’adattamento chitarristico. Con un balzo nell’Ottocento, i Lieder di un altro grande autore italiano, il pugliese Mauro Giuliani, anch’egli a scegliere una lingua straniera per la sua musica durante il periodo trascorso a Vienna, e il suo più famoso contemporaneo Beethoven con la Cantata “Adelaide”, adattata per chitarra dal boemo Matiegka. Dopo i “Folksongs” dell’inglese Benjamin Britten, saranno proposti il “Preludio II”, la famosa “Aria” dalle “Bachianas Brasileiras” e “Modinha” del compositore brasiliano Villa-Lobos. Completano il programma “Por ti mi corazon” di Manuel Maria Ponce e ancora di Mario Castelnuovo-Tedesco, di cui ricorre nel 2008 il quarantennale della morte, i “Romances Viejos”, destinati all’epoca alla voce della famosa soprano Conchita Supervia. 4° appuntamento Domenica 23 novembre con l' AQUINCUM ENSEMBLE composto da AKIKA HAYAKAWA violino, PIERLUIGI RUGGIERO violoncello, LUCREZIA PROIETTI pianoforte, NATALIA BENEDETTI clarinetto. L’Aquincum Ensemble, che proporrà musiche di Ludwig van Beethoven, Michail Glinka, Astor Piazzolla, Frank Zappa, possiede un repertorio molto vario ed articolato: l’intento è infatti di valorizzare al meglio impasti sonori inusuali, sia con opere inedite composte appositamente per l’Ensemble che con trascrizioni ed arrangiamenti dal repertorio del ’900 e contemporaneo. E’ composto da musicisti che svolgono attività concertistica in Italia e all’estero, sia come solisti, sia in prestigiosi complessi cameristici e sinfonici, collaborando con direttori e solisti di livello internazionale (R. Muti, G. Sinopoli, S. Accardo, J.P. Rampal). Molti sono i premi e riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali (Stresa, Napoli, Gaudeamus International Competition) ottenuti dall' Ensemble che ha anche effettuato registrazioni per le case discografiche EMI, Bongiovanni, Nuova Era, Dinamic, e per le radio RAI, Radio Vaticana e Radio Nazionale Ungherese.
5° appuntamento Giovedi 4 dicembre (anteprima Scuole), Venerdi 5 dicembre (prima) e Domenica 7 dicembre (replica) con lo spettacolo "VISSI D'ARTE..!" (nel 150° anniversario della nascita di Giacomo Puccini). La rappresentazione, che prevede la partecipazione di ELIO PANDOLFI - attore - nel ruolo di Giacomo Puccini, IVANA RESSA – voce recitante, ROSSELLA RESSA – soprano, NICO SETTE – tenore, l' AMARCORD ENSEMBLE con Piero Rotolo al pianoforte,
intende divulgare in maniera non sterilmente accademica la vita, la personalità, le passioni e l’opera del grande compositore toscano proponendo anche una diversa, e meno tradizionale, maniera di avvicinare il pubblico e i territori non ancora “conquistati” dal meraviglioso mondo dell’opera lirica.“Vissi d’arte”, prevedendo le inusuali (per l’opera) figure della voce narrante e dell’attore affiancate ai cantanti e all’ensemble strumentale, guiderà il pubblico alla comprensione delle più significative ed emozionanti opere pucciniane, espressioni artistiche tra le più alte che l’Italia esporta in tutto il mondo. Lo spettacolo si avvale del fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia e del Comune di Mola di Bari. Ulteriori informazioni sulla stagione possono essere richieste al 368.568412 oppure scrivendo un e-mail a: a.g.i.mus@alice.it

La critica musicale internazionale a convegno nella "Casa della Musica" di Parma


“La critica musicale in Italia nella prima metà del Novecento”: a questo ampio e importante tema verrà dedicato il convegno internazionale di studi in programma dal 28 al 30 ottobre alla Casa della Musica di Parma (Sala dei Concerti, ingresso libero). Promosso da CIRPeM - Centro Internazionale di Ricerca sui Periodici Musicali e da Istituzione Casa della Musica insieme a tre Università (Parma, Firenze, Cagliari) e al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il convegno radunerà a Parma studiosi di chiara fama provenienti dall’Italia e dall’estero.
Il convegno – direzione scientifica di Marco Capra e Fiamma Nicolodi - si aprirà martedì 28 ottobre, alle ore 9.30, con il saluto delle autorità: due le sessioni giornaliere (rispettivamente con inizio alle 9.30 e alle 15.30) che impegneranno i relatori nelle giornate di martedì e mercoledì, mentre giovedì 30 ottobre i lavori si concluderanno nell’unica sessione del mattino.
Marco Capra, presidente della Casa della Musica, docente di storia della musica moderna e contemporanea all’Università di Parma e direttore scientifico del CIRPeM, spiega: <>. Capra ha aggiunto che, in omaggio all’inserimento nel programma del Festival Verdi 2008 e a conclusione delle celebrazioni dedicate a Toscanini nel cinquantenario della morte (2007), <>.
Al convegno sulla critica musicale interverranno, oltre a Capra e Nicolodi, il direttore d’orchestra Bruno Bartoletti (che sarà intervistato dal professor Capra) e specialisti provenienti dalle Università promotrici nonché da altri prestigiosi atenei e centri di ricerca internazionali.
Relatori: Danièle Pistone (Francia), Markus Engelhardt (Deutsches Historisches Institut - Roma), Susan Rutherford (Gran Bretagna), Daniel Brandenburg (Germania), Sarah Decombel (Belgio), Gian Paolo Minardi, Gustavo Marchesi, Fiorenza Osbot, Sergio Miceli, Roberto Costa, Silvia Caratti, Lorenzo Puliti, Paolo Gallarati, Antonio Carlini, Francesca Montresor, Gabriele Rossi Rognoni, Ignazio Macchiarella, Donato De Carlo e Antonella Bartoloni.
Per informazioni: Casa della Musica (Piazzale San Francesco 1, Parma), tel. 0521 031170, email: infopoint@lacasadellamusica.it, sito web: http://www.lacasadellamusica.it/ .

giovedì 23 ottobre 2008

Prende il via domani a Bari nel segno di Luis De Pablo e della Spagna musicale la quarta edizione del Festival URTIcanti


