Ieri mattina nel foyer del Petruzzelli si è tenuta
l'attesa conferenza stampa del sovrintendente Massimo Biscardi (nella foto di Carlo Cofano). Il tema
dell'incontro era naturalmente la presentazione della nuova stagione di lirica,
concerti e balletti. Peraltro, l'interesse sollevato dalle dichiarazioni del
maestro Biscardi, ha se vogliamo superato quello della presentazione vera e propria della
stagione. " Non è la programmazione che vorremmo, ma è una programmazione
elaborata sulla base di entrate certe". Ha esordito così, augurando a
tutti gli abbonati, vecchi e nuovi, di stare concretamente vicino alla
Fondazione Petruzzelli in un momento di evidente difficoltà. "Abbiamo
trascorso un anno durissimo, ma siamo sopravvissuti", ha poi proseguito.
"Non mi era mai capitato di entrare in casa d'altri per dire, questo si può
fare e questo no, ma da uomo delle istituzioni, quale sono, ho preferito
assumermi in pieno le mie responsabilità e fare scelte impopolari, come il
taglio di due opere nella corrente stagione, del calibro del Trittico pucciniano
e di Lucia di Lamermoor, quest'ultima è peraltro un'opera popolarissima e non mancheremo di
riproporla nei prossimi anni. Il problema è un altro: facendo la scelta
opposta, avremmo lasciato la Fondazione in grave pericolo con lo spettro di una liquidazione certa davanti agli occhi. Pertanto, fare una programmazione senza
certezze ed entrate sicure, è una cosa che non dovrà più ripetersi in futuro."
14 milioni di euro è il costo complessivo della
prossima stagione 2015, così suddivise: 4 milioni tra Comune e Regione Puglia,
7 provengono dal Ministero dei Beni Culturali, mentre gli altri 3 saranno il frutto dei ricavi del
botteghino e del noleggio del teatro. Da questo dato si coglie in pieno il senso di
un fatto certo: il lavoro del sovrintendente è altra cosa rispetto a quello
dell'amministratore di una società qualsiasi.
La stagione lirica comunque si fa. Ed è una stagione comunque egregia, sin dalla sua prima opera : "Les dialogues des carmèlites"
di Francis Poulenc, "la migliore opera del Novecento" secondo il sovrintendente, con la regia di Leo Moscato e la direzione musicale di
Daniel Kawka (30 gennaio), a seguire ci sarà la Madama Butterfly di Puccini (11 marzo, diretta
da Giuseppe Finzi e con la regia di Fabio Ceresa) ed il Macbeth di Verdi (15
maggio) con la direzione di Fabrizio Carminati e la regia di Giancarlo Cobelli.
Ancora un titolo popolare, a seguire, la
Bohème di Puccini (già per la terza volta al nuovo Petruzzelli, e non è un
caso), con la regia di Ivan Stefanutti e la direzione musicale di Giampaolo
Bisanti (6 novembre); conclude la cinquina delle opere, un Elisir d'amore di Donizetti,
diretto da Giuseppe La Malfa, con la regia di Michele Mirabella (11 dicembre). In
sintesi una stagione, con un prezioso mix di opere popolari e per "palati fini" (sia i Dialoghi che il Macbeth, per esempio, lo sono). Il cartellone di balletto privilegia,
invece, la danza moderna, puntando su abili coreografi del circuito
internazionale."Oggi fare danza classica costa moltissimo, se pensiamo ai
corpi di ballo che possono vantare alcune realtà come San Pietroburgo e Tokyo, dotate di ottanta e più danzatori cadauna.", ha puntualizzato
Biscardi. Due pertanto gli spettacoli con l'Ater dell'Emila Romagna. Nei dodici
concerti della parte sinfonica, non sfugge la presenza di Roberto Abbado, che
recupera la cancellazione di quest'anno della Lucia che avrebbe diretto, con un concerto che prevede la Messa dell'Incoronazione di
Mozart (10 gennaio). Non mancano nomi di prestigio in questa stagione: la
violinista Isabelle Faust, il giovane pianista Jan Lisiecki, il direttore
d'orchestra Jader Bignamini ed Alexander
Vedernikov, i pianisti Emanuele Arciuli e Francesco Libetta ed altri ancora. Non
mancherà nemmeno una stagione cameristica mattutina, con l'ausilio dei
bravissimi solisti dell'Orchestra del Petruzzelli e la domenica sarà una
splendida occasione per passare un'oretta al Politeama. Previste anche
conferenze e conversazioni con protagonisti di alto profilo del mondo della
cultura e dello spettacolo. Insomma, una stagione attenta ai costi, ma di buona
qualità. Infine, non ci sarà un nuovo direttore musicale al posto di Daniele
Rustioni. E questo è il segno di una evidente politica al risparmio, in attesa che a
dicembre avvenga l'azzeramento dell'attuale CdA e ci sia la formazione di un comitato
di indirizzo, che rimetta in discussione anche la nomina di Massimo Biscardi a
sovrintendente. Arriverà senz'altro il prestito di 5 milioni di euro della Legge Bray. Biscardi comunuqe avverte però il pubblico, con un paio di frasi lapidarie: "Se dovessi restare alla guida del teatro anche dopo dicembre,
eliminerò i clan, interni ed esterni, che hanno guastato pesantemente
l'atmosfera di questo teatro. Si deve tornare,
per forza di cose, a far solo musica e lirica. Basta."
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