mercoledì 6 maggio 2015

Il pianista Filippo Balducci incanta il pubblico della Camerata con un eccellente Scriabin.


"Un pianista dotato di straordinario intuito, maturità e immaginazione artistica...la sua intelligenza acuta, l'impeccabile gusto musicale e la tecnica raffinata gli consentono di relaizzare interpretazioni di estrema bellezza e forza emozionale... (Lev Natochenny). Parliamo del nostro grande talento, di quasi 49 anni, Filippo Balducci. stentiamo a credere che la prestigiosa Camerata Musicale Barese lo inserisca tra i "Giovani di belle speranze" con le premesse che abbiamo riportato. Di certo, il bravo pianista coratino non l'ha presa benissimo, ma vogliamo evitare sterili polemiche con la benemerita, per evitare guai anche peggiori per la testata e francamente inutili.

A guidare, in un ascolto di raro interesse, il programma monografico su Alexander Scriabin c'era niente meno che Pierfranco Moliterni, brillante musicologo che ha ben descritto le debolezze e le fragilità della vita del compositore russo, passato da una difficoltà all'altra, in una sorta di eroismo prima maniera.
Filippo ha suonato, va detto, splendidamente su un pianoforte mezza coda, non proprio adeguato allo spirito multiforme ed alla policromia sonora del pianismo abbastanza misticheggiante di Scriabin. Ogni volta che provava a forzare alcune note ed accordi del registro medio basso della tastiera avvertivamo come un sordo rumore di fondo. I complessi e lunghi Preludi sono andati purtroppo in questo modo. Meglio invece, le tre Sonate, dove l'allievo di Fausto Zadra, ha suonato con grandissima sensibilità ed eravamo lì, anche noi, ad apprezzare i suoi sforzi anche facciali che davvero facevano capire la spasmodica tensione che gli costava eseguire questa Musica meravigliosa. Lo "Chopin russo" si dice di Scriabin, ma non è proprio così. Di Chopin senza dubbio Alexander ha saputo prendere il meglio, ma poi lo ha mirabilmente trasfigurato in una dimensione molto più al di là dell'umana comprensione. Per questo motivo, possiamo ben dire, che lui è un compositore stranissimo e quasi folle nelle sue capacità estetiche. Anche le mirabili 3 sinfonie ed il Poema dell'Estasi racchiudono, al meglio, questa forza estetica immensa e brutale del compositore.
Per conoscere meglio il mondo e la poetica del Russo consigliamo vivamente di acquistare il libricino di Filippo Balducci "MUSICA DELL'APOCALISSE - la rivoluzione di Scriabin". Ne vale la pena, oltre che per l'agilità del formato, per la sapienza unica con la quale il pianista analizza le tematiche biografiche ed espressive dell'Autore. Da non perdere.

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