La strategia dei colori caldi e accesi del mediterraneo caratterizza la quarta edizione di URTIcanti, il festival di musica contemporanea presentato oggi alla stampa all’interno del Rettorato dell’Ateneo barese dalle sue due curatrici Raffaella Ronchi e Fiorella Sassanelli. Una strategia suggerita oltretutto dal quadro del illustre pittore barese Michele Damiani, dal titolo “Dissonanze mediterranee”, che quest’anno caratterizza tutta la campagna informativa del festival. Di Damiani si potrà ammirare dal pomeriggio di domani (appuntamento alle 17.30 con Franco Chieco, direttore del mensile ContrAppunti) una mostra retrospettiva intitolata “Nei giardini di re Gioacchino”, che presenta gli originali con cui sono state sempre (o quasi) illustrate le copertine di ContrAppunti. Urticanti 2008 è insieme una ricerca di aperture ed un’indagine musicale sulla Spagna di oggi, un paese che come noto ha faticato non poco a ritrovare un posto nel cammino musicale del nostro secolo dopo la “rivoluzione” sonora del grande Manuel de Falla.
Non a caso, la critica musicale vede proprio nel compositore quest’anno ospite di URTIcanti, il basco di Bilbao Luis De Pablo (nella foto), che terrà proprio in questi giorni una attesa Masterclass qui a Bari, il protagonista di questa importante svolta: altri compositori presenti al Festival saranno David Del Puerto, allievo dello stesso De Pablo e Fabian Panisello del quale il violinista Francesco D’Orazio e il pianista Domenico Di Leo eseguiranno “Responsoriales” per violino e pianoforte, scritto nel 2004 per commemorare la strage di Madrid. I concerti di quest’anno, oltre a confermare la fondamentale collaborazione con l’Università di Bari, all’interno del Salone degli Affreschi, si svolgeranno in gran parte nella Chiesa di Santa Teresa dei Maschi, fresca di restauro, al Fortino Sant’Antonio, nel Salone del Conservatorio di Bari, nello spazio eventi della Feltrinelli; nella chiesa di San Pietro e Paolo di Monopoli debutterà poi il 28 ottobre (con replica a Bari a sanat Teresa dei Maschi il 31 ottobre) la prima produzione di teatro musicale di URTIcanti, “Berceuse”, un’azione scenico-teatrale di De Pablo composta nel 1974 per 3 flauti, 2 percussionisti, organo, soprano e attore, eseguita per la prima volta in Italia.
Da segnalare, inoltre, la collaborazione con il Festival Mousiké che si concretizza con un concerto il 25 ottobre a Santa Teresa dei Maschi intitolato “Liriche di guerra” (dalla Spagna del Cinquecento al Mediterraneo di oggi); si tratta più precisamente di “Due liriche per una guerra silenziosa” (2008) che il giovane compositore Mariano Paternoster ha scritto per contraltista e pianoforte, che hanno permesso di pensare ad un piccolo percorso sulla melodia spagnola, dal Cinquecento ai primi del Novecento con Manuel De Falla e le sue celebri Sette canzoni popolari spagnole; queste ultime per l’occasione saranno interpretate dall’eccellente soprano Amelia Felle.
L’ingresso a tutte le manifestazioni è gratuito. Infotel: 349.5965959 / http://www.urticanti.com/ / associazionediapason@yahoo.it

Teatro Petruzzelli: il giorno della verità


Quello di oggi è davvero un giorno decisivo per il presente ma soprattutto per il futuro del Teatro Petruzzelli. La famiglia Messeni Nemagna, proprietaria del teatro barese, incontra il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi per discutere una serie di punti, che a detta dello stesso avvocato della maggioranza della famiglia, Ascanio Amenduni, diventano imprescindibili e non più procrastinabili se si vuole non solo la riapertura del teatro (ormai pronto) per la festa del prossimo 6 dicembre con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta, ma anche per tutto quello che sarà e verrà. Chi scrive, per una volta, è fiducioso. Finalmente c’è un movimento d’opinione che si sta muovendo compatto per la riapertura del teatro. Ammirevole, a tale proposito, la “battaglia” che il vicedirettore del Corriere del Mezzogiorno, Maddalena Tulanti (dorso campano e pugliese del Corriere della Sera) insieme alla sua redazione sta conducendo per dare la massima visibilità a questo EVENTO. Se volete aderire all’appello sulla riapertura il 6 dicembre del Petruzzelli, lanciato martedì scorso dal Corriere inviate un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica: m.tulanti@corrieredelmezzogiorno.it.

Tornando ai cosiddetti “nodi al pettine” che si spera dovrebbero essere dipanati nell’incontro di oggi, quello dei 13 milioni di euro investiti dallo Stato (e non dagli Enti Locali pugliesi, come invece previsto dal protocollo d’intesa siglato nel 2002) per il completamento dei lavori del Petruzzelli, resta il più delicato e difficile da risolvere. La famiglia Messeni Nemagna teme infatti che lo Stato dopo la sentenza che ha annullato il decreto di esproprio del precedente Governo Prodi nel luglio scorso, li rivoglia indietro con gli interessi o li possa comunque scalare dai canoni di locazione (516 mila euro all’anno per quarant’anni) che la Fondazione dovrebbe versare alla famiglia proprietaria. Per l’avvocato Amenduni il rischio che questo accada è molto alto e oggi a Roma incontrando Sandro Bondi, vuole a nome della famiglia proprietaria del teatro, precise rassicurazioni in tal senso. Altro problema: quello legato alle presunte difformità e variazioni nell’appalto che ha portato al completamento dei lavori, rispetto al progetto esecutivo precedentemente concordato tra le parti nel 2002. Un altro punto all’ordine del giorno è quello della restituzione alla famiglia Messeni Nemagna dei locali commerciali e di quelli che ospitavano sino ad un paio d’anni fa il Circolo Unione, questi ultimi, in particolare, sono ubicati al primo piano dell’immobile. Aspettando l’esito di questo incontro, che si preannuncia lungo e complesso, non ci resta che incrociare le dita nella speranza che il 6 dicembre il Petruzzelli riapra per non chiudere più. Le ferite solitamente si rimarginano, ma quelle legate all’incendio di quello che è e resterà comunque il “nostro” Politeama, sono ormai diventate nel corso degli anni, almeno per me, cicatrici del cuore, dell’anima. Se solo si pensa che quel maledetto rogo, nonostante un interminabile processo, non abbia a tutt’oggi trovato i suoi colpevoli, ossia i mandanti che hanno voluto distruggere in una notte di diciassette anni fa (il 27 ottobre 1991, per la precisione), uno dei simboli più significativi di Bari...

