Come accadde già l’anno scorso, l’apertura del Festival Verdi di Parma è coincisa con l’assemblea annuale dell’Associazione Nazionale Critici Musicali. Il vostro Alessandro Romanelli ha pertanto disertato i vostri computer per alcuni giorni e si è recato da Bari nell’ancor tiepida Bassa Padana per onorare, oltre all’impegno di essere presente per il secondo anno consecutivo alla suddetta assemblea, questa eccellente manifestazione. Ho assistito a due spettacoli, quello inaugurale (Giovanna d’Arco) al Regio di Parma e il successivo (Il corsaro) in quella pregevole bomboniera che è il Teatro Verdi di Busseto. Serate a dire il vero sempre emozionanti (in particolare, toglie il fiato, la vista delle eleganti e davvero seducenti signore di Parma & dintorni) , ma non altrettanto esaltanti come lo scorso anno, quando soprattutto la "Traviata" diretta dal grande Yuri Temirkanov, m’inchiodò estasiato dall’inizio alla fine. Questa volta i due titoli ascoltati e visionati per voi costituiscono entrambi opere minori della produzione verdiana, dove, peraltro, a momenti di notevole intensità musicale si alternavano banali zone d’ombra. Merito in particolare dei due brillanti direttori d’orchestra (Bruno Bartoletti nella “Giovanna d’Arco” e Carlo Montanaro nel "Corsaro") e degli efficienti coro e orchestra del Regio di Parma se i due allestimenti rispettivamente firmati da Gabriele Lavia (una regia sontuosa, ma scarsamente originale) e Lamberto Puggelli (un lavoro di misura ed equilibrio esemplare) hanno riscosso entrambi un caloroso successo di pubblico. Note ahimè dolenti, invece, dai cast vocali delle due opere. Chi scrive adora da sempre il baritono Renato Bruson (nella foto). A fronte di una classe scenica intatta, c’è però da dire che nel ruolo di Giacomo (contraddittorio, per non dire folle, padre della Pulzella d’Orleans) egli abbia denotato a 74 anni un coraggio e una forza straordinari anche solo nel portare a termine la recita con ragguardevole dignità. Eppure, credetemi, ascoltare quei passaggi di registro così improbabili e quel vibrato spesso traballante, complice un timbro usurato che è ormai solo il pallido ricordo dell’impressionante vocalità che fu, mi ha fatto male, decisamente male. Inferiori alle attese anche le prove nel ruolo eponimo del soprano bulgaro Svetla Vassileva (lo scorso anno protagonista peraltro di una eccellente "Traviata") e del tenore Ewan Bowers (Carlo VII). Quest’ultimo deludente, a cominciare proprio dalla pessima dizione e da un volume vocale troppo limitato rispetto alla corposità ed alla tessitura richieste dal ruolo. Del cast del "Corsaro" di Busseto mi piace sottolineare le prove credibili di Salvatore Cordella (uno squillante e appassionato Corrado) e di Luca Salsi (un Seid dal timbro vocale importante), mentre, d’altro canto, Irina Lungu (Medora) e Silvia Dalla Benetta (Gulnara), si son fatte apprezzare più per la loro buona prova scenica, che per le doti vocali in loro possesso. In conclusione, ringrazio l’emittente televisiva locale "TV PARMA" (riprende in diretta tutto il Festival Verdi: incredibile che questo accada proprio in Italia!!!) per avermi intervistato nell’intervallo del Corsaro. Il bello è che il simpatico intervistatore credeva inizialmente di trovarsi di fronte ad un comune appassionato pescato tra il pubblico e non ad un temibile critico musicale e per giunta blogger d’assalto…Ho fatto il “bravo” (evitando, s'intende, commenti allo spettacolo) e l’intervista è filata liscia come l’olio. Complimenti ancora a "TV PARMA" che possiede, tra l’altro, nel suo staff una giornalista brava e di seducente fascino come Francesca Strozzi (un cognome, tra l'altro, già storicamente celebre in campo musicale).
http://www.tvparma.it/~tvparmanew/diretta_tv.html
RispondiEliminaqua ci vedi le opere del Regio on line
Ora c'è Rigoletto.
firmato: una bella signora di Parma e non solo