giovedì 29 ottobre 2009
Il Trio di Parma e la musica contemporanea stasera al Comunale di Monfalcone
La Stagione di Musica 2009-2010 del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue, questa sera alle 20.45, con il primo appuntamento di “’900&oltre”, la rassegna dedicata al repertorio moderno e contemporaneo, solitamente poco frequentato dalle programmazioni concertistiche italiane, a conferma dell’attenzione alla sperimentazione e alle nuove tendenze che contraddistingue da sempre le stagioni musicali monfalconesi.
Attraverso i sei appuntamenti di “‘900&oltre”, il Comunale offre al pubblico un fondamentale stimolo alla conoscenza della migliore produzione musicale recente, nella convinzione che solo una maggiore apertura sui diversi linguaggi e sulle nuove tecniche compositive, strutturali e poetiche, possa contribuire ad una crescita della coscienza culturale.
Protagonista di questo primo appuntamento con la musica d’oggi è il Trio di Parma, formazione d’eccellenza nel panorama italiano, che presenta due pagine di Kagel e Rihm, datate rispettivamente 2001 e 1982, incorniciate da due “classici” del Novecento, il Trio di Šostakovič composto nel 1923 e quello di Ravel del 1914.
Formatosi nel 1990 al Conservatorio "A. Boito" di Parma, il Trio di Parma si è successivamente perfezionato con il Trio di Trieste presso la Scuola di Musica di Fiesole e l'Accademia Chigiana di Siena. Fra i numerosi riconoscimenti internazionali (si è affermato al concorso "Vittorio Gui" di Firenze, a quelli di Melbourne, Lione e della ARD di Monaco), spicca il Premio Abbiati quale “miglior complesso cameristico” assegnato nel 1994 dall'Associazione Nazionale della Critica Musicale.
Invitato dalle più importanti istituzioni musicali in Italia e all'estero (fra cui Filarmonica di Berlino, Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Wigmore Hall di Londra, Konzerthaus di Vienna, Filarmonica di S. Pietroburgo, Teatro Coliseo di Buenos Aires per citarne soltanto alcune), il Trio di Parma ha collaborato con importanti musicisti quali Vladimir Delman, Carl Melles, Pavel Vernikov, Bruno Giuranna, Alessandro Carbonare, Eduard Brunner.
Ha partecipato a numerose registrazioni radiofoniche e televisive per la RAI e per diverse emittenti estere e ha inciso l’integrale del ciclo dei Trio di Brahms per l’UNICEF, di Beethoven e Ravel per la rivista “Amadeus” e di Šostakovič per l’etichetta Stradivarius (CD, quest’ultimo, premiato come “miglior disco dell’anno 2008” dalla rivista “Classic Voice”).
Il programma della serata si apre con il Trio op. 8 composto nel 1923 dall’allora diciassettenne Dmitrij Šostakovič. Scritto in un unico movimento, è un lavoro essenziale per la linearità e la freschezza del suo svolgimento, la cui ricchezza di spunti stilistici lascia intravedere le prime tessere di quel mosaico infinitamente complesso e conflittuale che costituirà l’evoluzione del percorso compositivo di Šostakovič.
La serata prosegue con il Trio n. 2, in einem Satz di Mauricio Kagel, personalità fra le più interessanti ed eccentriche della vita culturale europea del secondo Novecento. Nato in Argentina nel 1931, lascia Buenos Aires nel 1956 per approdare a Colonia che, in asse con Darmstadt, è il più importante “laboratorio” musicale d’Europa. Qui partecipa alle sperimentazioni della “Neue Musik” ed è stimato docente in vari settori musicali, mentre comincia a delinearsi anche la sua figura di compositore e musicista: scrive infatti tantissimo, con le tecniche e per gli organici più diversi. Se le opere che gli hanno restituito maggiore popolarità sono quelle legate al teatro musicale, la sua musica da camera raccoglie le riflessioni intime e le sperimentazioni sonore più pure: il secondo Trio, in einem Satz è infatti una pagina di un’intensità dolorosa, il cui tempo predominante di marcia lenta imprime un clima sinistro e minaccioso a tutto il movimento.
Rifugge qualsiasi strutturalismo e si affida alla necessità emotiva della musica Wolfgang Rihm (classe 1952, allievo di Stockhausen e assiduo frequentatore dei corsi di Darmstadt), di cui il Trio di Parma propone Fremde Szene. È un percorso “solitario” quello di Rihm, che fra i suoi riferimenti annovera Busoni e Schönberg ma si rivolge anche a Mahler e Wagner per arrivare fino a Robert Schumann. Ed è a Schumann e al suo inquieto scrivere “oscillante” che fanno riferimento le tre Fremde Szenen che Rihm scrive fra il 1982 e il 1984: alcune brevi cellule isolate dal repertorio di Schumann sono qui estrapolate, rielaborate per sintesi e dilatazione e rimaneggiate fino alla trasfigurazione.
Chiude il concerto monfalconese l’esecuzione del Trio di Maurice Ravel, considerato uno dei suoi capolavori per libertà creativa, varietà di spunti tematici, ricercatezza ed eleganza stilistica: un’opera che porta i tre strumenti all’espressione massima del vigore e delle possibilità dinamiche.
I biglietti possono essere acquistati presso: Biglietteria del Teatro (tel. 0481 790 470), Ticketpoint di Trieste, Libreria Antonini di Gorizia, ERT di Udine e on line sul sito www.greenticket.it. Continua, inoltre, la vendita di CARD il MIO Teatro.
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