mercoledì 22 ottobre 2008

Valfrido Ferrari pianista e direttore con il Piccinniensemble


Dopo la rassegna concertistica dei vincitori di concorsi pugliesi, conclusasi ieri nella Sala Giuseppina del Kursaal Santalucia con un bel concerto che ha visto quali distinti protagonisti, nella prima parte il ventenne violinista Alessandro Cazzato e nella seconda la diciassettenne pianista Maria Cristina Buono (due talenti purissimi: entrambi da seguire con attenzione), “Il Coretto”, storica associazione barese fondata dal mai troppo compianto M° Silvestro Sasso, avvia da stasera la sua stagione concertistica ufficiale con un concerto per archi e pianoforte che vedrà impegnato Valfrido Ferrari (nella foto), nella doppia veste di direttore del Piccinniensemble e solista al pianoforte. In programma musiche di Mozart e Dvorak. Tra i prossimi appuntamenti vi segnalo la presenza di alcuni tra i vincitori di concorsi pianistici internazionali come il “Geza Anda” di Zurigo e il “Viotti” di Vercelli, mentre non mancherà sempre a dicembre una serata d’organo con il francese Frederic Ledroit e il tradizionale concerto natalizio. Nel periodo gennaio-aprile 2009, ecco un intrigante concerto dell’ensemble vocale “Palazzo Incantato” diretto da Sergio Lella, due serate in compagnia del violino e del pianoforte: una per il ventennale della morte del grande Jascha Heifetz, protagonisti il violinista Alessandro Perpich ed il pianista Luigi Di Ilio, l’altra che ruoterà invece intorno alla geniale musica di Igor Stravinskij, con il Duo composto dal violinista Alberto Bologni e dal pianista Carlo Palese. Assidua la presenza del pianoforte anche nel resto del cartellone, con un concerto del quotato Giovanni Cultrera dedicato ad autori russi, mentre in un’altra serata protagonista assoluta sarà la musica del compositore molese Niccolò Van Westerhout, riletta dal violinista Giovanni Zonno insieme al pianista Piero Rotolo; ancora da segnalare l’omaggio all’indimenticabile docente e compositore barese Ottavio De Lillo e, in prima esecuzione assoluta, verranno poi eseguite musiche dell’affermato compositore salentino Biagio Putignano con il pianista Markus Kreul. Sede dei concerti : Sala Giuseppina c/o Kursaal Santalucia - Largo Adua - Bari Ingresso ore 20;30. per informazioni, prenotazioni e acquisto di abbonamenti e biglietti per la suddetta stagione concertistica telefonare allo 080.521841 (la sede del "Coretto" è in Via Argiro, 8 – 70122 Bari) o scrivere una e-mail all’indirizzo di posta elettronica: ilcoretto2005@libero.it

Alla Feltrinelli di Bari il pianista-compositore Livio Minafra presenta oggi il suo nuovo compact disc "La Fiamma e il Cristallo"


Oggi alle 18.30 presso la Feltrinelli Libri e Musica di Bari – via Melo 119 - il pianista-compositore pugliese Livio Minafra (nella foto), coadiuvato dal giornalista nonchè critico musicale della "Gazzetta del Mezzogiorno" Ugo Sbisà, presenta il suo ultimo compact disc "La Fiamma e il Cristallo", prodotto dalla prestigiosa etichetta tedesca Enja.
A seguire vi propongo due eloquenti oltre che autorevolissime opinioni sul nuovo cd di Livio:
"Registrare e proporre un disco di solo piano è cosa ardua e coraggiosa. Ricordo che mi sentii pronto soltanto nel 1981 (“GASLINI PLAYS MONK”) avendo alle spalle oltre trent’anni di carriera artistica. Solo anni dopo ne seguirono altri. Perciò il giovane Livio Minafra va ammirato e rispettato proprio perché con questo disco di piano solo si accolla tutto il rischio di un’avventura ardua ma allo stesso tempo coinvolgente.(…) Eseguiti con un pianismo impetuoso, gli undici suoi brani lasciano percepire, all’interno di solide e volitive strutture formali, gli echi diversamente sfumati di riferimenti alle sue frequentazioni e ascendenze: i modi ritmici e “pazzerelli” dei comici del cinema muto (Buster Keaton e Ridolini), i suoni della natura che generano accordi consonanti e naturali, il moto perpetuo alla Paganini, la nota ribattuta come in una celebre pagina chopiniana, le armonie lasciate risuonare con il gusto impressionistico alla Debussy, certe linee veloci e circolari care a Rimsky Korsakov e al suo celebre calabrone volante, e ancora le debussyane “scene infantili”, certi “ostinati” delle danze ungheresi di lisztiana memoria, e qualche sprazzo di filastrocca popolare subito smentito da robuste frasi iterate alla maniera del “riff” jazzistico.(…) Nel disco ci sono momenti felici di fresca e sincera ispirazione che illuminano un percorso musicale forte e complesso. Merito dunque a Livio Minafra per questo risultato. Con il quale egli sembra invitare chi lo ascolta a futuri appuntamenti “in progress”. (Giorgio Gaslini)
“La Fiamma e il Cristallo” di Livio Minafra è un’autobiografia del compositore pianista. Con i suoi undici pannelli è un sottinteso omaggio agli “Undici pezzi infantili” di Alfredo Casella.(…)Nei secoli abbiamo avuto numerosi compositori pianisti: Clementi, Mozart, Beethoven, Schumann, Chopin, Liszt, Brahms, Rachmaninov, Scriabin, Bartòk, Prokofiev. Il più recente è il giovane Livio Minafra." (Stresa, 15 dicembre 2007 - Marcello Abbado).


martedì 21 ottobre 2008

A Torino il grande Jeffrey Tate e l'astro del violino Chloe Hanslip insieme per Korngold


A soli 21 anni la violinista inglese Chloë Hanslip (nella foto) ha già raggiunto un solido successo internazionale e la sua recente incisione del Concerto per violino e orchestra di John Adams con la Royal Philharmonic Orchestra, diretta da Leonard Slatkin, è salita fino al secondo posto nella classifica dei cd più venduti in Inghilterra. A proposito di quest'incisione il critico Philip Clark della rivista «Grammophone» ha scritto: "il fatto di aver suonato in questo modo dovrebbe bastare a garantire a Chloë la fama per tutta la vita".
Al suo debutto torinese, giovedì 23 ottobre alle 20.30, all'Auditorium Rai Arturo Toscanini e in collegamento diretto su Radio3, Chloë Hanslip interpreta, insieme all'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il Concerto in re maggiore op. 35 per violino e orchestra di Erich Wolfgang Korngold, composto nel 1945 con un linguaggio ancora perfettamente inserito nel solco della tradizione tardoromantica. Korngold, apprezzato a soli dieci anni da Gustav Mahler, si trasferì presto dall'Austria agli Stati Uniti, dove a Hollywood fu consacrato come compositore di musiche per il cinema, vincendo anche due Premi Oscar.
Sul podio Jeffrey Tate, al suo secondo appuntamento di stagione con l'Orchestra Rai, di cui è Direttore onorario. La serata è completata dalle Danses concertantes per orchestra da camera di Igor Stravinskij, composte nel 1942 a Hollywood, e dalla Prima sinfonia di William Walton, creata tra il 1930 e il 1935 con l'ambizione di dare una svolta alla tradizione sinfonica inglese, rifacendosi a compositori come Sibelius ed Elgar, piuttosto che alla tradizione beethoveniana.
Il concerto è replicato venerdì 24 ottobre 2008 alle 21, sempre all'Auditorium Rai di Torino. Poltrone numerate da 30 a 15 euro, e ingressi, in vendita un'ora prima degli spettacoli, a 20 e 9 euro. Informazioni: 011.8104653 e sul sito www.orchestrasinfonica.rai.it.

