Il Maestro italiano della critica rock torna in Fondazione per il consueto appuntamento con le sue Lezioni di Rock. Quest’anno Riccardo Bertoncelli (nella foto il manifesto della serata) dedicherà due incontri all’editoria musicale rock degli ultimi cinquant’anni, con un omaggio (doveroso) a Bob Dylan, Premio Nobel per la letteratura, a cui Bertoncelli ha dedicato il suo ultimo libro edito da Giunti, "Una vita con Bob Dylan".
ll 1 giugno saranno cinquant'anni dal “Sgt. Pepper's” dei Beatles, un disco che fece da spartiacque nella storia del rock, non solo a livello discografico. Con quell'uscita la “musica dei capelloni” diventò una cosa seria, cominciò a impicciarsi di Grandi Numeri, affinò la propria peculiarità di calamita dell'attualità sonora – da lì in avanti il rock avrebbe affiancato il jazz come musica esemplare del Novecento. Fra i tanti mutamenti, anche un diverso approccio da parte di chi ne scriveva. A cominciare da “Rolling Stone”, la mitica rivista fondata giusto a fine 1967, le riviste che trattavano la nuova musica cambiarono pelle e in un circolo virtuoso aiutarono il rock a diventare sempre più interessante e originale.
Nei due incontri in programma venerdì e sabato alle ore 19.00 nella sede della Fondazione Paolo Grassi, Riccardo Bertoncelli racconterà quello snodo cruciale e rievocherà le riviste più influenti degli anni d'oro della musica rock: quando le notizie si compravano in edicola e non si attingevano gratis nell'immenso pozzo di Wikipedia, quando si creavano e distruggevano idoli con la macchina da scrivere e le rotative, quando per scherzo e provocazione si potevano inventare dischi inesistenti senza che una rapida ricerca su Google smascherasse l'inganno. Un viaggio tutt'altro che nostalgico, molto attuale, con numerosi riferimenti all'Italia, angoluccio dell'Impero Rock fra trovate geniali e memorabili gaffes.
[Ingresso libero]
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