Martedì 22
novembre alle 20.30 al Teatro Petruzzelli andrà in scena la prima de
Lo
Schiaccianoci, sulle celebri musiche di Piotr Ilych Ciaikovsky.
La
versione proposta dalla Fondazione
Petruzzelli è quella di Amedeo
Amodio, balletto in due atti con le scene e i costumi di Emanuele Luzzati, produzione di Daniele Cipriani Entertainment.
Dirigerà
l’Orchestra del Teatro Petruzzelli
il maestro Alessandro Ferrari.
Maestro
del Coro Fabrizio Cassi.
Le
ombre, ideate dal “Teatro Gioco Vita”, sono realizzate dalla Compagnia Teatrale
“L’Asina sull’isola”, il disegno luci da Marco Policastro.
Voce narrante Gabriella Bartolomei, assistente alla coreografia Stefania Di Cosmo.
A
dar vita allo spettacolo i solisti ed i danzatori del “Corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment”. Nei ruoli
principali danzeranno il 22, il 23 ed il 24 novembre alle 20.30 Anbeta Toromani e Vito Mazzeo (Balletto Nazionale Olandese), e il 23 ed il 24
novembre alle 15.30 danzeranno Rebecca
Bianchi e Alessio Rezza (danzatore
di origini pugliesi, nato a Modugno), entrambi dal Teatro dell’Opera di Roma.
Si
tratta di una produzione su grande scala, paragonabile per dimensioni e qualità
solo a quelle dei più importanti Teatri lirici: in scena ben 40 artisti (37 ballerini, 2 artisti del teatro d’ombre
e un trampoliere).
Lo
spettacolo coincide con il 10° anniversario
della scomparsa di Emanuele Luzzati che ha fatto risplendere le scene
italiane e del mondo con i colori della sua tavolozza e l’arcobaleno della sua
fantasia, nonché con il 200°
anniversario della pubblicazione del racconto “Schiaccianoci e il Re dei topi” di
E.T.A. Hoffmann da cui deriva la trama del balletto.
Se
la maggior parte degli “Schiaccianoci” – a partire dall’ originale del
coreografo Marius Petipa (San Pietroburgo, 1892) – si
rifanno all’adattamento e addolcimento del racconto da parte dello scrittore
Alexandre Dumas, il balletto di Amodio ci restituisce le ombre e le tinte forti
di Hoffmann, sottolineando il confine labile tra immaginazione e realtà.
In
questo Schiaccianoci, creato per
Elisabetta Terabust e Vladimir Derevianko da Amodio nel 1989 durante gli anni
d’oro dell’ATER Balletto di cui egli era allora direttore, lo Schiaccianoci del
titolo non è il prodotto di un sortilegio, bensì della fantasia di una bambina che
gioca e parla con i suoi giocattoli, facendoli vivere nel mondo magico
dell’immaginazione che è la “sua” realtà: uno schiaccianoci può essere un
principe, un’ombra sulla parete può diventare un drago in quel mondo dove
desiderio e paura, sogno e incubo si sovrappongono in continuazione. Una
rivisitazione in chiave psicologica del balletto normalmente popolato di fate,
che lascia tuttavia intatto l’elemento fiabesco, poiché nulla vi è di più
magico della fantasia infantile.
Lo
Schiaccianoci
di Amodio/Luzzati si rivolge a grandi e piccini con l’obiettivo di recuperare e
valorizzare il repertorio italiano del balletto della seconda metà del ‘900.
Questa produzione è una delle sue colonne portanti, esempio delle vette
artistiche toccate quando alla robustezza del pensiero tedesco e all’anima
russa che impregna la partitura, si uniscono anche l’estro e la fantasia
italiani: la coreografia di Amodio, le scene e costumi di Luzzati, le “ombre”
ideate dal Teatro Gioco Vita e qui
realizzate della Compagnia teatrale
L’Asina sull’Isola, gli inserimenti musicali di Giuseppe Calì volti a dare risalto all’odore sulfureo che, ogni
tanto, s’insinua tra le note di Ciaikovsky.
Dopo
un’anteprima a Perugia e il grande successo alla prima nazionale a Modena, il
balletto è partito per una lunga tournée in tutta Italia che, dopo Bari, lo porterà
a Trieste (nell’ambito della Stagione del Teatro Verdi), e poi a Milano,
Bologna, Firenze, Ancona, Reggio Emilia, Pordenone, Ravenna, fino al 15 gennaio
2017.
Al
Teatro Petruzzelli lo spettacolo sarà in replica mercoledì 23 novembre alle
15.30 ed alle 20.30 e giovedì 24 novembre alle 15.30 ed alle 20.30. I biglietti
ancora disponibili sono in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli ed on
line su www.bookingshow.it
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