Aspettando URTIcanti...


Giovedì 23 ottobre alle ore 11.30, presso il Rettorato dell'Università di Bari, nel corso di una conferenza stampa, sarà presentata la 4° edizione del festival internazionale di musica contemporanea URTIcanti, che si svolgerà a Bari e Monopoli, dal 24 al 31 ottobre 2008, prodotto dall'associazione musicale "Diapason" in collaborazione con l'Università di Bari, col sostegno degli Assessorati alla Cultura della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Bari nonché del Comune di Monopoli. Il festival, che ha finora ospitato tre compositori tra i principali protagonisti della scena musicale contemporanea (Ivan Fedele, Marco Stroppa e Toshio Hosokawa), quest'anno dedica una lunga monografia a Luis De Pablo (Bilbao, 1930), cui si deve il merito di aver diffuso presso il pubblico spagnolo la musica contemporaea e le culture musicali extraeuropee. De Pablo è stato altresì il fondatore del primo laboratorio di musica elettronica in Spagna, e negli anni della dittatura di Francisco Franco ha preferito l'esilio volontario negli Stati Uniti pur di mantenere intatta la sua condizione di uomo libero. Attualmente vive a Madrid. L'ingresso a tutte le manifestazioni è gratuito. Alla conferenza stampa interverranno il Rettore dell'Università, Corrado Petrocelli, gli assessori alla cultura, Fabio Losito (Provincia di Bari), Nicola Laforgia (Comune di Bari), e le curatrici di URTIcanti Raffaella Ronchi (presidente dell'associazione Diapason) e Fiorella Sassanelli (consulente musicale). Hanno aderito al festival la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, i Conservatori di Musica "Niccolò Piccinni" di Bari, "Nino Rota" di Monopoli, "Stanislao Giacomantonio" di Cosenza, la Feltrinelli e Casa Giannini. URTicanti è inserito nel progetto "Bari per l'arte e la musica del nostro tempo" del Comune di Bari.

lunedì 20 ottobre 2008

Il Ministro Bondi fa marcia indietro sulle Fondazioni lirico-sinfoniche


Dopo le incredibili dichiarazioni di qualche giorno fa sulle Fondazioni lirico-sinfoniche (leggete a tale proposito il mio post di venerdì scorso), il Ministro Bondi sostiene di essere stato frainteso, leggete qui: "Non ho mai detto che il Fondo Unico per lo Spettacolo debba essere riservato alla Scala di Milano e a Santa Cecilia di Roma; ho solo sostenuto che e' mia intenzione presentare una riforma integrale del settore che veda l'autonomia di queste due importanti istituzioni e un impegno maggiore degli Enti Territoriali, soci fondatori di tutte le altre Fondazioni. Non puo' essere a carico dello Stato l'onere maggiore per mantenimento di questi Enti". Cosi' il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, ha risposto alle numerose polemiche nate da alcune sue dichiarazioni in merito ai finanziamenti alle verie istituzioni musicali italiane. Le dichiarazioni del ministro, fraintese o meno, hanno, infatti, innescato un fuoco di fila di repliche, in particolare da parte dell'opposizione e dei sindaci delle città sedi di altri importanti teatri lirici. "Spero che il fatto che al teatro San Carlo di Napoli ci sia in qualita' di commissario il capo di Gabinetto del ministro protegga il nostro 'Massimo' da tagli ingiustificati di risorse", e' l'augurio del sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, di fronte all'annuncio che parte cospicua delle risorse per il Fus potrebbero essere destinate alla Scala e a Santa Cecilia. "Il ministro Sandro Bondi - aggiunge - che ha sempre attenzione per Napoli non puo' sottovalutare l'importanza del nostro teatro, tanto piu' che la sua gestione di esso e' praticamente nelle sue mani". "Non si puo', con un intervento ad un convegno, cambiare una politica di anni senza alcun accordo preliminare. E' un'improvvisazione intollerabile". Il presidente dell'Anci e sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, replica dal canto suo che si tratterebbe di una decisione "di una gravita' assoluta, anche perche' ha dell'incredibile che un ministro punti solo su due centri di eccellenza. Questa logica di dare solo ad alcune citta' e' inaccettabile ma - conclude - evidentemente la 'linea Catania' sta producendo altri risultati. Lo dico come presidente dell'Anci e come sindaco di Firenze". (Fonte: AGI)

VIto Clemente, Laura Buruiana e l'ICO di Bari per una serata dedicata ad Antonin Dvorak




