Mentre ascolto questo suo
strepitoso compact disc, la ventenne pianista salentina Beatrice Rana è appena
entrata nella finale del prestigioso Concorso Pianistico Internazionale
"Van Cliburn", che si tiene ogni quattro anni a Fort Worth in Texas.
Sono felice, commosso per questa straordinaria musicista il cui talento immenso ho potuto apprezzare sin dai suoi primi anni di esibizioni, poteva avere non più di 12 anni, quando l'ascoltai la prima volta in un concerto all'aperto, davanti all'Auditorium Nino Rota, con l'Orchestra Sinfonica di Bari diretta da Gregorio Goffredo. Ho anche avuto la possibilità e l'onore di presentarla in un paio di suoi recital. Sono passati sei anni da allora e lei non ha fatto che studiare, approfondire, migliorare, sacrificarsi per un futuro che oggi le si presenta sempre più roseo e positivo che mai. Nel giugno 2011, Beatrice Rana si è aggiudicata a soli 18 anni il Primo Premio al Concorso Musicale Internazionale di Montréal, diventando così la più giovane pianista, nonché prima vincitrice italiana nella storia del concorso. Subito dopo si è esibita presso importanti serie di concerti come la Tonhalle di Zurigo, la serie Pro Musica di Montréal, la Società dei Concerti di Milano, la Roque d’Anthéron, il Festival Radio-France de Montpellier, la Folle Journée de Nantes, ed è ospite di numerose orchestre come le Orchestre Sinfoniche di Edmonton e Québec, dei Violons du Roy e dell’Orchestre Métropolitain di Montréal con direttori come Yannick Nézet-Seguin, Bernard Labadie, Theodor Guschlbauer. Nata in una famiglia di musicisti, si è diplomata all’età di sedici anni con lode e menzione d’onore sotto la guida di Benedetto Lupo ed ora vive ad Hannover dove frequenta la Hochschule für Musik, Theater und Medien nella classe di Arie Vardi. Da oltre sei anni affianca agli studi pianistici quelli di composizione con Marco della Sciucca.
Sono felice, commosso per questa straordinaria musicista il cui talento immenso ho potuto apprezzare sin dai suoi primi anni di esibizioni, poteva avere non più di 12 anni, quando l'ascoltai la prima volta in un concerto all'aperto, davanti all'Auditorium Nino Rota, con l'Orchestra Sinfonica di Bari diretta da Gregorio Goffredo. Ho anche avuto la possibilità e l'onore di presentarla in un paio di suoi recital. Sono passati sei anni da allora e lei non ha fatto che studiare, approfondire, migliorare, sacrificarsi per un futuro che oggi le si presenta sempre più roseo e positivo che mai. Nel giugno 2011, Beatrice Rana si è aggiudicata a soli 18 anni il Primo Premio al Concorso Musicale Internazionale di Montréal, diventando così la più giovane pianista, nonché prima vincitrice italiana nella storia del concorso. Subito dopo si è esibita presso importanti serie di concerti come la Tonhalle di Zurigo, la serie Pro Musica di Montréal, la Società dei Concerti di Milano, la Roque d’Anthéron, il Festival Radio-France de Montpellier, la Folle Journée de Nantes, ed è ospite di numerose orchestre come le Orchestre Sinfoniche di Edmonton e Québec, dei Violons du Roy e dell’Orchestre Métropolitain di Montréal con direttori come Yannick Nézet-Seguin, Bernard Labadie, Theodor Guschlbauer. Nata in una famiglia di musicisti, si è diplomata all’età di sedici anni con lode e menzione d’onore sotto la guida di Benedetto Lupo ed ora vive ad Hannover dove frequenta la Hochschule für Musik, Theater und Medien nella classe di Arie Vardi. Da oltre sei anni affianca agli studi pianistici quelli di composizione con Marco della Sciucca.
Il compact disc che ha registrato dopo essersi affermata al Concorso Internazionale di Montreal racchiude i 26 Preludi di Chopin e la Sonata n. 2 op. 19 di Scriabin ed è stato pubblicato da ATMA Classique. Un disco che mette in luce le qualità straordinarie di Beatrice: sublime controllo della tastiera, perfezione maniacale del tocco, temperamento indiscutibile, musicalità e sensibilità innate. Credo che nascere in una famiglia di ottimi musicisti ( e Papà Vincenzo e Mamma Maria Pina Solazzo lo sono senz'altro) sia già importante, ma sono la testardaggine e la forza di andare avanti semrpe e comunque, oltre al talento, che alla fine pagano.
In bocca al lupo Bea e ritorna vincitrice anche da Fort Worth!
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