Il tema naturalistico dell’undicesima edizione di MITO SettembreMusica – dichiarano i sindaci di Milano e Torino – ci permette di sottolineare quanto il nostro ecosistema non sia fatto solo di terra, acqua e cielo, cioè di cose che vediamo, ma consista anche di uno spazio sonoro, lo spazio del “sentire”, che è nostro compito proteggere, sviluppare e tenere vivo. Sostenendo la musica, contribuiamo alla varietà, all’armonia e all’equilibrio di questo spazio uditivo, favorendone la biodiversità, poiché convivono nel festival musica antica e moderna, musica classica e nuovi linguaggi, nel consueto spirito di un cartellone che propone solisti e grandi orchestre, gruppi da camera ed ensemble di varia conformazione». Dal 3 al 21 settembre, ritorna a Milano e a Torino il festival MITO SettembreMusica guidato per il secondo anno da Anna Gastel, Presidente e da Nicola Campogrande, Direttore artistico. Per l’undicesimo anno consecutivo dalla fondazione, il festival unisce nel segno della musica le due più grandi città dell’Italia settentrionale, riconfermando il desiderio delle amministrazioni di considerare lo sviluppo della cultura musicale un’imprescindibile forma d'impegno a favore del bene comune. «Il tema di quest'anno è Natura. È una scelta che mi è parsa subito feconda – spiega il direttore artistico Nicola Campogrande – perché la musica classica è di per sé un inno alla natura; se ci si pensa, è ormai quasi l'unica che si suoni con strumenti prodotti con materiali naturali (il legno, in particolare), e perché il suo repertorio si è regolarmente ispirato ai fenomeni naturali, e continua ancora a farlo nella produzione dei compositori viventi. Così, ascoltare in centoquaranta concerti le infinite declinazioni del tema mi sembra un’esperienza particolarmente affascinante». In calendario 140 concerti (70 per ogni città) dei quali ben 69 ad ingresso gratuito, tutti con programmi appositamente ideati e proposti da alcuni dei più importanti musicisti del panorama internazionale, alternati alle forze musicali torinesi e milanesi di maggior prestigio. Particolarmente apprezzate l’anno scorso, sono confermate le introduzioni all’ascolto – affidate a Gaia Varon e Mattia Palma, a Milano e a Stefano Catucci e Carlo Pavese, a Torino – per offrire al pubblico il piacere di una comprensione più profonda delle esperienze d’ascolto proposte, spesso inedite e comunque sempre originali. I prezzi dei biglietti per i concerti a pagamento sono gli stessi sia a Torino, sia a Milano, e rimangono particolarmente contenuti. I concerti pomeridiani sono proposti gratuitamente o a 5 euro; stesso costo per i biglietti dei concerti per bambini e ragazzi sotto i quattordici anni. I concerti serali vanno da 10 a 30 euro. I concerti diffusi nel territorio metropolitano sono gratuiti.«Alla luce del grande successo riscosso da MITO Open Singing 2016 – osserva il presidente Anna Gastel – il festival quest’anno raddoppia il numero degli eventi in piazza, sia a Milano, in piazza Duomo, sia a Torino, in piazza San Carlo. I nostri concerti corali a partecipazione pubblica, che si sono dimostrati così efficaci nel raggiungere amanti della musica di ogni genere, dai neofiti ai più musicalmente preparati, saranno seguiti, nelle stesse piazze e durante lo stesso fine-settimana, dall’esecuzione dellaNona Sinfonia di Beethoven da parte dell’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Daniele Rustioni. È il nostro modo per ribadire l’importanza dell’esperienza musicale “di piazza”, pubblica e condivisa». Come nel 2016 quindi, quando furono più di venticinquemila i cittadini raccolti nei due cori formatisi in piazza del Duomo e in piazza San Carlo, anche quest'anno gli stessi spazi simbolici delle due città del festival si trasformeranno, il 9 settembre a Torino e il 10 a Milano, in un gigantesco palcoscenico per MITO Open Singing: un evento in occasione del quale tutti potranno diventare cantori unendosi al coro-guida (il Coro Giovanile Italiano), e a mille coristi radunatisi in piazza, per intonare – grazie al fascicolo con le partiture distribuito gratuitamente – i brani in programma, sotto la guida del direttore specializzato nella pratica dell’open singing, Michael Gohl. Tali appuntamenti collettivi arriveranno al termine dei due “Giorni dei Cori” in cui oltre trenta cori, provenienti da tutta Italia e dall’estero (come il Choeur National des Jeunes, portabandiera della Francia, o lo sloveno Vokalna Akademija Ljubljana), si esibiranno in diverse zone del tessuto urbano. Puntando nuovamente su questo straordinario momento di condivisione, la programmazione di MITO 2017 rilancia, incrociando negli stessi luoghi – 9 