Domani alle ore 21.00 presso l’ Auditorium della Guardia di Finanza (Viale Europa – Bari) l’ Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, diretta dal maestro Vito Clemente (nella foto) e con solista la violoncellista rumena, Laura Buruiana, si esibirà in un concerto dedicato Antonin Dvorak (I biglietti sono in prevendita al Box Office della Feltrinelli “Libri e Musica” in Via Melo, 119 – Bari. Info: 080.5240464). La serata si apre con il Concerto in si minore per violoncello e orchestra op. 104 di Antonin Dvorak (1841 – 1904).
Dvorak giunse negli Stati Uniti nel 1892 per assumere la direzione del Conservatorio di New York, su invito della signora Jeanette M. Thurber, la moglie di un ricco droghiere il cui sogno era quello di favorire la nascita di una scuola compositiva americana. A quell’epoca, egli era già un compositore noto ed apprezzato anche oltre oceano ed in particolare era uno dei principali assertori delle cosiddette scuole nazionali. Per questo motivo, una volta giunto negli Stati Uniti, Dvorak indicò ai propri allievi la strada da percorrere: appunto quella di una recettività che non escludesse nessun genere di influenza musicale, fosse essa popolare e colta, provenisse dalla musica dei pellirosse o degli schiavi di colore. Anch’egli, del resto, dimostrò molto interesse per quelli che definiva i “canti di piantagione” e seppe impiegare proficuamente il periodo trascorso negli Stati Uniti per comporre alcune delle proprie pagine più suggestive. Al pari della celeberrima Sinfonia n. 9, anche il Concerto per violoncello, del 1895, appartiene al cosiddetto periodo “americano” di Dvorak. Sebbene l’autore intendesse dedicarlo al suo amico Hanus Wihan, violoncellista del Quartetto Boemo, ne ultimò la composizione negli Stati Uniti e, cosa ancora più singolare, lo diresse per la prima volta a Londra, nel 1896, con Leo Stern al violoncello. Il motivo è presto detto: Dvorak si era rifiutato categoricamente di inserire nella partitura la cadenza scritta da Wihan e la cosa aveva incrinato i loro rapporti.
Sarà, poi, la volta de “L’arcolaio d’oro” poema sinfonico op. 109 sempre di Dvorak. Quest’opera venne composta quasi contemporaneamente a “Vodianik” e “La strega di mezzogiorno”, fra il gennaio e l’aprile del 1896 con i quali condivise anche a la prima esecuzione, tenutasi a Praga il 3 giugno di quell’anno, sotto la direzione di Antonin Bennewitz. Ci troviamo di fronte a opere successive al periodo americano dell’autore, nelle quali l’elemento fantastico si fonde con il folklore della musica ceca. Così come per i due precedenti, anche l’Arcolaio d’oro trae ispirazione da una ballata del poeta ceco Jaromir Erben (1811 – 1890). Durante una battuta di caccia nella foresta, un re s’imbatte nella bella Dornicka, intenta a lavorare all’arcolaio. La ragazza viene presentata da un tema dolce e fascinoso del solo violino. Innamoratosi della ragazza, il re decide di sposarla, ma la matrigna di questa (che invece viene descritta da alcuni accordi aspri degli oboi) vorrebbe invece combinare il matrimonio con la propria figlia aturale. Così, con la complicità di quest’ultima, uccide Dornicka e , dopo averlo fatto a pezzi, ne occulta il corpo nella foresta. Il re si lascia convincere a sposare la sorellastra di Dornicka, ma subito dopo parte per la guerra. Durante la sua assenza, un mago, in cambio di un arcolaio d’oro, riesce a riportare in vita la bella Dornicka, cosicché, quando il monarca torna vittorioso dal conflitto, può finalmente coronare il suo sogno d’amore, non prima di aver fatto giustiziare le due donne crudeli. Malgrado la storia possa essere a tratti “cruda”, Dvorak ha saputo ammantarla di grazia ed eleganza grazia alla sua estrema raffinatezza nell’invenzione melodica e nella scelta della strumentazione.

Inaugurazione di stagione con l'arpa di Letizia Belmondo per la Filarmonica di Torino


Come in amore, anche nella musica perché le cose funzionino bisogna essere in due. Ecco perché l’Orchestra Filarmonica di Torino presenta una programmazione in cui lo scambio di energia tra due poli sia esplicito: tra coppie di solisti, per esempio, o tra musiche e compositori di epoche diverse.
Nel concerto inaugurale si potranno dunque ascoltare due pagine del Mozart più celebre e fascinoso – la Sinfonia n. 40 e il Concerto per flauto e arpa – e Mädchens. Piccola sinfonia per orchestra mozartiana su temi de Il flauto magico opera commissionata da Oft insieme al Festival Mozart di Rovereto al giovane compositore Andrea Nosari, vincitore, lo scorso anno, del Concorso internazionale "2 agosto" di Bologna. Sul podio il gradito ritorno di Micha Hamel, compositore e direttore d’orchestra olandese che in patria sta collezionando prestigiosi premi e prime esecuzioni assolute.
Il Concerto per flauto e arpa K. 299 vedrà poi due solisti d’eccezione: al flauto Michele Mo e all’arpa Letizia Belmondo (nella foto), torinese di nascita e formazione già avviata verso una brillante carriera internazionale. Concerto: biglietti a 21 euro (ridotto 16 euro - 6 euro per i nati dal 1978).
Prova generale aperta al pubblico: 8 euro (ridotto: 6 euro).
Per informazioni e acquisto biglietti: biglietteria Oft, via XX settembre, 58 – tel. 011.53.33.87 – biglietteria@oft.it.Orario di apertura: lun – merc – ven: 9.30 -13.30; mart – giov: 14 - 18.

Il Teatro di Monfalcone celebra i suoi 25 anni di attività con otto prime assolute


Martedì 28 ottobre, alle ore 20.45, il Teatro Comunale di Monfalcone inaugura la Stagione 2008-2009: un concerto molto speciale celebra i 25 anni di attività del Teatro con l’esecuzione di otto prime assolute. Protagonisti di questa vera festa sono diversi “amici” del Teatro, compositori ed interpreti - molti dei quali godono di consolidata fama internazionale - che negli anni hanno reso omaggio al Comunale con le loro opere, le loro interpretazioni e i loro scritti, raccolti nei Quaderni di Cultura Contemporanea.
Riccardo Fabris, Roberto Fabbriciani, Filippo Del Corno, Brent Michael Davids, Carlo Boccadoro, Alessandro Solbiati, Giampaolo Coral, Michele Tadini e Roberto Dani sono i compositori che hanno deciso di regalare una prima esecuzione delle loro opere al Teatro: alcune delle interpretazioni sono affidate ai compositori stessi, mentre altre saranno eseguite da diversi musicisti, alcuni dei quali chiamati dal nostro territorio e già esibitisi a Monfalcone.
Sul palcoscenico, infatti, sono attesi Karina Oganjan (voce), Paola Beziza e Nicola Mansutti (violini), Andrea Musto (violoncello), Niccolò Ronchi (pianoforte) e Corrado Rojac (fisarmonica); oltre ad essi Michele Tadini e Roberto Dani (rispettivamente percussioni e elettronica live) e il flautista Roberto Fabbriciani (nella foto) eseguono le loro stesse opere, e il pianista Emanuele Arciuli, anch’egli ben noto al Comunale, interpreta l’unica opera “straniera” della serata, a lui dedicata dall’indiano-americano Brent Michael Davids.

