sabato 16 maggio 2015
Dopo ben 27 anni Macbeth di Verdi torna al Petruzzelli con un bel successo.
Un merito, di certo, lo ha l'allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Modena andato ieri con caloroso successo in scena ieri al Petruzzelli, ed è quello di aver restituito l'originale versione parigina del 1865, di un'opera trascinante e straordinariamente significativa come quella verdiana, ad un pubblico assetato da ben 27 anni di assenza di quel titolo.
Macbeth è la prima opera shakespeariana di Verdi ed è un melodramma di rara intensità drammaturgica. L'allestimento proposto è stato realizzato a Modena nel 2001 dalla regia visionaria del compianto Giancarlo Cobelli (scomparso 3 anni fa), e qui realizzato benissimo dalla brava attrice Lydia Biondi, con effetti di grande efficacia, violenza e nudità in scena, nell'ambito di una scenografia scura, bluastra, scarna e realistica, dove il coro e messo lì seduto come si trattasse di una tragedia greca e non si muove mai. Su un piano superiore ci sono le scene più raccapriccianti e plastiche del dramma.
Ottime le voci dei protagonisti in scena, in particolare quella stentorea e ben timbrata di Luca Salsi, che ha ben approfondito il personaggio protagonista, conferendogli un taglio quasi veristico, e quella di Tamar Iveri, nel ruolo di Lady Macbeth, accecante e diabolica come mai; la direzione d'orchestra appassionata ed esperta di Fabrizio Maria Carminati, che ha messo in evidenza tutta la gamma possibile delle sonorità visionarie dell'opera. Esemplari le prove del Coro, autentico protagonista di Macbeth, e ben preparato da Franco Sebastiani e dell'Orchestra del Teatro Petruzzelli, stupenda nelle sonorità di fiati ed archi, mano mano che cresceva la tensione ed il pathos del dramma shakespeariano. Successo calorosissimo con molti applausi, anche dopo le arie più celebri dell'opera.
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