“Trattandosi di un'opera priva di una vera e propria drammaturgia, nel realizzarla ho cercato un pensiero che non fosse solo divertente o brillante, ma anche legato al motivo per cui il lavoro è stato scritto”. Così il regista veneto Damiano Michieletto (nella foto) a proposito della produzione del Viaggio a Reims di Gioachino Rossini che debutta al Teatro dell'Opera di Roma mercoledì 14 giugno 2017. Lo spettacolo, andato in scena per la prima volta con grande successo all'Opera Nazionale Olandese nel gennaio 2015, arriva per la prima volta in Italia con la direzione musicale di Stefano Montanari, che lo aveva già interpretato ad Amsterdam. Le scene sono realizzate da Paolo Fantin, i costumi da Carla Teti e le luci da Alessandro Carletti. Protagonisti sul palco sono Mariangela Sicilia (Corinna), Anna Goryachova (La Marchesa Melibea), Maria Grazia Schiavo (La Contessa di Folleville), Francesca Dotto (Madama Cortese), Juan Francisco Gatell (Il Cavaliere Belfiore), Levy Sekgapane (Il Conte di Libenskof), Adrian Sâmpetrean (Lord Sidney), Nicola Ulivieri (Don Profondo), Bruno De Simone (Il Barone di Trombonok) e Simone Del Savio (Don Alvaro).
“La vicenda è ambientata in un museo alla vigilia dell'inaugurazione di una mostra – prosegue Michieletto – Tutti i personaggi sono in preda alla frenesia e all'ansia per l'attesa dell'evento, che corrisponde alla partenza per Reims del libretto dell'opera. Alcuni di loro sono personaggio reali: Madama Cortese per esempio è la direttrice del Museo. Altri sono personaggi storici, appartenenti ai dipinti esposti nel museo. L'arrivo di una grande e misteriosa tela darà una svolta alla vicenda, sempre all'insegna dell'occasione storica per la quale Il viaggio a Reims fu scritto: l'incoronazione di Carlo X a re di Francia”.
Lo spettacolo è replicato al Teatro Costanzi il 16, 18, 20, 22 e 24 giugno. Michieletto tornerà al Teatro dell'Opera di Roma con la Damnation de Faust di Berlioz, che inaugurerà la stagione 2017-2018 con la direzione di Daniele Gatti.
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