Un brano di Riccardo Fabris, monfalconese già autore di molte musiche, alcune edite da Pizzicato, e protagonista di diverse incisioni, apre la serata: si tratta di Palinodia III, un’opera per pianoforte, ripresa ed elaborata sulla base di un trio scritto precedentemente. A seguire Pensieri nel vento, scritto ed eseguito da Roberto Fabbriciani, un brano per flauto e registrazione elettronica ricco di colori sonori e di tecniche d’emissione variamente aggregati. La pagina pianistica di Filippo Del Corno, Dogma #1, rievoca le dieci regole di regia cinematografica imposte dai registi Lars von Trier e Thomas Vinterberg: un decalogo per il compositore (ampiamente illustrato in sede di concerto), che va rigorosamente rispettato in fase di scrittura.
Segue una pagina “inaudita” in ogni senso, non solo come prima assoluta: le sonorità degli indiani d’america, fuse con atmosfere jazzate, sono infatti desuete al nostro ascolto e caratterizzano il brano di Brent Michael Davids, Fishing the Milky Way, eseguito da Emanuele Arciuli, destinatario di questa e molte altre composizioni dell’artista indiano-americano.
Chiudono la prima parte le Variazioni Goldrake di Carlo Boccadoro, ironica rielaborazione (o scomposizione) pianistica del celebre tema del cartone animato Ufo robot in voga negli anni Ottanta. I Dieci pezzi per fisarmonica, violino e violoncello di Alessandro Solbiati sono una sorta di sfilata di brevi pezzi, ricchi di suggestioni e di immagini sonore, ciascuno basato su un’unica situazione musicale molto evidente che viene soltanto esposta e non sviluppata. È poi la volta del compositore triestino Giampaolo Coral, una delle personalità più attive della cultura contemporanea triestina, che intreccia poesia e colori musicali in Ich ewiges Kind, tratto da un testo di Egon Schiele. Conclude il concerto Ram feedback di Michele Tadini (vincitore da poco, tra l’altro, del “Prix Italia” con il progetto La musica nascosta di Radio Rai) e Roberto Dani) che gioca sulle risonanze e sui rimandi sonori creati da pianoforte e trio d’archi accostati alla batteria elettronica e messi a confronto con un sistema di live electronics.

Un compleanno che “guarda avanti”, dunque, dando il via alla Stagione con un appuntamento di ‘900&oltre (la consueta rassegna dedicata al contemporaneo) più particolare che mai, e vede alternarsi interpreti, tecniche, organici, espressioni diverse sul palcoscenico: una riprova che al Comunale l’innovazione, la curiosità, l’attenzione alle nuove espressioni sono e sono stati da sempre un punto di forza e di originalità.

La campagna abbonamenti, intanto, continua: chi volesse sottoscrivere un nuovo abbonamento all’intera stagione (15 concerti) o al solo repertorio contemporaneo (ai 6 concerti della rassegna ‘900&oltre) può recarsi fino al 28 ottobre alla Biglietteria del Teatro (tel. 0481 790 470, da lunedì a sabato, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 17.00 alle 20.00), oppure presso le prevendite di Ticketpoint di Trieste, Appiani di Gorizia e ERT di Udine.
Anche la nuova formula dell’abbonamento della card il MIO teatro è attiva (e si può sottoscrivere durante tutta la stagione) e prevede un coupon di quattro concerti a scelta dell’intero cartellone musicale, a prezzi ridotti.

venerdì 17 ottobre 2008

Pubblicato finalmente il bando per il restauro dell'Auditorium "Nino Rota" a Bari


"La Provincia di Bari, in qualità di stazione appaltante in nome e per conto del Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari, ha pubblicato il bando per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’Auditorium “Nino Rota” di Bari (disponibile su: http://www.provincia.ba.it/).
Si tratta di un atto amministrativo molto significativo che segna l’avvio dell’iter per la riapertura dello storico Auditorium barese inagibile da oltre 17 anni.
L’entità dell’appalto è pari a € 5.149.473,08. Si tratta di fondi del Ministero dell’Università e della Ricerca, della Regione Puglia e della Provincia di Bari così come previsto nell’art. 2 del Protocollo d’Intesa sottoscritto a Roma il 31.10.2006. Soddisfatto per la pubblicazione del bando è il Presidente della Provincia di Bari, Vincenzo Divella: “In questi mesi, con l’intera Giunta provinciale, abbiamo accelerato il più possibile l’iter burocratico per sbloccare una vicenda annosa. Da questo momento in poi parte il conto alla rovescia per la riapertura di uno degli luoghi storici più significativi di Bari e che, in base alle nostre valutazioni, avverrà entro un anno”. La Provincia di Bari dispone già del progetto esecutivo di adeguamento funzionale, tecnologico e normativo realizzato dall’ Ufficio Tecnico dell’Ente con la consulenza del Politecnico di Bari. Tra gli interventi previsti la realizzazione dei nuovi impianti elettrici, termici e di condizionamento, interventi di correzione acustica, interventi per la prevenzione degli incendi e per il rinforzo della copertura. E’ prevista, inoltre, una nuova distribuzione e sistemazione dei posti a sedere suddivisi in due sale: una sala grande con 819 posti, di cui 719 destinati al pubblico compresi 6 posti per disabili e 100 per gli orchestrali e addetti ai lavori; nella saletta inferiore sono, invece, previsti 148 posti di cui 138 destinati al pubblico compresi 2 per disabili e 10 per orchestrali e addetti ai lavori. Sarà, infine, recuperato lo storico grande organo al centro dell’Auditorium."
Speriamo, caro Divella, che sia davvero la VOLTA BUONA. Nino Rota da lassù starà ricominciando a sorridere. E poi: se davvero si vuol fare dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari una compagine di rilievo nazionale, bisogna prima di tutto ridarle una casa stabile e sicura dopo molti, troppi anni di..."pellegrinaggio"...O sbaglio?

Dichiarazioni gravissime del Ministro Sandro Bondi sul futuro delle Fondazioni lirico-sinfoniche in Italia


