venerdì 1 maggio 2015

"Cinema & Ciociaria: il 30 aprile scorso alla Villa Comunale di Frosinone" di Elena Dandini


Il valore di Nino Manfredi nel panorama della cinematografia italiana e internazionale è indiscusso e pur avendo per certi versi contribuito a creare il clichè del ciociaro “burinotto e ignorante” con la sua macchietta del "barista di Ceccano", la cui battuta "Fusse ca fusse la vorta bbona" divenne subito un tormentone, la sua terra gli rende omaggio con un concerto ( 30 APRILE ORE 18)  alla Villa Comunale di Frosinone  intitolato: Music Movies “ Omaggio a Nino Manfredi” nell' ambito della manifestazione CINEMA E CIOCIARIA .
Nato a Castro dei Volsci nel 1921, quando ancora era provincia di Roma, da famiglia modestissima , non rinnegò mai le sue origini a differenza di Marcello Mastroianni, altro ciociaro d.o.c. ,  sempre più restio a parlarne. 
Manfredi non fu solo attore, ma  regista, sceneggiatore, doppiatore, scrittore e cantante. Laureato in Giurisprudenza, per accontentare la famiglia, si diplomò  all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma per la quale sentiva la vera vocazione. Esordisce in palcoscenico con la Compagnia Maltagliati-Gassman al Teatro Piccolo di Roma nel 1947 per trasferirsi l’anno successivo al Piccolo Teatro di Milano sotto la regia di Giorgio Strehler. Poliedrico nelle sue scelte artistiche, Manfredi passava con estrema disinvoltura dal teatro impegnato, alla rivista, dalla commedia musicale, alla televisione ( storica la sua Canzonissima  con Delia Scala e Paolo Panelli). Ma il Cinema è quello che ci lega di più, nel ricordo,  alla sua figura di grande attore comico (Totò, Peppino e la... malafemmina;  Carmela è una bambola;  Audace colpo dei soliti ignoti; Straziami ma di baci saziami…per citarne solo alcuni)  e drammatico (In nome del Papa Re; C'eravamo tanto amati;  Pane e cioccolata;  Café Express ). Nell’immaginario collettivo il suo volto rimane indelebilmente legato a quello di Geppetto  nello sceneggiato televisivo “Le avventure di Pinocchio” di Luigi Comencini che lo scelse per “la sua umanità capace di farlo parlare con un ceppo di legno”. I riconoscimenti alla sua carriera sono numerosissimi: nove David di Donatello; sette Nastri d’Argento; quattro Globi d’oro; tre Grolle d’oro,  inoltre Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Il concerto rientra in un programma più ampio e articolato volto a coinvolgere le scuole, attraverso la proiezione di film,  per far conoscere ed apprezzare maggiormente la figura del grande ciociaro anche ai giovanissimi, un’iniziativa che è nata otto anni fa grazie a “L’associazione società del cinema Nino Manfredi” di cui è presidente Gianluca Volpari  coadiuvato dal suo vice l’avvocato Nicandro D’Angelo responsabile dei contatti con gli enti  amministrativi. L’omaggio a Manfredi  è servito come occasione per una carrellata, temporale ed emozionale,  delle più famose musiche da film italiane e straniere, melodie che hanno fatto la storia del Cinema e diventate ormai brani classici e universalmente conosciuti.   I grandissimi della composizione di colonne sonore si sono alternati in circa due ore di ascolto e sono stati presentati con la consueta simpatia e professionalità, nella dovizia di informazioni, da Luigi Di TofanoVangelis (Conquista del Paradiso); Rota ( Amarcord e Valzer brillante dal Gattopardo);Morricone ( medley dai suoi più noti Western all’italiana); Kenneth Alford (Colonel Bogey March dal film Il ponte sul fiume Kway);  medley dai cartoons americani; il tema principale e distintivo dei film di James Bond; Bill Conti (Gonna Fly Now da Rocky 1). Ultimo ascolto, non per importanza, Tanto pe’ cantà, di Ettore Petrolini (musica) e Alberto Simeoni (testo ), un piccolo gioiello della canzone dialettale che trova il culmine con l'interpretazione di Nino Manfredi che, calandosi da "attore" nella parte del personaggio, l'ha trasformata in un "atto" unico di teatro, limitandosi a cambiare la parola rincojoniva con rintontoniva ("sennò all'estero non capivano", disse scherzosamente Manfredi in un'intervista), diventando così un suo segno riconoscitivo.
L’orchestra che senza interruzioni ha eseguito tutti i brani di questo programma è  stata la Wind Orchestra Musikè diretta dal M° Fabio Cipriani e dal suo vice M° Amedeo Maggi.   Nata un anno fa come completamento naturale dell’Associazione Musikè  è composta nella quasi totalità da giovani diplomati al Conservatorio di Frosinone Licinio Refice e deve il suo nome alla civiltà ellenica in cui il termine mousikè si riferiva ad un ampio circolo di discipline artistiche come la musica, la tragedia, il canto e la letteratura che essendo ritenute sacre venivano eseguite quasi  esclusivamente  nelle feste religiose ed erano destinate ai ceti più elevati della società.  Tale associazione è nata con lo scopo di continuare a diffondere e sensibilizzare le persone , soprattutto le nuove generazioni alle discipline artistiche, promuovendo incontri culturali e diffondendo l’insegnamento della musica attraverso corsi con cui si autofinanzia . Seppur giovane  grazie all’impegno del M° Cipriani  fondatore e direttore artistico, del presidente Antonella Montini,  del responsabile amministrativo Danilo Quattrini e alla collaborazione dei Maestri Amedeo Maggi e Danilo Raponi, si sta cominciando ad imporre nel panorama culturale locale con eventi  come “Voci del Natale”, “Rassegna dei cori liturgici”, “Concerto dell’Epifania” e “Note della memoria” sulla Shoa. Per la bravura e il forte impegno, anche sociale, degli orchestrali e del loro Direttore è auspicabile che i prossimi concerti vengano eseguiti in ambienti più consoni al suo nutrito organico, per valorizzare la timbrica e l’acustica delle esecuzioni. L’augurio di chi scrive è che La Wind Orchestra Musikè possa varcare i confini locali ed affermarsi a livelli nazionali ed internazionali come il più  famoso conterraneo a cui ha riservato il doveroso tributo.

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