giovedì 23 ottobre 2008

Teatro Petruzzelli: il giorno della verità


Quello di oggi è davvero un giorno decisivo per il presente ma soprattutto per il futuro del Teatro Petruzzelli. La famiglia Messeni Nemagna, proprietaria del teatro barese, incontra il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi per discutere una serie di punti, che a detta dello stesso avvocato della maggioranza della famiglia, Ascanio Amenduni, diventano imprescindibili e non più procrastinabili se si vuole non solo la riapertura del teatro (ormai pronto) per la festa del prossimo 6 dicembre con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta, ma anche per tutto quello che sarà e verrà. Chi scrive, per una volta, è fiducioso. Finalmente c’è un movimento d’opinione che si sta muovendo compatto per la riapertura del teatro. Ammirevole, a tale proposito, la “battaglia” che il vicedirettore del Corriere del Mezzogiorno, Maddalena Tulanti (dorso campano e pugliese del Corriere della Sera) insieme alla sua redazione sta conducendo per dare la massima visibilità a questo EVENTO. Se volete aderire all’appello sulla riapertura il 6 dicembre del Petruzzelli, lanciato martedì scorso dal Corriere inviate un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica: m.tulanti@corrieredelmezzogiorno.it.

Tornando ai cosiddetti “nodi al pettine” che si spera dovrebbero essere dipanati nell’incontro di oggi, quello dei 13 milioni di euro investiti dallo Stato (e non dagli Enti Locali pugliesi, come invece previsto dal protocollo d’intesa siglato nel 2002) per il completamento dei lavori del Petruzzelli, resta il più delicato e difficile da risolvere. La famiglia Messeni Nemagna teme infatti che lo Stato dopo la sentenza che ha annullato il decreto di esproprio del precedente Governo Prodi nel luglio scorso, li rivoglia indietro con gli interessi o li possa comunque scalare dai canoni di locazione (516 mila euro all’anno per quarant’anni) che la Fondazione dovrebbe versare alla famiglia proprietaria. Per l’avvocato Amenduni il rischio che questo accada è molto alto e oggi a Roma incontrando Sandro Bondi, vuole a nome della famiglia proprietaria del teatro, precise rassicurazioni in tal senso. Altro problema: quello legato alle presunte difformità e variazioni nell’appalto che ha portato al completamento dei lavori, rispetto al progetto esecutivo precedentemente concordato tra le parti nel 2002. Un altro punto all’ordine del giorno è quello della restituzione alla famiglia Messeni Nemagna dei locali commerciali e di quelli che ospitavano sino ad un paio d’anni fa il Circolo Unione, questi ultimi, in particolare, sono ubicati al primo piano dell’immobile. Aspettando l’esito di questo incontro, che si preannuncia lungo e complesso, non ci resta che incrociare le dita nella speranza che il 6 dicembre il Petruzzelli riapra per non chiudere più. Le ferite solitamente si rimarginano, ma quelle legate all’incendio di quello che è e resterà comunque il “nostro” Politeama, sono ormai diventate nel corso degli anni, almeno per me, cicatrici del cuore, dell’anima. Se solo si pensa che quel maledetto rogo, nonostante un interminabile processo, non abbia a tutt’oggi trovato i suoi colpevoli, ossia i mandanti che hanno voluto distruggere in una notte di diciassette anni fa (il 27 ottobre 1991, per la precisione), uno dei simboli più significativi di Bari...

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