Questa mattina ho letto con profondo disappunto su alcuni giornali le dichiarazioni rese dal Ministro per le Attività e i Beni Culturali, Sandro Bondi (nella foto). Il Ministro sostiene che nei prossimi anni il FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) potrebbe a malapena finanziare due Fondazioni liriche come La Scala di Milano e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, le altre dodici Fondazioni (compresa la neonata Petruzzelli di Bari? ndr) si dovrebbero invece sostanzialmente arrangiare con quello che passeranno gli Enti Locali, Regioni in primis. E’ la “dura lex” del Federalismo che già miete le sue prime vittime illustri? Il Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Francesco Giambrone, non ci sta, anche perché giustamente ritiene che oltre a Scala e Santa Cecilia ci siano altri prestigiosi Teatri da tutelare e sovvenzionare e che in un quadro futuro di questo tenore sarebbero subito costretti, considerati gli altissimi costi di gestione, a chiudere baracca e burattini. Proprio in questi giorni ho letto sul sito del Maggio Fiorentino le dichiarazioni quasi profetiche del Sovrintendente toscano, già evidentemente cosciente da un bel pezzo della realtà alla quale stiamo per andare incontro: “Sperimentiamo nuovi ritmi produttivi, aspettiamo trentamila spettatori in due settimane: la lirica è una fabbrica di cultura in grande salute artistica, lo Stato non può far mancare i contributi." Alla crisi che sta colpendo il mondo dello spettacolo con la riduzione dei contributi statali, il Maggio Musicale Fiorentino reagisce con una sfida: “Non vogliamo attendere inerti la fine – dichiara il Sovrintendente Francesco Giambrone -: i tagli al FUS non sono compatibili con la sopravvivenza, ma noi vogliamo dimostrare che il Maggio Fiorentino è un teatro in piena salute artistica, e che il melodramma è un fattore di identità nazionale vivo e imprescindibile per la nostra cultura, al quale lo Stato non può far mancare il proprio sostegno. Per questo motivo da sabato 11 ottobre siamo in scena tutte le sere per due settimane con tre titoli operistici popolari come Tosca, La Bohème e Cavalleria rusticana, più due balletti: è un’iniziativa nuova, che richiede un’organizzazione produttiva interna completamente diversa, alla quale tutte le masse artistiche e tecniche fiorentine hanno risposto con duttilità ed entusiasmo. E’ un cambiamento di mentalità per noi e per i nostri assetti, anche in vista dell’imminente posa della prima pietra del nuovo teatro, e dei ritmi che tale spazio imporrà in futuro: alla tradizionale Stagione, che accomuna il Maggio alle altre Fondazioni liriche, e al Festival – che invece ci rende unici nel panorama italiano -, affianchiamo così una terza, ancora diversa fisionomia, proponendo anche un sistema di “repertorio”, come per esempio avviene in Germania, ma preservando quella qualità artistica che il pubblico italiano esige. E puntiamo ad avere per questa nostra “Recondita Armonia” trentamila spettatori in quindici giorni, prima ancora che si inauguri ufficialmente, a novembre e con Mehta, la Stagione”. E’ inutile dire che l’Orecchio di Dioniso condivide appieno il discorso di Giambrone. Certo è che da appassionato prima che critico musicale barese, dopo i lunghi 17 anni di vuoto che il rogo del Teatro Petruzzelli ha lasciato dentro di noi, questi ulteriori tagli pubblici alla Musica con prospettive addirittura catastrofiche per i prossimi anni, non possono che spingere tutti, dico proprio tutti, dai musicisti alle maestranze teatrali, dai sovrintendenti ai direttori artistici, dagli appassionati-melomani ai musicologi e ai critici musicali, ad una levata di scudi importante e condivisa. Direi che è proprio arrivata l’ora che anche il mondo della MUSICA, di fronte alle dichiarazioni così gravi rilasciate da Bondi scenda finalmente in piazza e dica la sua.

giovedì 16 ottobre 2008

Un Adam Neiman semplicemente strepitoso allo Sheraton Nicolaus di Bari


Consueta conferenza stampa ieri mattina allo Sheraton Nicolaus per presentare il cartellone della 67esima stagione della Camerata Musicale Barese. Non era purtroppo presente tra i relatori il direttore artistico della storica associazione, il maestro Giovanni Antonioni colpito dal tragico lutto per la morte lunedì scorso della sorella Beatrice, insigne docente e brillante violinista di caratura internazionale che ben ricordano i tanti musicisti e appassionati baresi calcare con successo in un recente passato i teatri e le sale da concerto della nostra città. Il compito di illustrare il cartellone di quest’anno è spettato, pertanto, al critico musicale della Gazzetta del Mezzogiorno Nicola Sbisà, che lo ha assolto, va detto, ottimamente. Gli appuntamenti sono già noti e ne ho già parlato diffusamente in precedenti post. Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri, il presidente del sodalizio Giovanni Girone e il suo vice, Rosario Polizzi, Marcello Calbiani (consigliere incaricato per i rapporti istituzionali di Banca CARIME, sponsor ufficiale della Camerata già da cinque anni) e il direttore generale Rocco De Venuto. Per quanto riguarda le autorità istituzionali, solo Nicola Laforgia, assessore alle Culture del Comune di Bari, ha fatto capolino allo Sheraton intorno a mezzogiorno. Molti gli argomenti sul tappeto: dall’esigenza non più prorogabile di favorire la creazione di un pubblico nuovo per i concerti sino al ritorno tanto atteso al Teatro Petruzzelli, dal sostegno alle fasce sociali più deboli e ai diversamente abili, consentendo loro un accesso maggiore alle sale da concerto.
In serata poi la Banca Carime ha offerto ai suoi abbonati uno stupendo concerto del pianista americano Adam Neiman, dedicato per l’occasione proprio all'indimenticabile Beatrice Antonioni. Già ascoltato da chi scrive lo scorso anno al “Miami Piano Festival” (organizzato a Lecce dall’associazione Nireo), il trentenne Neiman ha confermato nel suo primo concerto barese di essere uno dei migliori talenti della sua generazione. Le sue impeccabili interpretazioni sono sempre il frutto di una solidissima tecnica mirabilmente coniugata con un approfondimento ermeneutico ragguardevole. Nel programma della serata il pianista americano è passato con straordinaria scioltezza dalla sublime Sonata op. 110 di Beethoven ai pirotecnici “Miroirs” di Ravel; poi Chopin con il delicato Notturno in fa maggiore op. 15 n. 1 e la difficile Ballata n. 4 in fa minore op. 52 (eseguiti entrambi in modo davvero superlativo), una sua breve ma interessante composizione (“Vision”) ed infine i notissimi “Preludio, Corale e Fuga” di Franck. Successo convincente.

mercoledì 15 ottobre 2008

"Grande Jazz a Foggia con il Natural High Trio" di Enza Moscaritolo


"Apertura col botto per la quarta stagione della rassegna “Lune…dì jazz”, diventata ormai punto di riferimento per i jazzofili di Foggia e provincia. C’era, infatti, Frank Gambale, alla chitarra, con Otmaro Ruiz al piano e Alain Caron al basso, nella formazione “Natural High Trio”, lo scorso lunedì 13 ottobre, e non sono cose che si vedono tutti i giorni. Si trattava, infatti, dell’unica data al Sud Italia dell’attuale tour, e di un appuntamento anche particolarmente significativo visto che era abbinato ad un ‘clinic’, un seminario formativo e didattico, tenuto dal maestro indiscusso dello sweep picking, l’unico previsto nell’intera tournèe. Due i set allestiti presso il Moody jazz cafè per andare incontro alle numerose richieste di estimatori e musicisti che hanno affollato la caffetteria foggiana. Notevole l’alchimia tra gli artisti sul palco che hanno interagito con grande vivacità, creando dinamiche coinvolgenti e di particolare interesse: Ruiz e Caron si sono confermati due musicisti di livello mondiale, degni compagni di avventura di una stella di straordinaria grandezza quale è Gambale. Straordinaria è stata, ad esempio, la capacità di attirare l’attenzione degli spettatori, ‘passandosi la palla’, in un continuo gioco di fraseggi che rimbalzava da un artista all’altro. Tra cover e inediti il concerto è scivolato via, strappando applausi a scena aperta e creando atmosfere di rara intensità. Unico neo di una serata che poteva risultare impeccabile è stata la scortesia di Gambale che ha preferito evidentemente attenersi al cliché del divo capriccioso e incontentabile, lamentandosi frequentemente, a microfono aperto, dei volumi come dei monitor, e negando persino la possibilità di effettuare registrazioni audio e riprese video. Per non parlare del ritardo accumulato all’arrivo e la scarsa considerazione delle esigenze di una macchina organizzativa, fin troppo collaudata, che ha costretto lo staff a compiere autentici salti mortali. Insomma, l’artista più famoso che sia passato per questa caffetteria rischia di essere ricordato anche per la sua performance poco simpatica e affabile che certo poteva evitare, sia per il pubblico che accorre ai suoi concerti e che compra i suoi dischi, che per gli organizzatori che si spendono in mille gentilezze e cortesie per assicurare un’accoglienza degna di questo nome. Purtroppo invitare grandi artisti può comportare anche questi rischi."
Enza Moscaritolo