settembre a Milano, 10 settembre a Torino – un momento di ascolto collettivo che sicuramente “rinfrescherà” la percezione collettiva di uno dei capisaldi del repertorio: in programma c’è infatti la Nona di Beethoven eseguita dall'Orchestra Giovanile Italiana, il Coro Maghini e i solisti dell'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Daniele Rustioni. La serata d’apertura del festival, il 3 settembre al Teatro alla Scala di Milano e il 4 al Teatro Regio di Torino, è affidata alla Gustav Mahler Jugendorchester diretta da Ingo Metzmacher con la partecipazione del pianista Jean-Yves Thibaudet. Il concerto, intitolato Quattro paesaggi, introduce al tema del festival proponendo quattro differenti modalità musicali di relazionarsi alla Natura. In programma, la prima esecuzione in Italia di This Midnight Hour di Anna Clyne – compositrice inglese trentasettenne, “in residence” alla Chicago Symphony Orchestra dal 2010 al 2015, vincitrice di numerosi premi e nominata ai Grammy Award – oltre al Concerto per pianoforte di Gershwin, all'ouverture di Dvořák Nel regno della natura e alla suite da Daphnis et Chloé di Ravel, che evoca una Grecia immaginaria.Nei fine settimana si concentra la programmazione per i bambini (dai due anni) con spettacoli e concerti pensati per loro, come l’olandese Cellostorm, in cui si narrano le avventure di un piccione solitario in cerca di amici (9 e 10 settembre); Play (16 e 17 settembre), dedicato alla prima infanzia, e d'Orfeo (in coproduzione con il Festival della Letteratura di Mantova) per raccontare ai più piccoli il capolavoro di Monteverdi nel 450° anniversario della nascita del compositore (16 e 17 settembre). Il programma del Festival percorre un arco temporale di oltre mille anni di musica. I compositori viventi eseguiti sono 115, con 10 prime esecuzioni italiane di Rautavaara, Tan Dun, Clyne, Ducros, Paulus, Korvits, McGowan, Andres, Dessner, Fairouz, che fanno capolino tra il canto ambrosiano, Vivaldi, il Classicismo, il Romanticismo, le scuole nazionali, il Novecento. Sono addirittura 7 le prime esecuzioni assolute, con brani, tra gli altri, di Gianluca Cascioli, di Pärt Uusberg, di Virginia Guastella (commissioni di MITO SettembreMusica), di Nicholas Bacri e il battesimo de Il canto della fabbrica di Francesco Fiore, composto su invito della Fondazione Pirelli per il violino di Salvatore Accardo e l’Orchestra da Camera Italiana, dopo la visita del compositore e dei musicisti al Polo Industriale Pirelli di Settimo Torinese dove il brano sarà eseguito e dove Renzo Piano ha progettato una struttura trasparente, denominata “Spina”, in stretto rapporto con l’ambiente e i ciliegi che la circondano. Oltre ai brani di autori viventi inseriti tra pagine di repertorio – una delle impronte caratteristiche di MITO SettembreMusica – il Festival accoglie quest’anno anche la prima esibizione italiana degli Eighth Blackbird, sestetto proveniente da Chicago e considerato una formazione di punta della nuova musica statunitense. Il Festival si chiuderà a Milano il 20 e a Torino il 21 settembre con il concerto Luci, di cui sarà protagonista la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly (nella foto), solista Julian Rachlin alla viola, in un programma che si apre con Lontano di Ligeti, che evoca la lenta progressione della luce, quindi propone il Concerto per viola di Bartók, ultimo suo lavoro, intimo e timbricamente oscuro, e in conclusione offre gli sfavillanti colori di Pini di Roma e Fontane di Roma di Respighi.Anche quest'anno, MITO ribadisce la propria natura di festival diffuso in tutta l’area metropolitana, dal centro città ai nuovi centri pulsanti; alcuni degli stessi artisti che si esibiscono nelle sale storiche, come Gauthier Capuçon e Gabriela Montero, saranno infatti protagonisti degli appuntamenti nei nuovi quartieri. Fra i pochi appuntamenti che avranno luogo in un solo capoluogo, anche per la loro radicata peculiarità, il Torinodanza festival (di 4 giorni) e, sempre a Torino, un convegno dedicato alle relazioni tra musica e acqua; e a Milano, la celebrazione di due Messe cantate e l’esecuzione di Vespri dal repertorio sacro ambrosiano, anche al centro di un convegno a Palazzo Reale. Il Festival, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, è realizzato da I Pomeriggi Musicali di Milano e Fondazione per la Cultura di Torino grazie all’impegno economico delle due Città, e al prezioso contributo del partner Intesa Sanpaolo, che ha creduto al progetto sin dalla prima edizione, con il sostegno di Compagnia di San Paolo, e degli sponsor Pirelli e Fondazione Fiera di Milano.
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