Le prime parti dell'Orchestra di Santa Cecilia, Roberto Gonzalez-Monjas e Simone Briatore, violino e viola, sono interpreti assieme a Christoph Eschenbach (nella foto) di una delle pagine più originali e affascinanti di Mozart, la Sinfonia Concertante K 364. L'amichevole rivalità che unisce e contrappone i due strumenti solisti in realtà vede nell'orchestra un terzo interlocutore che è unificatore e regolatore e che fa di quest'opera, in spirito assai settecentesco, una vera e propria conversazione tra soggetti paritari.
«Risposta pratica di un compositore a una giusta critica». Suona due volte tremendo il sottotitolo apposto da Shostakovich alla Sinfonia n. 5, composta fra il 18 aprile e il 20 luglio 1937 a Leningrado ed eseguita per la prima volta, sotto la direzione di Evgenij Mravinskij, dall'Orchestra Filarmonica di quella città il 21 ottobre 1937, nel giorno dell'anniversario del Ventennale della Rivoluzione. Tremenda è l'enunciazione in sé, che sembrava ammettere che un compositore potesse fare ammenda per le opere che aveva creato e riabilitarsi agli occhi del regime con una sottomissione ufficiale. Ma ancor più tremendo era il significato sottinteso a quella enunciazione: una sfida orgogliosa e sprezzante all'ottuso richiamo all'ordine del potere, sotto la quale si celava una reazione rabbiosa e un'amara coscienza critica.
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