giovedì 19 gennaio 2012
Domani a Martina Franca esordisce il Quartetto d'Archi della Fondazione Paolo Grassi
Esordirà domani venerdì 20 gennaio, alle 19.00, presso l'Auditorium della Fondazione il Quartetto d’Archi della Fondazione Paolo Grassi composto dalle giovani musiciste Lucia Giannotti (violino), Silvia Grasso (violino), Michela Carnevale (viola) e Ludovica Rana (violoncello). Sono tutte pugliesi le componenti del Quartetto, nato dall’esperienza della Masterclass per Strumenti ad Arco “Gioconda De Vito” (organizzata ogni anno a settembre dalla Fondazione Paolo Grassi), che si sono rivelate fra le più brillanti partecipanti ai corsi, vincendo anche le borse di studio del Premio “Francesco Caramia” o inserendosi negli organici dell’Orchestra Internazionale d’Italia per le produzioni del Festival della Valle d’Itria.
Il Quartetto proporrà musiche del repertorio classico per quartetto d’archi, dando il via ad una serie di concerti aperti al pubblico che la Fondazione ha in programma per il 2012 nell’ambito del progetto “Il Futuro con la Musica”, sostenuto dalla Regione Puglia.
Il quartetto d’archi è certamente la formazione musicale che meglio incarna lo spirito e il senso della musica da camera, in quanto fautore di un tipo di musica che va assorbita e contemplata in una dimensione, appunto, “da camera”, tutt’altro che spettacolare. Composto da singole parti diverse tra loro seppur appartenenti alla stessa famiglia, il quartetto d’archi racchiude in sé il significato simbolico della musica d’insieme, come sostiene, tra gli altri, Sandro Cappelletto nel libro dal titolo “Mozart, la notte delle dissonanze” (EDT, 2006): «[...] Anche organici diversi hanno consentito risultati eccellenti, ma l’insieme formato da due violini, una viola e un violoncello possiede allo stesso tempo più compiutezza e più essenzialità: le “quattro parti” esercitano un fascino arcaico, rinviano alle prime catalogazioni degli elementi creativi, sembrano voler riprodurre la vastità e l’ordine della vita, il confronto e la sintesi universali.» Fanno eco alle parole di Cappelletto quelle di Luciano Berio, citato nello stesso libro con una definizione esemplare e poetica del quartetto d’archi: «Penso che non esista un insieme strumentale che sia stato penetrato tanto profondamente dal pensiero musicale quanto il quartetto d’archi. È infatti attraverso il quartetto che il vascello della musica getta lo scandaglio nei mari più profondi. [...]».
Nell’obiettivo di (ri)scoprire la profondità della musica, così da darle nuova linfa soprattutto in prospettiva, la Fondazione Paolo Grassi ha voluto focalizzare l’attenzione sul talento giovanile e sull’attività concertistica di musica da camera, ponendo i concerti del suo Quartetto d’Archi al centro della programmazione 2012, a partire da questo primo concerto ad ingresso libero, fino a esaurimento posti.
Ulteriori informazioni sul sito internet della Fondazione: www.fondazionepaolograssi.it
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