Caloroso successo a Bari per la Petite Messe Solennelle di Rossini


Caloroso successo ieri sera a Bari nella gremitissima chiesa Mater Ecclesiae di Poggio Franco per la “Petite Messe Solennelle” di Rossini, nella versione per soli, coro, pianoforte e harmonium, eseguita dal Coro della Fondazione Petruzzelli, autorevolmente diretta da Franco Sebastiani (nella foto), profondo conoscitore dell’opera. Tra i solisti si sono distinte le voci fresche e puntuali del soprano Dolores Carlucci, del mezzosoprano Patrizia Porzio e del tenore Francesco Santoli, affiancate dall’esperienza del baritono Alberto Tapia. Buona la prova di Lucia Conca (pianoforte) e Claudia Giacollo (harmonium), al cospetto di un compito decisamente arduo. L’estremo capolavoro del grande Maestro pesarese si replica stasera, sempre ad ingresso gratuito, a Ceglie del Campo (Ba) presso la Parrocchia di Santa Maria del Campo e della Pietà.
Iniziativa indubbiamente lodevolissima quella della Fondazione Petruzzelli di promuovere nelle zone periferiche della città concerti di notevole spessore qualitativo. Portare e divulgare la Musica nei contesti urbanistici e socio-culturali più diversi (talora anche in quelli più degradati) e non solo negli inamidati teatri e auditorium, dovrebbe essere imperativo assai più diffuso tra gli enti lirici e sinfonici. Altrimenti poi non ci si lamenti sempre che le “teste bianche” ai concerti di musica classica sono la maggioranza, mentre i giovani continuano a latitare.

Il violinista Francesco D'Orazio e il direttore-compositore Flavio Emilio Scogna insieme a Bari per "Fire and Blood" di Daugherty


Domani, giovedì 16 ottobre alle ore 21.00 presso l’ Auditorium della Guardia di Finanza (Viale Europa – Bari) l’ Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, diretta dal maestro Flavio Emilio Scogna e con solista Francesco D’Orazio (nella foto), si esibirà in un concerto dedicato a brani di Faurè, Daugherty, Scogna e Schubert (I biglietti sono in prevendita al Box Office della Feltrinelli “Libri e Musica” in Via Melo, 119 – Bari. Info: 080.5240464). La serata si apre con l’esecuzione di Pavane per orchestra in fa diesis op. 50 di Gabriel Faurè (1848 – 1924). Il periodo tra il 1886 e il 1887 fu tra i più fecondi della vita di Fauré: oltre al Quartetto per pianoforte n. 2, egli compose due delle pagine più note di tutta la sua produzione, il Requiem e, appunto, la Pavane. La prima versione, per sola orchestra, venne scritta per la nobildonna Elisabeth Greffuhle, una delle numerose protettrici del compositore. Successivamente, Fauré arricchì questa pagina anche di un testo corale scritto dal Conte di Montesquieu, cugino della Greffuhle, e ispirato a Verlaine. In aggiunta a queste due versioni orchestrali, Fauré ne realizzò anche una per flauto e legni e una per pianoforte solo. Si tratta di una pagina breve dalla toccante nostalgia, il cui tema principale viene affidato al flauto. Sarà, poi, la volta di “Fire and Blood”, concerto per violino e orchestra di Michael Daugherty (1954). Composto nel 2003, questo Concerto per violino e orchestra, è stato commissionato a Daugherty dalla Detroit Symphony Orchestra ed è stato eseguito per la prima volta il 3 maggio di quello stesso anno. In 1932, Edsel Ford commissionò all’artista messicano Diego Rivera (1886-1957) un murales che rappresentasse l'industria automobilistica di Detroit. Rivera giunse in quella città americana e lavorò per due anni alla realizzazione di quattro grandi murales sulle pareti del Detroit Institute of Arts. Considerato tra i suoi migliori lavori, "Detroit Industry Murals” ha direttamente ispirato Daugherty nella composizione di questo Concerto. Nella seconda parte del concerto l’Orchestra eseguirà “Amadeus, mio caro” di Flavio Emilio Scogna (1956). Si tratta di un brevissimo lavoro per orchestra da camera commissionatogli nel 1998 in occasione di una grande festa dedicata al Salisburghese. Nel breve componimento (circa 4 minuti) affidato allo stesso organico orchestrale della sinfonia di cui sopra (2 oboi, 2 corni 1 fagotto e archi con tre violini "in eco") affiorano come fantasmi, tra la scrittura dell’autore, frammenti ed "echi" mozartiani. Il concerto si conclude con l’esecuzione della Sinfonia n. 8 in si minore D. 759 “Incompiuta” di Franz Schubert. Con l’Ottava sinfonia, ci troviamo di fronte alla più celebre composizione del grande musicista viennese. L’opera reca il nome di “Incompiuta”, poiché consta di due soli movimenti anziché dei tradizionali quattro e sul perché di questa scelta dell’autore si è discusso a lungo. Schubert infatti iniziò a comporla il 30 ottobre del 1822, così come testimonia la copia manoscritta della partitura e ne consegnò i due movimenti a Joseph Huttenbrenner, fratello del suo amico Anselm, affinché costui li portasse alla Società Musicale Stiria di Graz, cui il compositore aveva promesso l’opera dopo esserne divenuto socio onorario. Sta di fatto che non solo la Sinfonia non venne mai ultimata da Schubert – che peraltro aveva iniziato a scrivere un centinaio di battute di un terzo movimento – ma la partitura rimase a lungo nelle mani dei fratelli Huttenbrenner, sebbene risulta che Anselm ne mostrò una riduzione per pianoforte a quattro mani al direttore d’orchestra Johann Herbeck, cui toccò il compito di eseguirla per la prima volta a Vienna il 17 dicembre del 1865.